In primo luogo, essi usualmente dicono di essere buoni cristiani, che non giurano mentono o parlano male degli altri; che essi non uccidono alcun uomo o animale e nemmeno alcuna cosa che abbia il respiro della vita e che essi hanno la fede del Signor Gesù Cristo e i suoi Vangeli come gli Apostoli hanno detto.
Essi affermano che essi occupano il posto degli Apostoli e che, in base a quanto detto, che la Chiesa Romana e specificatamente i prelati, i chierici e i monaci, ed in particolare gli inquisitori all’eresia, li perseguitano e li chiamano eretici sebbene essi siano buoni uomini e buoni Cristiani e che essi sono perseguitati come Cristo e i suoi apostoli dai Farisei.
Essi affermano che l’ostia viene dalle spighe, che passa per le code dei cavalli, perché la farina viene ripulita con un setaccio (di crine di cavallo) e inoltre passa attraverso il corpo per giungere ad una vile fine, questo, essi dicono, non potrebbe accadere se il Signore fosse in essa.
Essi affermano anche che la confessione fatta ai preti della Chiesa Romana è inutile, e che poiché i preti possono essere peccatori, essi non possono legare o sciogliere, e, essendo essi stessi impuri, non possono purificare gli altri.
Essi affermano inoltre che la croce di Cristo non deve essere adorata o venerata, percé, come essi esortano, nessuno dovrebbe adorare o venerare il patibolo al quale e stato appeso il padre, o parenti, o amici.
Essi esortano anche che coloro che adorano la croce dovrebbero anche adorare le spine e la lancia, perché il corpo di Cristo era sulla croce durante la passione, così la corona di spine sulla sua testa e la lancia del soldato nel suo fianco.
Essi proclamano molte altre cose scandalose riguardo ai sacramenti.
Inoltre essi leggono i Vangeli e le Epistole in lingua volgare, che applicano e espandono a loro favore e contro l’insegnamento della Chiesa di Roma in maniera che richiederebbe troppo tempo per descriverla in dettaglio; ma tutto quanto è collegato con questo tema può essere letto pienamente nei libri che essi hanno scritto e infettato, e può essere appreso dalla confessioni di quei loro seguaci che sono stati convertiti.
Da Inquisitor’s Manual of Bernard Gui [d.1331], tradotto in inglese in J. H. Robinson, Readings in European History, (Boston: Ginn, 1905), pp. 381-383
e poi la gente bene, politically correct, se la prende con l’Inquisitore, e non con le baggianate insolenti di questi inquisiti. E fossero state solo baggianate….I loro crimini, se lasciati liberi, avrebbero distrutto la civiltà (Henry C. Lea- detto tutto! ).
( che non sia per questa insensata ‘correttezza politica’- nuovo dogma da rispettare, pena il ‘rogo’- che noi ora lasciamo l’islam libero di distruggere la nostra civiltà? lasciamo lasciamo, moriremo e finiremo ‘corretti’ : che ‘consolamentum’! )
Prima del Concilio, poiché molti testi furono tolti dalle librerie cattoliche, sui catari e sull’inquisizione, il miglior studio pubblicato, da me reperito nei fondi di dette. librerie negli anni settanta fu: “E’ L’INQUISIZIONE ?” scritto dal padre cappuccino Mariano da Alatri nel 1959, delle Paoline. La svendita, o la messa al macero di molti testi di Dottrina Cattolica e di Liturgia, fu un’altra ignobile pagina del post-concilio. Venne tolto di mezzo subito il Catechismo di San Pio X. I Messalini quotidiani, riempirono le bancarelle dei libri usati; i Messali, i negozi quelli degli antiquari. Tanto per non dimenticare….
Una certa arroganza dei catari, può con certezza essere madre di quella superbia tipica di alcune sette evangeliche moderne.
Da “Memorie per una Storia del Giacobinismo” di Augustin Barruel, Tomo II, Capitolo XIII
I dotti massoni non si sono affatto ingannati contando i Templari
nel numero dei loro antenati. Abbiamo veduto quest’opinione
divenire certezza per la conformità dei loro misteri con quelli
dei detti Cavalieri. Restava ancora da spiegare da dove gli stessi
Templari avessero ricevuto il loro empio sistema. Questa osservazione
non è sfuggita a quei fratelli che in quei misteri ammiravano
specialmente l’empietà. Essi hanno fatto delle nuove ricerche per
sapere se prima dei Templari siano esistite in Europa delle società
segrete nelle quali si potessero riconoscere i loro antenati più remoti.
Ascoltiamo di nuovo il più famoso degli adepti, il sofista Condorcet;
il risultato delle sue indagini è appena accennato; la morte ha
preceduto lo sviluppo delle sue idee nell’opera che egli meditava su i
progressi dello spirito umano. I suoi ammiratori non ne hanno
pubblicato che il piano generale, sotto il titolo di Abbozzo di un
quadro storico; ma in questo abbozzo noi ne abbiamo abbastanza per penetrare attraverso il velo che la setta non credeva ancora di dover
sollevare. Io porrò sotto gli occhi del lettore il testo di questo famoso
adepto; alcune riflessioni ci mostreranno subito il termine al quale
occorre risalire per trovare infine la prima origine dei misteri e di tutti
i sistemi massonici e scoprirne il vero spirito in tutta la sua estensione.
