
Nota di Radio Spada: continua (o meglio riprende) la rubrica apologetico-polemica il “Tiragraffi” a cura dell’amico Augusto Maria De Gattis. Questa rubrica si inserisce a pieno titolo e con grande vivacità polemica nel diuturno dibattito su crisi della Chiesa e problema dell’Autorità che da circa quattro anni si sviluppa su questo blog.
I gatti – si sa – dormono parecchio. E anche De Gattis si è concesso un piccolo pisolo. Ma quando si svegliano ricominciano a graffiare. E anche De Gattis riprende a tirar fuori le unghie.
A dire il vero, il risveglio non è stato spontaneo: a ridestare le zampe feline è stato nientemeno che mons. Alfonso De Galarreta. L’illustre presule lefebvriano ha dato, sia pur di passaggio, un annuncio “discretamente” importante durante le ordinazioni sacerdotali dello scorso 2 luglio in Saint Nicolas du Chardonnet: l’accordo tra Fraternità San Pio X e il Vaticano modernista c’è e funziona.
Comprensibilmente, la galassia lefebvriana (in maggioranza resistente) ha silenziato la notizia. Noi, con piacere, riprendiamo quanto detto dal vescovo.
La Fraternità, si è chiesto mons. De Galarreta a seguito di prese di posizione del patriarca caldeo e dell’ordinario di Francia per le “chiese” orientali, è scismatica e illegale? Il “Papa” stesso dice di no e che la FSSPX è cattolica, assicura il monsignore (che, però, non virgoletta la parola Papa). Ma De Galarreta non si ferma qui, per fortuna: sono in possesso – dice – di una lettera datami da mons. Fellay nella quale la Congregazione per la Dottrina della Fede (sì sì, quella presieduta dal “custode dell’ortodossia” Mueller) autorizza la FSSPX a procedere alle ordinazioni senza chiedere permesso al vescovo del luogo. Basterà solo comunicare – cosa che mons. De Galarreta assicura verrà fatta – i nomi degli ordinati.
Caspita! La CDF romana (modernista, sì, ma non troppo) riconosce la piena legittimità delle ordinazioni lefebvriane. Anzi, non occorre nulla, dice, dateci solo i nomi ed è tutto a posto.
Che questo non sia lo specchio di un accordo sottostante tra Econe e Vaticano, i resistenti fraternini lo raccontino altrove. Oppure, come avviene, si faccia finta di nulla.
La tecnica pragmatica di Bergoglio funziona, eccome.
Augusto Maria De Gattis
A rigor di logica, se i modernisti sono riusciti a sabotare ed invadere dal di dentro la Chiesa, fossi nei cosiddetti fraternini non dormirei sonni tranquilli: potrebbero usare il medesimo efficacissimo metodo. Del resto qualche falla nel corso degli anni sembrerebbe che l’abbiano già aperta: forse è solo questione di tempo e ciò che solo in apparenza sembrava costruito sulla Roccia(Cristo con Pietro) cadrà rovinosamente!