ecumenismo

di Cristiano Lugli

Gettando l’occhio sul panorama odierno, in particolare su quello ecclesiastico, non risulta difficile apprendere come a farne da padrone sia lo slancio demoniaco che si stende ognora sempre più sul suolo terreno e spirituale della nostra martoriata civiltà.

Se i cataclismi che si susseguono come mai prima d’ora spaventano, e se lo spargimento di sangue innocente e non, continua ad essere fulcro sostanziale ed evidente di un’umanità che ha al netto abbandonato Dio, qualcosa di più inquietante alberga nel sottosuolo del genere umano: è la morte dell’anima, è il grido dello spirito intrappolato in una scatola chiusa, in corpi che, se pur biologicamente viventi, si ritrovano ad aver ucciso la propria interiorità ancor prima di essere sottoposti a Giudizio. L’appartenenza al peccato, la schiavitù del peccato mortale è divenuto l’archetipo di ogni uomo che ha scelto volontariamente di morire, che muore ancor prima di morire.

In tutto questo strepitante malessere collettivo, che si evince in modo nitido nella collettività, stanca ed affannata dalla pochezza che si porta dentro, si devono ritrovare le cause guardando alla continua ed insopprimibile esigenza che l’uomo ha, di ciò che potremmo chiamare “dimensione spirituale”, o, ancor più semplicemente, esigenza di Dio.

La creatura, recependo se pur inconsciamente di appartenere al Creatore, condensa in se stessa una volontà innata di elevarsi a qualcosa, a qualcuno di superiore a sé, non riconoscendo però oggi giorno quale sia la Verità da cui dover dipendere. A quest’ ultimo obiettivo ha certamente lavorato a quattro mani il pensiero marxista, riuscendo a lobotomizzare l’anima dell’essere umano con il miraggio materialista, il quale ha evidentemente indebolito questa retta esigenza di spiritualità. Una volta avvenuto questo, il comunismo ha di fatto perso la sua ragione d’essere, poiché in ogni caso il passaggio risultò fondamentale per indebolire, ma non per cancellare definitivamente un bisogno che è tuttavia ineluttabile.

Ecco perché allora, con il passare dei tempi, è servita la discesa in campo della cosiddetta “New Age”, apparente superamento del materialismo in senso stretto, ma che da esso riprende invece la caparbietà di esaltare il dominio della materia ad un qualcosa di materialmente paradisiaco, andando però ad aprire canali molto pericolosi che invece di schiudere l’anima ad una visione di vita sacrificale come quella del solo Maestro Gesù Cristo, propongono una via facile la quale apre prontamente le porte a tutto quel che v’è di sub-umano.

Il Sincretismo concepito da personaggi come Frederjch Schuon, ne è certamente l’esempio più lampante e diretto, anche perché si mimetizza articolatamente sotto le candide vestigia dell’Ecumenismo. Il movimento infatti, nato in gruppi di personaggi assolutamente non-cattolici nel XIX secolo, aveva e ha come fine la cooperazione delle diverse confessioni cristiane, ma è stato ora di gran lunga superato, nonostante la Chiesa da cinquant’anni ad oggi ne abbia fatto una ragione di esistenza, contrariamente al Magistero, che con la “Mortalium Animos” di Pio XI lo condannò.

Il dialogo interreligioso non è più solamente dialogo – nel senso che ogni religione parla ed accetta l’altra – qui siamo ben oltre, siamo arrivati alla fusione più assoluta, dove ogni religione mischia i propri elementi con le altre; la bellissima cornice finale del famoso video di Bergoglio proiettato in mondo-visione, dove le otto mani mostrano il proprio simbolo di rappresentanza, ne è la perfetta coronazione.

Ebbene, lo scandaloso video non fa altro che imporre senza ritegno un lungo cammino cominciato già dai predecessori dell’argentino, che, figli del Vaticano II, hanno attuato in modo ben visibile i vari documenti e, come tutti sappiamo, in particolare il “Nostrae Aetate”.

L’unica differenza questa volta sta appunto nella fermezza e convinzione con cui si umilia la nostra secolare religione.

Ricordiamo che la genesi di queste aberrazione interreligiose risale alla fondazione fatta da Madame Blavantsky & Co. Della Società Teosofica, “pseudo-religione” come la chiamava Guénon, corrente anch’essa nata nell’800, e che ha insozzato le menti di molte persone, insediandosi negli ambienti ecclesiastici in modo silenzioso e malefico.

