di Agostino Nobile
Lo scriveva G. K. Chesterton: «La verità è che il mondo moderno ha subito un tracollo mentale, molto più consistente del suo tracollo morale». La carneficina avvenuta in una discoteca per omosessuali di Orlando, dove un giovane musulmano americano di origine afgana ha massacrato a colpi di arma da fuoco 49 innocenti, mandandone in ospedale altre decine, ha creato l’ennesimo corto circuito mediatico. Il presidente Obama e Hillary Clinton, come ha sottolineato più volte il repubblicano D. Trump alla CNN, non hanno mai condannato il crimine utilizzando la definizione “islam radicale”. Obama ha risposto che utilizzare questa definizione “serve solo a distrarre”. Il problema, per il presidente degli USA, è il libero mercato di armi. Ma non spiega perché i terroristi attaccano ovunque nel mondo, dove la vendita di armi ai privati è vietata. Obama e i governi occidentali, evitando di dare un nome al terrorismo, si comportano come un ipotetico medico che al paziente dice che è malato, senza dare un nome alla malattia che può portarlo alla morte. Diagnosi errata, morte assicurata.
I media si sono aggrappati sugli specchi descrivendo il giovane musulmano come un lupo solitario (se per solitario intendiamo migliaia di musulmani in occidente pronti a sacrificarsi per la causa dell’Islam) che odiava i gay e che lui stesso era un cliente di questi locali per omosessuali, facendo pensare ad una vendetta personale tra gay. Ma quest’ultima ipotesi avrebbe dato un’immagine del mondo omo, diciamo, poco edificante. Allora sono stati costretti a fare retromarcia. Anzi si, anzi no. Almeno fino ad oggi, risulta che l’assassino forse era gay e certamente seguace dell’Isis. Non crediamo alla tesi che lo identifica come uno squilibrato, perché la moglie attuale sembra essere implicata nel piano omicida. Dato che i politici devono salvare capre e cavoli, omosessismo e Islam, saranno gli specialisti dei media ad imporre la “verità”. Per noi resta il fatto che l’autore del crimine era un fedele maomettano, come tutti quei terroristi che seminano odio e morte.
Nel mondo musulmano l’omosessualità è punibile in almeno 17 paesi, nove dei quali con la pena capitale. Possono essere impiccati alle gru, come accade in Iran o decapitati come si usa in Arabia Saudita. Per evitare coreografie datate e poco originali, nel califfato dell’Isis i poveri ragazzi accusati di pederastia vengono buttati vivi dai tetti dei palazzi. Il tutto ripreso dagli smartphones e orgogliosamente postato su youtube come trofei di guerra. Se poi aggiungiamo che nei paesi dove vige la sharia lo stato di diritto non esiste, lasciamo immaginare al lettore in quale clima di terrore vivono.
Da quest’altra parte, in occidente, abbiamo gli omosessuali politicizzati che, fieri denigratoti del cattolicesimo, arrivano a sbeffeggiare Gesù Cristo e la Vergine Maria, aggrediscono fisicamente e dileggiano i fedeli cattolici che pacificamente manifestano nelle piazze italiane e di altri paesi contro l’ideologia relativista (un video delle violenze contro i cristiani, censurato da youtube, si può trovare su: Femministe e gay: sputi e botte contro i cattolici . Da anni le provocazioni delle Femen, nelle chiese e perfino in piazza san Pietro, sono sotto i riflettori dei media compiacenti. Le comunità omosessuali, che sostengono quei partiti che vogliono a tutti i costi lasciare le porte aperte ai migranti musulmani, manifestano contro i “razzisti” che chiedono più controlli alle frontiere e la limitazione dell’invasione migratoria. Il massacro di Orlando ha spiazzato le lobbies omo. Pensavano di essere intoccabili – almeno in occidente – e invece l’efferato crimine di Orlando li ha riportati violentemente alla realtà.
Nonostante i fatti atroci perpetrati dai terroristi islamici, certi uomini di chiesa mettono sul banco degli imputati anche il cristianesimo. Robert Lynch, vescovo di Tampa, Florida, ha dichiarato che tutte le religioni sono responsabili del disprezzo per i gay «inclusa la nostra». La Chiesa considera l’atto omosessuale “contrari alla legge naturale” e “peccati gravi”, ma non demonizza l’omosessuale in quanto tale, né tanto meno lo perseguita o lo condanna morte. Al contrario: “Tali persone devono essere accolte con rispetto e delicatezza; a loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Esse sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare” (Catechismo della Chiesa cattolica 2357/2358). Nonostante ciò, i gay e le femministe hanno preferito attaccare la Chiesa e non un Islam che massacra in mondovisione donne e omosessuali. Se non c’è un accordo con la sinistra e i laicisti anticristiani, cos’è? Imbecillità allo stato puro? Ma d’imbecillità si muore. Come abbiamo visto.
Non vorrei andare fuori tema, ma dato che non pochi preti si sono accodati al vittimismo omo e la lobbie gay dilaga e impera pure in Vaticano, permettetemi una brevissima parentesi per sfatare la storia che vuole le religioni come principali “responsabili del disprezzo per i gay”.
