Nota di Radio Spada: durante l’Ottava dell’Immacolato Concepimento di Maria, Radio Spada offre alla Beata Vergine quotidiamente un componimento della migliore poetica italica fino a formare un piccolo serto aulentissimo d’onore e di venerazione. Tocca oggi al canonico salernitano Nicola Marone, poi vescovo dell’allora diocesi duosiciliana di Ruvo e Bitorno dal 1838 al 1853, oratore sacro, panegirista, poeta e autore del noto saggio “L’indifferentista disingannato”. (a cura di Piergiorgio Seveso)
O Fior leggiadro, o immacolato giglio,
O Maria, senza spine intatta rosa,
Pura Ti volle il Padre, e pura il Figlio,
Pura l’eterno Amor, di cui sei sposa:
Nè di Satan Ti rapì mai l’artiglio,
Che Dio, qual di Noè arca gloriosa,
Nel naufragio comun, dal gran periglio,
Ti salvò, come tempio, ove E’ riposa.
Il Serpente infernal, tra le sue prede,
Di te non può vantarsi: il capo altero
Schiacciasti a lui col Verginal tuo piede.
Tu sola vinci il Drago astuto, e nero,
Che gli altri vinse: il tuo Fattor Ti diede
Di Figlia, e Madre, e Sposa il grande impero.
mettete l’accento su ‘salvo’, 8° rigo…
Grazie.