di Marco Martone
Siamo ormai agli sgoccioli della discussione parlamentare dell’infame ddl Cirinnà che dovrebbe regolamentare le cosiddette “unioni civili” e consentire altresì la stepchild adoption. Se aprissimo un qualsiasi vocabolario potremmo facilmente constatare come di questi termini non vi sia traccia, dimostrando come sia in atto in una vera e propria alterazione del linguaggio funzionale a una decostruzione delle categorie logiche della realtà. Sappiamo bene, in un’ottica sovrannaturale, che le forze ostili a Dio hanno come obiettivo principale quello di indurre nell’errore, ingannando e promettendo quale ricompensa la mela del giardino dell’Eden, oggi rappresentata dai famigerati “diritti civili”.
Le tensioni delle forze politiche di questi giorni sono assai evidenti, dal momento che sia nel centro-destra sia nel centro-sinistra vi sono posizioni trasversali e non vi sono precise discipline di partito. Dal canto suo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sembra aver riposto nel ddl Cirinnà molta della sua credibilità politica, ripetendo come un mantra che non bisogna perdere tempo sul terreno dei “diritti civili”.
Appare quanto mai evidente che il mondo politico cattolico è praticamente chino sulle posizioni imposte dalla propaganda lgbt, anche perché i partiti di area popolare (Ncd in testa) sembrano aver aderito all’idea che le unioni civili siano tutto sommato una cosa buona e giusta, purché non si arrivi alla stepchild adoption (non si comprende come). Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che da giudice costituzionale ha di fatto dato il via libera ad alcune pronunce favorevoli all’eugenetica, ha timidamente posto qualche dubbio circa la compatibilità costituzionale del ddl Cirinnà. A parte la voce di Mario Adinolfi, contrario ad ogni forma di compromesso, il quadro politico è nel complesso deprimente.
Per questo motivo la manifestazione del 30 gennaio a Roma contro il ddl Cirinnà va salutata con favore, anche se nutriamo più di qualche perplessità sulla composizione qualitativa dei partecipanti. La presenza del movimento neocatecumenale di Kiko – e non solo – rischia infatti di polarizzare attorno a sé l’attenzione, producendo così l’effetto collaterale di rafforzare mediaticamente questi movimenti religiosi di dubbia compatibilità con la sana dottrina cattolica. Qualcuno però potrebbe replicare che in tempi drammatici come questi tutto fa brodo e in effetti non avrebbe tutti i torti.
Le conseguenze di queste perplessità sono da ricercare nella mancanza di guida morale autorevole, dal momento che è facile che il gregge si disperda o sia lasciato da solo a dover combattere contro chi pretende di sovvertire l’ordine naturale delle cose. Infatti il vero problema di fondo è che, ad oggi, non vi è stata alcuna presa di posizione netta delle gerarchie vaticane sul ddl Cirinnà: in seno alla stessa CEI da un lato mons. Bagnasco ha affermato che le ragioni della manifestazione del 30 gennaio sono “condivisibili” (in che termini non è dato saperlo, anche se è apprezzabile l’esposizione mediatica), dall’altro mons. Galantino ha implicitamente affermato che per lui le unioni civili possono essere riconosciute dallo Stato (sic!).
Sicuramente troppo poco e ci aspetteremmo più decisionismo da chi occupa le massime posizioni all’interno della Chiesa cattolica fondata da Nostro Signore Gesù Cristo su san Pietro. “Tu es Petrus” non è solo l’atto fondativo del cattolicesimo ma implica in sé la missione di edificare un nuovo mondo, convertire i pagani, costruire una società veramente cattolica. Potremmo quindi dire, per adoperare il motto di papa San Pio X, “omnia instaurare in Christo”.
La Chiesa nutrita dal sangue dei martiri ha sempre combattuto le indebite ingerenze del potere dello Stato, a costo di dover subire scismi – si pensi ai sedicenti “ortodossi” o ai rivoluzionari protestanti – e persecuzioni in ogni epoca, dimostrando come l’unica vera forma di libertà risieda in Cristo e non nell’idolatria del potere fine a se stesso. Sant’Ambrogio ammonì pubblicamente l’Imperatore Teodosio, San Tommaso Moro pagò con la vita la sua fedeltà al cattolicesimo e all’indissolubilità del matrimonio, Pio IX dovette subire la barbara invasione delle forze laico-protestanti e si oppose a ogni forma di collaborazione con i Savoia, emanando il non expedit e ribadendo l’illegittimità del neonato Regno d’Italia. La lista potrebbe continuare, dimostrando che di fronte al male non può esservi compromesso alcuno.
