di CdP Ricciotti.
Dichiarazioni di Bergoglio di ritorno dal suo ultimo viaggio sul cosiddetto “aereo papale” (17 febbraio 2016).
Ad alcune domande dei giornalisti, Bergoglio ha risposto: «L’aborto non è un “male minore”. È un crimine. È fare fuori uno per salvare un altro. È quello che fa la mafia. È un crimine, è un male assoluto. Riguardo al “male minore”: evitare la gravidanza è un caso – parliamo in termini di conflitto tra il quinto e il sesto comandamento. Paolo VI – il grande! – in una situazione difficile, in Africa, ha permesso alle suore di usare gli anticoncezionali per i casi di violenza. Non bisogna confondere il male di evitare la gravidanza, da solo, con l’aborto. L’aborto non è un problema teologico: è un problema umano, è un problema medico. Si uccide una persona per salvarne un’altra – nel migliore dei casi – o per passarsela bene. È contro il Giuramento di Ippocrate che i medici devono fare. È un male in sé stesso, ma non è un male religioso, all’inizio, no, è un male umano. Ed evidentemente, siccome è un male umano – come ogni uccisione – è condannato. Invece, evitare la gravidanza non è un male assoluto, e in certi casi, come in quello che ho menzionato del Beato Paolo VI, era chiaro. Inoltre, io esorterei i medici che facciano di tutto per trovare i vaccini contro queste due zanzare che portano questo male: su questo si deve lavorare … Grazie.» (sito Vatican.va).
Che ne pensa la Chiesa?
Pio XI in Casti Connubii è dogmaticamente categorico: «[…] per venire ormai, Venerabili Fratelli, a trattare dei singoli punti che si oppongono ai diversi beni del matrimonio, il primo riguarda la prole, che molti osano chiamare molesto peso del connubio e affermano doversi studiosamente evitare dai coniugi, non già con l’onesta continenza, permessa anche nel matrimonio, quando l’uno e l’altro coniuge vi consentano, ma viziando l’atto naturale. E questa delittuosa licenza alcuni si arrogano perché, aborrendo dalle cure della prole, bramano soltanto soddisfare le loro voglie, senza alcun onere; altri allegano a propria scusa la incapacità di osservare la continenza, e la impossibilità di ammettere la prole a cagione delle difficoltà proprie, o di quelle della madre, o di quelle economiche della famiglia. Senonché, non vi può esser ragione alcuna, sia pur gravissima, che valga a rendere conforme a natura ed onesto ciò che è intrinsecamente contro natura. E poiché l’atto del coniugio è, di sua propria natura, diretto alla generazione della prole, coloro che nell’usarne lo rendono studiosamente incapace di questo effetto, operano contro natura, e compiono un’azione turpe e intrinsecamente disonesta. Quindi non meraviglia se la Maestà divina, come attestano le stesse Sacre Scritture, abbia in sommo odio tale delitto nefando, e l’abbia talvolta castigato con la pena di morte, come ricorda Sant’Agostino: Perché illecitamente e disonestamente si sta anche con la legittima sposa, quando si impedisce il frutto della prole. Così operava Onan, figlio di Giuda, e per tal motivo Dio lo tolse di vita. Pertanto, essendovi alcuni che, abbandonando manifestamente la cristiana dottrina, insegnata fin dalle origini, né mai modificata, hanno ai giorni nostri, in questa materia, preteso pubblicamente proclamarne un’altra, la Chiesa Cattolica, cui lo stesso Dio affidò il mandato di insegnare e difendere la purità e la onestà dei costumi, considerando l’esistenza di tanta corruttela di costumi, al fine di preservare la castità del consorzio nuziale da tanta turpitudine, proclama altamente, per mezzo della Nostra parola, in segno della sua divina missione, e nuovamente sentenzia che qualsivoglia uso del matrimonio, in cui per la umana malizia l’atto sia destituito della sua naturale virtù procreatrice, va contro la legge di Dio e della natura, e che coloro che osino commettere tali azioni, si rendono rei di colpa grave. Perciò, come vuole la suprema autorità Nostra e la cura commessaCi della salute di tutte le anime, ammoniamo i sacerdoti che sono impegnati ad ascoltare le confessioni e gli altri tutti che hanno cura d’anime, che non lascino errare i fedeli loro affidati, in un punto tanto grave della legge di Dio, e molto più che custodiscano se stessi immuni da queste perniciose dottrine, e ad esse, in qualsiasi maniera, non si rendano conniventi. Se qualche confessore o pastore delle anime, che Dio non lo permetta, inducesse egli stesso in simili errori i fedeli a lui commessi, o, se non altro, ve li confermasse, sia con approvarli, sia colpevolmente tacendo, sappia di dovere rendere severo conto a Dio, Giudice Supremo, del tradito suo ufficio, e stimi a sé rivolte le parole di Cristo: Sono ciechi, e guide di ciechi: e se il cieco al cieco fa da guida, l’uno e l’altro cadranno nella fossa».
