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di Luca Fumagalli

Sebbene Massimo Fini si definisca un onesto pagano, sembra più sensato di tanti cattolici o sedicenti tali che ammorbano il panorama politico nazionale. Eterno ribelle, prototipo del pensatore controcorrente di marca libertaria, ha insegnato attraverso i suoi libri una weltanschauung alternativa al pensiero unico dominante del neoconservatorismo a stelle e strisce o del buonismo progressista.

Soprattutto dopo l’11 settembre, in uno scenario in cui rivendicazioni da crociati di borgata hanno prodotto solo macerie, Fini, con gesto eroico, si è impegnato per togliere al “mondo libero” la maschera d’ipocrisia diffusa. La presunta cultura superiore – di cui Abu Graib è immagine tristemente rappresentativa – è fatta oggetto di una critica così radicale da mettere in discussione persino i presupposti su cui essa si fonda. La falsità della democrazia rappresentativa, il consumismo e la massificazione sono il volto oscuro di un Occidente che ha smarrito ogni legame con la sua tradizione religiosa e comunitaria.

Da queste premesse il giornalista milanese prende le mosse per imbastire un discorso personalissimo che attinge a piene mani dalla storia antica e dalla filosofia di Nietzsche e Levi-Strauss. Quantunque non sempre condivisibile, Fini possiede una dote rara ai nostri giorni: quella di essere una voce sempre e comunque fuori dal coro, un uomo “contro” con fierezza e pertinenza.

Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno è il racconto che Massimo Fini fa della sua stessa carriera. Si tratta di un testo frammentario, episodico, ma che ha il pregio di accompagnare per mano il lettore in un piccolo mondo antico ormai perduto. Il riferimento non è solo alla Milano del dopoguerra, una città in cui gli strati sociali si compenetravano visivamente negli spazi del medesimo quartiere, ma è soprattutto la storia di un’epoca di onesti e radicati valori ormai irrimediabilmente scomparsi.  

Attraverso il racconto della frenetica attività di cronista e scrittore, l’autore torna nuovamente sui concetti cardine del Fini-pensiero trasfigurando la sua vita in un’umile Odissea, un viaggio fatto di incontri, imprevisti e tragedie che hanno contribuito a formarne la personalità.

Per quanto paradossale possa sembrare, voltarsi indietro, giunti ormai alla fine del fiume, è indice di uno sguardo ancora fresco, smanioso di novità.

Il libro: Massimo Fini, Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno, Venezia, Marsilio, 2015, pp. 250, Euro 17.