“Nel Midi (Mezzogiorno) della Francia, dice il seguace massone e
Filosofo, intere province si unirono per adottare una dottrina più
semplice, un cristianesimo più puro in cui l’uomo, sottomesso alla sola
Divinità, giudicherebbe con i propri lumi ciò che Essa si è degnata di
rivelare nei libri da Lei emanati. Armate di fanatici dirette da capi
ambiziosi devastarono queste province. I carnefici, guidati da Legati
Pontifici e da preti, immolarono quelli che i soldati avevano
risparmiati. Fu stabilito un tribunale di Monaci incaricati di mandare
al rogo chiunque fosse sospettato di ascoltare ancora la sua ragione.
Essi però non poterono impedire a questo spirito di libertà e di libero
esame di fare dei progressi. Represso nei paesi dove osava mostrarsi,
dove più d’una volta l’intollerante ipocrisia accese delle guerre
sanguinose, questo spirito si riprodusse e si diffuse in segreto in altre
contrade. Esso si ritrova in tutte le epoche fino al momento in cui,
agevolato dall’invenzione della stampa, divenne così potente da
liberare una parte dell’Europa dal giogo della Corte di Roma. Già
esisteva una classe di uomini che, superiori a tutte le superstizioni, si
accontentavano di disprezzarle in segreto, o al massimo si
permettevano di spargervi sopra en passant solo qualche riga di
ridicolo reso ancora più piccante da un velo di rispetto del quale
avevano cura di ricoprirlo.”
A riprova di questo spirito filosofico, cioè di questa empietà,
Condorcet cita a quest’epoca l’Imperatore Federico II (Hohenstaufen)
e il suo Cancelliere Pier delle Vigne, il libro intitolato: Dei tre
Impostoria, i Favolisti, il Decamerone del Boccaccio; è qui che
aggiunge queste parole già citate nel capitolo precedente ma che è essenziale ripetere: “Noi esamineremo se, in un tempo in cui il
proselitismo filosofico sarebbe stato pericoloso, non si siano formate
delle società segrete destinate a perpetuare e a diffondere
segretamente e senza rischio tra pochi adepti un piccolo numero di
“verità” semplici come sicuri rimedi contro i pregiudizi dominanti”.
Ricercheremo, se si debba annoverare nel numero di queste società
quel celebre Ordine (dei Templari) contro cui i Papi ed i re
cospirarono con tanta barbarie.” ( Abbozzo di un quadro, ecc. epoc. 7 )
Approfitto di questa indicazione di Condorcet; io so chi furono gli
uomini del Midi tra i quali egli promette di cercare l’origine delle
società segrete. Essi formano quell’orda dei figli di Mani, giunta
attraverso vari secoli dall’Oriente in Occidente e diffusasi all’epoca di
Federico II (Hohenstaufen) in Francia, Germania, Italia e Spagna.
Sono quei settari noti sotto i nomi di Albigesi, Catari, Patarini,
Bulgari e Beguardi; ed anche sotto i nomi di Brabanzoni, Navarresi,
Baschi, Coteresi, Enriciani, Leonisti e sotto cento altre
denominazioni, che ricordano i più terribili nemici che i costumi, il
trono e l’altare abbiano mai avuto in Europa sino alla loro epoca. Ho
studiato i loro dogmi e i loro diversi rami, e vi ho visto il mostruoso
complesso di tutti gli Jéhovah delle logge massoniche. Nel loro
doppio principio si ritrova il doppio Dio dei massoni Cabalisti e
Martinisti. Nella diversità delle loro opinioni si trova tutto l’accordo
dei massoni Eclettici contro il Dio del cristianesimo. Nei loro stessi
principi si trova la spiegazione dei loro più infami misteri e di quelli
dei Templari. Essi fanno creare la carne dal Demonio per aver diritto
di prostituirla. Tutto è collegato dai Catari agli Albigesi ai Templari e
da costoro ai massoni giacobini; tutto indica un padre comune, che si
mostra ancor più evidentemente in quella eguaglianza e in quella
libertà disorganizzatrici che non sanno cosa sia l’obbedienza, né quella
dovuta al potere spirituale né quella dovuta al potere temporale;
eguaglianza e libertà che furono il carattere distintivo degli Albigesi;
eguaglianza e libertà che li segnalava al pubblico Magistrato come
infrattori delle leggi emanate contro quella setta. Continuiamo a
seguirli.
Al tempo del loro trionfo, quando la moltitudine di questi settari
consentiva loro di ricorrere alle armi, la loro violenza ed il loro furore erano quelli dei giacobini massoni contro il cristianesimo. Prima
ancora che i prìncipi e la Chiesa si fossero uniti per respingere questi
nemici, essi già esercitavano le crudeltà e la ferocia di Robespierre;
andavano distruggendo alla maniera dei giacobini le Chiese e le case
religiose, massacrando spietatamente le vedove e gli orfani, i vecchi e
i fanciulli senza distinzione di età e sesso, distruggendo tutto,
devastando tutto sia nello Stato che nella Chiesa come nemici giurati
del cristianesimo.