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di Agostino Nobile.

Quando agli inizi degli anni ’90 vivevo a Istanbul, città occidentalizzata e cosmopolita, ho assistito ad un programma televisivo – tradottomi in simultanea da un’amica – dove un giornalista chiede a un imam sui sessant’anni, perché considera il matrimonio tra un adulto e una bambina di dieci anni un atto ragionevole. L’intervistato, con semplicità, ricorda che il Profeta all’età di 51anni ha sposato la piccola Aisha di sei anni, consumando il matrimonio tre anni dopo «non si fa altro che imitare il Profeta, che la pace sia su di lui».

Leggiamo cosa scrivono i sapienti musulmani che conoscono molto bene la vita del Profeta. Salhi Muslim, Libro 8. Numero 3310: “A’isha (che Allah sia compiaciuto di lei) ha riportato: l’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) mi ha sposata quando avevo sei anni, e sono stata ammessa in casa sua quando ne avevo nove”. Sahid Bukhari,  Volume 7, Libro 62, Numero 88: “Narrato da ‘Ursa: Il Profeta scrisse (il contratto di matrimonio) con Aisha quando lei aveva sei anni e consumò il suo matrimonio con lei quando ne aveva nove e lei rimase con lui per nove anni (fino alla morte del Profeta)”.

Possiamo dire tutto, tranne che il pio musulmano non sia coerente. Come il cristiano devoto cerca di santificarsi imitando Gesù Cristo, o il buddista il Buddha, il musulmano credente fa altrettanto col suo Maestro. Non fa una grinza.

Ho descritto questo breve aneddoto, perché in ambiente laicista e cristiano, nonché nelle alte sfere vaticane, si è convinti che il modernismo, il buonismo, la libertà, la musica e l’allegria contagerà  anche i giovani musulmani. Seguendo questo discorso, in occidente dovremmo avere i giovani di seconda e terza generazione già integrati nella nostra società.

I più famosi sgozzatori musulmani del Daesh sono inglesi, i terroristi che hanno causato morte a Parigi, belgi. A pochi punti di distanza seguono sgozzatori e terroristi europei, americani, africani, asiatici, oceanici. Giovani ben integrati, che in alcuni casi frequentavano università occidentali talmente care che la stragrande maggioranza dei giovani europei e americani non possono permettersi. Ma ci sono anche quelli che vanno in discoteca e sono pure esperti di rap e breakdance, bevono alcol e fanno sesso a go-go come i loro coetanei occidentali. Allora perché scelgono la violenza? Il cristiano dirà che un’Europa scristianizzata non ha i numeri per integrare le altre culture, e questo è vero solo in parte. L’Islam attacca l’Europa fin dal suo avvento, a partire dal VII secolo quando, come ho scritto altre volte, le donne vivevano e si abbigliavano cristianamente, non esistevano  discoteche e tanto meno la droga. Ma gli sgozzamenti e le mattanze di cristiani per mano musulmana sono state all’ordine del giorno. Secolo dopo secolo.

Perché questi giovani lasciano la vita facile e dilettevole dell’occidente e arrivano ad uccidersi pur di massacrare innocenti che non conoscono, né hanno mai visti. I motivi sono tanti, ma l’occasione è una sola: l’Islam. Se fossero scintoisti, buddisti o cristiani, si suiciderebbero, si chiuderebbero in un convento o andrebbero dallo psicologo. Ma il musulmano ha la via che porta in un luogo dove può disporre di vergini con i seni turgidi e fiumi di miele e latte. Il paradiso di Allah.

Nel Corano e negli Hadith si trovano le dottrine morali, sociali ed economiche. Similmente troviamo tecniche di attacco, di guerra e guerriglia, ma soprattutto impone un Progetto, un Dovere  universalmente riconosciuto in tutto il mondo musulmano, osservante e laico. Corano, Sura Al-‘Anfâl VIII,12: «E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!». VIII,67: Non si addice ad un profeta prendere prigionieri finché non avrà compiuto uno sterminio sulla terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Allah vuole [darvi] quello dell’altra vita. Allah è eccelso, saggio». VIII,39: «Combatteteli finché non ci sia più fitnah [scandalo, corruzione] e la religione sia tutta per Allah. Se poi desistono? Ebbene, Allah ben osserva quello che fanno». Desistere, significa consegnare la propria vita nelle mani dei musulmani.

