di Massimo Micaletti
Dunque, matrimonio senza obbligo di fedeltà: è ciò che sta confezionando per noi questo pessimo Parlamento, sulla base dell’assunto che la fedeltà attenga ad “una visione ormai superata della coppia”, come dichiara la Piddina Laura Cantini, prima firmataria del disegno di legge[1].
Superata? Mica tanto. La Cantini sostiene che il senso del dovere di fedeltà sta (o meglio, stava) nel garantire che tutti i figli appartenessero alla coppia e che quindi fossero concepiti all’interno del matrimonio: ma non è così. Quello è uno dei profili, ma non è certo il profilo.
Chi ha il coraggio di ritenere irrilevante e superato tale grave e fondamentale dovere reciproco tra i coniugi è prigioniero della dilagante fanghiglia individualista per cui vengono riconosciuti sempre nuovi diritti o facoltà senza però mai pensare a chi quei diritti dovrà subirli. Eh, già, cari miei, perché i diritti si esercitano da una parte e si subiscono dall’altra: ad ogni diritto, ci insegnano dall’età delle macchinine, corrisponde un dovere. L’individualismo non esiste nella realtà, nella realtà esistono gli individui organizzati in società più o meno vaste, prima delle quali è la famiglia. E nella famiglia, hai voglia a dire, il tradimento non è un fattarello superato, non è il retaggio di una concezione bigotta o una prevaricazione della moglie sul marito o viceversa afflitti da morbose manie di possesso: è una questione di lealtà e dignità, oltre che (e dopo che) un punto di offesa al Sacramento, con buona pace di quei Giudici che, come al solito, hanno fatto da battistrada verso il letamaio[2].
Le famiglie non sono quelle delle commedie sguaiate dei drammi isterici (chissà perché, sempre “piccolo borghesi”, perché, si sa, i proletari o gli artisti hanno capito tutto) che può andare a vedere al cinema chi ha il coraggio di pagare un biglietto per un film che ha già pagato mediante i torrenziali finanziamenti pubblici che lo Stato elargisce munifico al cinema italiano. nelle famiglie vere il tradimento ferisce ed umilia e, perdonato o no, segna uno spartiacque nella vita degli sposi e dei figli. Il tradimento come terapia o come evento vissuto con leggerezza lasciamolo a scrittori, sceneggiatori di fiction, autori televisivi e artisti vari che scomodano le Muse solo per rimorchiare a qualunque età.
Tutto questo è un po’ difficile da capire per quelli che strillano “diritti, diritti, libertà”: sono incapaci, questi Signori e queste Signore, di rendersi conto che stanno invece ragliando solo di violenza e sopruso. Non ci arrivano. Vedono l’individuo e basta, non vedono l’impatto sulle altre persone, non sono in grado di comprendere gli effetti delle scelte dell’uno sulla vita degli altri.
Non ci sono riusciti per il divorzio, che ha fatto la fortuna di psicologi, avvocati e produttori di cibo per gatti e fitness; non ci sono riusciti per l’aborto; non ci riescono quando parlano di adozioni a coppie omosessuali. Decine e decine di studi psicologici e sociologici dimostrano che questi “diritti e libertà” hanno prodotto solo drammi, morti, dipendenze, persone segnate per una vita intera: ma quelli della “visione superata” insistono nel mantra suicida dell’annichilimento della famiglia, proponendo addirittura, come fa la Cantini, le unioni civili quale modello cui il matrimonio dovrebbe uniformarsi.
Dice: ma la fedeltà c’è anche se la legge non la prevede. Non è così scontato: nella continua e furiosa demolizione del matrimonio – e torno a dire che colpo mortale è stato il divorzio, non queste ultime frattaglie che postsessantottini ed epigoni continuano a servirci con ricette sempre nuove – non è detto che, tra qualche decennio, sia normale pensare che tra gli sposi non esiste nessun obbligo di fedeltà.
Vi pare difficile? Guardate che in mezzo secolo ci hanno convinti che fare a pezzi i bambini concepiti è un diritto; ci hanno convinti che due persone con tendenze omosessuali hanno diritto a comprarsi un bambino sfruttando una povera donna dall’altra parte del mondo; ci hanno convinti che un canile pieno è più straziante di una culla vuota; ci hanno convinti che far morire soffocato e sedato un malato è un atto di pietà. Cosa volete che ci mettano a convincerci anche delle “libere nozze”, ubriachi come siamo di calcio, telefonini e gossip? Chi potrebbe fermarli? Solo Cristo, ed è per questo che lo odiano e combattono senza tregua: la Chiesa e la Parola di Nostro Signore Gesù cristo sono l’ultima ma più potente difesa della dignità dell’uomo e della donna contro chi vuol ridurre il matrimonio ad un accoppiamento temporaneo a fini ricreativi, peggio che nelle bestie che almeno si orientano al fine riproduttivo.
