Senza titolo

di Gabriellus

Prendo spunto dai vergognosi post di Saviano e del Corriere per analizzare le critiche dell’intellighenzia successive al voto favorevole alla cosidetta “Brexit”.

Il ritratto del pro-UE medio è quello del benestante, democratico, liberale e mondialista. Non stupisce, dunque, che tra le critiche più forti al voto inglese ci siano quelle dell’elettore medio del PD o del centrodestra e le immancabili arringhe dei giullari di regime.

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La critica più gettonata è stata quella al sistema di voto (democratico come piace a loro, ricordiamolo):

-Hanno votato “Leave” i più anziani, che vivranno le conseguenze di questa decisione per pochi anni prima di lasciare questo mondo

Volendo lasciar da parte lo scarso rispetto per gli anziani, che è calato all’aumentare della capillare diffusione delle dottrine mondialiste e liberiste, in questa frase c’è tutto il disprezzo per il sistema democratico, fatto passare da lorsignori, fino ad oggi, come una sorta di vangelo di Stato.

Quando gli anziani votano PD o centrodestra, perché spaventati a morte dal quadro fatto dai media, invece, la democrazia raggiunge apici di giustizia inarrivabili. Si capisce che non è, dunque, questione di sistema di voto o di suffragio universale, quanto di come vota l’anziano. Se l’anziano vota per il mondialismo è saggezza, se vota per la sovranità è un vecchio rimbambito egoista. Ah, la democrazia!

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-Hanno votato “Leave” gli ignoranti, gli xenofobi, i fascisti, gli analfabeti

Non poteva mancare l’invettiva verso i soliti xenofobi analfabeti, che, avendo capito l’andazzo e constatato i risultati sull’economia reale dall’ingresso nell’Unione Europa, hanno iniziato a capire di non essere esattamente i massimi beneficiari di questo sistema.

Ma tu guarda questi sottoculturati, vorrebbero anche un lavoro.

Nel grafico in basso, un confronto sulla disoccupazione per anno, prendendo in esame Germania e Regno Unito.

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La disoccupazione è salita dall’entrata nell’UE fino al 2012, anno dell’inversione di tendenza, dovuta principalmente a fattori macro e finanziari. Il 2012 è stato anche l’anno dell’inizio dell’importazione massiva di risorse boldriniane sottopagate, ipersfruttate, che hanno la precedenza ovunque, dalle scuole, alle case, agli sgravi fiscali.

Li avete capiti questi razzisti? Volevano una casa popolare, una piccola azienda per sopravvivere. Dopo anni di sacrifici dei genitori a pagare le tasse, pretendevano addirittura un lavoro che non fosse sottopagato!

Il mutato atteggiamento dei nuovi comunisti solve et coagula mi fa pensare a una canzone scritta dagli stessi comunisti una ventina di anni fa, in cui irridevano il classismo dei nobili, chi volesse può ascoltarla qui. Ora, tra un salotto letterario e l’altro, tra un’invettiva contro gli xenofobi e una contro gli anziani, sono diventati loro i classisti verso il popolino ignorante, a cui andrebbe tolto il diritto di voto.

Intendiamoci, su questo si potrebbe parlare, ritengo il suffragio universale uno dei più grandi errori della storia, possiamo apprezzarne i risultati ogni giorno. Risultati che generalmente fanno comodo ai nuovi radical chic, come quando comprano i voti dei poveri per 20 euro, come quando li strumentalizzano per le manifestazioni sindacali, come quando stravincono i loro partiti nel sud comandato dalla mafia.

E’ evidente che questa classe di parassiti vada estirpata, se si vuole davvero tornare ad un’Europa dei popoli. Da italiani siamo ancora molto lontani da un “Escitalia”, considerando anche che l’unico partito davvero antieuropeista con percentuali importanti  ha appena fatto dietrofront.

Ricordiamo, però, che il Movimento 5 Stelle, senza la base antieuropeista, non sarebbe mai andato da nessuna parte. Fatti salvi i capisaldi dissolutori che caratterizzano il movimento, tra cui i matrimoni plurimi e con animali o il reddito di cittadinanza, che finirebbe di distruggere il mercato del lavoro, il partito di Grillo è diventato il primo in Italia catalizzando esclusivamente i voti di protesta, come anche quest’ultimo alle amministrative.
Per battere il Leviatano basterebbe, dunque, catalizzare i voti in un contenitore moralmente giusto e fortemente deciso a non vendersi per 30 denari. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi.