Nota della redazione: In relazione all’affermazione: «la povera Anneliese fu posseduta contemporaneamente da Lucifero (capo degli angeli caduti), da Giuda Iscariota (primo traditore di Cristo), da Nerone (potente terreno e persecutore della Chiesa nascente), da Caino (primo fratricida), da Hitler (genocida e nemico della Chiesa moderna), da Fleischmann (sacerdote indegno del 16° secolo) e da altri dannati» la nota 1 riporta che «I fenomeni di possessione sono eventi molto delicati ed accompagnati da aspetti misteriosi che sembrano, perfino, contraddire la retta filosofia. Nel caso di Anneliese suscita interrogativi, ad esempio, il fatto che, oltre ai demoni, fossero attivamente impegnate a tormentare la povera ragazza, diverse anime dannate. Andrà, perciò, tenuta in considerazione la possibilità che potesse trattarsi, verosimilmente, di demoni che si camuffavano solo con il nome di queste anime». Ricordiamo a tutti i nostri lettori che la teoria secondo cui i dannati possano agire come fossero demoni nega praticamente tutta la teologia cattolica sul concetto di anima, quindi non va presa in considerazione. Questa teoria fu già condannata dai Santi Padri e, in primis, da Sant’Agostino, il quale spiega che [Dicit quidem et animas hominum daemones esse et ex hominibus fieri lares, si boni meriti sunt; lemures, si mali, seu larvas; manes autem deos dici, si incertum est bonorum eos seu malorum esse meritorum. In qua opinione quantam voraginem aperiant sectandis perditis moribus, quis non videat, si vel paululum attendat? Quando quidem quamlibet nequam homines fuerint, vel larvas se fieri dum opinantur, vel dum manes deos, tanto peiores fiunt, quanto sunt nocendi cupidiores, ut etiam quibusdam sacrificiis tamquam divinis honoribus post mortem se invitari opinentur, ut noceant. Larvas quippe dicit esse noxios daemones ex hominibus factos. Sed hinc alia quaestio est. Inde autem perhibet appellari Graece beatos , quod boni sint animi, hoc est boni daemones, animos quoque hominum daemones esse confirmans. – S. Aurelii Augustini, De Civitate Dei contra paganos IX, 11] «Apuleio afferma inoltre che anche l’anima umana è un demone e che gli uomini divengono Lari se hanno fatto del bene, fantasmi o spettri se hanno fatto del male e che sono considerati dèi Mani se è incerta la loro qualificazione. E chi non vedrebbe, purché rifletta un tantino, quale voragine spalancano con questa teoria al dilagare dell’immoralità? Infatti gli uomini, ritenendo che diverranno spettri o anche dèi Mani, sebbene siano stati iniqui, divengono tanto peggiori quanto sono più desiderosi di far del male al punto da convincersi che per far del male saranno invocati dopo la morte con sacrifici propri di onori divini. Dice infatti che gli spettri sono uomini divenuti demoni malvagi. Ma ne sorge un altro problema. Egli, confermando che anche lo spirito umano è un demone, dichiara che in greco gli uomini felici sono appunto chiamati perché sono spiriti buoni, cioè demoni buoni.» (Sant’Agostino, De Civitate Dei contra paganos IX, 11).
Anche San Tommaso dice riguardo all’anima umana che «Il suo stato naturale è, perciò, l’unione con il corpo. Quindi ne segue che l’unione tra anima è corpo precede la loro separazione. Se l’anima vive anche dopo la morte del corpo, lo fa in uno stato innaturale ed anela alla riunione.» (S. Th., I. q. 90, a. 4; ivi, q. 108, a. 3; cfr. – S. Cont. Gent., lib. II, cap. 83-84), se un’anima potesse “possedere” un corpo come fanno i demoni sarebbe un demone (visto che “agere sequitur esse”) e non anelerebbe alla riunione con il corpo, essendo per se stessa sufficiente, invece «L’anima è ciò per cui il corpo umano possiede l’essere in atto e ciò è proprio della forma, che dà l’essere. Perciò l’anima umana è forma del corpo» (De Anima, 1, resp.; ivi, 1, ad 7). [RS]
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di Daniele Casi
“Padre, non ho mai pensato che sarebbe stato così spaventoso. Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno. Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile”.
