Data la grande confusione che dilaga nel mondo cristiano sulle spedizioni in Terra Santa, per gentile concessione dell’Autore pubblichiamo un breve capitolo tratto dall’ultimo libro Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola. Il contributo è giunto circa 48 ore prima del terribile attentato di Nizza, alla luce del quale acquista ancor più attualità. [RS]
Crociate
di Agostino Nobile
Nonostante siano state pubblicate numerose ricerche storiche documentate che smontano il luogo comune sulle crociate, siamo costretti a sentire e a leggere lo stesso ritornello sui media e nelle reti internet: le crociate partirono verso l’oriente per interessi economici; l’Islam pacifico fu attaccato nella propria terra dalla brutale aggressione cristiana. Capi di Stato, come l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, sono convinti che gli attacchi terroristici in occidente sono una risposta alle crociate. La fantasia e l’ignoranza degli statisti attuali è davvero disarmante. I buddisti della Thailandia e gli induisti dell’India, non hanno mai fatto crociate, ma le bombe e i morti causati dagli islamisti in queste terre non hanno fine. Ma non bisogna andare in Asia per confutare i commenti grotteschi di questi politici. Seguendo questo bizzarro ragionamento, gli europei avrebbero ragioni valide per seminare morte in terra germanica, per le mattanze operate nel secolo scorso dai soldati teutonici. Ma anche un napoletano e un siciliano che imbracciano Kalashnikov per fare strage di piemontesi avrebbero motivi da vendere. Senza contare che pure gli indiani d’America (seguendo lo stesso ragionamento), avrebbero tutte le ragioni del mondo se iniziassero a terrorizzare chi gli ha rubato le terre e sterminato gli avi. Ma per quanto riguarda i musulmani, nemmeno questa terribile logica dà loro ragione. Infatti non sono stati i cristiani che hanno occupato le terre dei musulmani, ma quest’ultimi che hanno ucciso e cacciato i cristiani che vivevano in Medio Oriente da sei secoli prima dell’avvento dell’Islam. Dunque, in realtà, le ragioni pacifiche e violente degli islamisti appartengono ad una logica prettamente religiosa: sottomettere e umiliare il mondo non musulmano, per volere di Allah.
Gli storici e i documenti dell’epoca ci dicono che gli stessi musulmani per secoli hanno considerato le spedizioni dei cristiani una guerra contro i Franchi, e non uno scontro di religioni. Solo dopo la fondazione dello stato di Israele, i musulmani hanno iniziato a utilizzare la definizione crociata, creata in occidente. Tra i primi autori della calunnia sulle spedizioni crociate troviamo lo storico luterano Johann Lorenz von Mosheim (1693-1755), seguito dagli Illuministi. Nell’800 e nel ‘900 gli storici marxisti hanno sviluppato la leggenda aggiungendo altri falsi storici che sono stati divulgati nei testi scolastici e nei mezzi di comunicazione.
Avvicinandoci seriamente alla Storia possiamo constatare che la definizione crociata è stata coniata nel ‘700, le spedizioni in Terra Santa in realtà erano considerate pellegrinaggi per legittima difesa. J. Riley-Smith, considerato uno dei maggiori esperti anglosassoni, a proposito della leggenda che considera i crociati come uomini senza scrupoli che partivano al fine di arricchirsi, scrive: «Sarebbe stato un gioco d’azzardo stupido liquidare i beni patrimoniali per investire dopo una marcia di tremila chilometri a Oriente (…) Ha più senso supporre che i crociati, in particolar modo le famiglie dei crociati, fossero motivati da idealismo. (…) Dietro a molti crociati stava un gran numero di uomini e donne, disposti a sacrificare i loro interessi per aiutarli a prepararsi a partire». (Breve storia delle crociate ed. Mondadori). Ma la principessa e storica bizantina Anna Comnena (1083-1153), non utilizza condizionali o supposizioni, anche perché, essendo testimone oculare, ne sa molto di più dello storico britannico. Nella sua Alessiade descrive come nella prima crociata indetta da papa Urbano II, si mobilitarono anche le donne con i loro figli: «Si produsse allora un movimento di uomini e di donne come non si ricorda di averne mai visto l’uguale: le persone più semplici erano davvero animate dal desiderio di venerare il Sepolcro del Signore e di visitare i Luoghi Santi. […] L’ardore e lo slancio di questi uomini era tale, che tutte le strade ne furono coperte; i soldati franchi erano accompagnati da una moltitudine di gente senz’armi più numerosa dei granelli di sabbia e delle stelle del cielo, che portava palme e croci sulla spalla: uomini, donne e bambini che lasciavano i loro paesi». Certo, ingenui, ma di grande amore per Gesù Cristo. Ma quale sconfinata perfidia dovevano avere quei calunniatori che, nonostante questi eventi strazianti, hanno divulgato le menzogne più meschine? Prima di continuare, dobbiamo ricordare che le famigerate cinture di castità non esistevano nei secoli delle crociate e nemmeno nel resto del Medioevo. Sembra che la leggenda sia opera del positivista britannico Eric J. Dingwall (1890 -1986), famoso per i suoi libri di sessuologia e per i suoi interessi sul paranormale, ma già prima di lui non pochi mattacchioni si sono adoperati per divulgare questa bufala. Comunque sappiamo per certo che le cinture di castità oggi in mostra nei musei, sono state prodotte nel ‘800 per ovvi motivi diffamatori. Solo alla fine del ‘900 i responsabili dei musei francesi e britannici si sono resi conto che si tratta di falsi risalenti al XIX secolo. Ma nonostante questa evidenza in non pochi musei internazionali le cinture di castità sono sempre in bella mostra.
