A Genova andrà presto in scena un’ulteriore oltraggiosa parodia del matrimonio, grazie all’Uaar ( unione atei, agnostici, razionalisti ) , che ha organizzato i primi “corsi prematrimoniali“, dove sarà smantellato ovviamente ( e per fortuna ) ogni contenuto religioso, ma verranno invece fornite nozioni base di “ritualità laica”, delucidazioni giuridiche sul “diritto di famiglia”‘e per finire assetti psicologici per una bella e sana convivenza.
”I nostri corsi saranno incentrati sulla preparazione di base giuridica e psicologica delle coppie, anche omosessuali, ma non di tipo etico come quella della Chiesa.”
”I corsi hanno il patrocinio del Comune – prosegue Melis – sono a numero chiuso (10 al massimo) e sono stati seguiti finora da una trentina di coppie circa: sono ovviamente rivolti a tutti, compreso alle persone che si amano dello stesso sesso, anche se finora da quel mondo non c’è stata risposta. La laicità è il nostro scopo principale, ma non ci interessa affatto diffonderla; desideriamo piuttosto vivere in una società dove c’è spazio per tutti – anche per noi – dunque rispettosa di ogni posizione. Purtroppo la società in cui oggi viviamo è ancora molto individualista, sono tante le persone impreparate a convivere con gli altri, non solo in coppia. Per questo – sottolinea il coordinatore Uaar – puntiamo molto sulla gestione dei conflitti e sulla prevenzione, a livello psicologico, oltre che sulle nozioni di base riguardanti i doveri e i diritti giuridici delle coppie conviventi o sposate, siano esse etero che gay”.
Si nota abitualmente un indifferentismo viscerale sulle distinzioni fra uomo e donna, come che non vi fosse più niente di ( perlomeno ) naturalmente concepito, ammettendo perfino che dell’etica non importa nulla. La norma basilare è che tutto è uguale, tutto deve essere livellato al modello socialmente laicista. Non è infatti vero, ma anzi antitetico, dire che ai signori in questione non interessa diffondere la laicità ( previa aver detto un attimo prima che quest’ultima “è lo scopo principale” ), perché ciò che fondamentalmente interessa è la “libertà” senza freni e vincoli del personalismo che ognuno ha voglia di esprimere in quell’attimo, o in tutto il corso della vita.
‘‘L’aspetto della preparazione al matrimonio è stata delegata da sempre alla Chiesa. Per questo motivo abbiamo pensato a dei corsi aperti a tutti, compreso le coppie gay, in quanto per chi convive o rifiuta il matrimonio religioso, non è previsto un cerimoniale da seguire o un percorso specifico; un servizio doveroso, oggi, che abbiamo dato con il patrocinio del comune ma che, in realtà, dovrebbe dare l’amministazione civica: ci aspettiamo infatti che possano presto sostituirci, facendosi carico di questa sempre più importante e legittima richiesta.”
con benedizione finale di don Luigi Farinelli…
Se hanno il successo di quelli organizzati dalle parrocchie per le coppi normali…
La feccia dell’ideologia perversa incontra la feccia della sessualità depravata. Cosa c’è di strano?
Chissà che patetici incontri, quattro relitti umani sfigati che vanno a cercare di sentirsi meno sfigati e meno relitti da altri che lo sono come loro, tipo un’associazione di alcolisti in cui tutto finisce in sbronza collettiva.
Quanto invidio (in senso buono) la Russia di Putin o l’Iran. … laggiù queste cose sono punite con la massima severità, giustamente
Giacomo
Sicuramente la Russia di Putin è piu’ rassicurante dell’ Iran…
..almeno riconoscono che non c’é alcun contenuto etico… lo credo bene, vivono in modo contrario ad ogni principio etico-morale !!
quando si sconfina nella parodia della normalità é una cosa triste, penosa… stanno gridando aiuto e andrebbero aiutati, perché sono umanamente in difficoltà. Non trovano risposte per la loro condizione e per questo si costruiscono una FINTA realtà nella quale si possano ILLUDERE…. chi li illude non li aiuta li prende solo in giro e li strumentalizza….
Non so come fanno a dire di contrastare l’individualismo se poi la loro concezione di libertà è proprio quella individualistica, cioè libertà come potere di fare quello che si vuole. Ora, se la libertà è questo, allora più faccio quello che voglio, più sono libero. Se l’UAAR difende questa libertà allora non ha senso cercare di evitare il conflitto, perché così facendo viene impedito ad ognuno di fare quello che vuole, e quindi la sua libertà. Paradossalmente insegnando ad evitare i conflitti, l’UAAR limita la libertà!
Comunque, visto il crollo anno dopo anno dei matrimoni in Italia, anche i loro corsi si estingueranno fra non molto.
Magari si estinguessero anche tutti loro, tra non molto.