Nell’atea Cina gli omosessuali vengono impiccati e i loro organi venduti alle cliniche di trapianti. Per quanto riguarda il luogo comune che considera l’antica Grecia come una società dove l’omosessualità era considerata qualcosa di naturale, è falsa. Gli studiosi moderni, spesso omosessuali, che hanno divulgato la teoria del sesso libero nel periodo ellenico, hanno ripreso scritti di omosessuali dell’antica Grecia. Ricamandoci sopra. Autori contemporanei come Michel Foucault e John Boswell, tra i maggiori divulgatori di questa leggenda nera, erano omosessuali, morti tutt’e due di Aids. Nella Grecia classica gli omosessuali non erano ben accetti sia dalla comunità che dai filosofi. Platone, per esempio, scrive che l’omosessualità è «contro natura». Nell’ottima ricerca Il matrimonio nella Grecia classica del grecista e filologo Francesco Colafemmina, troviamo documenti di prima mano. Nelle Leggi (636, c), di Platone, si legge testualmente: «Il piacere di uomini con uomini e donne con donne è contro natura e tale atto temerario nasce dall’incapacità di dominare il piacere». Secondo lo storico spagnolo Manuel Guerra, l’Atene del IV secolo a. C. destituì di tutti i diritti politici e di cittadinanza chiunque praticasse la pederastia (A trama maçónica – ed. Principia). Ci sarebbe molto da scrivere, ma per saperne di più rimandiamo al libro del prof. Francesco Colafemmina.
Dunque, non sono le religioni a negare la “normalità” all’omosessualità, ma la natura, la razionalità e la lungimiranza. Una società priva della colonna portante, che è la famiglia formata da padre e madre, è destinata ad una dittatura disumana. La più crudele della storia.
Tornando alla strage di innocenti di Orlando, bisogna aggiungere che le lobbies omosessuali hanno taciuto o minimizzato metodicamente i crimini che i musulmani compiono ogni giorno nei paesi islamici contro donne, gay e cristiani. L’orrendo crimine di Orlando molto probabilmente non intaccherà il tacito accordo tra laicisti, Islam e omo. Ma l’ennesimo atto di violenza ci dice che quando si prende in giro la verità i mostri tornano a galla, anche quando certe lobbies tengono in mano il mondo attraverso l’abuso di potere e la menzogna.
Agostino Nobile è autore di: “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” e “Anticristo Superstar”
Riguardo alle persone che si vedono nella foto, sono solo un branco di idioti decerebrati (oltre che dei pervertiti e degli scandalizzatori pubblici)!
1- I rifiuti umani della foto sono l’immagine della peggior degenerazione dell’Europa : depravata, smidollata, demo(no)cratica, con le chiappe rivolte verso l’alto pronta ad accogliere l’invasione islamica (pronta ad accogliere l’invasione islamica in tutti i sensi!)
2- Vediamo di non piangere troppo sui sodomiti ammazzati nei Paesi islamici (eppure gli islamici sembrano anch’essi tanto portati…!) o nell’atea Cina.
Tra accoppare i sodomiti ed il trovarsi le loro immonde lobby con tutto il peso che hanno da queste parti, è molto meglio accopparli. Certe usanze, compresa la pena di morte senza troppi intralci, dai Paesi islamici dovremmo impararle, poi usarle anche contro di loro (anche).
3- Dei cattolici si sono fatti aggredire dai pederasti e femministe??? Non hanno preso impunemente solo insulti, ma anche “sputi e botte” (riporto testualmente!)?
E nel frattempo questi cattolici che cosa facevano? Se ne stavano buoni buoni a farsi trattare così? CHE VERGOGNA!!! E poi si ha pure il coraggio di stare a fare sterili menate contro la gente d’estrema destra! Piuttosto che dei cattolici così sono molto meglio i più balordi tra gli skinheads e gli hooligans.
Se non sono capaci di dare quattro cazzotti sul muso ad un branco di ributtanti ma innocui depravati come pensano di opporsi all’Islam???
4- Auspichiamo il massimo della violenza da parte dei musulmani, forse così qualcosa inizierà ad apparire un po’ più chiaro alle masse di mentecatti.
Se nel frattempo vogliono andare a combinarne una delle loro anche al “gay pride” o alla festa del PD, bhe, ben venga!
Alessio, ti ammiro
Grazie mille, altrettanto!
Tu hai la merda nel cervello.
Tu andresti portato in Svizzera per un eutanasia.
Analisi perfetta della situazione del mondo moderno, che dimostra la verità del tracollo mentale del medesimo, secondo il giudizio fulminante del grande Chesterton. Guardate quello striscione: NO TO ISLAMOPHOBIA – YES TO EQUALITY & DIVERSITY.
Quindi: amicizia con l’Islam, e quindi, amicizia con quanto l’ Islam pensa e pratica: abominio sugli omosex (Corano) e morte sugli omosex (Sharia). E con questi amici pretendono EQUALITY nella DIVERSITY, insieme: e si vede l’ effetto esplosivo che hanno! E se la prendono con la Chiesa Cattolica (da non confondere, rigorosamente, con la chiesa di Bergoglio, rigorosamente frociana)….
Proprio giù di testa, tracollati mentalmente (conseguenza del tracollo sessuale)! Ma vedrete che la testa gliela rimetteranno a posto, questi loro amici, che per essere tali non basta certo che siano nemici dei loro nemici – gli oscurantisti cattolici (quelli veri ) , e sapranno risolvere la contraddizione, togliendo con forza di mezzo la DIVERSITY, per lasciare emergere solo l’ EQUALITY: sotto la gloriosa bandiera della Sharia: “Chiunque trovate fare l’azione del popolo di Lot (sodomia, omosessualità), giustiziate colui che la commette e colui al quale viene commessa.” Come avvenuto al Pulse di Orlando!
Anche la scritta in basso è notevole : “Lesbiche, gay, bisessuali e trans (che oscurantisti, perchè non anche gli zoofili e i necrofili?) in solidarietà alle comunità mussulmane sotto attacco”.