Bergoglio, citando «Paolo VI – il grande!» (sic! – il grande pederasta???), si riferisce ad un caso limite, tuttavia Pio XI ha già risposto quando ha affermato: «non vi può esser ragione alcuna, sia pur gravissima, che valga a rendere conforme a natura ed onesto ciò che è intrinsecamente contro natura», vediamo altri casi specifici.
A tal proposito la Chiesa afferma (Decreto del Sant’Uffizio, 21 maggio 1851): «Per giusti motivi è lecita (la contraccezione, NdA)? Risposta: Scandalosa, erronea e contraria al diritto naturale […] È possibile che questo uso (del matrimonio) non sia proibito dal diritto naturale? Risposta: Scandalosa, e altra volta condannata implicitamente da Innocenzo XI, proposizione 49 in Denzinger n° 2149[…]».
Ancora [Risposta del Sant’Uffizio, 6 (19) aprile 1853]: «[…] è lecito l’uso onanistico o condomistico nel matrimonio? […] In un rapporto condomistico, può la moglie consapevole offrirsi in modo passivo? Risposte: No, è intrinsecamente male. La moglie consapevole che si offre in modo passivo compirebbe un atto intrinsecamente illecito».
Il Sant’Uffizio prima ha citato Papa Innocenzo XI. Si riferiva alla condanna degli errori della dottrina morale lassista – errores doctrinae moralis laxioris, Decreto del 2 marzo 1679. Si legge la condanna alla proposizione n° 49. Noi condanniamo coloro i quali affermano che «la pederastia non è proibita dal diritto naturale. Per cui, se Dio non l’avesse proibita, spesso sarebbe buona e talvolta obbligatoria sotto pena di peccato mortale».
Altre condanne della Chiesa all’uso dei contraccettivi (amediante l’aiuto di strumenti artificiali) in Denzinger n°ri 2715, 2758-2760, 2791-2793, a2795, 3185-3187, 3634, a3638-3640, 3716-3718, a3917.
In situazione di conflitto cosa è consentito alla donna?
Addirittura nella risposta della S. Penitenzieria del 3 aprile 1916 (Papa Benedetto XV) si legge: «[…]se il marito (la vicenda analizzata è fra coniugi, ma la sentenza non cambia, NdA) vuole commettere con lei la colpa dei Sodomiti, poiché questo coito sodomitico è un atto contro natura da parte di entrambi i coniugi […] è gravemente cattivo, la moglie, per nessun motivo, neppure per evitare la morte, può lecitamente in questo cso compiacere il marito».
Ulteriori approfondimenti in Catechismus Romanus Concilii Tridentini, II, 8 (qui); Papa Pio XII, Discorso all’Unione italiana medico-biologica di S. Luca (v. Discorsi e Radiomessaggi di Pio XII, 6[1944] 191s).
Qui leggiamo: «Il quinto comandamento – Non occides (Exod. 20, 13) -, questa sintesi dei doveri riguardanti la vita e la integrità del corpo umano, è fecondo d’insegnamenti, così per il docente sulla cattedra universitaria, come per il medico esercente. Finché un uomo non è colpevole, la sua vita è intangibile, ed è quindi illecito ogni atto tendente direttamente a distruggerla, sia che tale distruzione venga intesa come fine o soltanto come mezzo al fine, sia che si tratti di vita embrionale o nel suo pieno sviluppo ovvero giunta ormai al suo termine. Della vita di un uomo, non reo di delitto punibile con la pena di morte, solo signore è Dio! Il medico non ha diritto di disporre né della vita del bambino né di quella della madre: e niuno al mondo, nessuna persona privata, nessuna umana potestà, può autorizzarlo alla diretta distruzione di essa. Il suo ufficio non è di distruggere le vite, ma di salvarle. Principi fondamentali e immutabili, che la Chiesa nel corso degli ultimi decenni si è vista nella necessità di proclamare ripetutamente e con ogni chiarezza contro opinioni e metodi opposti. Nelle risoluzioni e nei decreti del magistero ecclesiastico il medico cattolico trova a questo riguardo una guida sicura per il suo giudizio teorico e la sua condotta pratica. […] chiunque offende e trasgredisce le leggi della natura, avrà prima o poi a soffrirne le funeste conseguenze nel suo valore personale e nella sua integrità fisica e psichica. Ecco il giovane, che sotto l’impulso delle nascenti passioni ricorre al medico; ecco i fidanzati, i quali in vista delle loro prossime nozze gli chiedono consigli, che non di rado pur troppo desiderano in senso contrario alla natura e alla onestà; ecco i coniugi, che cercano da lui lume e assistenza o più ancora connivenza, perché pretendono di non poter trovare altra soluzione o via di scampo nei conflitti della vita, all’infuori della voluta infrazione dei vincoli e dei doveri inerenti all’uso dei rapporti matrimoniali. Si tenterà allora da essi di far valere tutti i possibili argomenti o pretesti (medici, eugenici, sociali, morali), per indurre il medico a dare un consiglio o a prestare un aiuto, che permetta il soddisfacimento dell’istinto naturale, privandolo però della possibilità di raggiungere lo scopo della forza generatrice di vita. Come potrà egli rimaner fermo di fronte a tutti questi assalti, se a lui stesso faranno difetto la chiara conoscenza e la convinzione personale che il Creatore stesso per il bene del genere umano ha legato l’uso volontario di quelle energie naturali al loro scopo immanente con un vincolo indissolubile, che non ammette alcun rilasciamento né rottura?».