Il fedele cattolico di ogni epoca poteva quindi contare su una guida sicura che, sebbene le indubbie difficoltà legate alla situazione contingente, restava con la schiena dritta e non si faceva intimidire. Non è un caso durante la Seconda Guerra Mondiale papa Pio XII fu l’unica autorità a resistere e a non abbandonare Roma, anche quando sembrava che i nazisti stessero per invadere anche il Vaticano.
Se diamo uno sguardo alle cronache recenti Bergoglio invece non ha preso una posizione chiara, lasciando trapelare più di qualche perplessità in merito alle effettive opposizioni al ddl Cirinnà. Siamo infatti di fronte a una misura legislativa dalla portata devastante, pari a quella che introdusse illo tempore il divorzio. Nessun pubblico ammonimento al capo del Governo e a quanti si professano cattolici nelle aule parlamentari. Basti pensare che Pio IX arrivò addirittura a scomunicare Vittorio Emanuele II, pur di ribadire la propria contrarietà all’occupazione dello Stato pontificio.
In questo periodo di “misericordia” a buon mercato le uniche preoccupazioni sono state di natura squisitamente ecumenica con le visite di cortesia a quel leader di false religioni oppure l’attenzione quasi ossessiva per il rispetto dell’ambiente o alle dinamiche corruttive del nostro Paese. Si tratta sicuramente di problemi innegabili ma che non dovrebbero riguardare (o almeno marginalmente) l’attività pastorale di un pontefice che aspira ad essere cattolico.
In altre epoche si è accusata la Chiesa di essere stata in silenzio o di aver compiuto chissà quali crimini, quando poi la realtà dei fatti è ben diversa come dimostrato dagli studiosi più autorevoli, mentre oggi si corre il rischio opposto e cioè di ricevere l’applauso dal mondo senza però ribadire la Verità.
La nostra speranza è che il ddl Cirinnà non abbia seguito e la manifestazione del 30 gennaio può sicuramente essere un viatico, ma soprattutto ci auguriamo che le gerarchie vaticane capiscano che il tempo dei dialoghi vaticanosecondisti è finito. Non è mai troppo tardi per cambiare idea.
Alcune volte penso(forse come riflesso auto- consolatorio ) che la nostra societa’ debba toccare davvero il fondo per risalire…magari tra cento o duecento anni, purtroppo viene fuori quasi quotidianamente qualche “genialata” umana che supera le altre come in una corsa verso la follia…non si trova consolazione armai nemmeno nell’ultimo baluardo di identita’ cattolica che dovrebbe essere il papa ed i vescovi…che tristezza!!cordiali saluti e grazie !
Non ha detto, il Morbidone, che non dobbiamo avere un cuore duro come pietra? Ebbene, siamo morbidi, lasciamoci fare, non reagiamo, l’importante è amarsi, non contrastarci, che tutti siamo figli di Dio, e tutti Dio ama così come siamo fatti,anzi peggio ci piace essere e meglio è! Non siamo mica al tempo delle crociate al tempo dei roghi, al tempo delle scomuniche e degli interdetti, al tempo della contrapposizione,o di qua o di là, o con Dio o contro Dio, o con la Chiesa o fuori dalla Chiesa,fosse anche un Regno intero per la voglia del suo Re che pretendeva divorziare cum benedictione ipsius Papae Ecclesiae! Che diamine! Che cosa abbiamo mai capito per chiesa: QUESTA è la chiesa, quella che pur di volere bene si imputtana con tutti e con tutto: sì, una vera DISCARICA di RIFIUTI!
Non ho alcuna speranza che il decreto progay si intoppi. I sovversivi nichilisti-illuministi hanno ben lavorato al fine di preparare il terreno. Il papa attuale sembra proprio quello “giusto” ai grandi cambiamenti voluti dalle cosche massoniche. Viviamo nell’eresia della Chiesa cattolica, inutile girarci intorno. Cristo è l’unico Capo, grazie a Dio, e non sarà né Bergoglio né i tupamaros della sua coorte che distruggeranno le colonne e il fondamento della Chiesa.
giustissimo, ciccarella,perché la Chiesa è altra cosa da loro…Loro sono le “portae Inferi2, e, lo crediamo, “non praevalebunt!!
una voce nel deserto vaticano “I vescovi del Piemonte dicono sì al Family Day”http://www.vitadiocesanapinerolese.it/chiesa/appuntamenti/i-vescovi-del-piemonte-dicono-si-al-family-day?utm_campaign=twitter&utm_medium=twitter&utm_source=twitter
Tutto molto condivisibile ma “piuttosto che” come disgiuntivo no, ve ne prego. Detto questo ci vorrebbe una bella scomunica per tutti quelli che si professano cattolici (“adulti”) e poi si fanno promotori delle unioni sodomitiche (come fu per gli iscritti al partito comunista): ma qui si sogna.
