di Gabriele Colosimo
Con una breve nota, don Marco Nély ci comunica di essere il nuovo Superiore del Distretto ad tempus:
Cari Confratelli,
Cari Fedeli,
Per chiarire i rumori che circolano da alcuni giorni nei social mi vedo costretto ad inviarvi questa lettera, che sarà letta nei nostri vari centri di Messa la domenica 1° gennaio 2017 ed in seguito pubblicata sul sito.
A seguito di una visita canonica, effettuata nel 2015 e di una successiva verifica nel 2016, viste confermate le difficoltà nella gestione del Distretto, difficoltà che si protraevano da tempo creando tensioni tra la maggior parte dei Confratelli, Sua Eccellenza Mons. Fellay ha deciso di sollevare don Petrucci dall’incarico di Superiore, secondo le norme del Diritto Canonico.
Tale decisione non vuole mettere minimamente in dubbio la rettitudine e lo zelo di don Pierpaolo durante gli anni del suo incarico, ma si è resa necessaria in vista del bene comune del Distretto.
Don Petrucci lascerà l’Italia in febbraio in attesa di una nuova nomina. Egli stesso si augurava che questo cambiamento si facesse nella pace e mi aveva chiesto di ritardarne l’annuncio a fine gennaio.
Essendo stato io stesso Superiore dal 2004 al 2006, Sua Eccellenza Mons. Fellay mi ha nominato ad tempus come responsabile del governo del Distretto italiano, in attesa della nomina del nuovo Superiore.
Conto sulla collaborazione di tutti, malgrado il legittimo dispiacere che una tale decisione può causare, e vi assicuro della mia sacerdotale dedizione per continuare, con l’aiuto dei miei Confratelli, lo sviluppo del nostro apostolato e per condurre in porto i vari progetti previsti per l’anno 2017, nella misura delle nostre possibilità.
Augurandovi un santo Anno nuovo, sotto la protezione particolare della Madonna di Fatima, vi mando la mia benedizione e vi assicuro della mia preghiera per tutte le vostre intenzioni.
Don Marco Nély+
Sono tra quei fedeli che più hanno apprezzato la “rettitudine e lo zelo” di don Pierpaolo Petrucci, i suoi modi accoglienti, ma intransigenti sull’errore e la sua inesauribile forza quando si tratta di curare le anime. Va ravvisato, d’altro canto, che siamo sempre chiamati ad una mite obbedienza, quando decisioni legittime vengono prese da autorità legittime, come in questo caso è l’avvicendamento per “difficoltà che si protraevano da tempo” voluto da Mons. Fellay, Superiore Generale della FSSPX. Diventa dunque secondario il dispiacere personale per la partenza di un santo sacerdote come don Pierpaolo, rispetto al bene comune del Distretto e della Fraternità tutta.
Il comunicato ci fornisce lo spunto per un paio di riflessioni, a partire dalla tempistica del cambiamento: se ci sono state difficoltà già nel 2015, riferite quindi ad un lasso di tempo che va oltre i due anni, per quale motivo procedere oggi con un interim e non con la nomina diretta di un successore vero e proprio? Le difficoltà erano così gravi e improcrastinabili da richiedere un cambio così immediato e, mi si permetta, opaco? Don Nély stesso scrive che nei social ci sono stati dei rumor. Ma si rumoreggia solo se c’è qualcosa su cui farlo e in questo caso per qualche tempo si sono rincorse voci su cambiamenti, culminate in un post su un forum francese che parla apertamente e, ci auguriamo, temerariamente di epurazione dovuta a posizioni contrarie ad un accordo prossimo con l’apostata che risiede a Santa Marta.
Una seconda riflessione che viene in mente, conseguente alla prima, è: quali sono i progetti previsti nel 2017 di cui si scrive nella nota, se non proprio quelli iniziati e supervisionati direttamente da don Pierpaolo?
Mi riferisco alla fondamentale scuola parentale di Albano Laziale, alla Milizia dell’Immacolata, al corso di stampo universitario partito a settembre e altri… O ci sono forse altri progetti previsti per quest’anno? E, soprattutto, come andranno avanti quelli iniziati?
Auspico che queste mie perplessità, credo condivise da alcuni, vengano chiarite nel futuro prossimo.
Ho incontrato Mons. Fellay dopo un giro del seminario, i lavori di rifinitura erano momentaneamente sospesi per assicurare l’ospitalità necessaria per i numerosi ospiti della giornata. Il lavoro è progredito abbastanza da permettere l’adorazione, la preghiera e l’inizio dei corsi. La nostra conversazione è stata resa possibile dalla gentilezza degli addetti alle relazioni con i media e dei sacerdoti della Fraternità.