Ancora Papa Pio XII nel Discorso ai Partecipanti del Congresso dell’Unione cattolica delle ostetriche (AAS 43 [1951] 842s). Leggiamo: «Inoltre ogni essere umano, anche il bambino nel seno materno, ha il diritto alla vita immediatamente da Dio, non dai genitori, nè da qualsiasi società o autorità umana. Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna “indicazione” medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione, che miri alla sua distruzione, sia come a scopo, sia come a mezzo per un altro scopo, per sè forse in nessun modo illecito. Così, per esempio, salvare la vita della madre è un nobilissimo fine; ma l’uccisione diretta del bambino come mezzo a tal fine, non è lecita. La diretta distruzione della cosiddetta « vita senza valore », nata o non ancora nata, praticata pochi anni or sono in gran numero, non si può in alcun modo giustificare. Perciò, quando questa pratica ebbe principio, la Chiesa dichiarò formalmente essere contrario al diritto naturale e divino positivo, e quindi illecito, l’uccidere, anche se per ordine della pubblica autorità, coloro che, sebbene innocenti, tuttavia per tare fisiche o psichiche non sono utili alla nazione, ma piuttosto ne divengono un aggravio (Decr. S. Off. 2 dec. 1940 – Acta Ap. Sedis vol. 32, 1940, p. 553-554). La vita di un innocente è intangibile, e qualunque diretto attentato o aggressione contro di essa è violazione di una delle leggi fondamentali, senza le quali non è possibile una sicura convivenza umana. – Non abbiamo bisogno d’insegnare a voi nei particolari il significato e la portata, nella vostra professione, di questa legge fondamentale. Ma non dimenticate : al di sopra di qualsiasi legge umana, al disopra di qualsiasi “indicazione”, si leva, indefettibile, la legge di Dio».
Concetti riconfermati, contro le pretese della modernità, ancora da Papa Pio XII nel Discorso ai partecipanti del Congresso del Fronte della Famiglia e dell’Associazione delle famiglie numerose (AAS 43 [1951] 857-859).
Spiega la Chiesa che vi è un’unica “eccezione” (Denzinger 3634): «Se il marito nell’uso del matrimonio vuole commettere la colpa di Onan, spargendo cioè il seme al di fuori del vaso naturale, dopo aver iniziato la copula, e minaccia di morte o di gravi molestie la moglie se non si sottomette alla sua perversa volontà, la moglie, secondo l’opinione di provati teologi, può in questo caso congiungersi con suo marito, dal momento che lei da parte sua dà corso ad una cosa ed azione lecita, mentre permette il peccato del marito per un grave motivo che la scusa, poiché la carità, per la quale sarebbe tenuta ad impedirlo, non obbliga di fronte ad una così grave molestia (minaccia di morte o di grave violenza, Nda)» (S. Penitenzieria, 3 aprile 1916).
AmDg
di CdP Ricciotti.
A Nicola: ciò che scrivi nel tuo ultimo commento: Coincidenze?
No, non sono coincidenze caro Nicola.
Ovviamente la mia era una domanda retorica.
Marisa perché lei comprenda; io non ho nipoti,ho figli abbastanza grandi,uno di questi e’ impegnato in un grosso progetto di comunicazione a livello nazionale.Per l’esigenza di dover arrivare al maggior numero possibile di utenti, tenga presente che la pretesa sarebbe quella che va dalle elementari in poi…..bisogna che, testi,immagini e contenuti,di alto livello,vengano resi tali da essere interessanti per ognuno.
Questa e’ una sfida non da poco.Rendere semplice non sta a significare semplicismo,semplicioneria o faciloneria, ma rendere una cosa difficile ,in apparenza,facile ma,con capacità appropriate per quanto riguarda nozione, concetti ecc..ci si può riuscire.
Come farebbe un nonno sapersi interessante ad un ragazzino ,e un ragazzino ad un nonno.
Con i miei figli ho usato lo stesso criterio.Siamo passati per conoscenze comuni ma sopratutto per forza di cose,visto le diversità culturali,si è tenuti fermi quei punti da permettere ad oguno il ” comprendere”. Caratteristica: desiderio di conoscere per capire e insegnare.
