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di CdP Ricciotti.

Dichiarazione di Dmitri Tarasov (Lokomotiv Mosca): “Questo è il mio presidente. Io lo rispetto e ho deciso di dimostrare che sono pronto a sostenerlo ovunque io sia. Ho scritto su questa maglietta tutto quello che volevo dire“.

Durante la partita di Europa League tra Fenerbahce e Lokomotiv Mosca, Dmitri Tarasov ha indossato una maglietta con la scritta “Il presidente più corretto – più gentile” e la foto di Putin in divisa della Marina.

Dmitri Tarasov rischia una squalifica dall’Uefa: “C’è stata una violazione disciplinare ed una chiara provocazione. Il giocatore potrebbe essere squalificato anche per 10 partite”.

Fonte TuttoSport – Fonte Il Giornale

Al momento non ci risultano smentite. Parimenti non ci risultano squalifiche a giocatori per aver esibito magliette arcobaleno, del rabbinato, con compassi, con Obama (figlio di ricca madre bianca – Stanley Ann Dunham, mezza inglese e mezza tedesca), con Che Guevara, con mezzelune o con altri simboli del #degrado.

Putin – che comunque non è il Messia, e voglio precisarlo – è il Presidente più odiato in assoluto dalle élite #radicalchic anche perché ha dichiarato:

1) “Abbiamo approvato una legge che proibisce la propaganda immorale ai minorenni. In Europa avete un problema demografico, le nascite sono poche, gli Europei stanno morendo, riuscite a capirlo o no? I matrimoni fra le persone dello stesso sesso non producono figli. Volete sopravvivere contando sugli immigrati? […] riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, il diritto di adozione e così via […] non rappresenta il bene per la Russia” (https://youtu.be/CuYDUM2aKyA);

2) “Un altro obiettivo per l’identità della Russia è legato agli eventi che hanno luogo nel mondo. Questo riguarda la politica estera e i valori morali. Possiamo notare come molti Paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando i principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono allo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana. Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici di cui l’obiettivo è promuovere la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione. […] La gente cerca, aggressivamente, di esportare questo modello attraverso il mondo. Sono convinto che questo apra una via diretta alla degradazione e al primitivismo che porteranno ad una profonda crisi demografica e morale. Che cosa testimonia meglio di questa crisi morale se non la perdita della capacità a riprodursi? Oggigiorno, quasi nessuna nazione sviluppata è in grado di riprodursi, anche con l’aiuto dei flussi migratori. Senza i valori presenti nel cristianesimo e nelle altre religioni del mondo, senza gli standard morali che si sono formati per millenni, le popolazioni perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Consideriamo normale e naturale di difendere questi valori. Dobbiamo rispettare il diritto di ogni minoranza di essere differente, però, i diritti della maggioranza non devono essere rimessi in questione. Allo stesso tempo, vediamo tentativi di rilanciare il modello standardizzato di un mondo unipolare e di confondere le istituzioni di legge internazionale e di sovranità nazionale. Un tale mondo unipolare, standardizzato, non ha bisogno di Stati sovrani, ha bisogno di vassalli. Storicamente, questo rappresenta una negazione dell’identità e della diversità mondiale donataci da Dio. La Russia è d’accordo con quelli che credono che le decisioni debbano essere prese collettivamente e non nel buio al fine di servire gli interessi di alcuni Paesi o gruppi di Paesi” (https://youtu.be/biGzij6nIOs);

3) “Se gli immigrati preferiscono la legge della shari’a, consigliamo loro di stabilirsi dove questa è legge di stato. La Russia non ha bisogno degli immigrati. Sono gli immigrati ad aver bisogno della Russia, e non daremo loro privilegi speciali e di certo non cambieremo le nostre leggi per loro. Non mi interessa se chiameranno questo ‘discriminazione’” (cf. Perché solo l’Italia?, di Charles Davila, YouCanPrint, 2015, pag. 52);

4) “Il problema delle minoranze sessuali in Russia è intenzionalmente gonfiato dall’esterno per ragioni politiche. Da parte di alcuni gruppi c’è l’obiettivo di dipingere la Russia come un nemico. Ma in Russia tutte le persone godono di uguali diritti, compresi gli omosessuali” (Valdimir Putin, 27 settembre 2015).

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