Vorrei aggiungere altro ma è stato già detto tutto. Il nemico parla tanto di demo(no)crazia e poi in nome della presunta libertà (satanica) vorrebbe imporci la dittatura gaia! Ma come si fà ad essere così babbei da farsi imporre qualcosa di simile???
S.Rita pregava il Signore perche’i suoi figli morissero(in grazia di Dio)prima di macchiarsi del delitto di vendicarsi ;noi,dovremmo pregare perche’N.Signore portasse via i cirinna’e gli scalfarotto prima che facessero altri guai,dando loro il tempo di rinsavire.
sì, ‘la scomunica il vaticano oggi la dà ai cattolici “semper idem et semper fideles”, perché “dal cuore di pietra”,non ‘misericordiosi’, come ieri, contro i cattolici difensori dei diritti di Cristo Re,perché non ‘dialoganti’……
Come mai F1 ha scomunicato,almeno a parole la mafia(qui non vale il “chi son io per giudicare”),mentre non fa altrettanto con i fautori dei matrimoni (in)civili ,dagli effetti altrettanto devastanti per la societa’?Due pesi e due misure?
A Lucius
A me basterebbe che tutti i promulgatori di leggi filofroci schiattassero in massa, se poi si pentissero o meno non me ne fregherebbe nulla. Vanno all’Inferno? Cavoli loro!
Il Bergoglio scomunicando la mafia ha fatto un gesto molto facile, una vera dimostrazione di polso a buon mercato. Infatti la mafia fà parte dei cattivi assodati, che non hanno nè partiti, nè gruppi, nè logge a difenderli pubblicamente… quindi ad attaccarli cosa ci vuole? Gli abortisti con i loro massacri di bambini trucidano in un mese molti ma molti più esseri umani che la mafia dall’inizio della sua storia, ma se scomunica i mafiosi il Bergoglio rimane all’interno del cosiddetto “mondo civile”, se scomunicasse gli abortristi verrebbe dipinto come un pericoloso reazionario ; e lui a piacere all’ambiente “liberal” ci tiene smodatamente!
Se parliamo di scomuniche, la metà della classe politica attuale andrebbe scomunicata, ma per fare questo ci vorrebbe un Papa, lo stesso Papa che sarebbe alla testa di un “Family day” molto più agguerrito e con un nome più consono… già, ci vorrebbe un Papa… tu ne conosci uno?
già fu scritto che alla manifestazione “family day” bisognerebbe andare in tanti… Sì ma per occupare il Parlamento con la forza e farne un “bivacco di manipoli “.
Ma essendo questo contrario al buonismo imperante alla pecora nostrana, non si farà mai ciò che è diritto di fare quando la politica si prende beffe persino delle leggi naturali iscritte in ogni uomo.
Diceva un ex mussulmano diventato cristiano, che la presenza dell’Islam è un castigo di Dio per la mancanza di fede nei cristiani.
La presenza di politici corrotti od ignoranti è pure, in Italia, un castigo per un popolo imbelle e mazziato che non vuole ribellarsi con la forza alle demenze continue.
Quando le varie associazioni “cattoliche” che fanno i lagnosi e belanti “family day”, decideranno di assaltare il parlamento, allora ci sarò anche io, pur coni miei anni non giovanili, ma sarebbe un giorno così bello ,che direi come il vecchio capo sioux: “oggi è un bel giorno per morire !”
A Mardunolbo
Ti ringrazio vivamente per unirti alla mia inutile quanto legittima indignazione circa lo spirito del “Family day”, ti rispodo meglio nell’articolo che lo riguarda più da vicino.
In questi giorni alcuni giornali hanno voluto cogliere nelle parole di papaFrancesco una dura presa di posizione sua -finalmente! – contro le “unioni civili”, CIVILI nel senso di unioni more uxorio tra persone dello stesso sesso, quelle oggetto del DDL della civilissima Cirinnà.
Che ha detto di così sconvolgente il detto papafrancesco rispetto al Bergoglio-pensiero a cuil siamo abituati? Ha detto che matrimonio e dette unioni ‘civili’ non sono da confondere , sono due cose diverse ( come due marche di automobili?)…Che colpo di genio!
Ha aggiunto che il matrimonio tra uomo e donna è un dono proposto da Dio all’uomo! -Che coraggio!
E ha concluso dicendo che se anche per le disavventure della vita, le “infelici circostranze della vita”, o “per libera scelta” (notate bene, “libera scelta”!!!) si addivenisse a rifiutare tale dono- il dono di Dio, per il bene dell’uomo – , tali coppie “continuano ad essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa”,cioè di Bergoglio & Soci… (quanti beni dell’ uomo ci sono allora???
Un macigno davvero sul DDL della civilissima Cirinnà! Un inversione ad U del solito Bergoglio-pensiero sorprendente!