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Notizie che fanno sorridere. Il Fatto Quotidiano (ri)lancia l’allarme:

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale Arci, insieme a Cittalia, avvia la campagna per prevenire i discorsi d’odio sui nuovi media che coinvolge diversi Paesi europei. Il fenomeno analizzato in una ricerca contenuta nel volume ‘Discorsi d’odio e social media’

Il “pericolo” sembra, da quanto dicono gli stessi estensori dello studio, più virtuale che reale:

Stando ai dati dell’Ufficio anti-discriminazioni razziali, nel 2013 per la prima volta i casi online hanno superato quelli registrati nella vita pubblica: 354 episodi nei media, la maggior parte sui social. Un fenomeno in crescita: nel 2014 l’Unar ha registrato 347 espressioni razziste sui social network, di cui 185 (oltre il 50%) su Facebook. A cui vanno aggiunte altre 326 nei link che le rilanciano, per un totale di quasi 700 episodi di intolleranza. L’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Viminale, dal 2011 al 2014 ha ricevuto 150 segnalazioni su siti e profili internet con contenuti discriminatori e di incitamento all’odio (il 23% delle segnalazioni totali).

Nell’elenco dei siti analizzati in questa pietra miliare della sociologia poteva forse mancare Radio Spada? Ovviamente no. Per il “network cattolico” è stato preso in esame proprio il “proselitismo religioso”. Son gravi colpe, si sa: persino Bergoglio se n’è dissociato.

Che dire? Proponiamo a questi zelanti e acuti analisti un luogo in cui studiarci in gran numero e con grande facilità: il prossimo 25 aprile radiospadista (25/4/16, Reggio Emilia).