A volte i ” dotti ” non potrebbero rientrare nella casistica……
@ franco
Grazie per la spiegazione: era proprio necessaria visto che ciò che hai scritto era indecifrabile oltre che astruso! Vediamo un po’, “signor maestro”, tu dici:
1- “L’unico scopo del matrimonio è per la generazione ed educazione delle prole.
Non c’è altro motivo.”
Ergo, uomini e donne sterili, scordatevi di sposarvi: franco ha detto che non c’è alcun motivo per voi. Oppure, uomini e donne che non eravate a conoscenza della vostra sterilità prima del matrimonio, chissenefrega se vi amate, DIVORZIATE: franco ha detto che non c’è motivo di continuare.
2- “E’ per questo (perché fanno sesso) che la stragrande maggioranza dei matrimoni ormai falliscono.
Ergo, signori sposati che non volete far fallire il vostro matrimonio, NON FATE SESSO: lo dichiara franco.
3- “per fare sesso, non occorre sposarsi”
Capito Santo Giovanni Paolo II? Riscrivi il Catechismo: franco ha detto che si può far sesso prima del Matrimonio.
Caro signor maestro, considerata la tua crassa ignoranza nell’argomento, fatti consigliare da un bambino: lassa perde!
@ Lello Minimi
Lei mi chiede:
“E allora? cosa c’è di strano?”
C’è di strano, egregio signore, che non c’è alcuna necessità di chiedere deroghe al Suo Direttore Spirituale: basta utilizzare i metodi naturali accettati e concessi da Santa Romana Chiesa.
Considerato, poi, il nonsense della Sua apodittica affermazione finale: meglio soprassedere.
@Caro amico Lister,
ovviamente Lei scherza. L’unica spiegazione. Altrimenti non so che motivo attribuire a questa bordata di “fuoco amico”. Robert Malthus, il primo che parlò di limitazioni delle nascite, fu condannato anche se il metodo consigliato era (in astratto) lecito, anzi pure “ascetico” e di difficile attuazione. Cioè, una volta giunti al numero di figli desiderato, semplicemente STOPPARE CON IL SESSO. La contraccezione è ANCHE un problema di metodi, ma è in se stessa che non è buona. I testi per confessori del 1950, la chiamavano “FRODE NELL’USO DEL MATRIMONIO”. I metodi dell’astinenza periodica, sono LECITI, quanto al metodo, MA è LO SCOPO ad essere illecito. Si possono non volere le nascite ed attuare l’astinenza periodica, se c’è il permesso del direttore spirituale. Punto e Stop. Persino lo stesso GP2, si rese conto che, al riguardo, si è diffusa una mentalità lassista e cercò (invano) di porvi rimedio. E concludo ricordando che TUTTO, nella vita del cattolico dovrebbe essere presentato prima al direttore spirituale. Pertanto cosa trova di nonsense?
@Lello Minimi
Intanto non si tratta di “fuoco amico” ma di pura e semplice discussione su di un argomento dove sono intervenuti diversi commentatori più o meno educatamente: ed io credo di essermi sempre espresso con educazione.
Se continua a dire che fare l’amore (non voglio usare la parola “sesso” perché Lei lo fa sembrare un atto “sporco”), nell’ambito del matrimonio, evitando la procreazione, è ILLECITO, non posso essere d’accordo con Lei.
Se non si desidera avere più figli (ma anche uno solo), la Chiesa concede l’uso di metodi naturali.
Punto e Stop (uso il Suo sintagma), anche se un po’ antipatico.
Mi porta, poi, l’esempio di Malthus che, per avvalorare la sua tesi, accusava i poveri di essere causa della loro miseria e causa della sovrappopolazione in quanto incapaci di astenersi…
Beh, Le posso dire che, se si fossero trovati prima i metodi anticoncezionali naturali, non avrebbe avuto bisogno di concepire (azzeccato il termine, no?) una simile teoria.
Il nonsense sta nell’affermazione insensata, appunto, che si debba affidare ad un direttore SPIRITUALE il proprio rendiconto ECONOMICO.
Non solo, insiste affermando che TUTTO, della vita di un Cattolico, va presentato a lui: anche il rendiconto della propria attività Artistica, Medica, Sociale, Agricola, Mineraria, Industriale, Navale, Ferroviaria, Sportiva…anche di homeless??
