pokemongo

 

di Gabriele Colosimo

Abbiamo avuto modo di leggere, negli scorsi mesi e anni, dei leak di Edward Snowden, inerenti la sorveglianza di massa, perpetrata principalmente dalla National Security Agency americana e dalle sue omologhe nei paesi NATO, facendo così conoscere al grande pubblico gli abusi delle intelligence quando si tratta di controllare la popolazione.

E così ogni nostra email, ogni nostro “post”, ogni nostra mossa, viene sapientemente archiviata e catalogata in specifici datacenter la cui unità di misura è lo zettabyte (un triliardo di byte), numeri grandissimi. Attraverso una consolle, immediata e semplice come l’interfaccia della ricerca Google, è possibile chiedere al “cervellone” un determinato dato, una preferenza, i tabulati del telefono o l’ultima posizione nota di una determinata persona.

E’ inoltre possibile, attraverso il data mining, determinare quali siano le tendenze del momento (anche politiche), di cosa discutano le masse e dove, ovvero tutta una serie di dati molto interessanti per i governanti. Ad esempio è possibile avere un certo riscontro della propaganda di regime, come quanto sia stata creduta la montatura del razzista fermano che avrebbe ucciso il sedicente profugo in quanto nero, oppure quanto venga dato peso alla componente islamica quando si tratta di attentati.

Con la realtà aumentata, non un concetto nuovissimo di per sé, tutte le analisi statistiche e tutti questi dati immagazzinati dalle intelligence, diventano improvvisamente vecchi. Il nuovo gioco Pokemon GO ha libero accesso alla fotocamera, al GPS e ai metadati di ogni telefono su cui è installato. Di più, lo scopo del gioco è catturare Pokemon posizionati arbitrariamente in luoghi reali come il supermercato, il parco giochi o il corso principale, ma è anche possibile utilizzare delle “esche” per attirare in determinati luoghi dei mostri più rari e quindi più appetibili per gli utenti del gioco, che si recheranno lì in poco tempo.

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Se consideriamo le decine di milioni di download dell’applicazione, il fatto che ogni utente, in media, passi quotidianamente 33 minuti del suo tempo sulla piattaforma, la possibilità di poter dirottare a piacimento i giocatori in alcune aree e tutti i dati che trasmette via internet il telefono, abbiamo di molto superato l’immaginazione di Orwell in 1984.

Gli occhi dei governi sono ora potenzialmente ovunque, senza droni, telecamere o satelliti, ma ad altezza uomo e con dati in tempo reale. Hanno agenti in borghese pronti ad accorrere ovunque gli venga richiesto, in poco tempo e gratis. Anzi, si divertono un sacco.