La gravità della situazione in cui ci troviamo oggi è seriamente allarmante e chi ha un minimo di onestà intellettuale è obbligato a dire che le autorità spirituali non se ne rendano conto, ma anzi contribuiscono al processo di decomposizione dell’umanità attuale, il quale rassomiglia “al percorso d’un corpo in movimento lanciato in una discesa e che accelera sempre più quanto più si avvicina al basso”. Ogni concetto di supremazia del Cristianesimo in rapporto alle false religioni è spazzato via, ogni sovra-ordinazione gerarchica è posta alla stregua, livellata in modo feroce e per contro volta all’appiattimento più totale: non c’è più Autorità e quando non c’è Autorità non c’è più fortino che difenda la Verità.

Nostro Signore Gesù Cristo è stato chiaro, e non c’è bisogno di ripeterlo, si è definito Re, Sacerdote, Vittima, Ostia e gli Apostoli, i santi, ce lo ricordano e lo confermano. Non c’è altro Nome per cui ogni ginocchio si debba piegare in Cielo, sulla terra e sottoterra ( Fil.2, 10-11 ) , e “non c’è altra persona inviata sulla terra tra gli uomini per la cui opera è necessario che siamo salvati” (Atti 4,12).

 

L’attuale Chiesa professa tutto il contrario e umilia, scarna e vuole distruggere il Depositum Fidei tramandato, vivificato nei secoli con la tradizione. L’attuale Chiesa, avvolta da una grande crisi interna, è diventata amica della Rivoluzione e del progressismo, facendosi promotrice dell’eresia; è di fatto triste vedere che la propaganda sincretista è capitanata proprio dalle autorità (?) della Chiesa Romana, le quali dovrebbero essere invece custodi della Fede, insegnati della Verità , munus docendi.

 

CHE COSA CI ASPETTA DUNQUE?

Visti allora gli ultimi sviluppi si può tranquillamente affermare che il baratro non è poi molto lontano dall’esser toccato. Sì, perché qualcosa ancora manca in realtà. Il passo della Lettera ai Tessalonicesi in cui San Paolo parla del katéchon (“potere che frena”) è da sempre fonte di acceso dibattito e altresì di mistero, certamente possiamo assecondare l’ipotesi che questo “potere che frena”, retto dalla Chiesa, sia ormai stato “tolto di mezzo”, spianando le porte all’Anticristo, figlio della Perdizione e dell’Iniquità. La “Nuova Era” fa da cavallo su cui poggia l’operazione anti-cristica, ed è curioso come questa espressione sia stata notevolmente diffusa nel ‘900, in tutti gli ambienti, financo nella Chiesa stessa.

I falsi profeti degli ultimi tempi “faranno grandi prodigi e cose stupefacenti fino a sedurre, se fosse possibile, gli stessi eletti”. (Mt., 24)

 

In questa opera vi rientra tutto ciò che è neo-spiritualismo, “metapsichismo”, sincretismo, rinnovamento spirituale ( termine questo in sé molto pericoloso: non vi è nulla che debba rinnovarsi nel dominio della vera spiritualità ), che fanno da precursori a quella “grande parodia” di cui l’Anticristo sarà sovrano, alimentando il genere umano a seguirlo, fornendosi dell’azione di forze sottili inferiori che una generazione così perversa come l’attuale “e mai nata prima” – come ha detto la Santa Vergine – ha permesso di far entrare.

Si illude infatti chi pensa che l’ultimo sferrato attacco alla cristianitas sia profilato dall’Isis, o da qualcuno che, in ogni caso, abbia in odio la religione. Certo l’Islam fa il suo dovere, forse persino inconsapevolmente e oggi più che mai è arrivata a dimostrare con tutta la smisurata potenza eretica il disegno anti-cristiano che nel Corano vige.

Questa però rimane più che altro una tappa, probabilmente l’ultima che vedrà sparso un così alto numero di morti ammazzati perché visti come infedeli. 

Ma un integerrimo cattolico potrà ben capire che come questo non sia il volere del demonio: la caduta degli Angeli a causa del primo assoluto peccato è avvenuta per una disobbedienza a Dio, ma ancor più per l’insostenibile desiderio di imitarlo, di elevarsi al di sopra di Lui. Ecco quindi come prosegue la voragine aperta da quella primordiale caduta, altalenando qua e là per la storia personaggi, correnti e ideologie che sempre hanno cercato di elevare l’uomo sopra a Dio, a volerlo rendere Dio. Ottenendo però sempre, a livello generale, un ampio fallimento.