@Amico Lister,
Il Vat.II fu presentato come una nuova “Pentecoste”. Invece fu una nuova anti-“pentecoste”, una nuova “Torre di Babele”. Da quel momento si sono confuse le lingue. Ciò è avvenuto anche in mezzo a noi che dovremmo essere degli avversari di tale “Babele”. Purtroppo, sia Lei, che il carissimo @Franco, siete rimasti (chi in una direzione, chi in un altra) vittima di tale confusione. In neocat., in quell’OCEANO di eresie e sciocchezze varie che professano, su questo punto la dicono giusta. Tutto il Magistero in materia coniugale fino al Vat.II escluso e persino alcuni punti della Familiaris Consortio, affermano a chiare lettere che per venire meno, temporaneamente o (a maggior ragione) definitivamente alla più che disponibilità alla procreazione (FERMO RESTANDO CHE, tale eventuale “venire meno” LO SI DEVE FARE con i metodi dell’astinenza periodica) c’è bisogno del permesso del Direttore Spirituale. Inoltre che TUTTO, della vita di un Cattolico, va presentato a lui: anche il rendiconto della propria attività Artistica, Medica, Sociale, Agricola, Mineraria, Industriale, Navale, Ferroviaria, Sportiva…anche di homeless, è la pura verità. Noto che questo concetto che dovrebbe essere pacifico le da tanto fastidio. Mi sembra strano.Come mai? DIO non ci ha voluti individui isolati. In tutte le società tradizionali era così. Nell’antica Cina c’era la figura del medico-filosofo. Pianificava la vita. Gli si sottoponevano i progetti ed egli li esaminava circa quale reputava, secondo scienza e coscienza i più adatti, avendo come scopo la salute psico-fisica. Era tenuto a stipendio. Se, nonostante si fossero seguiti i consigli ci si ammalava, lo stipendio veniva sospeso, fino a guarigione ottenuta. Se non erano stati seguiti, lo si pagava anche durante la malattia. DIO ci vuole persone inserite in un contesto che ci dovrebbe aiutare nel cammino verso il PARADISO. Questo è il senso di tutto. IL direttore spirituale (qualche cosa di più di un semplice confessore abituale) ci dovrebbe dare dei lumi su cosa ne pensa DIO di nostri progetti. Non tutti hanno i doni di Padre Pio, però, i preti di specchiata dottrina, alla luce di essa, sanno dare delle “dritte” Se poi, oltre che di specchiata dottrina, sono pure di santa vita, tanto meglio.
@carissimo @Franco,
circa la vita matrimoniale, mi perdoni la piccola gaffe. Ho 56 anni, sono sposato da 28. Ho 4 figli e tra breve sarò nonno. Mi stupiva che sembrava “abbassarla”. Circa il “mutuo aiuto”, non dia per scontato che si sappia di che si tratta. A me, preti della Tradizione, hanno insegnato che, in TUTTO (MA PROPRIO IN “*TUTTO*”) ciò che fanno insieme due coniugi, è SANTIFICANTE.
Se non mi credete, invito qualche prete che ci legge ad intervenire.
Allora, caro Lello,
per tagliare la testa al toro, Le dirò che il mio rendiconto economico lo mostro al mio commercialista ed il mio rendiconto artistico lo mostro ai miei clienti.
Per il resto, i c@@@i miei li racconto soltanto al Confessore e non sarà mai che io possa considerare ILLECITO “far l’amore” con mia moglie.
Ma, infine, non si accorge che cade in contraddizione riportando le parole:
” A me, preti della Tradizione, hanno insegnato che, in TUTTO (MA PROPRIO IN “*TUTTO*”) ciò che fanno insieme due coniugi, è SANTIFICANTE” ?!
Censure a parte, il tema in esame era talmente scontato che avevo smesso di rispondere ai commenti. Comunque grazie di aver chiarito in modo definitivo. Davvero non ritengo che ci sia da aggiungere altro.
Carissimi,
C.(non)V.D.
Siamo vittima di ciò che ho citato prima:la confusione delle lingue. Abbiamo smarrito, persino noi della Tradizione un codice di comunicazione comune.
“Far l’amore” con propria moglie, in sè e per sè, è MERITORIO (altro che illecito). Lo diventa, illecito, (e si chiama “FRODE NELL’USO del matrimonio”) se affrontato con mentalità contraccettiva. Ovvero, se il “far l’amore” lo si vive e lo si affronta senza la più che disponibilità alla procreazione.Se fosse solo un problema di metodi, avrebbero ragione i laicisti che accusano la Chiesa di favorire l’ipocrisia.
Mulier, quae semen expellere vel eius ascensum in uterum impedire vult, graviter peccat. Excipitur solummodo femina vi vel dolo oppressa, quae antequam conceptio facta est, expellere vel necare potest semen, quia semen (in casu) comparatur iniusto aggressori.
Jone Compendio di teologia morale pag. 679.
La prova provata di a che punto stiamo, circa la formazione religiosa di tanti cattolici è che, quando racconto la seguente barzelletta, in più di un caso, mi tocca doverla spiegare:”I Quattro Evangelisti erano TRE. Matteo e Pasquale”.
non l’ho capita -_- sono pessima lo so…
Il paziente e buon ricciotti, per i sordi, ha pubblicato nei commenti pure la mirabile enciclica. Piu chiaro di cosi!
Bravo franco, condivido in pieno quanto da te scritto.
Sono 4. Poi dice che sono tre. Ne nomina 2, di cui uno sbagliato.
Rinnovo l’invito ai preti ad intervenire, per chiarire i termini.