Cosa si deduce da questi e molti altri versetti analoghi? Se i fedeli imitano il Profeta e mettono in atto gli ammonimenti coranici, nel mondo non ci sarà pace finché non si sottometterà all’Islam.  Da tutto ciò dovremmo trarne una conclusione vitale. I veri nemici del cristianesimo non sono i terroristi, ma i musulmani che si presentano come “moderati”, così come i cristiani e laicisti che, per ignoranza o odio anti-cristiano, gabellano un Islam mite, benevolo e tollerante. A questo si aggiunge la divulgazione di menzogne colossali, che addebitando al cristianesimo una storia nefasta, premiando un Islam che, in realtà, è stato il veleno secolare dell’occidente. La favola dell’Islam moderato è stata creata da intellettuali, gnostici e atei occidentali che hanno in odio il cristianesimo. A parte i musulmani che vivono in Europa e considerano i cristiani  una massa di ebeti, nel mondo islamico non si è mai sentito parlare della distinzione tra Islam moderato e radicale. L’Islam è uno solo, ma una Chiesa con tendenze suicide si è accodata, inconsapevolmente o meno, alle teorie anti-cristiane, promuovendo e corteggiando un Islam moderato che non esiste.

Nell’intervista a La Croix Bergoglio non si smentisce, affermando: «L’idea di conquista è inerente all’anima dell’islam, è vero la si potrebbe interpretare, con la stessa idea di conquista, la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni». Pare evidente che per il vescovo di Roma gli apostoli e i missionari martirizzati che diffondevano pacificamente la Parola di Cristo, sono sullo stesso piano morale di chi conquista con la spada e il terrore causando la morte e disperazione. Bergoglio, prosegue: «A Londra il nuovo sindaco (musulmano) ha prestato giuramento in una cattedrale e sarà senza dubbio ricevuto dalla Regina. Questo mostra per l’Europa l’importanza di ritrovare la sua capacità di integrare. Penso a Gregorio il grande, che ha negoziato con quelli che chiamava barbari, che si sono poi integrati». Bergoglio, oltre a dimostrare di essere a digiuno di storia e di Corano, conferma che la sua ingenuità è particolarmente pericolosa. Il nuovo sindaco di Londra, il signor Sadiq Khan, che ha sostenuto il matrimonio per le persone dello stesso sesso, in un paese musulmano lo avrebbero già fatto a fette. Invece. Dato che solo a Londonstan vivono oltre un milione mezzo di musulmani, molti dei quali estremisti, dobbiamo dedurre che il pakistano, cittadino britannico Khan, ha l’appoggio di questi estremisti. Ed è dunque chiaro che con questo sindaco tra poco ne vedremo delle belle. Probabilmente i capi della polizia saranno musulmani, presidenti di banche britanniche internazionali musulmani, giudici e magistrati musulmani. Un bel gruppo di fedeli di Allah che controlleranno uno dei centri finanziari più importanti del mondo.

Ma ammettiamo pure che un bel giorno gli imam dovessero smettere di infuocare gli animi dei fedeli incitandoli al jihad, la guerra santa, e che, sotto un governo laicista, l’economia sarà in grado di soddisfare ogni singolo cittadino della terra, siamo davvero convinti che i musulmani negheranno l’insegnamento di Allah? In Turchia, Indonesia e Malesia, i paesi musulmani più laici del pianeta, la tecnologia e i modi di vestire sono occidentali, la famiglia è, almeno per legge, monogama, i giovani vivono più o meno come gli occidentali. Però. Tutto può fatalmente cambiare in brevissimo tempo. In Malesia e Indonesia i non musulmani vivono sul chi va là. Nella moderna Turchia, fondata da Mustafa Kemal Atatürk, primo presidente della repubblica, dopo novant’anni di sviluppo e con una forza militare integrata nella NATO, è bastata una crisi economica. Recep Tayyip Erdoğan che con le sue minacce islamiste per anni ha fatto tremare la borghesia e il buon senso dei turchi, improvvisamente è stato eletto presidente con una valanga di voti. In pochi anni il paese musulmano più laico del mondo scivola verso il radicalismo islamico. Cambiano gli alleati e i nemici, cambiano i costumi, cambiano le leggi. Con un’oppressione peggiore di quella dei militari fedeli alla repubblica di Atatürk, il governo di Erdoğan elimina con le buone o con le cattive chiunque osi criticare il suo operato. Cosa significa questo? Che una buona persona musulmana, che per anni è stato il tuo vicino di casa, magari confortandoti nei momenti di dolore, può facilmente diventare il tuo carnefice. Se un imam glielo comanda, mostrandogli le pagine del Corano che parlano chiaro, il musulmano che non vuole far torto ad Allah e vuole salvare l’anima, non ci pensa due volte. Sei spiato, calunniato, massacrato. Non stiamo favoleggiando. In Siria, dove vivevano più o meno tranquillamente musulmani sunniti, alawiti, sciiti e cristiani, dall’inizio della guerra i tradimenti dei vicini si sono ripetuti centinaia di volte. Il cristiano che nasce nel mondo islamico è sempre un cittadino di serie b. Nella democratica Turchia, già prima che si insediasse Erdoğan, nelle prime linee dei conflitti spediscono gli armeni cristiani, etnia presente in terra turca da oltre 2000 anni, nonché il primo popolo della storia a convertirsi a Cristo.