Devo ammettere che in questo caso specifico anch’io non vedo ragione per attaccare gl’islamici! Però andrebbe fatto, e secondo i cari vecchi metodi del caro vecchio Reich, visto che la prossima volta invece di dare una sfoltita al vasto mondo dei sodomiti potrebbero mettere una bomba in un centro commerciale.
Solidarietà… te la vedi per esempio la checca occhialuta con farfallino multicolore spiegare la storia della “diversity” a uno dell’Isis?
Che peccato che non ci fosse qualche altro terrorista nei paraggi, così magari avrebbe dato un assaggio di solidarietà al tritolo a tutto il corteo, saltando per aria anche lui o finendo abbattuto dalla polizia.
Pensaci bene, la cosa sembra promettente : gli islamici massacrano i depravati, la polizia elimina gl’islamici, i depravati difendono gl’islamici ed il ciclo riprende… se così fosse, che ci diano sotto! Magari!
Caro Alessio,
per quanto riguarda gli attacchi di femministe e gayacci, il punto è che, lasciando perdere davvero i balordi hooligans e skinheads (in alcune foto ne compaiono con tatuati simboli satanici e mi ricordo di foto di naziskinhead francesi e americani con 666 tatuati, quindi nemici dei cattolici allo stesso modo di lesbiche, islamici e invertiti) bisognerebbe che in ogni manifestazione cattolica, ci fosse, non dico un servizio d’ordine ufficiale, ma almeno un gruppo di uomini in forze, prontissimi a rintuzzare ogni attacco da parte dei nemici di Dio, a suon di sganassoni e pedate, giusto per rinfrescare le idee. Io non avrei problemi ad essere della partita.
Quando le Femen, nude, e coperte di bestemmie e scritte immonde sul loro corpo, veri e propri esseri demoniaci, attaccarono i cattolici durante una manifestazione a Parigi, ricevettero un’accoglienza a suon di legnate che non dimenticheranno facilmente.
E anche in Russia le femen vennero giustamente prese a calci e arrestate ! Forza Putin !
Mi ricordo le parole del sindaco di Mosca in occasione del tentato e fallito “cul pride” : “Mosca non sarà la nuova Sodoma!”.
Poi questi schifosi dell’UE vengono a dirci che Putin sia il cattivo…
Concordo con te Nicolò. per quanto riguarda holligans e skinheads.
Non è ricorrendo o sperando nell’aiuto di questa melma che i cattolici devono rispondere agli attacchi delle forze luciferine di femministe, froci, islamici e varie.
Il “lavoro sporco” dobbiamo farlo da soli. In questo concordo con Alessio.
Non solo preghiera, ma la spada per difendere quello che è sano, naturale e santo.
Per quelle figure che compaiono nella foto un solo commento: fanno quasi, quasi pena, perché non sanno in che si stanno mettendo, appoggiando, sostenendo tutto quello che fa orrore a Dio.
Spero che ognuno di questi soggetti possa prima che sia troppo tardi per la sua anima rendersi conto dell’errore e fare ammenda.
Caro Francesco,
leggi la risposta che ho dato a Nicolò, è tutto lì.
Quanto agli skin, ripeto : ne ho conosciuti di cattolici, non degli eccellenti praticanti ma dei cattolici, che vorrei che fossero presi ad esempio dal 90% dei frequentatori di chiese.
Caro Nicolò,
il mio commento era un’evidente forzatura, anche se tra gli skin e gli hooligans che ho conosciuto di persona, ed in passato anche frequentato per parecchio, di satanista o simpatizzante tale non ce n’era manco mezzo. Ricordo però benissimo degli skin cattolici vicini a FN, personaggi eccellenti.
Detto questo, un cattolico che pur avendo così tanto da difendere, non solo sul piano personale ma anche (ed ancor di più) su quello religioso e storico si lascia trattare in questo modo da una simile sudicia e perversa accozzaglia, mi genera più disprezzo d’un ubriacone teppista che almeno nel suo ruolo è coerente, e che se una volta mettesse la coda tra le gambe non disonorerebbe altri che sè stesso ; mentre il cattolico che manifesta pubblicamente e pubblicamente si lascia calpestare non disonora solo sè stesso come persona, ma getta disonore anche su ciò che è andato a rappresentare.
Comunque, dato il clima attuale immaginare d’organizzare manifestazioni cattoliche senza un adeguato servizio d’ordine è impensabile, anche se teoricamente ogni uomo della manifestazione dovrebbe nel caso dare il proprio contributo.
E dove rivolgersi per ottenere questo servizio? Immagino che saprai già cosa sto per dire… a FN!
Anch’io sarei contento d’essere della partita, magari una volta ci ritroveremo insieme. Sarebbe però il caso che chi organizza e partecipa si occupasse anche di raccogliere fondi per le eventuali spese legali, in modo che sui volontari, a meno che non siano benestanti, non vengano a pesare economicamente oneri dovuti alle loro legittime e sacrosante azioni. Sono sul posto a difendere la manifestazione e la Tradizione, che i partecipanti in particolare ed i fedeli in generale diano loro una mano se ci sono poi avvocati da pagare.
Perchè, si sà! Questi rifiuti umani insultano, bestemmiano, magari si azzardano anche a sputare o a spingere ma se poi si ritrovano col naso rotto allora vanno a frignare…
Dati i tempi che corrono bisogna organizzarsi a dovere, e se non si è in grado meglio lasciar perdere.
