trump

 

di Martino Mora

 

Ha vinto Trump e io godo. Godo perché hanno perso i conformisti del pensiero unico e del politicamente corretto. Godo perché hanno perso i guerrafondai che vogliono lo scontro con la Russia. Godo perché hanno perso i finanzieri, i banchieri, i grandi manager delle multinazionali. Godo perché hanno perso i massoni e i paramassoni. Godo perché hanno perso i debosciati di Hollywood e i divi del rock e del pop. Godo perché hanno perso i mondialisti, gli immigrazionisti, le femministe, gli omosessualisti e i genderisti. Godo perché hanno perso tutti i pennivendoli della cosiddetta libera stampa e libera informazione, talmente liberi da dire sempre tutti le stesse cose in un unanimismo mortifero che è la morte di ogni pensiero critico. Godo perché ha vinto il cattivo e hanno perso i buoni, che in un mondo alla rovescia come il nostro sono in realtà cattivi, anzi cattivissimi. E soprattutto godo perché, a pochi mesi dalla Brexit, questa è la seconda sconfitta del Nuovo Ordine Mondiale. La Storia è ancora aperta.

Quello che si è mosso in America, – e prima ancora in Inghilterra col “leave” alla  Brexit – è un grande movimento popolare, antisovversivo, antidissolutorio, cioè controrivoluzionario, ostile all’oligarchia dominante del denaro quanto all’oscena, totalitaria ideologia liberal, che è l’ideologia ufficiale della classe plutocratica della globalizzazione: un’unione insana e apparentemente contronatura tra capitalismo e  Sessantotto-pensiero.  Thomas Fleming, raffinato analista culturale del profondo Sud degli Stati Uniti,  cattolico, aristotelico, federalista, fondatore e responsabile della Fleming Foundation, ha saputo cogliere questi aspetti.  Il giorno precedente alle elezioni americane, pur esprimendo qualche riserva sul personaggio Donald Trump, si era espresso su questa controrivoluzione identitaria nei seguenti termini: “Trump è l’opposizione al libero commercio, all’apertura delle frontiere, alla globalizzazione e all’imperialismo americano. Ciò fa di lui di lui il candidato della contro-Rivoluzione. Questo è il problema, l’unica questione sul tavolo. Sconfiggere Hillary è solo marginale, poiché l’oggetto proprio di ogni rivoluzionario è quello di sconfiggere le due ali del partito-Stato (democratici e repubblicani)… Uno spettro si aggira per l’Europa – lo spettro della contro-Rivoluzione. Tutti i poteri dell’Europa e dell’America sono entrati in un’alleanza per esorcizzare questo spettro: l’Unione Europea e il presidente americano, i media e le università, la conferenza episcopale americana, e i leader del grand old party”.

Trump ha vinto. Ora uno spettro si aggira per l’Europa – lo spettro della contro-Rivoluzione identitaria.