Brexit-720x449

di Danilo Quinto

Negli anni ’70 e ’80, in Italia, attraverso l’uso del terrorismo e delle stragi che ne seguirono, fu varata dai poteri occulti una strategia politica – che ebbe il suo apice nell’assassinio di Aldo Moro e negli uomini della sua scorta – che aveva l’obiettivo di destabilizzare per stabilizzare: diffondere la paura per mantenere gli assetti esistenti.

Sia prima che dopo Brexit, assistiamo ad un’operazione analoga. Forse più sofisticata. Certamente più incisiva, perché brucia i tempi, aiutata com’è dall’immediatezza dei proclami, provenienti da più parti, che vanno in rete e vengono consumati nella loro immediatezza.

Prima di Brexit, è stato utilizzato l’assassinio della deputata laburista Jo Cox: dopo quello evento, i sondaggi diffusi e persino gli exit poll della notte del voto, presentavano tutti risultati favorevoli al remain. La stessa presidente della Camera italiana, che definisce gli immigrati delle risorse, non ha perso tempo per dedicarle l’incredibile Commissione di studio sull’intolleranza e la xenofobia, da lei istituita lo scorso 10 maggio e definendo l’omicidio – operato da un fanatico e scellerato individuo – un «attacco ai principi fondamentali della democrazia rappresentativa e della società aperta». Aperta a chi? A chi mette le bombe tra i cittadini europei inermi, bambini compresi?

Negli stessi giorni, Roberto Saviano sul Guardian, scriveva: «Solo dentro la Ue, la City non sarà più una centrale del riciclaggio». Se Londra è stata una centrale del riciclaggio per quarant’anni, nonostante la sua appartenenza all’Ue, perché dovrebbe continuare ad esserlo senza la Ue? Dopo Brexit, sempre Saviano attaccava sulla sua pagina facebook il popolo che aveva votato: «Me lo ricordo il Popolo, nel 1938, acclamare Hitler e Mussolini a Roma affacciati insieme al balcone di Piazza Venezia. Me lo ricordo il Popolo inebriato, esaltato, per la dichiarazione di guerra. Me lo ricordo il Popolo asservito, quasi isterico, al cospetto di ogni malfattore che abbia condotto l’Europa sull’orlo del baratro». Sulla stessa scia, Beppe Servegnini, che sul Corriere della Sera scriveva: «La Decrepita Alleanza ha vinto. Ha preferito il passato al futuro, i ricordi ai sogni, l’illusione al buon senso. Ne fanno parte i “little Englanders” di provincia e di campagna; i cittadini meno istruiti, su cui le informazioni scivolano come l’acqua sulle piume dei pellicani di St James’s Park; i nostalgici di ogni età, incapaci di rassegnarsi a un’evidenza».

Per questi maître à penser, il popolo, quando non segue i loro proclami, è da buttare, è costituito da un insieme di imbecilli mentecatti. Non hanno neanche l’umiltà di chiedersi, perché quel popolo – nonostante la forsennata propaganda per un’Europa massonica, dei banchieri, delle burocrazie, della finanza integerrima e pulita occidentale che fa affari con la finanzia islamica, dell’euro e dello spread, delle organizzazioni criminali che gestiscono il business della tratta degli esseri umani, di coloro che voglio schiavizzare gli europei e consegnarne il territorio all’Islam – possa a volte non farsi intimidire e non vivere di paure e di fantasmi da allontanare.

Forse perché quel popolo europeo conserva, da qualche parte e nonostante tutto,  la memoria della sua identità cristiana, che insegna anche ad essere virili contro le paure e quei fantasmi indotti dal sistema mass-mediatico asservito ai poteri forti? Forse perché quel popolo ha compreso che anche i proclami dello Stato Islamico – rilanciati dalla CNN –  che intenderebbe scatenare il caos in Europa dopo Brexit, fanno parte di un disegno complessivo rivolto a destabilizzare per stabilizzare?

Niente paura, popolo europeo. Se vuoi, hai Cristo dalla tua parte. Non temere.