anneliese

 

Nota della redazione: In relazione all’affermazione: «la povera Anneliese fu posseduta contemporaneamente da Lucifero (capo degli angeli caduti), da Giuda Iscariota (primo traditore di Cristo), da Nerone (potente terreno e persecutore della Chiesa nascente), da Caino (primo fratricida), da Hitler (genocida e nemico della Chiesa moderna), da Fleischmann (sacerdote indegno del 16° secolo) e da altri dannati» la nota 1 riporta che «I fenomeni di possessione sono eventi molto delicati ed accompagnati da aspetti misteriosi che sembrano, perfino, contraddire la retta filosofia. Nel caso di Anneliese suscita interrogativi, ad esempio, il fatto che, oltre ai demoni, fossero attivamente impegnate a tormentare la povera ragazza, diverse anime dannate. Andrà, perciò, tenuta in considerazione la possibilità che potesse trattarsi, verosimilmente, di demoni che si camuffavano solo con il nome di queste anime». Ricordiamo a tutti i nostri lettori che la teoria secondo cui i dannati possano agire come fossero demoni nega praticamente tutta la teologia cattolica sul concetto di anima, quindi non va presa in considerazione. Questa teoria fu già condannata dai Santi Padri e, in primis, da Sant’Agostino, il quale spiega che [Dicit quidem et animas hominum daemones esse et ex hominibus fieri lares, si boni meriti sunt; lemures, si mali, seu larvas; manes autem deos dici, si incertum est bonorum eos seu malorum esse meritorum. In qua opinione quantam voraginem aperiant sectandis perditis moribus, quis non videat, si vel paululum attendat? Quando quidem quamlibet nequam homines fuerint, vel larvas se fieri dum opinantur, vel dum manes deos, tanto peiores fiunt, quanto sunt nocendi cupidiores, ut etiam quibusdam sacrificiis tamquam divinis honoribus post mortem se invitari opinentur, ut noceant. Larvas quippe dicit esse noxios daemones ex hominibus factos. Sed hinc alia quaestio est. Inde autem perhibet appellari Graece beatos , quod boni sint animi, hoc est boni daemones, animos quoque hominum daemones esse confirmans. – S. Aurelii Augustini, De Civitate Dei contra paganos IX, 11] «Apuleio afferma inoltre che anche l’anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione. E chi non vedrebbe, purché rifletta un tantino, quale voragine spalancano con questa teoria al dilagare dell’immoralità? Infatti gli uomini, ritenendo che diverranno spettri o anche dèi Mani, sebbene siano stati iniqui, divengono tanto peggiori quanto sono più desiderosi di far del male al punto da convincersi che per far del male saranno invocati dopo la morte con sacrifici propri di onori divini. Dice infatti che gli spettri sono uomini divenuti demoni malvagi. Ma ne sorge un altro problema. Egli, confermando che anche lo spirito umano è un demone, dichiara che in greco gli uomini felici sono appunto chiamati perché sono spiriti buoni, cioè demoni buoni.» (Sant’Agostino, De Civitate Dei contra paganos IX, 11). 
Anche San Tommaso dice riguardo all’anima umana che «Il suo stato naturale è, perciò, l’unione con il corpo. Quindi ne segue che l’unione tra anima è corpo precede la loro separazione. Se l’anima vive anche dopo la morte del corpo, lo fa in uno stato innaturale ed anela alla riunione.» (S. Th., I. q. 90, a. 4; ivi, q. 108, a. 3; cfr. – S. Cont. Gent., lib. II, cap. 83-84), se un’anima potesse “possedere” un corpo come fanno i demoni sarebbe un demone (visto che “agere sequitur esse”) e non anelerebbe alla riunione con il corpo, essendo per se stessa sufficiente, invece «L’anima è ciò per cui il corpo umano possiede l’essere in atto e ciò è proprio della forma, che dà l’essere. Perciò l’anima umana è forma del corpo» (De Anima, 1, resp.; ivi, 1, ad 7). [RS]

di  Daniele Casi

“Padre, non ho mai pensato che sarebbe stato così spaventoso. Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno. Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile”.