@Agostino Nobile: Il sunto sull’antica Grecia è parziale. Come sa chiunque abbia studiato un po’ di sociologia e di filologia, è fuorviante applicare al passato etichette anacronistiche: l'”omosessualità”, intesa come possibilità per due persone dello stesso sesso di avere una relazione paragonabile alla famiglia eterosessuale, è un’idea tardo-ottocentesca e novecentesca. I greci non avevano nemmeno una parola equivalente all’ottocentesco “omosessualità”! Ovviamente anche allora esistevano relazioni omosessuali; alcune erano accettate, ma in contesti assai specifici. L’oikos (la casa, semplificando) era affare di marito e moglie; il marito, però, aveva varie possibilità socialmente accettabili di svago extra-coniugale. Commetteva adulterio se andava con la moglie di qualche altro uomo; ma con etere, prostitute e schiave/i il problema non si poneva. I rapporti omosessuali facevano parte di questi “svaghi tollerati” in certi ambiti. Non erano troppo diffusi i rapporti tra adulti coetanei dello stesso ceto, anche se sappiamo di conviventi omosessuali; siamo più informati sui rapporti tra adulti e adolescenti (gli arcinoti erastes ed eromenos; ma andare con bambini era sempre e comunque un crimine), con l’adulto che in un certo senso avrebbe introdotto il ragazzo alla vita adulta (ma il valore pedagogico è argomento controverso); che ciò avesse anche un risvolto sessuale è chiaro dall’iconografia, anche se non è chiaro quanto vi fosse di fantasia pornografica e quanto di rappresentazione della vita quotidiana. Di certo contavano la bellezza e il corteggiamento; ma non si poteva indulgere nella lussuria, che avrebbe compromesso la reputazione del futuro adulto. Spesso, ma non sempre, era un rapporto a tempo: una volta adulto, il ragazzino si sarebbe fatto una famiglia con una donna – era l’unico modo legale per garantire la continuità dell’oikos. Il recente saggio di Eva Cantarella sulla bisessualità antica parla più o meno di tutto ciò. C’è poi il tema notissimo delle forze armate, con il dibattito (ancora aperto) sulla natura omosessuale del Battaglione sacro di cui narra Plutarco, e si possono approfondire i miti di natura omosessuale come, per citarne solo due, Zeus e Ganimede o Apollo e Giacinto. Alle citazioni platoniche si potrebbe rispondere con un’altra citazione platonica: il discorso di Aristofane nel Simposio, che mette sullo stesso piano relazioni m/f, m/m e f/f (gli esseri umani a palla divisi in due).
Non è una gara di citazioni; il mio punto è che concludere in assoluto che l’omosessualità nell’antica Grecia fosse ben vista o mal vista è del tutto fuorviante, in entrambi i casi. Bisogna studiare le diverse fonti e cercare di capire che cosa veniva accettato o dileggiato, in che contesto e da chi, caso per caso. Non è semplice, e bisogna essere filologi esperti per maneggiare bene le fonti. La sessualità antica è studiatissima almeno dagli anni Ottanta e la bibliografia è ormai sterminata. Non si tratta di un gigantesco complotto accademico. Non dubito della bontà del saggio di Colafemmina (che non ho letto: tutto tutto non si può); se non mi sbaglio con un omonimo, è un laureato in Scienze dell’Antichità a Bari, poi ha fatto la scuola di giornalismo di Perugia e si occupa di consulenza finanziaria; non mi pare abbia al suo attivo alcuna bibliografia scientifica, e non ho trovato recensioni al suo lavoro nelle riviste scientifiche, ma magari sono stato sfortunato nella ricerca. Ciò di per sé non compromette a priori la qualità del suo lavoro; tuttavia inviterei chi è interessato a leggere *anche* qualche compendio più titolato, tipo la Cantarella, Halperin o altri.
Un’ultima considerazione di metodo. Squalificare gli studi di Foucault e di Dover per la loro omosessualità o per l’AIDS è una fallacia logica, un attacco ad personam. Gli studi sull’omosessualità antica nascono a fine Ottocento, in genere grazie a studiosi omosessuali (tipo Carpenter) nel tentativo di dimostrare che i rapporti tra persone dello stesso sesso non sono sempre stati visti male. Il ragionamento, piuttosto crudo, era “se poteva andare bene in quell’età dell’or può andare bene anche ora”. L’obiettivo era ideologico, ma la discussione che ne è seguita nell’ultimo secolo è stata scientifica, e vi hanno partecipato illustri studiosi tanto omosessuali quanto eterosessuali. Tra di loro, Foucault ha interpretato male le fonti? Poniamo che sia vero; ma lo si dimostra discutendo ciò che ha scritto, non presupponendo che si sbagliasse perché era gay e malato di AIDS – ammesso che sia una spiegazione psicologica valida dell’eventuale pregiudizio, anche se ha tutta l’aria di un non sequitur.
Quanto la fai lunga!
I sodomiti non li accettiamo, e più sono “militanti” più ci fanno schifo. Giustamente!
Questo è il succo del discorso.
Per caso hai anche tu il vizietto? Tutte le volte che si parla di pederasti ti ci butti dentro in ‘sto modo!