E il semen expellere vel eius ascensum in uterum impedire, sono schifezze che non hanno nulla a che fare con l’astinenza periodica, lecita con il permesso del direttore spirituale. Anzi, no, una cosa l’hanno a che fare. Molti “figli di Ogino”, in realtà sono figli di “furbate”. Cioè di chi, nei giorni fertili NOn si è astenuto, ma ha cercato (senza riuscirci) di “semen expellere vel eius ascensum in uterum impedire”.
@ Lello
NON siamo vittime della “confusione delle lingue” (?)
LEI è vittima delle idiozie di Kikko Gargiulo e delle sue farneticazioni circa i suoi catechisti/direttori spirituali.
LEI continui ad abbeverarsi delle carnevalate kikiane e continui a fare figli “come conigli” (ricorda?) in assenza del “permesso” (fantastico!) del suo direttore kikospirituale.
IO continuerò ad amare mia moglie utilizzando i metodi contraccettivi che mi consente la Chiesa Cattolica, senza chiedere “permessi” a nessuno, checché ne dica il suo Kikko Gargiulo.
E si risparmi derisioni con “barzellette” insulse nei confronti di “tanti Cattolici”, lei che, di Cattolico Apostolico Romano, ha ben poco.
@ Lello
“Molti “figli di Ogino”, in realtà sono figli di “furbate”.
Ecco che arriva l’offesa nei confronti dei miei Genitori…
Dovrei risponderle per le rime, ma me lo impedisce la mia educazione da Loro insegnatami.
Io, come ho già detto, sono “figlio di Ogino Knaus” e non si permetta di dire che i Miei (così come molti altri genitori) hanno fatto un “furbata”!
LA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA CONSENTE I METODI NATURALI,
lo vuol capire o no?!
Io, da parte mia (come credo sia per tutti gli altri “figli di Ogino Knaus”), ringrazierò sempre i Miei per avermi, comunque, accettato ed amato durante tutta la Loro vita.
Lei non è degno minimamente di continuare a scrivere in questo forum. Lei deve soltanto vergognarsi delle sue convinzioni inculcatele da Kikko Gargiulo.
Se ne stia con la sua setta e non si confonda con i veri Cattolici qui presenti tentando di insinuare subliminalmente le eresie/pagliacciate del suo guru.
Se ne vada a schitarrare nelle Chiese il sabato sera ed a mangiare i pezzetti di pizza azzima standosene seduto durante quegli eretici/blasfemi banchetti ed eviti di continuare a scrivere qui le sue castronerie.
Non vorrei utilizzare le due paroline coniate, tempo fa, da Alessio, per salutarla…
Vedo che anche i commenti che avevo lasciato in questo articolo sono spariti, comunque meno male che più o meno hai ripetuto tutto tu.
Facciamola semplice. C’è chi è sposato e non vuole “andare” con sua moglie? Che non lo faccia, fatti suoi ; che stia attento che non lo faccia qualcun’altro al suo posto.
Da parte mia, per decidere cosa fare nell’ambito della mia futura intimità matrimoniale non sento di sicuro il bisogno di fare grandi discorsi nè di sentire opinioni. Qualcuno non condivide? Eh, va bhè…
Chiedo scusa a chi si è sentito offeso.Che l’amico Lister fosse un “figlio di Ogino” mi era sfuggito. Quello che ho incautamente riferito era solo un particolare quello sui presunti limiti dell’Ogino, che era stato sottolineato da non pochi studiosi. E POI NON è vero che le lingue sono confuse QUESTA Poi, a me Neocat. Non lo aveva detto mai nessuno! Che Kiko sia un eretico peggiore dei TdG l’ho scritto già negli anni ’80. Il Direttore Spirituale, come ho scritto, si vede che è sfuggito al altri lettori, è da scegliersi, OVVIAMENTE non solo tra i preti, ma un prete di specchiata dottrina e, se possibile, di SANTA VITA. Spero di aver chiarito.
Sì, Alessio: chissenefrega se qualcuno non condivide…
Ma, se quei “qualcuno” si mettono a pontificare con farneticanti affermazioni inculcate da eretici guru pseudocristiani che non hanno nessun riscontro nel Magistero Cattolico, che cadono in ridicole contraddizioni e, per di più, fatte in maniera maleducata oltre che pesantemente offensiva, io non mi taccio.
Riesco a mala pena ad evitare quelle tue due famose paroline complementari.
E’ che ho letto molto poco, essendo il punto fondamentale così banale ed evidente, non avevo mai neppure pensato che tale argomento potesse essere al centro d’un dibattito.
Comunque pare che tra te e Lello ci sia stato un fraintendimento.