Restiamo abbracciati alla Parola, al Magistero millenario, testimoniamo con costanza, coerenza e sacrificio la gioia dell’essere sposi uniti in matrimonio innanzi a Dio, senza paura, senza arretrare: e le nozze senza fedeltà – che passino o non passino in Parlamento – saranno certo ricacciati nella debordante giara dei deliri dei nostri miseri tempi.
Questi sono tempi in cui si è perso totalmente il contatto con la realtà e si continua nella costruzione per via legislativa (quando non giudiziaria) e scolastica di una società in cui nessuno si riconosce, che affascina molti e fa infelici quegli stessi molti: sono tempi per gli istinti, non per la ragione né tantomeno per la Fede. Eppure, solo la retta ragione ed ancor più la Fede, ci consentono di riappropriarci della nostra natura di donne e di uomini, capaci di assaporare la vera gioia di questa vita. E dell’altra.
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[1] http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/matrimonio_obbligo_fedelta-2142650.html
[2] “Il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale”, Cass Civ. 7998/2014 tra le molte.
Se a ‘ste nullità vanno bene le corna sulla testa, fatti loro.
Io resto ancora favorevolissimo al delitto d’onore, ovviamente esteso anche all’amante del coniuge adultero.
Carissimi,
in effetti, il problema è proprio logico-giuridico.
A parte qualsiasi considerazione di tipo morale, sociale o religioso, infatti, si deve sottolineare l’incapacità di essere conseguenziali da un punto di vista logico-giuridico. Premessa (esatta): l’obbligo di fedeltà matrimoniale è connesso alla necessità di assicurare che tutti i figli appartengano alla coppia sposata. Fatto nuovo (esatto): è stata superata la distinzione tra figli legittimi e naturali. Conseguenza (priva di nesso logico): si può abolire l’obbligo di fedeltà.
Credo che chiunque, senza bisogno di essere giurista, capisca che si potrebbe abolire l’obbligo di fedeltà -io, ovviamente, non sono d’accordo, ma parlo in astratto- solo se fosse revocata la premessa, ovverosia la necessità di assicurare che tutti i figli appartengano alla coppia sposata, e quindi, in definitiva, anche al marito oltre che -incontestabilmente- alla moglie. Per revocare questa premessa, cioè, ci vorrebbe una modifica dell’art. 231 c.c., sulla paternità del marito, in virtù del quale, appunto, il marito è il padre del figlio nato o concepito durante il matrimonio. Se non c’è l’obbligo giuridico di fedeltà, infatti, giuridicamente non si può appioppare al marito un figlio che, legittimamente -nel senso di secondo il diritto- potrebbe essere di chiunque.
Almeno prevedete un disegno di legge coerente.
Si abolisce l’obbligo giuridico di fedeltà. Bene. E allora il figlio nato in costanza di matrimonio è solo della madre/moglie, e poi, se ritiene, il marito o, a seconda dei casi, l’amante più o meno occasionale, lo riconosce. Tanto -qui sì che la modifica rileva- è stata eliminata ogni differenza tra figlio legittimo (nato dagli sposi nel matrimonio) e naturale. Quindi, il figlio non ci perde nulla ad essere riconosciuto dal marito della madre, invece di essere direttamente pure suo figlio: cosa che infatti, per avere senso, necessità di un obbligo giuridico di fedeltà.
Spero di essermi spiegato.
Ciò conferma l’importanza di un libro come le lettere di Berlicche che, proprio nelle sue primissime pagine, spiega come una delle maggiori conquiste del demonio sia stata quella di privare l’uomo moderno della capacità di ragionare.
Tom Bombadillo
A parte quello che spieghi, aggiungo che la fedeltà è un requisito imprescindibile ed immancabile non solo durante un matrimonio, ma anche durante un fidanzamento.
E questo non solo per il discorso dei figli, ma perchè è inammissibile che la persona con la quale si sta intrattenendo una relazione sentimentale, anche se non ancora formalizzata dalle nozze, possa in qualche modo intrattenersi con qualcun’altro fosse anche solo platonicamente.
Nella mia concezione all’antica vedo la fedeltà indissolubilmente legata tanto all’amore quanto all’onore, quindi senza fedeltà non può esserci alcuna relazione, e gli adulteri (o comunque infedele ed amante) vanno colpiti con spietata durezza.
Fin dalla notte dei tempi questi concetti sono sempre stati chiarissimi in ogni dove perchè insiti in un normale animo umano, come il fatto che rubare sia sbagliato, negare questi elementari processi emotivi è come negare la differenza tra maschi e femmine : un’altra disgustosa pagliacciata di ‘sti qua.