I tempi ultimi hanno certamente diverse caratteristiche, molto più pericolose e non più controllabili “dal di dentro”. La Chiesa infatti, da sempre nei secoli baluardo di sicurezza contro le eresie e contro gli inganni di un mondo che ha sempre tentato di svolgere il suo dovere ha da tempo ceduto, ha, potremmo dire, lasciato aprire fenditure nella muraglia della Santa Dottrina.

 Da qui si può comprendere il modello che tanto rassomiglia ad un enorme condimento multi-religioso, un vero discount, ove si può prendere un po’ di Cristianesimo, un po’ di Induismo, un po’ di Ebraismo e via discorrendo, componendo a proprio piacimento il vuoto senso religioso che alberga dentro l’essere umano moderno.

Due sono i processi che potremmo collocare come genesi depauperante della nostra secolare e cattolica civiltà:  l’ “anti-tradizione” e la “contro-tradizione”, la prima, volta ad obiettare tutto ciò che la vera Tradizione Cattolica ha nei secoli affermato, opponendovi il materialismo, il punto di vista “scientistico” e sperimentale, sgretolando le verità assolute ( già venute a mancare con il Positivismo ) , rendendo sterile il principio su cui fonda la Tradizione, volto alla normazione metafisica della vita, rendendo culto a Dio e a Lui solo dando la dovuta Gloria.

La contro-tradizione preparata appunto dalle forze anti tradizionali, sinarchiche,  è il trionfo finale, è l’imponente rovesciamento della spiritualità, il Grande Inganno della Scimmia di Dio, il quale – l’Anticristo – “arriverà fino a sedersi nel Tempio di Dio” ( Tess. 2,4 ) servendosi della contraffazione della vera spiritualità tradizionale che ha invece al suo vertice il Grande Monarca Universale, il Cristo Re.

Con il pretesto di una “restaurazione spirituale” il grande impositore si servirà di tutte le forze in suo possesso e di tutte le anime ingannate , per instaurare una nuova e grande “religione”, che con il fasullo senso di pace, amore e prosperità, sarà elevata a tempio multi-religioso in nome dell’ Uomo-dio.

Per riscoprire gli antesignani di questo ingranaggio sinarchico e sincretico bisogna risalire almeno al XVII secolo, facendo riferimento a Comenius ( Jan Amos Komensky ), il quale statuiva che le forme religiose, culturali e politiche avrebbero dovuto assumere una medesima identificazione universalista attraverso tre importanti passaggi.

Il primo organo internazionale sarebbe dovuto essere il “Consiglio della Luce”, responsabile del controllo mondiale della stampa, la metodologia utilizzata per insegnare in scuole ed università, e tutto ciò che avesse connessioni con la cultura in genere.

Il secondo sarebbe dovuto essere una sorta di Tribunale Ecclesiastico, definito da Comenius “Tempo della Pansofia”, avente il ruolo  di trasmettere ed applicare l’ecumenismo religioso su modello massonico.

Il terzo ed ultimo grado avrebbe riguardato l’ambito politico, l’ “Aeropago del mondo”, assicurando un’overdosica pace universale.

Ora, se pensiamo che queste idee vennero formulate poco prima della metà del 1600, c’è semplicemente da rabbrividire guardando alla loro innegabile attualità.

Tuttavia il pensiero di Comenius rimase sospeso però un po’, non portando imminenti risultati catastrofici, pur presumendo che i lavori dietro le quinte non cessarono, ma anzi furono colti al balzo da ferventi eredi del moraviano cecoslovacco, che portavano avanti le eretiche idee protestanti tramite l’Unione dei Fratelli Boemi di cui il Nostro faceva familiarmente parte.

Lo strumento principale per far subentrare le suddette  strutture ideologiche si è poi rivelato violentemente circa due secoli dopo, attraverso il Liberal-Capitalismo, arma vincente per detronizzare il potere e la morale teocratica vigente, lasciando spazio alla classe borghese che sarebbe poi presto diventata la classe operaia, ovvero il Quinto Stato marxista.