Ma pensa un po’ se dobbiamo sprecare tanto tempo ad occuparci d’una minoranza di depravati che non ha capito come si usa il retto…
@Alessio: è la seconda volta che me lo chiedi; è curioso, considerando che tolleri gli omosessuali che si nascondono ma non quelli che “sbandierano” la loro identità sessuale. Pensi che io sia omosessuale? Allora ti faccio schifo, e dovresti evitare di parlarmi. Nessun problema. Se vuoi anche togliermi la parola, convinci i moderatori a intervenire per bloccarmi. Per altro non detto io la linea di Radiospada: se per te discutere di unioni civili e di omofobia in genere è una perdita di tempo, chiedi loro di smettere di parlarne, o non leggere gli articoli. Pensi invece che io non sia omosessuale? Allora non malignare nei miei confronti solo perché ne parlo. Per il resto, sei libero di criticare tutto ciò che scrivo, non me la prendo; come ammetti tu stesso, io cerco di mantenere il dialogo in termini di rispetto reciproco. Se non sei interessato a dialogare, pazienza e tante care cose.
A Bunt
questo sito è giustamente avverso alla sodomia nella maniera più decisa, quindi non capisco i tuoi continui interventi filoricchioni.
Perchè insisti tanto? E perchè solo a questo riguardo?
Non sto malignando affatto, ma chi si spreca tanto nel difendere una determinata depravazione fà logicamente pensare che anch’egli ne sia affetto.
Resta comunque un mistero su cosa tu voglia da queste parti, qua non troverai alcuna solidarità per i depravati, nè tantomeno per le schifosissime “comunità lgbt” che costituiscono quanto di più immondo e pernicioso possa esistere a tale proposito, qualcosa che dovrebbe essere cancellato dalla faccia della Terra con ogni mezzo.
Parlando dell’infame Kinsey, si tratta di un soggetto esecrabile che in un mondo giusto sarebbe stato arso vivo prima che potesse tanto spandere le sue porcate.
Diamo a ‘sti finocchi il peso che hanno : si tratta d’una esigua minoranza di pervertiti, alcuni con crisi d’identità (roba da psichiatri), che beneficiano di tanta attenzione solo perchè sono diventati un grimaldello usato dalla Massoneria per tentare di scardinare la famiglia.
Uno sporco strumento, niente di più e niente di meno, mentre quelli non militanti sono solo dei poveri malati.
Un consiglio Alessio.
Bunt (???) – già uno che non si firma con nome e cognome la dice tutta-
come Maria, deve essere lasciato parlare e non bisogna seguirlo nei suoi raggionamenti.
Scopo di queste persone è mettere zizzania e dubbio . Non leggo i commenti di nessuno dei suddetti né dovresti farlo tu.
“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
A Francesco Retolatto,
hai pienamente ragione, sia la Sciura modernista che l’infiltrato filofinocchio, se non anche finocchio lui stesso, andrebbero lasciati blaterare a vanvera.
Ridurrò le mie risposte.
Caro bunt, la ringrazio per aver esposto il suo punto di vista. Da parte mia non ho la pretesa di essere imparziale, tanto più che lo spazio dedicato all’antica Grecia si limita a pochissime righe. Sono consapevole del fatto che quando si tratta la storia, moderna o antica che sia, si entra in un campo minato. Ho solo cercato di sfatare quel luogo comune che vuole l’omosessualità libera nelle società precristiane e atee. Oltre a Platone, anche Senofonte, Aristotele, Plutarco e il politico e retore Eschine condannarono la pederastia. Per quanto riguarda gli studiosi omosessuali che hanno divulgato falsità, lei saprà che Alfred Kinsey con le sue pseudo ricerche Il comportamento sessuale dell’uomo (1948) e Il comportamento sessuale della donna (1953), attraverso l’inganno programmato dallo stesso Rockefeller e una campagna mediatica senza precedenti, ha devastato l’etica contemporanea. Non a caso le lobbies gay considerano questi testi il loro vangelo. Ho imparato che prima di valutare una ricerca è necessario conoscerne, almeno a grandi linee, l’autore. È molto difficile che una persona con tendenze gay racconti la storia dell’omosessualità in maniera oggettiva, per cui è meglio rifarsi ai documenti di prima mano, come nel caso degli autori greci.
@tino nobile: È vero: certamente l’uomo ha una qualche influenza sull’opera – e vale per tutti, anche per un cattolico che parla di cattolicesimo, per un pittore che scrive di storia dell’arte, etc. Non è per forza una cosa negativa: l’esperienza condiziona ma al contempo aiuta a vedere cose che un “profano” magari non vedrebbe; e il “profano” magari vede cose che l’uomo coinvolto non percepisce. Nel caso degli studi sulla sessualità (antica e moderna, visto che cita Kinsey), nei decenni si è raggiunta una “massa critica” di studi da parte di studiosi di vari orientamenti sessuali, di varie nazioni, di vari orientamenti politici, etc. che ha permesso di vedere l’argomento da più punti di vista. Gli studi di Kinsey, che sono degli anni Cinquanta, sono stati seguiti da oltre un cinquantennio di indagini scientifiche che li hanno discussi, criticati e precisati. C’è poi una vulgata che semplifica e talora banalizza questi studi, come avviene in tutti i campi, dalla teologia alla scienza. La visione dell’antica Grecia come età dell’oro dell’omosessualità è, come scrivevo io stesso, un topos tardo-ottocentesco della prima pamphlettistica omosessuale, che ha il merito di aver quanto meno individuato un argomento di studio radunando per primo alcune prove documentarie (spesso con la cherry-picking fallacy, ossia selezionando le prove ad hoc). Gli studi successivi hanno confermato molte cose, ne hanno modificato altre e soprattutto hanno integrato e aggiunto molte altre evidenze ancora. Parlare di “falso” tout court mi pare fazioso, a voler essere generosi.