Le terre cristiane furono conquistate dai musulmani subito dopo la morte di Maometto, mentre la prima crociata è avvenuta nel 1095, dunque circa quattro secoli dopo l’invasione islamica. La decisione che coinvolse la Cristianità, fu la risposta alle continue violenze inflitte ai cristiani e alla distruzione dei luoghi sacri in Terra Santa. Già nel 1009 il califfo al-Hakim bi-Amr scatenò una brutale repressione contro i cristiani, dove anche le tombe dei cristiani furono devastate. La domenica 13 agosto fece abbattere la chiesa dedicata a Maria ad al-Qantarah, nel vecchio Cairo. Ma l’episodio che provocò la reazione della Cristianità fu la distruzione della Basilica della Risurrezione di Gerusalemme. Fu una persecuzione e una distruzione continua, i musulmani cercarono di rimuovere anche il Santo Sepolcro, distruggendone gran parte.
Come prova che confermerebbe la violenza dei crociati, gli autori della leggenda nera utilizzano il sacco di Costantinopoli per mano della Quarta crociata. Certamente è una macchia indelebile delle spedizioni, ma la Chiesa non ha nessuna responsabilità. Al contrario. Papa Innocenzo III, sapendo che alcuni nobili di spicco, capi della crociata, erano intenzioni a detronizzare l’imperatore bizantino per imporre suo fratello Alessio Angelo, scrisse loro una lettera molto chiara, riportata dallo storico Thomas F. Madden nella sua ricerca Le Crociate – ed. Lindau. : «Che nessuno di voi si convinca sconsideratamente di poter occupare o saccheggiare territori greci con la scusa che essi mostrano scarsa obbedienza alla Sede Apostolica, o perché l’imperatore bizantino ha deposto suo fratello, lo ha accecato e ne ha usurpato l’Impero». Quando i nobili Bonifacio di Monferrato, Baldovino di Fiandra, Luigi di Blois e Ugo Saint-Pol decisero di fare di testa propria «centinaia di soldati defezionarono disgustati, dirigendosi da soli verso la Terrasanta». Altre centinaia se ne tornarono a casa e chi rimase «non era certo contento». I nobili che guidavano la Quarta crociata, che avrebbe dovuto trovarsi in Terrasanta, violarono il giuramento e la minaccia di scomunica del Santo Padre. Quando papa Innocenzo III seppe dei massacri «arrossì di vergogna». Dunque, una pagina nera che non può essere addebitata alla Chiesa. Tra l’altro, bisogna aggiungere che i continui tradimenti dei Basileus bizantini, i quali tramando spesso con i musulmani determinarono sofferenze e morte tra i crociati, accentuarono l’odio dei più fanatici.