Ripercorrendo la storia dalle origini dell’Islam ad oggi, vediamo che gli unici periodi in cui i fedeli di Maometto se ne sono stati tranquilli erano poveri e impotenti militarmente. Non appena le trivelle hanno scoperto un oceano di petrolio sotto la penisola araba, hanno ripreso ad organizzarsi, utilizzando tutti gli artifici possibili – soprattutto vittimismo e odio ingiustificato – pur di far del male a chi non la pensa come loro. Le motivazioni, come abbiamo visto, non nascono dalla testa di qualche imam spregiudicato, ma nel Corano. A partire dal secolo scorso si è aggiunto l’odio contro lo Stato di Israele, oggi sotto accusa sono le minigonne e la scristianizzazione dell’occidente. Come si dice, quando si vuole innescare una guerra, un pretesto si trova sempre. Fatto sta che da 1400 anni i fedeli islamici attaccano l’Europa, considerata terra da sottomettere. Ma l’odio musulmano non si limita agl’infedeli. Il governo iraniano odia il governo israeliano, mentre l’Arabia Saudita ne è alleata per levarsi di torno il presidente siriano musulmano alawita Bashar al-Assad. Le guerre e le carneficine tra sciiti e sunniti nascono subito dopo la morte del Profeta e continuano ancora oggi. Come vediamo, per qualsiasi causa, creata a tavolino dai capi tribù, dai governi musulmani e, dal secolo scorso, dai governi francesi e anglosassoni, il Corano garantisce milioni di combattenti pronti ad immolarsi. Così è sempre stato e sempre sarà. In Europa, con la massa di musulmani in arrivo, le cose non andranno diversamente. Nessun paese o organizzazione dispone un numero così elevato di potenziali suicidi pronti a devastare anche le nazioni militarmente più potenti della terra. Se i burocrati di Bruxelles non verranno fermati, attueranno il suicidio più idiota della storia. La Chiesa, le donne gli omosessuali e gli atei saranno le prime vittime.

Gli ateismi hanno fallito, portandosi via milioni di morti ammazzati. Il laicismo, con i suoi princìpi tanatologici, o se vogliamo cultura della morte, dimostra ampiamente il suo odio per l’uomo. Dato che l’essere umano è, come dicono gli esperti, un animale religioso, l’unico rimedio a questa continua minaccia islamica non è il laicismo ateo, ma il Vangelo. È inutile e controproducente girarci attorno, se non vogliamo prostrarci all’Islam, dobbiamo convertire a Cristo. Ma non pochi ecclesiastici, a partire da Bergoglio, considerano coloro che ascoltano le parole di Cristo oscurantisti, intransigenti, tradizionalisti, fondamentalisti o, più frequentemente, integralisti. Ricordiamo la famosa intervista a Scalfari dove il vescovo di Roma afferma senza batter ciglio che Dio non è cattolico. Dal momento in cui il Vaticano rinuncia alla missione alle genti, ha abbattuto la colonna portante che la sostiene. Se non si annuncia Cristo come unico Salvatore la scristianizzazione dell’occidente è la logica conseguenza. Il Vaticano II, con le sue ambiguità ha commesso il crimine più indecente della cristianità. Non solo per aver annacquato e confuso il messaggio evangelico – l’unica guida che ha prodotto frutti straordinari – ma per aver tradito la famiglia umana. Senza Cristo stiamo diventando schiavi di una ideologia camuffata da religione. Con l’Islam al potere i cristiani buonisti e bergogliani si convertiranno in massa all’Islam, ma i giovani musulmani, le femministe, gli atei e gli omosessuali devono chiedersi, dove scapperanno quando il mondo cristiano tornerà nella catacombe? Resteranno sotto la spada dell’Islam europeo o andranno nelle cliniche dove praticano l’eutanasia?

di Agostino Nobile.

Autore di: “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” e “Anticristo Superstar”