Aggiungerei uno spunto di riflessione, sperando di non annoiarLa troppo. Le indagini sulla storia della sessualità vanno benissimo, ma non dovrebbero essere tirate per la giacchetta né da una parte né dall’altra. Descrivono lo stato delle cose nel passato, non “giustificano” il presente tramite analogie o parallelismi. Ci insegnano che i modelli sessuali e familiari sono variati nel tempo e nello spazio, e che i gay dell’antica Atene non si comportano come i gay di oggi, e che la famiglia nell’Italia comunale non è la famiglia dell’Ottocento o di oggi in Europa o tra le popolazioni dell’Amazzonia. La Chiesa insegna che esiste un solo modello di famiglia e di sessualità naturale; si basa sulla Parola di Dio e non dipende dal grado di diffusione di questo modello nella storia dell’uomo. La storia invece non dice che cosa è giusto o sbagliato, ma che cosa è successo o non è successo, e analizza i vari modelli familiari (naturali o “innaturali”) che si sono succeduti e si succedono tuttora, evidenziando pro e contro rispetto alla società cui si applicano. Sono prospettive diverse e inconciliabili: l’idea di un’unica famiglia naturale è incompatibile con la variabilità culturale che si riscontra nell’evidenza storica e sociologica.
Un’altra annotazione. L’autore scrive che la comunità lgbt sarebbe stata sorpresa dal massacro di Orlando perché si sarebbe sentita intoccabile. Affermazione curiosa (è un eufemismo). La comunità lgbt invoca da anni, in tutto il mondo, una legislazione anti-omofobia che aiuti a proteggerla dalle violenze nei suoi confronti. Lo fa perché si sente “toccabile” e minacciata. Si sente minacciata perché ci sono persone (cattoliche, musulmane, pagane, atee, etc.) che predicano l’odio nei suoi confronti, e queste parole fanno sentire giustificato qualche singolo con ambizioni di giustiziere. Lo stragista di Orlando è un caso evidente, forse peggiorato da una parziale repressione sessuale. Ovviamente non c’è solo omofobia nella strage, e sotto attacco era anche l’edonismo “libertino” occidentale; ma è stato scelto un locale gay come suo simbolo. Non è l’unico caso di omofobia, e i vari osservatori sull’omofobia registrano altri casi di attacchi, più o meno gravi, in Italia e nel mondo, basati sull’odio nei confronti dell’orientamento sessuale.
La comunità lgbt giustifica forse l’omofobia islamica? Sarei curioso di sapere da dove arriva all’autore questa idea. Le associazioni lgbt denunciano regolarmente le impiccagioni in Iran o gli ostacoli alle manifestazioni in Turchia, per dirne due. Così come denunciano i pestaggi e le discriminazioni subite in Occidente – sono più rare e meno gravi rispetto ai paesi islamici, ma non per questo sono meno esecrabili.
Non c’è nessuna gara tra omosessuali e cristiani a chi è più vittima nel mondo. Sono esecrabili le violenze nei confronti di entrambe le comunità, o tra le comunità stesse. L’autore cita giustamente, a proposito, la Pastorale del 1986, che distingue la condanna morale delle relazioni omosessuali dal rispetto per gli omosessuali come esseri umani. Qualche giorno fa, nei commenti di queste stesse pagine, Alessio affermava di non riconoscere questi insegnamenti “vaticano-secondisti”, e giustificava in alcuni casi “estremi” la violenza. Sono sue idee, e né io né lui pretendiamo che valgano per tutti; nondimeno, anche qualora fossero in minoranza, testimoniano che la mancanza di violenza nei confronti di *tutti* gli omosessuali (non solo di quelli che si nascondono e stanno zitti) non può essere data per scontata, nemmeno all’interno del cattolicesimo.
Certamente, la comunità lgtb non giustifica l’omofobia islamica; certamente le associazionui lgtb denunciano regolarmente le impiccagioni in Iran o gli ostacoli alle manifestazioni in Turchia, ma certamente la comunità lgtb e le associazioni lgtb non giustificano e denunciano l’islamophobia. Qui sopra leggo infatti: “LGTB Against Islamophobia”: che generosità d’animo, non rendere male per male!!
E perché la stessa generosità d’ animo la stessa comunità e le stesse associazioni non hanno nei confronti del cristianesimo (intendiamoci, quello integrale, quello non raffinatto modernamente, diventato Doppio Zero, 00…, roba da buttare…)??? Pare che di Christianphobia ne esista parecchio in giro, pare, dico…
Bruno, ma il meccanismo sarebbe eccellente, se solo funzionasse :
1- Gli islamici eliminano i depravati.
2- La polizia elimina gli islamici.
3- I depravati sostengono gli islamici.
4- Il ciclo si ripete. Due piccioni con zero fave.
Lasciamoli provare!
@bbruno: Siamo quasi d’accordo, sorpresona 🙂 Rispondo all’ultima parte. Posto che, per quanto ne so, gli attivisti lgbt non approvano o giustificano la violenza contro i cristiani (al netto di qualche esagitato che sicuramente godrà delle sofferenze del “nemico”), l’opposizione tra attivismo lgbt e Chiesa è troppo radicata per potersi aspettare solidarietà con il “nemico storico”. Sarebbe bello e giusto, ma campa cavallo. L’Islam è un nemico più distante, con cui gli attivisti lgbt occidentali si sono scontrati poco in maniera diretta in Europa e in America. La mia ipotesi è che la solidarietà contro l’islamofobia nasca dal percepire gli immigrati islamici in Occidente come un’altra minoranza da tutelare, come “colleghi di sventura”. Ricorda molto la solidarietà tra Hirschfeld (lo studioso gay che ha fondato la sessuologia moderna), le suffragette e i socialdemocratici nella Germania belle époque.