Per avere un quadro completo delle spedizioni crociate non possiamo fare a meno di leggere la ricerca di Rodney Stark Gli eserciti di Dio (Lindau 2010). Prima di addentrarsi nelle cuore delle vicende, corredate da documenti e lettere dei personaggi principali, Stark smonta quei luoghi comuni che vogliono i musulmani pacifici e i cristiani rozzi e violenti. Menzogne talmente radicate da ingannare – come sottolinea Stark – capi di stato e religiosi cristiani. La Terra Santa, per i cristiani di quegli anni, era molto più importante di quanto siano stati per noi le torri del World Trade Center abbattute l’11 settembre 2001 e l’attacco al Pentagono, ed era molto più umiliante del terrorismo nelle città occidentali. Se a noi turba l’idea di morire ammazzati mentre andiamo a lavorare o mentre siamo seduti al caffè, i nostri antenati erano sconvolti dal fatto che non avrebbero potuto mai più visitare i luoghi dove è nato Gesù Cristo, accogliendo con orrore la notizia sulla distruzione dei luoghi sacri e del Santo Sepolcro.
La ricerca di Stark affronta anche gli aspetti culturali e scientifici delle due religioni, già noti a tutti gli storici, ma ignorati dal grande pubblico. Per esempio, pochi sanno che «dopo la conquista islamica dell’Egitto, del Nord Africa e dalla Spagna, da tutte queste terre scomparve la ruota». Che i numeri arabi in realtà sono indiani, che l’architettura come le scienze erano sviluppate e gestite dai cristiani ed ebrei colonizzati e non dagli invasori. Per fare solo due esempi. In Spagna l’arco moresco era presente un secolo prima dell’invasione araba; l’ Alhambra di Granada è stata realizzata da architetti cristiani e ebrei.
Per quanto riguarda le prove che confermano i motivi della reazione cristiana alla violenza musulmana, si apprende, tra l’altro, che lo storico siriaco del XII secolo al-‘Azimi «riconosce che nel 1093 i musulmani della Palestina impedirono ai pellegrini cristiani di raggiungere Gerusalemme. Secondo lo stesso al-‘Azimi furono proprio i racconti dei pellegrini sopravvissuti e ritornati in patria a causare l’inizio delle prime crociate». I soprusi esistevano da anni, come le tasse esose per chi non si convertiva all’Islam, o l’obbligo per i cristiani di portare al collo una croce di circa due chili, come accadeva nel periodo in cui salì al trono il sesto imam al-Hakim. Dunque, le crociate furono la reazione contro gli invasori violenti che distruggevano i luoghi sacri e tormentavano i cristiani che vivevano in quelle terre da sei secoli prima del loro arrivo.
Le crociate fanno parte di un movimento popolare mosso dallo spirito di fedeltà al Vangelo, che come unico fine aveva la liberazione della Terra Santa. Negando questa realtà, i nostri governi, gli pseudo storici di sinistra e i testi scolastici tradiscono chi ha difeso la Cristianità e l’Europa.
Agostino Nobile è autore di: “Quello che i cattolici devono sapere – Almeno per evitare una fine ridicola” e “Anticristo Superstar”
Il recentissimo attentato di Nizza, con i suoi 80 e più morti tra cui parecchi bambini, porta questo discorso alla più brutale attualità.
L’Europa moderna, che aborrisce l’idea delle Crociate, continua a piangere il sangue versato dall’antico nemico, che oggi non si vuole più chiamare tale ma che non la smetterà mai d’imperversare fintanto che non verrà respinto da un risveglio collettivo per il troppo dolore subito o finchè non avrà completamente assoggettato l’Europa.
L’esempio dei Crociati l’Europa l’ha ben chiaro… ma la demo(no)crazia suggerisce invece che sia meglio farsi massacrare per poi fare scenette di cordoglio ripetute ad ogni occasione, che non fanno altro che invogliare il nemico a nuovi attentati.
Infatti la Germania, l’Austria, la Svezia, la Finlandia e la Svizzera sono tutti paesi democratici e non hanno ancora subito attentati islamisti, sarà mica perché si sono giustamente tenuti fuori dalle guerre per “esportare la democrazia” (blasfema parodia moderna delle Crociate) in Iraq nel 2003 e in Libia nel 2011?
Ma allora perché, nonostante questa realtà storica delle Crociate, la Chiesa non ha speso un po’ più di iniziative per cambiare questa negativa interpretazione, ma anzi, ha chiesto perdono a mezzo mondo……ma di che cosa? forse che è convinta pure lei di avere sbagliato nel fare le Crociate?
Ormai la difesa delle Crociate è improponibile. Sembra un fatto culturale di elite.
Improponibile per i modernisti e per tutti gli altri che sia delle crociate che del cattolicesimo non hanno capito nulla!
il discorso da fare qui è solo uno .
Lislam va cancellato dalla faccia della terra ,non la popolazione islamica , s’intende, a cui è stata imposta con la fede quella religione contro natura , ma tutti le moschee e i luoghi dell islam . Solo cosi la popolazione mondiale potra ripartire per una nuova era futura .