Con queste parole una ragazza tedesca di nome Anneliese Michel parlò all’esorcista che l’accompagnò nel suo martirio, della possessione di cui fu vittima e che la portò alla fine, su richiesta della Madre di Dio che le apparve in visione, ad offrirsi in olocausto per espiare i peccati dei giovani tedeschi e dei sacerdoti. Il suo caso è tristemente celebre, sia per il lungo e spaventoso dipanarsi della vicenda, che per le tragiche conseguenze che comportò. Chi volesse approfondirlo, con una facile ricerca su internet, troverà materiale in abbondanza. Basterà, qui, sapere che la povera Anneliese fu posseduta contemporaneamente da Lucifero (capo degli angeli caduti), da Giuda Iscariota (primo traditore di Cristo), da Nerone (potente terreno e persecutore della Chiesa nascente), da Caino (primo fratricida), da Hitler (genocida e nemico della Chiesa moderna), da Fleischmann (sacerdote indegno del 16° secolo) e da altri dannati[1]. L’esorcismo che, dopo vari dinieghi, il Vescovo Diocesano infine autorizzò, fu condotto dal confessore della giovane, padre Ernst Alt, affiancato dall’ex missionario p. Arnold Rentz. Per tre volte la settimana, dal 24 settembre 1975 al 30 giugno 1976 i due padri cercarono inutilmente di liberare la giovane che però,  come aveva predetto nel precedente mese di aprile, morì il 3 luglio 1976 senza essere stata liberata dalla possessione. Le domande poste dai due esorcisti durante le varie sessioni del rito e le risposte dei demoni, furono registrate su nastri magnetici e poi trascritte. Una recente traduzione[2] del libro “Vita e morte di Anneleise Michel”, del sacerdote tedesco Kaspar Bullinger, ce le ha messe a disposizione rivelando, oltre agli sconvolgenti destini delle anime dannate, anche terribili ammissioni sulle influenze demoniache nella Chiesa.

Che credito poter dare, però, alle rivelazioni di chi si è ripetutamente definito “padre della menzogna”? I demoni, peraltro, non vorrebbero fare queste “deposizioni” e finiscono per farlo solo per costrizione, sotto la potenza e per ordine della SS. Trinità e della Madre di Dio. Ciò si può dedurre, ad esempio, dal tono strozzato con cui il demonio risponde all’esorcista. Proprio padre Arnold Rentz, introducendo la pubblicazione delle trascrizioni, racconta che i demoni cercano sempre di mentire durante l’esorcismo e perciò, quanto viene da loro detto, dev’essere esaminato con estrema attenzione. Oltre che con le menzogne tout court, bisogna fare i conti con il parlare scurrile, le esagerazioni e le generalizzazioni. Quando l’ordine di rispondere viene dalla Santissima Vergine Maria, i demoni parlano di lei come di “quella là”, oppure affermano di parlare “per incarico della Dama”, “dell’Alta Dama” o di “Madama”. Certo è che, anche se costretti a dire la verità, cercano di aggiungere una bugia. Occorre, dunque, massima prudenza, ma sarebbe fondamentalmente sbagliato escludere o rifiutare a priori di considerare quanto dicono, leggendolo a confronto con il Vangelo, gli insegnamenti della chiesa e le rivelazioni celesti a persone particolarmente favorite.

 

Brevemente riassumiamo cos’hanno rivelato alcuni demoni, durante l’esorcismo di Anneliese:

Lucifero: “Io dico la verità se quella (la Madonna) mi Costringe”, “Se voi aveste un’idea di come vanno le cose da noi (all’inferno), stareste in ginocchio giorno e notte davanti al….(tabernacolo). Io lo devo dire, perché l’Alta Dama mi costringe”, “La cosa peggiore è questa; che la dottrina sia falsificata nella Chiesa!”, a padre Alt: “Quando non vesti l’abito talare, mi sei più caro. Ma la maggior parte adesso non l’indossa più: ciò mi piace immensamente!”.

