vandana shiva

 

Dopo gli incontri mondiali di Roma 2014 e di Santa Cruz de la Sierra 2015, a partire da oggi fino al 5 novembre più di 150 delegati provenienti dai Movimenti Popolari di tutto il mondo, grazie alla stretta collaborazione e al sostegno del Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace, prenderanno parte a una tre giorni di riunioni, analisi e dibattiti. Nel pomeriggio di sabato 5 novembre, inoltre, è previsto un incontro nell’Aula Paolo VI con Papa Francesco in cui i partecipanti all’assise, alla presenza di altri 5.000 aderenti al Movimento, esporranno le idee e le proposte per alleviare le sofferenze dei poveri della terra discusse e comparate nei due giorni precedenti. “I delegati – si legge nel Comunicato diffuso questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede – dialogheranno con il Papa sulla necessità di un processo di cambiamento che vede i Movimenti Popolari protagonisti nella lotta per la giustizia sociale. Al termine dell’incontro consegneranno il documento conclusivo al Sommo Pontefice con i risultati del lavoro dei tre giorni e le misure più urgenti da adottare”.

Al primo incontro, ha ricordato Juan Grabois, argentino, co-fondatore del Movimento dei Lavoratori Esclusi e della Confederazione dell’Economia Popolare nonché consultore del pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, il Papa ha detto che “i poveri non solo subiscono l’ingiustizia ma lottano anche contro di essa”. All’incontro in Bolivia, alla presenza del presidente boliviano Evo Morales, i movimenti popolari hanno messo a fuoco i tre punti indicati dal Papa, la terra, la casa e il lavoro (in spagnolo tre “t”: tierra, techo, trabajo), perché “non sono – ha spiegato Grabois – problemi indipendenti, a compartimenti stagno”. Quella riunione, a Santa Cruz de la Sierra, si è conclusa con l’approvazione di una Carta in dieci punti: stimolare e approfondire il processo del cambiamento, vivere bene in armonia con la Madre Terra, sostenere un lavoro dignitoso, migliorare i nostri quartieri e costruire abitazioni dignitose, difendere la Terra e la sovranità alimentare, costruire la pace e la cultura dell’incontro, combattere la discriminazione, promuovere la libertà di espressione, mettere scienza e tecnologia e servizio dei popoli, respingere il consumismo e sostenere la solidarietà come progetto di vita. Ora, nuovamente a Roma, i movimenti popolari tenteranno di individuare “azioni concrete per attuare i dieci punti della Carta di Santa Cruz”, ha detto ancora Grabois.

L’incontro, che ha una pagina Facebook (Encuentro Mundial Movimientos Populares -Tierra Techo Trabajo) e un account Twitter (@EnMovPop) si svolgerà nel collegio Maria Mater Ecclesiae da mercoledì 2 a venerdì 4 novembre e sabato 5 novembre in Vaticano. Don Ciotti in particolare interviene oggi pomeriggio alle 15, Vandana Shiva [attivista indiana anti OGM] giovedì mattina, José “Pepe” Mujica [presidente dell’Uruguay, ex contadino] venerdì pomeriggio.
Con questo incontro, ha spiegato in conferenza stampa monsignor Silvano Tomasi, segretario delegato del pontificio consiglio Giustizia e pace, “le persone che sono in periferia vengono messe al centro, come desidera il Papa”, la cui “visione” è “la continuazione della dottrina sociale della Chiesa, e dell’attenzione di Giovanni Paolo II alle persone ai margini della società, non è una rivoluzione”, ha detto Tomasi, sottolineando in questo senso la “linearità di sviluppo” di Francesco rispetto ai suoi predecessori: “Diventa un po’ una scusa dire che il Papa va da una parte (politica) per non affrontare il cambiamento sociale attuale e rispondere ai diritti di tutte le persone”.

Monsignor Silvano Maria Tomasi, ex Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’incontro tenuta questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede ha spiegato che il programma dell’evento mondiale si concentrerà principalmente sul rispetto dell’ambiente ponendo particolare attenzione ai migranti e alle categorie di emarginati dalla società. “I Movimenti Popolari desiderano risolvere queste problematiche con una sensibilità che riflette il cammino della Chiesa cattolica oggi”, ha detto Tomasi precisando che le riflessioni partiranno da quanto il Papa afferma nell’Evangelii Gaudium e nella Laudato Si’.

 

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