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Non vedete? La colpa è tutta dei maschi-bianchi-cristiani-cattolici-tradizionalisti-patriarcali e… omofobi-islamofobi-nemicidellamodernità-armatifinoaidenti!

Poi si scoprì che lo stragista di Orlando, Omar Mateen, non era islamofobo ma islamico.

Ora si emerge che forse era pure gay. Insomma un omofobo-omosessuale.

Lasciamo la parola al periodico LEFT, espressione della “sinistra-sinistra” dirittocivilista nostrana, che oggi ci ha parlato un po’ del pio Mateen:

Omar Mateen era una figura complessa e contraddittoria. Più particolari emergono sulla vicenda personale dell’americano-afghano 29enne che ha fatto una strage al Pulse, il locale gay di Orlando e più la sua vicenda somiglia a quella del tipico autore di stragi alle quali si assiste periodicamente negli Stati Uniti. Certo la propaganda islamista, certo, il fascino e la retorica del lupo solitario, ma, a meno di clamorose svolte nelle indagini, sembra di capire che l’islamismo radicale dell’Isis sia solo la forma presa dalla rabbia e magari dal conflitto con se stesso che il giovane viveva.
Una serie di testimonianze, infatti, riferiscono ad esempio della possibile omosessualità di Mateen: almeno due persone presenti al Pulse l’altra notte hanno riferito che Omar era presente su Jack’d, una app per incontri omosessuali già un anno fa ed era stato in passato visto al Pulse. Molti mesi fa, non nei giorni scorsi, quando avrebbe potuto essere in loco per organizzare la strage. Samuel King, poi, una drag queen che lavorava come cameriera in un ristorante nei pressi di un posto di lavoro di Mateen racconta di un ragazzo cordiale che mangiava e scherzava spesso e che si fermava spesso a chiacchierare con il personale del ristorante «pur sapendo bene che si trattava di lesbiche».
Poi ci sono le testimonianze dei compagni di scuola, una scuola per giovani con problemi comportamentali, che ricordano come l’11 settembre 2001 Mateen fosse contento e imitasse il rumore degli aerei che cadono sulle torri «Non saprei se lo faceva per attirare l’attenzione, visto che non aveva amici» ha detto uno di loro al Washington Post. Un amico, Kenneth Winstanley, racconta però che Omar non ha mai dato segni di radicalizzazione: «Mi ha spiegato qualche cosa dell’islam, ma sembrava più un fatto di tradizione familiare che non fervore religioso». Tutti dicono che spesso Mateen veniva preso in giro o sottoposto a bullismo per essere l’unico ragazzo di origini straniere della scuola.