Con queste parole una ragazza tedesca di nome Anneliese Michel parlò all’esorcista che l’accompagnò nel suo martirio, della possessione di cui fu vittima e che la portò alla fine, su richiesta della Madre di Dio che le apparve in visione, ad offrirsi in olocausto per espiare i peccati dei giovani tedeschi e dei sacerdoti. Il suo caso è tristemente celebre, sia per il lungo e spaventoso dipanarsi della vicenda, che per le tragiche conseguenze che comportò. Chi volesse approfondirlo, con una facile ricerca su internet, troverà materiale in abbondanza. Basterà, qui, sapere che la povera Anneliese fu posseduta contemporaneamente da Lucifero (capo degli angeli caduti), da Giuda Iscariota (primo traditore di Cristo), da Nerone (potente terreno e persecutore della Chiesa nascente), da Caino (primo fratricida), da Hitler (genocida e nemico della Chiesa moderna), da Fleischmann (sacerdote indegno del 16° secolo) e da altri dannati[1]. L’esorcismo che, dopo vari dinieghi, il Vescovo Diocesano infine autorizzò, fu condotto dal confessore della giovane, padre Ernst Alt, affiancato dall’ex missionario p. Arnold Rentz. Per tre volte la settimana, dal 24 settembre 1975 al 30 giugno 1976 i due padri cercarono inutilmente di liberare la giovane che però, come aveva predetto nel precedente mese di aprile, morì il 3 luglio 1976 senza essere stata liberata dalla possessione. Le domande poste dai due esorcisti durante le varie sessioni del rito e le risposte dei demoni, furono registrate su nastri magnetici e poi trascritte. Una recente traduzione[2] del libro “Vita e morte di Anneleise Michel”, del sacerdote tedesco Kaspar Bullinger, ce le ha messe a disposizione rivelando, oltre agli sconvolgenti destini delle anime dannate, anche terribili ammissioni sulle influenze demoniache nella Chiesa.
Che credito poter dare, però, alle rivelazioni di chi si è ripetutamente definito “padre della menzogna”? I demoni, peraltro, non vorrebbero fare queste “deposizioni” e finiscono per farlo solo per costrizione, sotto la potenza e per ordine della SS. Trinità e della Madre di Dio. Ciò si può dedurre, ad esempio, dal tono strozzato con cui il demonio risponde all’esorcista. Proprio padre Arnold Rentz, introducendo la pubblicazione delle trascrizioni, racconta che i demoni cercano sempre di mentire durante l’esorcismo e perciò, quanto viene da loro detto, dev’essere esaminato con estrema attenzione. Oltre che con le menzogne tout court, bisogna fare i conti con il parlare scurrile, le esagerazioni e le generalizzazioni. Quando l’ordine di rispondere viene dalla Santissima Vergine Maria, i demoni parlano di lei come di “quella là”, oppure affermano di parlare “per incarico della Dama”, “dell’Alta Dama” o di “Madama”. Certo è che, anche se costretti a dire la verità, cercano di aggiungere una bugia. Occorre, dunque, massima prudenza, ma sarebbe fondamentalmente sbagliato escludere o rifiutare a priori di considerare quanto dicono, leggendolo a confronto con il Vangelo, gli insegnamenti della chiesa e le rivelazioni celesti a persone particolarmente favorite.
Brevemente riassumiamo cos’hanno rivelato alcuni demoni, durante l’esorcismo di Anneliese:
Lucifero: “Io dico la verità se quella (la Madonna) mi Costringe”, “Se voi aveste un’idea di come vanno le cose da noi (all’inferno), stareste in ginocchio giorno e notte davanti al….(tabernacolo). Io lo devo dire, perché l’Alta Dama mi costringe”, “La cosa peggiore è questa; che la dottrina sia falsificata nella Chiesa!”, a padre Alt: “Quando non vesti l’abito talare, mi sei più caro. Ma la maggior parte adesso non l’indossa più: ciò mi piace immensamente!”.
Nerone: “L’altare rivolto al popolo vien da quelli dell’altro partito (i modernisti, n.d.r.) e questo lo abbiamo fatto noi! Sono corsi dietro agli Evangelici come tante meretrici!”, “I cattolici hanno la vera dottrina e corrono dietro ai protestanti, come meretrici! I Cattolici gettano la Dottrina della Verità ai porci, che se la mangino!”, “I Sinodi (e giù una scurrilità), là si continua a chiacchierare. I Vescovi sanno ciò che avrebbero da fare. Essi non avrebbero bisogni di Sinodi se seguissero il papa. Ma per loro il papa è un deficiente!”