Nerone: “L’altare rivolto al popolo vien da quelli dell’altro partito (i modernisti, n.d.r.) e questo lo abbiamo fatto noi! Sono corsi dietro agli Evangelici come tante meretrici!”, “I cattolici hanno la vera dottrina e corrono dietro ai protestanti, come meretrici! I Cattolici gettano la Dottrina della Verità ai porci, che se la mangino!”, “I Sinodi (e giù una scurrilità), là si continua a chiacchierare. I Vescovi sanno ciò che avrebbero da fare. Essi non avrebbero bisogni di Sinodi se seguissero il papa. Ma per loro il papa è un deficiente!”

Giuda: “Bisogna stare in piedi a fare la Comunione! Questo mi piace più che lo stare in ginocchio. Non occorre stare in ginocchio. Questo mi è odioso! Il parroco fa stare tutti in piedi e gliela dà (la S. Comunione) sulle zampe! Quello è un disgraziato! Io faccio di tutto perché nessuno stia in ginocchio!”, “Le nuove riforme (conciliari) ci piacciono moltissimo! Siamo felicissimi dei cambiamenti!”, “Quello di dare in mano la comunione l’ho portata a termine io!”, “Peccato che il Sinodo (il Concilio Vaticano II) è finito! Esso ci ha rallegrati moltissimo!”. Ad una domanda dell’esorcista circa la legge sull’aborto da poco votata (1975) dal parlamento della Rep. Federale di Germania, risponde: “Noi eravamo tutti là. Tutto l’inferno stava lì: e questo lo abbiamo combinato noi meravigliosamente bene!!!”.

Non dimentichiamo che tutto questo avveniva a metà degli anni ’70, nel rovente post concilio che tutto stava rivoluzionando e demolendo nella Chiesa. Non sorprende, perciò, che le questioni di maggior rilevanza, nel dibattito ecclesiale in corso, siano affiorate anche nella lotta fra gli esorcisti e i demoni dentro Anneliese. Suscita, così, interesse quanto riportato della seduta di esorcismo, avvenuta il 23 gennaio 1976, fra p. Arnold Rentz e Lucifero.

P. Arnold si rivolge all’angelo caduto e gli dice: “Tu sei colpevole delle eresie, per esempio di Küng!”[3] e il demone risponde: “Sì e ne abbiamo ancora di più”. Allora l’esorcista azzarda: “E il vescovo Lefebvre?”[4], la risposta del diavolo è ironica, ma cursorea: “Ah, quello! Ma non gli credono. Peccato!”, p. Arnold ribatte: “Chi dice peccato? (chi sbaglia a non credergli? n.d.r.), Lucifero chiude: “Io no!”.

 

Ad ormai trent’anni da questo terribile dialogo e nell’evidenza quotidiana della terribile crisi che attanaglia la Chiesa, il valore profetico dell’opera del fondatore della Fraternità San Pio X non ha certo bisogno di essere confermato dalle parole del principe delle tenebre.

Se il demone infernale avesse parlato a sfavore di monsignore, non sarebbe, però, difficile pensare che, questo dialogo semisconosciuto, avrebbe trovato ben altra ‘fortuna’ (e citazione) nelle istituzioni della “Roma Conciliare”.

 

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[1]I fenomeni di possessione sono eventi molto delicati ed accompagnati da aspetti misteriosi che sembrano, perfino, contraddire la retta filosofia. Nel caso di Anneliese suscita interrogativi, ad esempio, il fatto che, oltre ai demoni, fossero attivamente impegnate a tormentare la povera ragazza, diverse anime dannate. Andrà, perciò, tenuta in considerazione la possibilità che potesse trattarsi, verosimilmente, di demoni che si camuffavano solo con il nome di queste anime.

[2] Bullinger G., Le Risposte dei Demoni, Edizioni Segno, Udine, 1997

[3] Hans Küng (1928) è un presbitero e teologo svizzero, noto per le sue posizioni apertamente ostili alla Dottrina della Chiesa, in ragione delle quali è stato allontanato dall’insegnamento presso l’Università Cattolica di Tubinga.

[4] Alla metà degli anni ’70, l’opera di monsignor Lefebvre, invisa ai novatores e già colpita dai primi illegittimi provvedimenti, era al centro del dibattito ecclesiale.