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Scriveva ieri Marco Tosatti:

Sul sito ufficiale su Facebook dei Francescani dell’Immacolata, quelli commissariati e malmenati dalla Congregazione per i religiosi, senza specifici capi di accusa se non quello di una presunta “deriva lefebvriana”, è apparso un lungo commento sulla parabola evangelica del Buon Samaritano. Che potete leggere QUI.

Ma se cliccate adesso, ne vedete una versione emendata. Perché fino a ieri, il paragrafo che cominciava: “Il Salvatore parlava spesso in parabole, poiché ognuna racchiude in sé un significato più profondo, che viene compreso soltanto da coloro che hanno «orecchi da udire» (Matteo 13:9)”, continuava così: “Il profeta Joseph Smith affermò che gli increduli non comprendono le parabole del Salvatore. ‘Tuttavia ai Suoi discepoli [il Signore] spiegava [le parabole] con chiarezza’ e noi, insegnò il Profeta, possiamo capirle ‘se non faremo altro che aprire gli occhi e leggere in purezza d’animo’.

screenshot a cura di lastampa.it

screenshot a cura di lastampa.it

Bene, oggi non è più visibile nemmeno la “versione emendata” di cui parla il giornalista Tosatti: cliccando sul link proposto su lastampa.it si visualizza questo

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…il che significa, dato che il profilo dei FFI non ha “bannato” chi scrive, che il post semplicemente non c’è più, è stato cancellato (o reso invisibile).

Ma perché? Che senso ha questo valzer di correzioni (mantenendo però, come testimonia Tosatti, la citazione virgolettata, senza il nome dell’autore) e cancellazioni? E chi cavolo è “il profeta Joseph Smith”??

Lo spiega Tosatti:

Il problema e il divertimento vengono dal fatto che Joseph Smith era il fondatore dei Mormoni. Ma non solo: secondo Wikipedia, infatti. “Joseph Smith, Jr (Sharon, 23 dicembre 1805 – Carthage, 27 giugno 1844) è stato un predicatore e religioso statunitense noto per essere il fondatore del Mormonismo e primo Presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nonché esponente della massoneria americana”.

E ancora: “All’età di 24 anni pubblicò Il Libro di Mormon (oggi tradotto in oltre 100 lingue) e si proclamò “Profeta Veggente e Rivelatore” raccogliendo attorno a sé migliaia di seguaci e diffondendo una filosofia ed una dottrina che avrebbero marcato profondamente la cultura americana del diciannovesimo secolo”; e a quanto pare anche qualcuno nel nuovo corso dei FFI, a cui sembra forse più alla moda di padre Maximilian Kolbe.

“Gli Smith credevano nell’esistenza di angeli e demoni, nelle profezie, nelle visioni e nella possibilità di ricevere rivelazioni personali. L’ambiente familiare era profondamente legato alla cultura “neo-massonica” di quegli anni ed alcuni membri della famiglia (in particolare il padre Joseph Smith Senior, ed il fratello maggiore Hurym) erano affiliati alla locale loggia massonica”.

Niente male come curriculum per dare ispirazioni ai francescani… 🙂