Giuda: “Bisogna stare in piedi a fare la Comunione! Questo mi piace più che lo stare in ginocchio. Non occorre stare in ginocchio. Questo mi è odioso! Il parroco fa stare tutti in piedi e gliela dà (la S. Comunione) sulle zampe! Quello è un disgraziato! Io faccio di tutto perché nessuno stia in ginocchio!”, “Le nuove riforme (conciliari) ci piacciono moltissimo! Siamo felicissimi dei cambiamenti!”, “Quello di dare in mano la comunione l’ho portata a termine io!”, “Peccato che il Sinodo (il Concilio Vaticano II) è finito! Esso ci ha rallegrati moltissimo!”. Ad una domanda dell’esorcista circa la legge sull’aborto da poco votata (1975) dal parlamento della Rep. Federale di Germania, risponde: “Noi eravamo tutti là. Tutto l’inferno stava lì: e questo lo abbiamo combinato noi meravigliosamente bene!!!”.
Non dimentichiamo che tutto questo avveniva a metà degli anni ’70, nel rovente post concilio che tutto stava rivoluzionando e demolendo nella Chiesa. Non sorprende, perciò, che le questioni di maggior rilevanza, nel dibattito ecclesiale in corso, siano affiorate anche nella lotta fra gli esorcisti e i demoni dentro Anneliese. Suscita, così, interesse quanto riportato della seduta di esorcismo, avvenuta il 23 gennaio 1976, fra p. Arnold Rentz e Lucifero.
P. Arnold si rivolge all’angelo caduto e gli dice: “Tu sei colpevole delle eresie, per esempio di Küng!”[3] e il demone risponde: “Sì e ne abbiamo ancora di più”. Allora l’esorcista azzarda: “E il vescovo Lefebvre?”[4], la risposta del diavolo è ironica, ma cursorea: “Ah, quello! Ma non gli credono. Peccato!”, p. Arnold ribatte: “Chi dice peccato? (chi sbaglia a non credergli? n.d.r.), Lucifero chiude: “Io no!”.
Ad ormai trent’anni da questo terribile dialogo e nell’evidenza quotidiana della terribile crisi che attanaglia la Chiesa, il valore profetico dell’opera del fondatore della Fraternità San Pio X non ha certo bisogno di essere confermato dalle parole del principe delle tenebre.
Se il demone infernale avesse parlato a sfavore di monsignore, non sarebbe, però, difficile pensare che, questo dialogo semisconosciuto, avrebbe trovato ben altra ‘fortuna’ (e citazione) nelle istituzioni della “Roma Conciliare”.
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[1]I fenomeni di possessione sono eventi molto delicati ed accompagnati da aspetti misteriosi che sembrano, perfino, contraddire la retta filosofia. Nel caso di Anneliese suscita interrogativi, ad esempio, il fatto che, oltre ai demoni, fossero attivamente impegnate a tormentare la povera ragazza, diverse anime dannate. Andrà, perciò, tenuta in considerazione la possibilità che potesse trattarsi, verosimilmente, di demoni che si camuffavano solo con il nome di queste anime.
[2] Bullinger G., Le Risposte dei Demoni, Edizioni Segno, Udine, 1997
[3] Hans Küng (1928) è un presbitero e teologo svizzero, noto per le sue posizioni apertamente ostili alla Dottrina della Chiesa, in ragione delle quali è stato allontanato dall’insegnamento presso l’Università Cattolica di Tubinga.
[4] Alla metà degli anni ’70, l’opera di monsignor Lefebvre, invisa ai novatores e già colpita dai primi illegittimi provvedimenti, era al centro del dibattito ecclesiale.
Sembra proprio che il (presunto) satanico consiglio del menzognero sia proprio quello di seguire Mons Lefebvre, che ha avuto meriti indiscutibili come anche demeriti altrettanto indiscutibili, ma trovo bizzarro e controproducente portare come teste in suo favore addirittura il (presunto) demonio!
“…anche demeriti altrettanto indiscutibili”
Per esempio?
“…portare come teste in suo favore addirittura il (presunto) demonio”
Chi lo ha portato “come teste”?
