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Di seguito un eloquente estratto dall’allineatissimo articolo del quotidiano CEI, leggibile per intero qui:

Rischio di “ognuno per sé”
Che cosa succederà ora è presto per dirlo. Le forti turbolenze sulle valute e sugli scambi azionari verranno probabilmente assorbite nel breve periodo. Quello che diventa a rischio è il progetto di integrazione continentale, con il possibile prevalere delle spinte centrifughe, che potrebbero fare sì che l’Unione si paralizzi e riduca al minimo il proprio slancio, nel timore di suscitare altre reazioni di rigetto. Vorrebbe dire il prevalere degli interessi nazionali con un “ognuno per sé” che impedirebbe di realizzare proprio ciò che oggi serve di più. E allora anche l’Italia si troverebbe ancora più sola ad affrontare tempeste sullo spread come aumenti degli sbarchi sulle proprie coste.

Un voto per il proprio cortile
Se il progetto europeo si è costruito nel tempo, con leader lungimiranti e capacità di sacrificare egoismi di corto respiro, il referendum britannico ci dice che il ricorso alla democrazia diretta in questa forma e su questi temi può non essere una buona via.
La gente deve decidere, certo, e il voto va rispettato. Ma non sempre avremo scelte meditate e accorte. La retorica della paura ha facilmente buon gioco, nel segreto dell’urna tanti inglesi hanno pensato più al loro cortile che al loro Paese. E potrebbero presto pentirsene.