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di Lorenzo Maria Pacini

Qui la prima parte dell’articolo: https://www.radiospada.org/2016/03/popolo-della-famiglia-non-sara-questo-partito-a-salvare-l-italia-prima-parte/ 

Già in questa sede di RadioSpada erano state poste quattro domande sul nascere de Il Popolo della Famiglia, che vogliamo riprendere e riflettere assieme ai lettori.

Riguardo alla Fede, il Partito in merito afferma di voler essere espressione del popolo cattolico d’ Italia, così come testimoniato dai molti slogan e dalle inferenze pubblicitarie sui social media. Molto bene: dando per scontata l’ ignoranza di quanto detto sopra, sebbene così non dovrebbe essere, l’ idea politica avanzata è saldamente fondata sulla dottrina morale e sociale della Chiesa? Se sì, allora non si tratta solo di impedire il gender nelle scuole (vedi sottotitolo del partito), ma è implicita la battaglia ala legge infanticida 194/78 sull’ aborto, ad ogni forma di fecondazione artificiale, ad ogni forma di “unione civile” e/o legalizzazione anche parziale delle forme di peccato contro natura ed in abominio a Dio, riaffermando l’intrinseca e innegabile negatività di tali peccati, che per altro attirano l’ ira divina sulla Nazione.

Sempre sulla scia della cattolicità sbandierata, l’ azione politica proposta sarà pilotata o comunque concordata con la CEI e con le linea politica dei suoi vertici? È una domanda importante, perché si apre il dilemma della legittimità di governo, della libertà di espressione politica, dell’ accondiscendenza all’ eresia manifesta. Inoltre, viene da chiedersi se questo popolo politico avrà rappresentanti comprovati, quindi veramente cattolici, formati nella autentica Dottrina e capaci di non tradire la loro Fede a vantaggio della poltrona. Perché, ricordiamocelo, siamo tutti umani, e nessuno è esente dalla tentazione del potere e del guadagno.

Riguardo alla visione politica generale, un’ interrogativo sorge in riferimento al programma politico. Nessun partito può incentrare il proprio progetto solo sulla famiglia, perché non è solo in questo che si esaurisce. C’ è l’ economia, l’ educazione, la salute, gli affari esteri, ecc., dati di fatto che non possono essere accantonati in secondo piano, nella convinzione autoreferenziale che “fatta la famiglia è fatto tutto”. Perché, ahimè è così, l’ Italia non è tutta casa e chiesa e i problemi non si esauriscono guardando il futuro dei propri figli. sì, la famiglia è il nucleo fondamentale della società, ma non la esaurisce.

Infine, l’ orizzonte politico. Come giustamente molti hanno commentato , nessun partito vince da solo: questo significa che Il Popolo della Famiglia andrà verso alleanze? Se sì, con chi? Nella attuale situazione, e a seguito degli ultimi tradimenti congiurali in parlamento, nessun assetto politico condivide le posizioni del nostro partito in questione e, come ben sappiamo, essendo oggi la dicotomia destra-sinistra smascherata e decaduta, non sono pochi i dubbi in merito alla diplomazia che varrà adottata. Per coerenza, Il Popolo della Famiglia non dovrebbe assolutamente piegarsi ad alcun servilismo politico, né tantomeno cedere voti ad alcuna denominazione. E qualora fallisse il progetto politico, sarebbero pronti i suoi rappresentanti a ritirarsi dalla scienza ammettendo di aver perso?

Purtroppo, la genesi del PdF appare molto similare a quella del Movimento 5 Stelle: un movimento che viene dalla gente, fatto di persone normali, senza grandi pretese di statistica elettorale ma con buone idee in testa, e tanto entusiasmo.

Un po’ lo vediamo con la evidentissima strumentalizzazione del quotidiano web LaCroce, fondato e diretto da Adinolfi, che dalla prima pagina della mattina in cui il PdF si è costituito, non ha ancora cessato di farsi organo di propaganda unilaterale. Allo stesso modo, il partito ha adottato diverse immagini del Family Day del 30 gennaio come sfondo per locandine, senza magari pensare che non tutto il “popolo della famiglia” ha piacere o intenzione di identificarsi con “Il Popolo della Famiglia”. A sostegno di questa semplice constatazione, c’ è il clamoroso flop che la pagina Facebook (unico riferimento mediatico) ha registrato, con meno di 15mila “mi piace” in una settimana. Forse che davvero al Circo Massimo c’erano quattro gatti? O bisogna ammettere che il nuovo movimento-partito non convince abbastanza?

Il nostro sincero augurio per Il Popolo della Famiglia è quello di riuscire a compiere questa opera, facendo scelte radicali e senza compromessi, per riuscire a risollevare l’ Italia e a riportarla a Cristo Signore, senza se e senza ma.

E per usare un motto a certi molto caro: “A noi la battaglia, a Dio la vittoria!”