“…il valore profetico dell’opera del fondatore della Fraternità San Pio X non ha certo bisogno di essere confermato dalle parole del principe delle tenebre”.
#Lister il suo attendismo, forse giustificabile nell’imminenza incalzante della crisi ha però prodotto ambiguità e posizioni contraddittorie oggi in evidente anarchica esplosione. E’ cronaca di tutti i giorni.
La confusione si desume anche dal fatto che si cita in questo articolo il demonio per suffragare l’opera di Lefebvre ma poi lei, nonostante abbia letto, lo nega.
#Oscar verissimo … perché citarlo allora!?
E “l’attendismo”, magari dovuto a fatti contingenti tra cui “l’imminenza della crisi” che Lei stessa ricorda, sarebbe un “demerito indiscutibile”? L’attendismo per antonomasia, che può portare alla vittoria, ci viene ricordato dalla Storia: quello operato dal Cunctator.
E gli altri “demeriti”? (Lei ha usato il plurale).
Riportare una precisa domanda, con relativa risposta, non significa “portare come teste” il demonio.
Negare che senza Mons. Lefebvre la Tradizione, che già soffre, sarebbe stata probabilmente spazzata via è pretestuoso e falso. Lefebvre è un uomo, quindi potrebbe anche aver fatto errori, ma certamente meno di chi ha diviso la Tradizione, con sacerdoti che per sostenere le loro tesi talvolta amministrano anche da soli.
Pietro Ferrari, ho letto non possumus e mi pare che lei sostenga la tesi di cassiciacum. Se Mgr. Lefebvre fu attendista, i sostenitori del sedeprivazionismo cosa sono stati?
@Elio Non attendono riconoscimenti da chi considerano non cattolico, né trattano per risolvere politicamente la crisi come se fossero una petite eglise autosufficiente. Diventare la DC del tradizionalismo invece è stato per la FSSPX uno degli esiti di questa ambiguità di fondo che purtroppo Mons Lefebvre ha lasciato in eredità.
@ Petrus lei va fuori tema: è un ragionamento da focolarini quello della divisione e la informo che un prete può anche celebrare Messe ‘sine populo’.
@ Lister mi sento di difendere quanto di buono fatto da Lefebvre ma andarsi ad infognare nel gossip demonologico per esaltarne la figura, francamente lo trovo molto sbagliato. Ho detto la mia tutto qui.
Caro Ferrari, non ho inteso fare “gossip demonologico” (non sono del mestiere) per esaltare chi non ne ha certo bisogno; tanto meno appoggiandosi all’ultima figura ‘sotto’ terra. Mi hanno segnalato questo episodio e ne ho ricavato un articoletto. Può piacere o meno. Ad alcuni è piaciuto, ad altri no. I più nemmeno lo leggeranno. Io scrivo per diletto. La Verità sta nel Vangelo. Saluti e Santa Pasqua, Daniele Casi
lo troverei sbagliato anch’io, se davvero l’Autore si fosse “infognato in gossip demonologici”. Ma così l’ha letto solo Lei. L’Autore ha solo riportato una risposta ad una domanda dell’esorcista. Poi Lei se n’è fatto un film buttando lì “demeriti indiscutibili “di Lefebvre. Non definiti.
Bah!
Povero Montini, un Lancillotto immacolato circondato da cattivoni…
Un appello a Checcosuperstar: Santosubito!!!
Pietro io analizzo solamente i frutti delle divisioni nella Tradizione. Celebrare una messa è cosa diversa dal proprio ministero. Sacerdoti da soli o in gruppi minuscoli pur di fare “libero esame” della situazione, questo sì è da focolarini o meglio da protestanti.
Pietro Ferrari, lei elude la domanda. Il fondatore dell’istituto che menziona nel libro (e che immagino lei frequenti) è stato ordinato da Mgr. Lefebvre a quanto mi risulta e ne fuoriuscì solo dopo qualche anno e dunque furono doppiamente attendisti per la sua analisi. Com’è giustificabile per lei?
@ Elio Certe cose hanno bisogno di maturare e quando maturano vi sono le abiure da fare. Poi se il passato rinnegato non deve passare mai le ricordo che Fellay ha prefato il libro di un ex massone antisedevacantista. Comunque sono convinto che oggi Lefebvre sarebbe molti meni antisedevacantista di Fellay.