Come chiarimento ad alcuni commenti precedenti, in difesa del bene comune e dell’ordine sociale chiunque abbia la possibilità d’impedire un male grave è legittimato ad impedirlo qualora non vi sia alcuna Autorità a farlo.
Pensare che sia assolutamente necessario essere depositari di particolari qualifiche ufficiali per adoperarsi in favore del buono e del giusto è come ipotizzare che sia sbagliato salvare una persona da un incendio se non si è pompieri, o soccorrere un malato se non si è medici.
@Alessio: Quando scrivi “quando non vi sia alcuna Autorità a farlo”, quale sarebbe un’Autorità legittimata a farlo? Lo Stato? La Chiesa (“vera”, a scanso di equivoci)? Qualcuno delegato dalla Chiesa o da un sacerdote? Gli squadristi da soli? E in che misura? Fucilazione, prigionia, esilio, confino (come sotto il fascismo), botte, minacce? Tu hai scritto che la punizione o l’intervento devono essere proporzionali alla gravità del crimine – cosa ragionevolissima, ma alquanto vaga. Chi stabilisce condanne e punizioni? Con o senza processo? Il gruppo che qualche giorno fa Non mi sembrano dettagli. Guarda che cosa è successo a Treviso:
http://www.oggitreviso.it/treviso-pride-organizzatore-accerchiato-preso-pugni-dal-branco-138560
È una piccola parte di ciò che tu stesso ti auguravi nei confronti degli attivisti lgbt. Chissà che il gruppo dei picchiatori non si faccia vivo, rivendicando la responsabilità di ciò che ha fatto.
http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2016/06/20/news/insulti-e-schiaffi-all-organizzatore-1.13694457
Era in giacca e cravatta, per altro, se la foto si riferisce alla manifestazione.
Bunt,
iniziamo con un esempio, poi commenterò il fatto e risponderò.
Immagina che in un quartiere si aggiri un drogato che cerca di vendere ai ragazzini della zona lo stesso veleno che usa lui, e che la polizia pur sapendolo non intervenisse adeguatamente. Se un padre lo raggiungesse armato di spranga e gli fracassasse le ossa, come lo giudicheremmo? Un delinquente? No di certo, lo giudicheremmo una brava persona che vuole salvaguardare l’integrità fisica di suo figlio, oltre che degli altri ragazzini.
Se avvenisse invece che un professore sodomita cercasse di inculcare l’aberrante follia del “gender” ad una scolaresca, ed un padre lo aspettasse sotto casa e gli spaccasse la faccia come lo giudicheremmo? Un delinquente? No di certo, lo giudicheremmo una brava persona che vuole salvaguardare l’integrità morale e psichica di suo figlio, oltre che degli altri ragazzini.
Così come la droga avvelena il corpo, certe teorie avvelenano la psiche e l’anima, e la diffusione d’entrambe costituisce un crimine gravissimo.
I pubblici scandalizzatori sono spacciatori di veleno per mente ed anima, niente di meno.
L’Autorità proposta ad intervenire, in un mondo giusto, sarebbe lo Stato con il beneplacito e l’incoraggiamento della Chiesa, in un mondo imperfetto l’importante è che il danno sia limitato il più possibile, non importa come nè da chi.
Pensa ad un palazzo che sta bruciando : l’importante è salvare più vite possibili, chi intervenga e come non ha importanza.
Quanto a quello che è successo a Treviso, me ne rallegro solo in parte, due ceffoni sono davvero poca cosa. Se l’avessero lasciato almeno un mese in un letto con le cannette che entravano e uscivano allora me ne sarei rallegrato appieno. Ma di questi tempi dobbiamo accontentarci.
D’altra parte questi qua spingono tanto che poi la pazienza finisce.
Perchè mai qualcuno del gruppo dovrebbe farsi vivo? Per farsi arrestare? Hanno fatto una piccola parte di ciò che andava fatto, darsi in pasto alla “legge” (filosodomitica) ed alla stampa sarebbe proprio da fessi.
Di sicuro, se fosse stato aggredito un fascista nessun giornale avrebbe menzionato il fatto, e poco di più se fosse stato aggredito un cattolico. Ma oggi i depravati, in quanto utili strumenti della Massoneria, hanno tutti i diritti.
Se ti rammarichi per il pervertito al quale è stato fatto del male, pensa a quanto male fà lui con il suo spaccio.
Gentile #bunt,
Mi permetta di essere franco, sperando di non offenderla. Innanzitutto lei non firma col suo nome, e dato che non dovrebbe essere né Zorro né tanto meno Batman, mi fa pensare che abbia qualche timore ad esporsi. Se lei può avere un’idea chi è Agostino Nobile visitando la sua pagina Facebook, io sto scrivendo a un uomo (?) mascherato. Mi deve dare atto che i balli in maschera sono zoppi in partenza. Detto questo, mi sembra che lei ami molto scriversi addosso e sbattere cortesemente in faccia al suo interlocutore la sua “conoscenza”. Nessuno vuole impedirle di continuare a leggere ciò che le aggrada e confermi la sua idea o ideologia, ma dal quel poco di concreto che scrive pare evidente che se la realtà dei fatti la contraddicono lei non batte ciclio, se ne infischia altamente. Lo diceva Rousseau, è l’idea che conta, se i fatti la contraddicono tanto peggio per i fatti. Così era il citato Alfred Kinsey, di cui lei afferma di conoscere la sua opera. Dunque saprà (riprendo dal mio ultimo libro), che «Kinsey praticò il nudismo, lo scambismo, la pornografia, la sodomia, il masochismo, la masturbazione compulsiva. Nel 1954 si impiccò, letteralmente, per i genitali. Da quel momento e probabilmente a causa di quel gesto, la sua salute sempre cagionevole precipitò; subì diversi ricoveri “misteriosi”, la sua dipendenza da barbiturici ed anfetamine divenne ingestibile. Kinsey morì il 25 agosto del 1956, probabilmente per un attacco cardiaco, anche se le circostanze della sua morte non sono mai state rese note. […] Questo fu Alfred Charles Kinsey, icona del movimento gay e di quello pedofilo, pioniere della rivoluzione sessuale». Detto questo, le premetto che non ho molto tempo a disposizione e, con rispetto, non tornerò a commentare i suoi post.