” errata corrige ; “con la spada” , s intende
Sono contro il multiculturalismo e la globalizzazione . In campo religioso mi ritengo agnostico .
La disamina del passato nell’articolo è sicuramente apprezzabile .
Sul presente io credo che il pericolo non siano affatto i musulmani . Essi si dovrebbero stare a casa loro e provare a migliorare le condizioni di vita nei loro paesi . Il punto é :
1. che in Europa vige il piano Kalergi , di distruzione degli stati-nazionali
2. che in Medio Oriente le potenze occidentali guidate dai sionisti , è da decenni che o distruggono i tentativi di emancipazione degli islamici o si alleano con i regimi più pericolosi , per questioni geostrategiche ed economiche ( mi riferisco all’Arabia Saudita )
Insomma , se vogliamo vedere l’effetto prendiamocela con l’Islam ( di cui ripeto , ognuno a casa loro ) , se vogliamo vedere le cause , prendiamocela con la Massoneria , gli Americani i Sionisti e i Capitalisti.
ci sono stati attentati in paesi non cristiani, in bangladesh, bali, thailandia, kenya, india, gli stessi paesi musulmani subiscono più attentati di quante ne riceviamo noi, e gli attentatori non hanno niente a che vedere con i teatri di guerra degli ultimi anni. Noi occidentali siamo una pedina nel gioco sunnita per la conquista dell’intero mondo islamico. la loro è una guerra di religione, non serve trovare colpevoli nascosti quando loro stesi non fanno altro che dichiarare questa banale verità. Daesh ci vuole morti o sottomessi, noi, come tutti gli sciti, buddhisti atei o altro, possiamo passare il resto della nostra vita a cercare di dare la colpa ad altri, oppure prendere atto di questa ovvietà e pensare a come provare ad avere ancora una vita
La prospettiva più ampia permette di vedere più lontano. Dunque non è un problema di colore della pelle né tanto meno di religione ma di intelligenza intesa come cultura, informazione, esperienza e senso critico. I paesi islamici come molti paesi dove le persone sono molto ignoranti sono molto religiose. Il connubio religione-cultura è un dato di fatto, non è un’opinione. Il problema è dunque umano cioè l’essere umano è orgoglioso della propria ignoranza che eleva a virtù. In europa siamo solo un po’ più informati e abbiamo una storia culturale più profonda. Solo un po’ purtroppo e non abbastanza da operare un vero cambiamento a livello globale. Due persone intelligenti e sensibili non faranno mai la guerra la difficoltà e di trovare un numero sufficiente di uomini di questo tipo da fare la differenza. Credo che non abbiamo speranza e ancora una volta non è una mia opinione ma la legge dei sistemi che ce lo dice. Siamo troppi e troppo poco abituati ad usare una logica oggettiva invece di una emotività manipolabile. Sono sessanta anni che non abbiamo una guerra mondiale e la guerra è una opportunità di investimenti troppo ghiotta per il gotha economico. In questa prospettiva è evidente che le menzogne sono utili a tutti gli schieramenti cioè capitalisti ebrei, emiri arabi e multimiliardari cristiani. Ridurranno la popolazione mondiale di non persone ovvero di non consumatori per rilanciare nuovi mercati globali e divenire ancora più ricchi. Non si fermerà mai questa smania di possesso? E perché dovrebbe. E’ la natura umana che è fatta per esagerare. Hai un auto, vuoi un elicottero poi un aereo privato magari una compagnia aerea, cento ville, migliaia di donne a disposizione e così via. E’ la logica umana che è in contrasto con la teoria dei sistemi matematici che regola la vita. Siamo dunque sull’orlo di un abisso e volgiamo tutti fare un passo avanti.