È in questo momento che un personaggio quanto mai ambiguo e pericoloso torna a far riaffiorare un progetto di sincretismo universale: tra il 1800 e gli inizi del 1900 Saint-Yves d’Alveydre propone in numerosi scritti la costruzione di una chiesa Universale che ha lo scopo di fondere pariteticamente le varie “religioni”. 

Ispirato dalla corrente teosofista, martinista e spiritista il marchese d’Alveydre sogna una chiesa sotto il controllo del pensiero massonico, proponendo tre nuovi modelli da seguire:

– un Consiglio di stati nazionali;

-un Consiglio di comuni nazionali;

– un Consiglio di chiese nazionali.

Ognuno dei tre organi si sarebbe dovuto occupare, secondo il medico francese, della propria materia, universalizzandone i concetti e non dando spazio a supporti sconnessi da questi tre centrali organismi di governo mondiale.

Nel Consiglio delle chiese nazionali sarebbero dovute rientrare la chiesa del Vangelo, la chiesa di Mosè, la chiesa buddista, islamica, protestante, e la chiesa dei Veda.

Ad accentuare il corrosivo piano messo in piedi da Saint-Yves d’Alveydre si univa, nella medesima epoca, il proselita Paul Roca, meglio conosciuto come abbè Roca. Il suo compito fu quello di estendere il modello di chiesa Universale secondo l’ideale massonico attraverso la pura pratica, indottrinando e guadagnandosi un certo peso sui membri del clero, sicché questi erano già corrotti dal pensiero puerilmente plebeo. Roca non fece dunque molta fatica, ma fu nel medesimo tempo molto astuto, trasformando gran parte dei preti – e non solo – in agitatori di masse e sindacalisti a spron battuto; si vide quindi, di lì a poco, un buon numero di consacrati partecipare a lavori da operai o ricoprire ruoli quanto mai inimmaginabili prima, riconducendo a Cristo l’idea di un “cristo operaio”.

Non si può continuare ancora molto su questo esteso tappeto di dissoluti che hanno rappresentato gli ultimi due secoli di storia anti-cattolica, ma un ultimo accenno andrebbe fatto nei riguardi del dottor Alta ( abbè Melinge ) e di Siouville ( abbè Lelong ) , prosecutori nel XX secolo di ciò che Roca aveva iniziato.

Melinge sostiene che non deve essere la storia ad adattarsi ai fondamenti della religione, ma deve essere quest’ultima a condurre i principi religiosi attraverso i mutamenti storici, adattandosi alle novità proposte dal progresso umano, in nome della continua frenesia di “aggiornamento”.

Il compagno Siouville fu forse ancor peggiore, il suo pensiero sosteneva infatti l’occorrenza immediata di rigenerare la Chiesa attraverso una mistica democratica, che, sempre a dire dell’abbè Lelong, non era altro che le riapplicazione del Cristianesimo delle origini, nonché il preludio di un “socialismo redentore”. Questo pericolosissimo pensiero di Siouville emerge con irruenza all’interno  del testo “Il Principe di questo mondo ed il peccato originale”, scritto nel 1925 per dimostrare che la Chiesa aveva tradito il mandato di Cristo da più di mille anni, e quindi occorreva un intervento restauratore, veramente capace di portare la Chiesa ad essere uno dei tanti organismi democratici e privi di risonanza.

A seguito di questo subissale movimento sincretico, alimentato da ogni dove e oramai infiltratosi tra le fila dei chierici con un contagio pazzescamente esiziale, nacque presto in Francia il Mouvement Synarchique d’Empire ovvero il riassunto teoretico-politico voluto dai personaggi poc’anzi citati e fortemente acclamato dalla massoneria francese e non solo francese.

Per continuare sul panorama di questo enorme Kracken geo-politico e spirituale  sarebbe opportuno parlare di Ruskin, il professorone di Oxford, la stessa Oxford che pochi giorni addietro tentava di portare a casa un qualche voto contrario all’uscita dall’UE, appellandosi ai “grandi” e “valorosi” personaggi usciti dall’illustre Università britannica, sfornatrice di massoni anti-cattolici. Ci si dilungherebbe troppo però, e quindi sarà opportuno rimanere sul solo piano religioso, pur consapevole che il concentrato politico non esclude quello religioso, e ahimè viceversa. 

Quale dunque può essere oggi il continuo storico e spirituale di questo progetto diabolico che tanto si è adoperato lo scorso secolo per arrivare ai risultati or ora più che mai evidenti?

