Il Principe forte,
Il Duce fedele,
Deh viva Michele,
E chi lo creò.
Nel Regno del Cielo
Col fiero Dragone
Da prode Campione
Il primo pugnò.
Alzando bandiera
D´invitto valore,
D´un sol Dio l´onore
Il primo esaltò.
All´urto, alla voce,
Al tuono, alla luce,
Lucifero il truce
Conquiso restò.
Il fiamme il diadema,
L´ambito suo soglio
Al Re dell´orgoglio
In ceppi cangiò.
Ei presso a Michele
Due parti affollate
Di spirti, incalzate
Sue truppe mirò.
Sì, viva Michele,
Il forte, il sapiente,
A Lui riverente
Ognuno sclamò.
Sì, viva Michele
Il Sole, e la Luna,
L´augusta tribuna
Di Dio ripigliò.
Ed Egli prosteso
Al tron dell´Agnello,
A´piedi di quello
Sue palme sacrò.
Michele al suo Dio
La gloria dar volle.
Su tutti l´estolle
L´amor che mostrò
Al servo fedele,
Al primo Guerriero
Dal Mondo l´impero
Iddio consegnò.
Qual Sole alla nube
In lui Sestesso
Trasfuse, ed in esso
Iddio lampeggiò.
Giosuè per Michele
Trionfi ha sicuri,
Di Gerico i muri
Col suon smantellò.
Mosè dal sepolcro
Satan volle fuori,
Divini gli onori
Per dargli tentò:
Ma l´empio disegno
Michele sconvolse,
Il corso gli tolse,
E Satan sbeffò.
A´ primi già nati
Troncò la vita,
Di piaga inaudita,
L´Egitto colmò.
Dugento, e più mila
D´esercito Assiro
Di notte nel giro
Uccisi lasciò.
Dal pio Maccabio
Chiamato in soccorso
Laurigero il corso
A lui spianò.
Se il Popolo eletto
Trovossi in catene,
Michele dalle pene
Più volte il cavò.
I Turchi di Puglia
Le spiagge inondando
Michel col suo brando
Response, e fugò.
Ma pur che pretendo?
Le arene del mare
Chi mai può contare?
Le stelle chi può?
Con alto potere
Il Cielo disserra
Michele alla Terra
Per chi l´invocò.
Emenda i costumi,
Dirige la vita
Di chi per aita
Divoto il chiamò.
Correte o Fedeli
Al gran Protettore:
Il nostro Signore
A Lui ne fidò.
Lui Dio nella Chiesa,
O sia militante,
O sia trionfante
Per Duce assegnò.
De´ Spirti celesti
Lui fè Capitano,
Dell´ Alme Guardiano
Lui Dio si formò.
Or ceda l´Inferno,
Michele è il mio Duce,
Mi guarda, e conduce,
Per Lui vincerò.
Deh stammi vicino
Michele alla morte:
Da Te la mia sorte
Felice otterrò.
Su dunque, o Michele,
Ricevi il mio dono;
A piè del tuo trono
Il cuore ti do.
Padre Michele de Fontanarossa, Culto de´ Santi Angioli. Napoli, 1791
Pubblicato a cura di Piergiorgio Seveso
Se la si recitasse in presenza della cricca eretica alla Galantino, probabilmente cadrebbero tutti al suolo sbavando, in preda a convulsioni moderniste.