@Lister Tra i demeriti di Lefebvre vi fu anche l’espulsione da Econe di Guerard Des Lauriers, il fatto che celebrò talvolta una messa definita bastarda e che firmò i documenti conciliari. Molti suoi seguaci ricordano che affermava cose opposte in pubblico rispetto a quello che sosteneva in privato.
@Daniele Casi Santa Pasqua anche a lei. Volevo solo evidenziare che forse non bisognerebbe dare alcun credito a queste dichiarazioni del presunto maligno anche perché gli esorcisti non dovrebbero fargli interviste sulla Chiesa.
Tra i demeriti indiscutibili:
“..anche l’espulsione da Econe di Guerard Des Lauriers, il fatto che celebrò talvolta una messa definita bastarda…”
Sì, ed anche che indossava mutande a pois e non a quadretti…
Quanto alla firma dei Documenti Conciliari:
” la firma finale, richiesta dal Papa a tutti i Padri conciliari, si deve intendere come un attestato della partecipazione dei vescovi alla promulgazione dei documenti conciliari, non come dichiarazione di una loro approvazione degli stessi nel merito. Tale “firma” non ha infatti a che vedere con le valutazioni nel merito. La promulgazione di un documento, votato da un’assemblea affinché assuma forza di legge, è cosa del tutto diversa dalla votazione che ha permesso a quel documento di venire in essere, in genere a maggioranza”
https://forum.termometropolitico.it/674524-mons-lefebvre-e-la-firma-sui-documenti-del-concilio-vaticano-ii.html
certto che affermava e sosteneva cose contrarie secondo che…Era CAMERIERE PERSONALE di SUA SANTITA -Giovanni 23!!!
“Questo avveniva nel rovente post concilio che tutto stava rivoluzionando e demolendo nella Chiesa”.
Da allora la rivoluzionaria demolizione nella Chiesa è continuata alla grande…tanto che non si sa più che cosa resti ancora da rivoluzionare e demolire….Domanda: la Chiesa INDEFETTIBILE dove è finita? Ce ne è rimasta una VISIBILITÀ che è la pura e semplice negazione di essa! Una VISIBILITÀ a scapito della INDEFETTIVILITÀ: e c’ è chi si accontenta!!! In attesa di tempi migliori…
Abbia pazienza, Ferrari, ma per chi decide lei le cose devono maturare, mentre, al contrario, per il primo che alzò davvero la testa contro il concilio no? La sua mi appare una analisi davvero parziale e faziosa
…ed illogica.
Concordo , msg Lefevbre faticò anche a capirci qualcosa (che adesso è lapalissiano), fu frenato di certo da qualche brava persona fraterna ma fece ATTI di sedevacantismo puro con la nomina dei Vescovi…. l’Istituto MBC continua a sostenere una tesi che poteva andar bene all’inizio ma ora lascia a desiderare.
Andatevi a sentire i nastri delle registrazioni fatte dai sacerdoti…
si trovano su youtube…dopo averli sentiti ogni commento diventa superfluo.
annalise exorcist audio tapes
Se solo si pensasse a cosa è dentro l’Inferno…
Non è invenzione, in uno dei video si vedono fisicamente nel filmato i nastri custoditi dai due sacerdoti, e poi l’audio si commenta da sè…
@ Elio, casomai il primo ad alzare la testa fu Padre Saentz Y Arriaga nel 1962. Poi la testa va tenuta alta sempre e con argomenti possibilmente cattolici ma questo è un altro discorso.
@ Lister, non scadiamo nel ridicolo dai … mi viene in mente solo una battuta guardi e che magari con la firma “non volle impegnare la sua episcopalità” ma solo la sua presenza da privato partecipante. Scripta manent.
Ci sarà tempo e modo anche su RS, sempre con questa educazione spero, di trattare il tema; qui volevo solo evidenziare il riferimento all’esorcismo e mi stupisce che non lo si voglia avvertire, in difesa di Lefebvre dato che un simile riferimento sarebbe ottimo argomento per i suoi detrattori istintivi.
“ridicolo”…io od il Prof. Pasqualucci?
Quindi Mgr. Lefebvre non avrebbe avuto argomenti cattolici? E chi li avrebbe?
Daemoni non est credendum etiam vera dicenti
@ Lister “ridicolo” non è riferito a nessuna persona ma a quello che talvolta dicono. Ritenere che ad esempio i senatori che hanno votato il ddl Cirinnà in realtà volevano solo dare atto della loro presenza in aula, senza dare un assenso a ciò che approvavano, è (se non ridicolo) una ingiuria all’intelligenza media.