Gentile Flavio, con tutto rispetto, nel suo commento mette troppa carne al fuoco. Mi sembra di aver capito che per lei solo la cultura può cambiare la violenza radicata nell’uomo. Sarebbe bello se fosse come lei, e molti come lei, sostiene. Infelicemente la sua teoria è smentita dai fatti, quasi tutti i giorni. Molti terroristi islamisti hanno studiano anche nelle prestigiose università anglosassoni. Non pochi dittatori comunisti del sud est asia erano laureati alla Sorbona e, come lei sa, i massacri e la violenza operati da questi dittatori hanno pochi precedenti nella storia. La cultura non è leggere, e neppure conoscenza. È un complesso di cognizioni, tradizioni, tipi di comportamento trasmessi e usati sistematicamente da un dato gruppo sociale. La cultura occidentale è stata plasmata da quella Greo-Romana e giudeo-cristiana. Quella cinese nasce prevalentemente dal pensiero confuciano e dal filosofo Lao tzu. Non tutte le religioni producono cultura e non tutte le culture si equivalgono. Per i Romani, per esempio, lasciar morire di fame un neonato, era cosa ragionevole quando non era desiderato. Per il cristianesimo, al contrario, è un abominio. Ma anche in Cina e in India, i neonati possone essere sotterrati vivi perché non desiderati. Nei secoli era praticato sia nelle classi più elevate, i bramini, sia in quelle povere, oggi, grazie alla cultura cristiana, accade solo nelle province più povere. Nel secolo scorso i più grandi uomini di cultura europei erano atei e sostenevano il comunismo o il nazismo. E lei dovrebbe conoscere il numero dei morti ammazzati da queste due ideologie. Se legge le Beatitudini vedrà che l’unica risposta alla corruzione e alla violenza umana.
Per chi avesse dei dubbi sui fatti che provocarono le crociate, consiglio la lettura del miglior testo sulla materia scritto da un non cattolico: STEVEN RUNCIMAN, professore di arte e storia bizantina all’Università di Istanbul. STORIA DELLE CROCIATE, Einaudi, 1966 (2 vol,)
Non Sponsorizzo, ma Condivido per Diffondere e Discutere. Sono Daccordo che la Matrice Islamica è quella di Sottomettere tutti gli altri con la Forza. Fin Tanto che non Viene Pubblicata una Versione Universalmente Riconosciuta del Coramo, ed Accettata deagli Islamici, con la Matrice non Violenta e di Sopraffazzione, allora l’Islam non Potrà Essere Riconosciuta ed Accettata Come Religione Pacifica e Rispettata alla Pari delle Altre Pacifiche, nè Potrà Avere Patria, per Costituzione Vigente, in Italia e negli Altri Paesi Democratici del Mondo. Resti Isolata dal Mondo Democratico e Non SI Scambi e Commerci con Loro Nulla del Ns. Sapere, Conoscesce, Tecnologie, Innovazione, Computer, Telefonini, Industrie, Sanità, Alimentazione… ecc. . Deve Esserci Reciprocità di Diritti e Doveri e Rispetto degli Altri.
A Giacome Dalessandro (non si riesce ad inserire la risposta sotto il commento)
1- Perchè, se gl’islamici pubblicassero un volumetto che dice che sono bravi noialtri dovremmo forse accettare la loro falsa religione e la loro inopportuna presenza? Anche se fossero davvero bravi (e non lo sono affatto), che rimangano a fare i bravi a casa loro, da queste parti di moschee ed altre balle non ne abbiamo bisogno.
2- La cosiddetta “demo(no)crazia” è la fogna dalla quale sono usciti tutti i mali del mondo attuale. Sarebbe da abbattere ancora prima di abbattere l’Islam.
Io ricordo che nel testo di storia (anni ’60) era molto chiaro il concetto che le crociate erano state fatte per proteggere i pellegrini e i luoghi sacri in Palestina. Quindi non è un concetto recente né nuovo. Per quanto riguarda il perdono che i papi hanno richiesto riguardava sia i truci assassini della “santa inquisizione” che le deportazioni e la distruzione di popoli fatti in nome della cristianità. In senso più largo la Chiesa chiede perdono per i comportamenti violenti, amorali, di bramosia di chi, in nome di Cristo, si è presentato al mondo. Non certo per le crociate.
Attenzione però a non abboccare alle tante bufale che vengono diffuse sulla Santa Inquisizione (senza virgolette e con le maiuscole) e sui fatti sudamericani.
La storia della Santa Inquisizione e della conquista dell’America è una storia complessivamente gloriosa.
A Jeanne
Completamente d’accordo!
Approfitto dell’interessante articolo per condividerne un altro altrettanto interessante, e drammatico, dal titolo “NON SI CONCEDA MAI AI MUSULMANI UNA CHIESA PER IL CULTO, PER LORO È LA PROVA DELLA NOSTRA APOSTASIA”, in merito alla recente proposta di celebrare la Messa coi musulmani.
Qui il link: http://www.iltimone.org/32691,News.html
Attendiamoci le conseguenze di tale gesto…