Come durante l’atto che gli è costato la caduta eterna, Lucifero prepara e concentra tutte le sue forze per sferrare l’ultimo e grande attacco al genere umano, preparatogli fin d’ora dalle forze anti-tradizionali unite tutte insieme per formare l’agglomerato religioso, falso e fasullo su cui siederà il finto monarca.

Chi si aspetta guerre e spargimento di sangue all’infinito pecca infatti di ignoranza, poiché proprio con il pretesto di porre fine a questo, l’Anticristo instaurerà il suo regno, facendosi amare da tutti per operare la pace nel mondo, cosa questa, che sta tanto al cuore delle autorità (?) cattoliche, non rendendosi conto che l’umanità ha abbandonato Dio, ha tradito nuovamente il Salvatore e perciò non avrà mai Pace se non quella premeditata da un certo irenismo.

Prepariamoci dunque al peggio, coscienti che l’opera malefica avverrà tramite un grande e sottile inganno sotto cui in parte già soggiace la cloaca umana.

L’ Anticristo sarà il vertice della “contro-gerarchia” , contrariamente al Cristo che è al vertice della Piramide, Egli sarà al vertice della “piramide rovesciata”, che vede la sua punta rivolta verso il basso: come non ricordare in questo caso l’inquietante frase di Bergoglio in occasione della commemorazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, nella quale disse che “la Chiesa deve essere come una piramide capovolta”?

 

La chiesa fatta e voluta da questi uomini è più che mai inaffidabile, l’operato di coloro che dovrebbero essere Principi della Sposa di Cristo è ormai volto a servire l’opera e i malcontenti dello stomaco avido e borioso dell’uomo, e purtroppo, come fin qui detto, non solo quella dell’uomo, ma anche quella dell’ Antico Avversario.

Le tenebre e l’oscurità della notte hanno ormai del tutto oscurato il Sole, che però sta ancora lì, poiché tutto da Lui dipende; non bisogna farsi ingannare dal leone che oggi più di sempre ruggisce, né bisogna obbedire a chi serve l’opera anti-cattolica, ma, con la consapevolezza della straordinarietà dei tempi, bisogna rimanere vigilanti e pronti ad assistere al peggio. L’ottimismo ed il pessimismo sono criteri prettamente umani, relativi perlopiù! Orbene, ciò che conviene fare è imparare a guardare i segni dei tempi, come l’uomo antico sempre ha fatto, rimanendo nella certezza che solo Uno è il Salvatore, e che milioni di martiri, del quale sangue, come dice Tertulliano, si è alimentata e vivificata la Chiesa nei secoli, hanno donato la propria vita con atto eroico e propiziatorio per difendere questa sublime Verità.

 

Non esiste amore, non esiste pace se non c’è Dio, Dio, e solo Dio al vertice, al centro: Instaurare omnia in Christo!

Il prezzo pagato da Nostro Signore sulla Croce è oggi segno di vergogna per i più, da cinquant’anni a questa parte viene visto come segno di divisione, troppo cruento, forte fino al punto da non farne più il centro sostanziale della Santa Messa, come è chiaro nella Riforma Liturgica del 1969.

La Croce è il segno tangibile della plenitudine divina, che attira a sé ogni creatura, in sostituzione al legno per il cui tradimento Adamo ci condannò, il legno della Croce di Cristo ci riscatta e ci restituisce l’Eredità perduta con la colpa originale. L’unica verità per un cristiano è questa, non c’è salvezza per chi non è tutto unito alla Croce di Cristo e per chi non è un tutt’uno con la di Lui Sposa.

 

Potremmo concludere osservando che, oltre a vigilare costantemente contro gli sviluppi del “grande inganno” e con la consapevolezza che il nemico è molto più astuto di noi, soprattutto perché sciolto da catene e servito dalle miriadi di anime votate all’iniquità, Nostro Signore Gesù Cristo ha parlato evidentemente di Pace, tutti però si scordano (chissà perché ) del modo in cui ne ha parlato. Egli ha infatti detto “ vi lascio la Pace, vi dò la mia Pace”, come ben s’intende dire dagli adulatori del Novus Ordo Missae, continuando però, e dicendo “… ma non ve la do come ve la dà il mondo.” Riflettere costantemente su questo evidente ma nel medesimo tempo importante passaggio, non può che portare maggior beneficio, per guardarsi bene dal fasullo senso di pace che il grande “parodisiarca” vuole instaurare tramite il Nuovo Ordine Mondiale, gridato ormai da Urbi et Orbi, pulpiti di arcidiocesi, da Cardinali e Pontefici, vittime evidenti delle forze sottili e delle entità psichiche che lavorano là fuori.