Il fatto che al “governo” ci siano dei soggetti che votino a favore di una simile porcata è un’ingiuria all’intelligenza minima.
Sarebbe annullare quasi 2000 anni di Cattolicesimo e Santi senza numero se in questo caso non si crederebbe al padre della menzogna.Il quale di fronte al Dio della Verità spesso,come in questo caso,si fa veritiero a gloria di Dio e di Maria SS.Il Sacerdote della mia parrocchia fa alzare,coloro che per riverenza,vorrebbero ricevere Cristo Eucarestia in ginocchio.E se si sta troppo in ginocchio si attirano i suoi sguardi di disappunto,purtroppo.Si chiama Don Antonio,pregate per lui vi prego.
Pregare perché ‘sto prete tiri presto le cuoia? 🙂
“Fà alzare”! Basta non alzarsi! E dei suoi sguardi di disappunto un bel chissenefrega? Ma perchè non lo mollate?
Valentino, Santissimo Iddio Onnipotente, come può continuare ad andare in quella “”””””””””””parrocchia”””””””””? Non si avvede che c’è il demonio? Il suo “don” Antonio, cui vanno fervide preghiere per la conversione al cattolicesimo, non potrebbe obbligare nessuno, come osserva bbruno, alle sconsiderate azioni che esige! Ma almeno è coerente: quella è la casa del demonio rubata ai possessi della Chiesa, almeno è diabolicamente coerente. NON CI VADA PIU’, tenga alla sua anima, Valentino!
Guai a chi accosta il nome venerando di Mons. Lefebvre al demonio se non nel senso della lotta senza quartiere contro il nemico. Egli ha certo compiuto molti errori anche gravi, e ciò non va in alcun modo sottaciuto perché è in gioco la Verità integrale, ma c’è un limite a tutto: un simile farabutto merita la ghigliottina (giacobina!).
E già che ci siamo basta con il presunto “caso” Liénart: ne straparla troppa gente incompetente in teologia e diritto canonico. La validità della consacrazione episcopale di Mons. Lefebvre è talmente ovvia ed evidente che a quanti la mettano in dubbio in forza della massonicità (o presunta tale, ma non è questo il punto) del card. Liénart basta dire: andate a studiarvi un manuale di teologia. Possibile che, a validità del consacrante (o dell’ordinante nel caso dell’ordinazione sacerdotale) e del rito, non si sappia che un Sacramento agisce ex opere operato e non ex opere operantis? Le condizioni previste per la validità di un’ordinazione e di una consacrazione non comprendono le convinzioni personali del ministro, a meno che dichiarandole apertamente non certifichi di NON voler fare “ciò che fa la Chiesa”, il che non è certo accaduto neppure ad un cripto-massone (ammesso che sia così) quale si dice sia stato il card. Liénart. Quindi non c’è da discutere.
E ora un appunto a margine. Si badi bene: NON INTENDO IN ALCUN MODO capovolgere le prove attribuendo valore probativo della validità del Sacramento dell’Ordine alla santità personale di un sacerdote invece che alla regolarità sacramentale e canonica sovrannaturalmente orientata, come chiunque dovrebbe ben sapere (ma con tanta ignoranza che c’è in giro sarà bene precisarlo onde non compromettere il senso della frase che subito segue), ma non posso non evocare il paradosso evidente e insensato secondo cui, se non fosse stata valida la consacrazione di Mons. Lefebvre, lo stesso don Ricossa (indubbiamente un santo prete) e molti altri sacerdoti dell’IMBC non sarebbero preti!!! Gli improvvisati canonisti se ne rendono conto? o basta scandalizzarsi per cose che nulla c’entrano con la sostanza dello stesso discorso cui si vorrebbe pervenire? Invito chi si sentisse coinvolto a studiare. Lo scrivente non è nessuno, ma osa recare l’invito a quanti dimostrano di non avere una alfabetizzazione teologica e canonica minima! Sveglia, tutto questo è messo in campo dal demonio per allontanarci da Dio. Studiamo e soprattutto preghiamo e rispettiamo senza personalissimi voli pindarici la tradizione della Chiesa che ci insegna la retta interpretazione della Fede, dono di Dio.
sante parole!!!!