Da parte mia ritengo che non ci sia altro da dire.
pianificazione familiare
Data: Mar 15 Lug 2003 21:43
Presso l’Università del Sacro Cuore esiste un “Centro Studi e ricerche sulla
regolazione naturale
della fertilità” che, negli anni ’80 e ’90 era diretto dalla suora
“sessuologa” Anna Cappella. L’agenzia ADISTA N° 27 del 31 dicembre 1990 ha
dato notizia della
presentazione del volumetto, scritto dalla suora medesima “Secondo natura”,
studiato per divulgare
in modo accessibile a tutti il metodo di contraccezione naturale “Billings”.
In tale volumetto si
legge: “L’Università cattolica, nell’ambito del suo impegno per la famiglia,
da anni ha dato vita al
Centro Studi e ricerche sulla regolazione naturale della fertilità e
sostiene le attività da esso
promosse”. In che direzione vadano tali impegni, però, è fin troppo chiaro,
dalla presentazione dello
stesso Billings : ” LA CRESCENTE ACCETTAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE NATURALE
DELLA FAMIGLIA ha creato in
questi ultimi anni
una forte richiesta di informazione, cui va dato risposta da parte di
persone competenti in tale
campo”.
La questione è che la PIANIFICAZIONE, sia pur “NATURALE”, della famiglia,
presa così, “sic
&t simpliciter” non si concilia con il pensiero della Chiesa, che ha sempre
benedetto la famiglia
numerosa. Pertanto, l’impegno dell’Università, se non è accompagnato dal
chiarimento che, per
poter solo pensare ad una pianificazione familiare, sono necessari motivi
GRAVI, indipendenti
dalla volontà dei coniugi e da valutarsi sotto la guida del direttore
spirituale, è da considerarsi
contro la dottrina della Chiesa. Il 29 ottobre 1951, nel suo celebre
discorso alle ostetriche, Pio XII le
mise in guardia, raccomandando loro di non “lasciarsi trascinare ad una
propaganda né giusta, né
conveniente dei cosiddetti metodi naturali”. Concetto ripreso, poi il 20
gennaio 1958, ricevendo la
giunta esecutiva della Federazione nazionale delle associazioni delle
famiglie numerose. Dopo
averle definite “le più benedette, predilette dalla Chiesa e stimate quali
preziosissimi tesori, segno
della sanità fisica e morale dei popoli” aggiunse: ” Tra le aberrazioni più
dannose della moderna
società paganeggiante deve contarsi l’opinione di taluni che osano definire
la fecondità dei
matrimoni una malattia sociale, da cui le nazioni che ne sono colpite
dovrebbero sforzarsi di guarire
con ogni mezzo. Di qui la PROPAGANDA DEL COSIDETTO CONTROLLO RAZIONALE
DELLE NASCITE, PROMOSSA DA PERSONE ED ENTI, TALVOLTA AUTOREVOLI PER
ALTRI TITOLI, MA, IN QUESTO, PURTROPPO, RIPROVEVOLI”. E contrappose loro la
testimonianza dei genitori di famiglie numerose che, accettando con gioia e
riconoscenza quegli
inestimabili doni di Dio che sono i figli, nel NUMERO che a Lui piace,
attestano con i fatti che la
sanità fisica e morale della famiglia e della società si tutela solo con
l’obbedienza GENEROSA alle
leggi della natura e, quindi, del Creatore. Tali espressioni di Pio XII
nascono direttamente dalla
dottrina della Chiesa in materia. Il succo è che il controllo delle nascite
è un problema di scopi, più
che di metodi. Il matrimonio conferisce certi diritti perché impone certi
doveri. In primis verso Dio
e l’altro coniuge, ma anche verso la società. ” Il popolo, lo Stato, la
Chiesa stessa dipendono, per la
loro esistenza, nell’ordine stabilito da Dio, dal matrimonio fecondo” (Pio
XII, dal citato discorso del
29- X- 1951). Ne consegue che i figli nono sono né un accessorio, né, tanto
meno, un incidente di
percorso e neppure una conseguenza accidentale, ma lo scopo stesso del
matrimonio. Scopo, cui,
per sottrarvisi lecitamente, è necessario che esistano motivi gravi,
indipendenti dalla volontà dei
coniugi, anche se il mezzo usato è in se stesso lecito. Tali motivi gravi
possono essere di natura
medica o socio-economica. Per indicazione di natura medica, però si deve
intendere un grave
pericolo per la salute della madre, non ordinariamente connesso con la
maternità in sé, diagnosticato
da un medico che unisca alla competenza scientifica anche delle qualifiche
di probità morale.
