copertine BUK 2016

 

Le Edizioni Radio Spada saranno presenti al BUK Festival di Modena allo stand n. 72. E raddoppiano: una duplice presentazione sabato all’ora dell’aperitivo. [RS]

 

di Ilaria Pisa

 

Il Medio Oriente tra storia, teologia politica e strategia. “Anche se non sembra” e “Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica” con Andrea Giacobazzi a BUK Modena 2016 (Foro Boario, 20-21 febbraio)

***Presentazione e dibattito: sabato 20 febbraio ore 11.30, sala C***

Cuore del mondo anticamente conosciuto e felice congiunzione tra Europa, Africa ed Asia, il Vicino Oriente e la Terra Santa in particolare costituiscono una realtà che ha sempre contraddetto l’analisi marxista, per cui la religione sarebbe una mera sovrastruttura di specifiche condizioni economico-sociali. Come in nessun luogo al mondo, qui ogni questione politica presuppone e richiama una questione teologica e ciò appare particolarmente vero se, grazie alla lettura dei saggi che compongono “Anche se non sembra” (Edizioni Radio Spada, 2014), si osserva con sguardo obiettivo la storia ebraica contemporanea.

Proprio l’obiettività di una spassionata ricerca sorretta da ricchissima bibliografia costituisce uno dei più evidenti pregi dell’opera di Andrea Giacobazzi (Reggio Emilia, 1985), a compimento di un’ideale trilogia iniziata nel 2010 con “L’asse Roma-Berlino-Tel Aviv” (Il Cerchio) e proseguita con “Il fez e la kippah” (Edizioni all’Insegna del Veltro, 2011). Toccare i nervi scoperti della storia recente, come gli stretti rapporti tra sionismo e fascismi o l’irrisolto nodo palestinese, è rischioso se non si maneggiano con intelligenza gli strumenti dello storico, tramite i quali Andrea Giacobazzi ha potuto ridurre efficacemente al silenzio le violentissime polemiche che hanno accompagnato ogni pubblicazione.

Questo libro è più che mai “fastidioso” per chi preferisce la lettura “semplice” della realtà circostante, magari sapientemente tenuta in ombra dalle maggiori agenzie culturali; è avvincente più di un thriller per chi preferisce conoscere la verità, anche se non è quella che sembra.

E se si predilige la verità non può lasciare indifferenti neanche la sincera spregiudicatezza intellettuale dell’agile, densissimo saggio di don Curzio Nitoglia, “Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica” (Edizioni Radio Spada, 2014), uno sguardo inedito sul cosiddetto “conflitto di civiltà” caro a certa retorica, sondando i rapporti nascosti – in molti casi, inconfessabili – tra neoconservatorismo, sionismo nazionalista e Islam. Le sorprese non si fanno attendere: muovendosi tra storia, politica e teologia, con dovizia di note l’autore ricostruisce con precisione un Islam lungi dall’essere un blocco unitario e soprattutto un jihadismo molto più contaminato dall’Occidente di quanto si potrebbe mai immaginare.

La competenza eccezionale di don Curzio Nitoglia offre chiavi accessibili per la comprensione della geopolitica odierna e del “pensiero liquido” in auge; gli affreschi tracciati nei vari capitoli restituiscono, ad ogni pennellata, un senso agli scampoli quotidiani di realtà filtrati dai media.

Nell’unica cornice di una presentazione, due opere fondamentali per mettere a fuoco le verità più scomode, due imprescindibili vademecum per la modernità.

[Articolo composto per la Rivista del Festival BUK 2016. Una realizzazione dell’Ass. Progettarte]