 S. MIchele la madonna apocalisse-1

Inutile ma doveroso ricordare che in questo caos infernale la Vergine Immacolata ha un ruolo escatologico di primissimo livello, Ella è “Soccorritrice di chi è in pericolo” come La invoca sant’Efrem, Colei che schiaccerà il capo al Serpente, anzi, che già lo ha fatto! La Donna vestita di Sole è Colei che “…Sola ha distrutto tutte le eresie del mondo intero” ( ufficium B.M.V ).

Il Vaso Sacro e Immacolato che brilla di una sublime ed unica realtà: quella perfetta e che solo a Lei Dio ha voluto dare un’Assunzione tanto gloriosa.

Ci ricorda il Montfort che “I servi, schiavi e figli di Maria saranno nubi tonanti e nuvole volanti nell’aria al più piccolo soffio dello Spirito Santo; senza attaccarsi a nulla, senza meravigliarsi di nulla, senza mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della Parola di Dio e della Vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il demonio e i suoi seguaci, trafiggeranno da parte a parte, per la vita e per la morte, con la spada a due tagli della Parola di Dio, tutti coloro ai quali  saranno inviati da parte dell’Altissimo.

Saranno dei veri apostoli degli ultimi tempi, ai quali il Signore dei forti darà la parola e il vigore per operare meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici; riposeranno senza oro né argento e soprattutto senza preoccupazione, tra gli altri preti, religiosi e chierici; e soprattutto avranno le ali argentate della colomba, per volare al solo scopo di cercare la Gloria di Dio e la salvezza delle anime, dove lo Spirito Santo li chiamerà; e nei luoghi dove avranno predicato, lasceranno dietro di essi unicamente l’oro della carità, che è il compimento di tutta la Legge.”

Il compendio di amore suggeritoci da questo vero e proprio prigioniero di Maria Santissima esorta ad emulare la medesima Consacrazione al Suo Cuore Immacolato, convergendo le nostre speranze in un netto affidamento alla Madre dell’Incarnata Sapienza, vera e sicura Mediatrice presso Gesù Cristo, supplicandola a farci l’onore di poter combattere sotto il Suo Manto lo scontro finale, proprio come era nelle idee di San Massimiliano Maria Kolbe, fondatore della Militia Immaculatae; “Mors et Vita duello confixere mirando“, inutile dire di chi sarà il trionfo. 

Già, perché proprio quando Satana sarà arrivato all’apice del suo “regnare”, quando sarà ad un passo dall’illusione di aver trionfato, sarà proprio allora che Egli verrà distrutto e il Cristo che verrà sulle Nubi di Fuoco con Giustizia e Forza, ristabilirà l’ordine apparentemente perduto, e, tramite il Giudizio Universale separerà i giusti dagli idolatri.

 

Restare saldi allora in queste Verità di Fede, affidandosi alla Grazia attuale che Dio non fa mancare se ci si sottomette con umiltà ed amore a Lui; come ci ricorda il certosino P. Pollien non si dimentichi di guardare a quelle Grazie straordinarie con cui Dio ha mosso i santi alle virtù di santificazione, atterrando San Paolo sulla via di Damasco, inviando Santa Caterina da Siena al Papa d’Avignone per farlo rientrare a Roma, spingendo Santa Giovanna d’Arco in Francia per liberarla, disponendo di San Benedetto per esorcizzare tutto l’Occidente tramite un’ imponente crescita di monasteri, e quanto si potrebbe ancora continuare… Dio sempre agisce nei moti della storia per la Salvezza di chi si piega a tutto quello che “Lui ha rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere”, come vien detto nell’Atto di Fede; nulla deve temere chi sacrifica la propria vita al Signore, rimanendo puro e detestando il mondo- “Omnia munda mundis”!

La preghiera poi, la sacrosanta preghiera, da sempre mezzo di deificazione per l’uomo cristiano, chiave di volta della certezza e della salvezza, ponte fra terra e cielo dove si intensifica la tensione propiziatoria e l’apporto salvifico di ciascun uomo pregante.

 Se, come dicono i fisici, nulla nel dominio della materia è perduto, figuriamoci nel dominio dello Spirito!