L’indicazione di natura socio-economica, consiste in una situazione reale,
attuale, di fatto, che
obblighi gli sposi a constatare che le loro forze economiche sono impari a
sostenere altri figli. In tal
caso, anche se cessa l’obbligo, la Chiesa ha sempre invitato ad avere
fiducia nella Provvidenza che
“Non nega i mezzi per vivere a chi chiama alla vita” (Pio XII, 20 gennaio
1958). Perciò, la
propaganda indiscriminata ed incondizionata dei metodi naturali, così come è
fatta dall’Università
del Sacro Cuore è contraria alla mente della Chiesa. Tali gravi motivi, oggi
più che mai, sono da
ritenersi eccezionali. Non si danno tutti i giorni, invece, tutti i giorni
capitano casi di coniugi che
considerano il “bene della prole” (Sant’Agostino, citato da Pio XI nella
Casti Connubii) un peso da
evitare, se possibile con la benedizione della Chiesa che, invece, non ci
può essere. Nell’attività del
citato centro, c’è di peggio. Non solo il Magistero qui riportato è
ignorato, ma, altresì, si specifica,
nel volumetto opera della nostra suora “sessuologa” , tra i vantaggi del
metodo, al quarto posto, che,
per una coscienza cattolica, non esistono obiezioni morali al suo uso”. È
falso. È lecito usare dei
metodi naturali solo sé sussistono e finché sussistono i gravi motivi di cui
sopra. Se tali motivi non
ci sono, o non ci sono più, sottrarsi alla procreazione è peccato a monte
del metodo usato, fosse
pure l’astinenza assoluta, se scelta a tale scopo e non come scelta di vita
EROICA di non consumare
le nozze, come fecero Sant’Enrico e Santa Cunegonda. Scelta, e qui apro una
parentesi un po’ OT,
che se è stata permessa da Dio, sia per la loro santificazione personale,
sia per distogliere il popolo
cristiano dalla (pseudo)vetero-testamentaria e paganeggiante “idolatria del
sangue”, forse ha impedito la nascita di una dinastia che poteva
rendere servigi alla Chiesa,
almeno quanto la stirpe di San Luigi IX (i Borbone, per chi non lo sapesse).
In definitiva, il padre e maestro di tutte le tesi denataliste è il
diavolo che è geloso dell’uomo,
perché sa che è chiamato, almeno potenzialmente, a ciò cui lui ha
rinunziato, pertanto cerca, non
solo di impedire che gli uomini, osservando le leggi di DIO, passino dalla
potenza all’atto, ma, alla
radice, cerca di spingere a non far nascere proprio, di modo che non possano
giungere neppure alla
potenza. Subito dopo, da buoni secondi, vengono i ricchi banchieri
occidentali ed i loro lacchè
comunisti, che non vogliono dividere le risorse, ragionando “meno siamo, a
meno dobbiamo
rendere conto e più mangiamo”. La Chiesa ha sempre difeso la dignità umana
contro costoro.
L’appoggio alle famiglie numerose ha sempre fatto parte di tale difesa.
Oggi, invece, sembra che, in
pratica, molti ecclesiastici hanno cambiato fronte. La seguente esperienza è
emblematica. In
occasione di uno dei suoi cento viaggi, Karol Woytila è stato anche nelle
isole Mauritius. Il
quotidiano “Il Tempo” del 16 dicembre 1989, a pagina 9, scriveva : “Durante
la tappa a Mauritius,
crocevia di diverse culture, il Papa esalta la famiglia”. Questo era il
titolo, però, più sotto, nel testo,
si leggeva : ” l’alto concetto della morale cristiana, difesa dalla Chiesa,
è stato riconosciuto ed
accettato da molte persone appartenenti ad altre tradizioni spirituali. Un
chiaro accenno a quanto ha
svolto un locale istituto “Azione Familiare”, aiutando le coppie a vivere la
REGOLAZIONE
DELLE NASCITE IN MODO RESPONSABILE. Il risultato più straordinario di
quest’ISOLA MIRACOLO. Forse, un caso unico al mondo. Grazie all’opera di
informazione ed
educazione della cattolica “Azione Familiare”, NELL’ISOLA è IN PRATICA
RISOLTO IL
PROBLEMA DEMOGRAFICO, SI è PASSATI DA 5,5 BAMBINI PER COPPIA (1962) A 2,2
(1987) E Ciò ATTRAVERSO IL SOLO IMPIEGO DEI METODI NATURALI RACCOMANDATI
DALLA CHIESA. Fatto non meno sorprendente, tra le coppie che aderiscono
all’Associazione, il 45%
è di religione induista e animista”. Così il testo (ovviamente il MAIUSCOLO
è opera mia).
Nell’isola miracolo il demonio ha ottenuto lo scopo. Da 5,5 a 2,2 nati per
coppia. Quanti uomini,
testimoni della bontà di DIO, potenziali beati in meno, e con la benedizione
(almeno apparente)
della Chiesa. Questo è il Cristo che portiamo agli indù ed agli animisti?
“…..Ne consegue che i figli nono sono né un accessorio, né, tanto
meno, un incidente di percorso e neppure una conseguenza accidentale, ma lo scopo stesso del
matrimonio.” ( (Pio XII, dal citato discorso del 29- X- 1951). Che bello sapere che la mia “crassa ignoranza” come qualcuno ha apostrofato, è molto simile a quella di un Grande Papa. 🙂 🙂