1. Mi limito a farLe presente che buona parte degli utenti di questo sito (solo nei commenti a questo post: Alessio, Giacomo, Nicolò, Diego, etc.) non si firmano con nome e cognome. In questo sito Non è richiesta alcuna forma di identificazione obbligatoria, e i nomi inseriti del resto potrebbero essere fittizi (in teoria Alessio potrebbe essere Gabriele, Nicolò Anna, Maria Simone, Milena Francesca etc.). Mi chiami Lorenzo, se non Le piace “bunt”. Se Le secca, può invitare gli amministratori del sito a rendere la registrazione obbligatoria. Io trovo che l’assenza di nomi porti a concentrarsi sulle idee, e impedisce inutili e scorretti attacchi ad personam.
2. Il problema spesso è parlare di cose che si conoscono in maniera parziale. Nessuno La costringe a studiarsi vari decenni di studi sulla storia della sessualità o di sociologia della famiglia. I fatti si leggono sulle riviste scientifiche, nei saggi e sui manuali, etc. Esiste un dibattito accademico. Sarebbe opportuno esserne a conoscenza, magari valutando i diversi punti di vista. Il dibattito pubblico, anche qui, serve anche a questo, sennò è una predica ai convertiti. Non si tratta di fare il tifo per un campo o per l’altro (“gender” o anti-gender, per semplificare). Lei non ha molto tempo a disposizione, e l’ho scritto pure io: leggere tutto non si può. Lei rimarrà delle Sue idee, io delle mie. Poco male, pazienza. Cordiali saluti.
Signori
dicesi “cristiano cattolico” quella persona che vive in santità la sua breve esistenza in questa terra. Questo dovrebbe bastare per cambiare le brutture le mondo.Dobbiamo combattere il male che c’è in noi,altrimenti amici cari,come possiamo sconfiggere quello degli altri.Secondo voi perché le cose vanno sempre peggio? la colpa,non certo nostra!!! Siamo cattolici ” benedetti dal Signore? E benedette di conseguenza le decisioni che sapremo prendere per il bene dell’umanità? Non facciamoci ridererci dietro da altri che non lo sono: magari agli occhi di Dio Padre, piu di noi,vivono nella verità…..
Incominciamo ad aver Misericordia per tante povertà Se non crediamo, o non ne siamo capaci,state tranquilli che inesorabilmente le sorti del mondo andranno sempre peggio. Non diamo colpa a chi non puo’,per mancanza di mezzi…..il Signore guarda a noi .Noi che si diciamo ” cristiani cattolici”,che tanto sappiamo portare ” alta”la Sua Parola.
Mah! Tutto da vedere poi.
Le cose vanno sempre peggio perchè, come diceva abbastanza giustamente Hitler, c’è bisogno di spopolare l’Europa.
Io non credo che ci sia bisogno di spopolarla poi granchè, di ridurne gli abitanti sicuramente sì ma non poi così tanto, mentre per molti altri sarebbero sufficienti delle belle “purghe” tipo quelle applicate da Stalin.
A mali estremi estremi rimedi, ed essendo la situazione attuale quella d’un Europa a chiappe all’aria pronta ad essere sodomizzata dall’Islam direi che possiamo a buon diritto parlare di mali estremi. E da quì gli estremi rimedi.
Da parte mia, mi candiderei come produttore di macine, di catene da collo e di barche. Produttore e grande fruitore.
Alessio
caro, tu stai parlando di tutt’altre cose;che non hanno niente a che fare con questa nostra religione cattolica.A te fa comodo starci dentro a questa chiesa perché così hai qualcuno con cui “combattere “.Poi,se qualche ragazzino buono ma ingenuo ti dice: ” bravo Alessio”,tu non ci stai ” dentro alla pelle “per come ti sentì gratificato e maggiormente spronato a continuare la tua ” battaglia “.
Ragazzini che nella loro vita, sempre stati ai margini di attenzioni,prima da parte dalla famiglia ,e poi dalla società,trovano riscontro invece in gruppi dove apparentemente benvoluti ma sfruttati,e poi,per mancanza di carisma e idee lasciati,come sacchi vuoti e dimenticati nel miglior dei casi.
Signor BUNT lei scrive libri ? Se no! non mi interessa sapere per esteso il suo nome ……
La “tua religione”, filoislamica, filoricchiona, sincretista, modernista, similprotestante, immigrazionista ecc. guidata da quella specie di deputato del PD che sta in Santa Marta non ha nulla a che vedere con la Religione Cattolica.
Se invece di entrare in questo sito solo per scrivere bestialità provassi anche a leggere qualcosa chissà mai che potresti uscire dalla tua imbarazzante ignoranza.
È l’unica cosa che m’interessa risponderti, non vale la pena aggiungere altro.