…vabbè, però, se la mettiamo sul piano tradizionale (notte dei tempi, concezione antica), bisogna pure specificare che, appunto tradizionalmente, solo la fedeltà della donna consisteva nel “non intrattenersi” con qualcun altro. L’adulterio, cioè, era una questione che riguardava solo la moglie. Il marito poteva intrattenersi con chi voleva, senza per questo tradire la moglie. Del resto, la poligamia era normale. Altrimenti, si sta utilizzando il “simmetrismo”, che però è una categoria tipicamente moderna e modernista, e non tradizionale, per cui la donna e l’uomo sono uguali, ed il loro rapporto è, appunto, simmetrico.
D’altronde, anche da un punto di vista squisitamente cattolico, lo stesso Sant’Agostino sosteneva che, in linea di principio, solo la possibilità che una donna avesse più uomini, e quindi che una moglie avesse più mariti (che lui chiamava poliandria), fosse da escludersi come aberrante (non si possono servire più padroni; se un re conquista un’altra terra, non tradisce il suo popolo; viceversa, se un popolo accoglie un altro, nuovo re, tradisce il suo), mentre la poligamia era solo inopportuna (in quanto contraria alla continenza) ma, se vi fossero state ragioni di opportunità (ad es., la necessità di ripopolare), nulla vi avrebbe ostato in linea di principio.
Tom
“…come il fatto che rubare sia sbagliato…”
He, he, caro Alessio, tu sei giovane, e non hai vissuto la fine degli anni ’60 ed i primi ’70 quando i rossi avevano introdotto “l’esproprio proletario” e potevano entrare nei supermercati e lì “rubare” a man bassa (sempre con l’uso della forza e del numero) senza alcuna conseguenza. Poi non c’è stata un’escalation, è vero, ma se avessero continuato ed allargato il fenomeno, vuoi che qualche giudice rosso non avrebbe dato la sua legittimazione a tali atti?
E “rubare” non sarebbe stato più “sbagliato” in assoluto, perché “rubare al ricco, non è reato” così come accadeva che “uccidere un fascista, non è reato”.
Ma per carità di Dio
io sono sposata da 48 anni; io è mio marito siamo sempre stati fedeli una all’altro.Non saprei dire,in alternativa, a questa mia famiglia una di diversa.Non starebbe proprio in un progetto di vita, non tanto sotto il profilo cristiano,ma neanche sociale.
Ma leggo di ” delitti d’ onore ” , di S. Agostino che sostiene la giusta e ragionevole condizione della donna umiliata per eventuali ed ipotetiche ” cause di forza maggiore ” e penso , ateisticamente in paradosso : Fosse meglio l ‘islamizzazione ?! …meno male , comunque , che vi state ” estinguendo ” !
Per capire l’onore bisogna averlo, ma che ne sa uno smidollato progressista?
Vi estinguerete prima voi, vili rinnegati senza Dio e senza Padri. Quando gl’islamici davanti ai quali sapete solo calare le braghe vi faranno sentire la loro puzza da vicino, allora striscerete a nascondervi dietro di noi e di quelli che ancora hanno un’identità da difendere.
Peccato non potertelo dire sul muso.
Massimo: “…meno male, comunque, che vi state “estinguendo”!”……………………….
Guarda, giovanotto, che ti stai sbagliando di brutto!
Si estinguono, di certo, quanti pervertono la loro originaria ‘funzione’ voluta dal nostro Creatore in ‘DISfunzione’ causata dal loro liberamente scelto corso di perversione.
L’ “onore” di cui tu dici di leggere – e che, molto tragicamente, non puoi, nè potrai mai sperimentare nella tua vita a causa della tua ‘fisiologia’ precipitata a ‘patologia’ – è un fenomeno di forza mentale che, per esistere, necessita il pieno apporto di fluidi vitali che, attraverso la spina dorsale, raggiungono il cervello,vivificandolo.
Nella tua cultura ‘lassista-liberista-laicista-egoista-relativista-ecumenista-ballonista-ideologista-diversista-omologhista-omosessualista-inclusivista-ateista-divorzista-edonista-mondialista-abortista-materialista-consumista- parassitista-eutanasista-erotista’ – di matrice rigorosamente massonica giudaica, nel probabilissimo caso in cui tu non lo avessi ancora capito – i fluidi vitali di cui sopra vengono delittuasamente sperperati a causa di una patologica cronica emorragia genitale che ti conduce direttamente ed inesorabilmente, mio caro giovanotto, all’estinzione, se non proprio tua, certamente dei tuoi figlioletti se mai riuscirai ad averne.
Un cervello ‘floscio’ – per mancanza, appunto, di fluidi vivificanti – non è più capace di ragione critica, ed è miseramente destinato a ‘ripetere’ meccanicamente il sentito dire dagi altri, specialmente il sentito dire dalle televisioni dei lorsignori il cui occulto obiettivo è il dominio di tutti i popoli del Pianeta.
Queste cose ti ho detto in estrema sintesi, mio caro figliuolo, nella sincera speranza che tu possa ancora essere nelle condizioni mentali di poterle, almeno in parte, recepire e di poterti riscattare, con la pietà di Dio, dal tuo presente veder le cose a testa in giù.