titanic

di Gianluca di Pietro

Come l’orchestra sonante del Titanic che affonda, ho deciso di compiere un ultimo  tentativo: scrivere cuore a cuore alla ‘Chiesa titubante’, a tutti i fratelli e tutti i Padri in Cristo che esitano o temono di denunciare la confusione che regna nella Sede Apostolica.

A voi tutti rivolgo non ammonimenti o rimproveri (che fors’anche meritereste), ma parole sincere e commosse. 

Guardiamoci attorno per un momento. 

Cosa vediamo? 

Il mare è in tempesta, le tenebre sono calate pesanti ed impediscono la vista della meta,il vento è burrascoso e la nave della Chiesa sta affondando poiché troppe sono le falle alle travi e il timoniere non dà ordine di ripararle. 

Da cinquanta anni ci stiamo nutrendo di speranze e illusioni attendendo che la notte profonda lasci lo spazio all’alba,che i raggi rassicuranti del sole tornino a baciare il percorso della Chiesa e che siano riparate le falle della nave. 

Eppure,  nei tempi recenti le falle si sono fatte più grandi e l’architettura della nave sta cedendo:  con timore ci domandiamo quanto tempo passerà prima che tutta la nave cali a picco rovinosamente. 

Come il compianto Mari Palmaro, mi chiedo: “Che cosa deve ancora accadere in questa Chiesa perché i cattolici si alzino, una buona volta, in piedi […] e  si mettano a gridare dai tetti tutta la loro indignazione?”

Nella biennale sessione sinodale appena conclusa, Vescovi e Cardinali hanno dimostrato sprezzo della sacra e venerabile fede ricevuta da Cristo stesso, abbandonandosi ad abominevoli  e perniciose eresie; nella conclusiva Esortazione Apostolica Post-Sinodale il Papa  sembra stilare il manifesto di una nuova fede e racchiude la   svolta epocale della comunione ai divorziati risposati in una postilla dello stesso documento e in termini fumosamente chiari.  Lo stesso per via epistolare con l’eretico Küng si dimostra disposto a mettere in discussione il dogma dell’infallibilità Papale o  – fresca fresca è la notizia- istituirà una commissione per valutare la possibilità dell’istituzione di un diaconato femminile. Un Papa che ricerca l’unità della Chiesa rifiutando  l’ apologetica (la Chiesa per lui è unità riconciliata), fa sconti sulle esigenze del Vangelo in nome della Misericordia di Dio e mentre il mondo perde la Fede si occupa di rivendicazioni sociali. 

Come tacere e non piangere  altresì il diffuso disprezzo del tempio di Dio e la perdita della sacralità dei ministeri ecclesiastici: concerti pop nella Cappella Sistina, vescovi che fanno giri in bici nei presbiteri o che organizzano pranzi nelle cattedrali. 

Insomma, benvenuti al circo! 

Quante volte ancora  dovremmo sentire che va tutto bene quando ,in realtà, tutto sta marcendo? Quante volte ancora dovremmo sorbirci inutili discussioni su riletture tradizionali di documenti/interventi che – mi duole dirlo!- tradizionali non sono? Quanto tempo ancora dovremmo disprezzare le lacrime e il sangue dei migliaia di martiri che hanno irrigato e fecondato la Vigna del Signore?  Quanto ancora dovremmo mettere da parte tutta la nostra identità in nome dei falsi idoli moderni o quanto ancora dovremmo vedere  la nostra Chiesa cedere alle lusinghe dei ‘senza Dio’ e degli eretici? 

Quanto ancora dovremmo sopportare l’ipocrisia di una Gerarchia che si riempie la bocca di “rievangelizzazione”, quando in realtà co-opera alla dissoluzione del cristianesimo e alla sua diluizione nel mare magnum delle grandi e false religioni? 

Quanto ancora ripeterà la Gerarchia il Rinnegamento di Pietro? 

Non è forse il tempo maturo per un ‘santo ammutinamento’, una disobbedienza a vantaggio della Verità e della Carità da sempre contemplata dalla dottrina cattolica come ricordato da San Tommaso o San Roberto Bellarmino?  Non è ‘cosa buona e giusta’ ricordare chi siamo e chi confessiamo a chi dentro la Chiesa sembra averlo dimenticato? 

Il nostro Silenzio distrugge la Chiesa più dei suoi avversari! Perfino,la preghiera silenziosa che non supporti un’azione coraggiosa è vana.

 È vero: Cristo vincerà, ma Egli attende di vincere attraverso chi gli è fedele. È vero: Lui è sulla nave che affonda,come sul Lago di Tiberiade, ma chi Lo sveglierà? 

Mentre noi taciamo, quanti si perdono per le ricezioni indegne del Corpo del nostro Salvatore o quanti per un abuso della Misericordia di Dio? 

«Guai a voi,[…] ipocriti, perché serrate il regno dei Cieli dinnanzi alla gente: poiché nè vi entrate voi, nè lasciate entrare quelli che cercano di entrare»! 

Il mansueto San Francesco di Sales, definito “l’immagine viva del Salvatore”, scrisse nella sua  ” Introduzione alla Vita devota“:« La Carità ci obbliga a gridare al lupo quando un lupo si sia infiltrato in mezzo al gregge e allo stesso modo in quei luoghi in cui sia possibile incontrarlo». 

Perciò, vi supplico , cari fratelli in Cristo: parlate! Non affogate la vostra fede nel silenzio! 

Noi cristiani dovremmo essere il sale della terra, la luce nelle tenebre, l'”anima del mondo”. Il  silenzio,invece, ci rende sale insipido e luce fioca. 

E voi ,Padri, invece, nostri cani pastori: abbaiate! Noi, gregge a voi affidato, ci nascondiamo  dietro di voi: non lasciateci divorare dai lupi! 

Non tradite nè la vostra promessa di edificazione della Chiesa nè la nostra fiducia! Tuonate contro gli errori e i disorientamenti, anche se ciò significherebbe perdere il consenso all’interno della Chiesa e agli occhi del mondo. Ricordate chi dovreste rappresentare: un Giusto schernito dai peccatori e abbandonato da tutti  al supplizio della Croce per “dare testimonianza alla Verità”! 

O Cristiani titubanti, lasciate a me, interprete di tanti altri, la speranza che ancora nei vostri cuori alberghi un vittorioso sentimento di coraggio. Noi tutti ne aspettiamo pregando e,pur sempre amandovi, la prova.”

Sullo stesso argomento: Lettera ai ‘conservatori’ perplessi. [RS]