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A quanto pare il “golpe farsa” serviva per un – positivo – ricollocamento internazionale del governo turco. Sarebbero quindi largamente confermati i contenuti diffusi nell’intervista: Chi c’è dietro il «golpe fasullo» in Turchia, e che cosa succede ora?

Da fonti autorevoli, riportate tra l’altro da Repubblica, risulta che sia stato arrestato un alto generale della base aerea di Incirlik e con lui altri ufficiali. Il generale Bekir Ercan Van sarebbe stato interrogato dalla polizia, sostiene il quotidiano Hurriyet. Il governo di Ankara sospetta che la base sia stata strumento dei nemici di Erdogan: l’avrebbero sfruttata per rifornire un aereo caccia dirottato dai golpisti venerdì scorso.

Contestualmente è stata diffusa la notizia di una telefonata di Erdogan con il presidente russo Vladimir Putin nella quale i due hanno concordato di incontrarsi di persona “presto”.

I condizionali sono necessari e la cautela è d’obbligo, dati i cambi di casacca che hanno contraddistinto tradizionalmente la politica turca.

Le tinte paiono migliori del previsto sebbene resti valido il monito di Hafiz al-Assad ai suoi eredi: “Non fidatevi troppo del governo di Ankara”.