“Quasi pronta”
Ho chiesto al vescovo se avesse buone notizie da condividere sullo stato della Prelatura personale che si dice sia stata offerta da Roma al fine di integrare pienamente e in modo permanente la Fraternità nella vita della Chiesa universale. Il vescovo ha descritto gli attuali accordi come “quasi pronti” e in fase di ritocco finale; il suo comportamento e la sua espressione esprimevano fiducia e serenità. Quando ho chiesto dello stato della questione liturgica, egli mi ha subito risposto che gli sviluppi delle procedure canoniche avevano già superato quel punto. Ma, ha detto, “il problema non è lì”, ma col Vaticano II.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1715_Rorate_Caeli_Conversazione_Fellay.html
– Altri osservatori, forse un po’ maligni, sospettano che la concessione di Papa Francesco sia stata presa a fronte di contropartite dottrinali, per quanto non espresse, da parte della FSSPX. In realtà, per quanto ci può dire, a che punto sono realmente i rapporti attuali fra la Fraternità e Roma?
Sono anni che la nostra Fraternità è accusata da certi ambienti di contropartite, patti segreti o compromessi con le autorità romane. È una fortuna per queste persone che la paranoia non sia una malattia mortale! Basta leggere gli articoli ed i libri che pubblichiamo per rendersi conto di come la nostra posizione sia rimasta invariata. Raccomando in particolare a questo proposito l’edizione italiana, appena uscita, del libro di don Gaudron: Catechismo della crisi nella Chiesa, una bella sintesi della dottrina cattolica in opposizione agli errori conciliari.
http://www.sanpiox.it/vita-del-distretto/1648-intervista-a-don-pierpaolo-petrucci-2
“I modernisti”
Il vescovo ha detto che “c’è un sacco di pressione da parte di quelli che noi chiamiamo i modernisti” per rendere le cose impossibili circa l’integrazione della Fraternità.
Egli ha detto che qui è in ballo “una certa mentalità” e “lei sa che è molto difficile cambiare mentalità”; si tratta della mentalità di “una certa generazione” e queste cose “richiedono tempo”. Ha detto che dobbiamo arrivare a un punto in cui è possibile che, riguardo ai detti punti in questione del Vaticano II, si possa “non essere d’accordo e tuttavia continuare ancora ad essere cattolici”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1715_Rorate_Caeli_Conversazione_Fellay.html
Quindi i fedeli della S. PIo X che non vogliono accordi con i modernisti del Vaticano sono anch’essi modernisti.
https://www.youtube.com/watch?v=6wPfjK4cCHM
“Il libro ci aiuta a capire come si sia potuti arrivare, già nel 2001, alla dichiarazione dell’attuale Superiore generale della FSSPX secondo cui: “il Concilio Vaticano II è accettabile al 95%” (cfr. ‘DICI’, n. ° 8, 18 maggio 2001) (4). Dichiarazione che incontrò l’opposizione immediata di mons. Richard Williamson dagli Usa in un fascicolo del Bollettino americano della FSSPX, “Lettera agli amici e benefattori”, in cui definiva “i contatti con Roma” (“contacts with Rome”) “un tradimento”, ponendovi – per il momento – una pietra tombale infine ad Albano Laziale nella riunione del “Distretto italiano della FSSPX” del 26 aprile 2002.
L’infausta formula “Vaticano II accettabile al 95%” passata per un decennio sotto un imbarazzato silenzio è stata rilanciata nel settembre-ottobre del 2012 in concomitanza con l’espulsione dalla FSSPX di mons. Williamson, che era divenuto un ostacolo troppo grande per gli accordi “diplomatici”, come aveva detto il card. Castrillon Hoyos l’11 maggio 2001 in Germania ai sacerdoti della Fraternità S. Pietro”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV395_Accordo_discreto_non_segreto.html
-se in quel 5% restante c’è – per usare l’espressione di uno che si proclama fedele esecutore delle volontà di detto concilio – l’abrogazione del dio cattolico in favore di un intruglio numinoso dove tutti gli ‘dei’ si confondono, e si equivalgono (Nostra aetate),
-se in quel 5% c’è la riduzione della opera redentrice di Cristo all’ automatismo della condivisione della stessa carne nella quale Egli ha voluto rivestirsi (Gaudium et Spes)
-se , conseguentememnte, in quel 5% si concede ad ognuno in nome della sua dignità umana la libertà di inventarsi a piacimento il suo rapporto con Dio – e perfino nessun rapporto. (Dignitatis humanae) )
-se….
allora quel 5% è più che sufficiente per buttare cattolicamente tutto quel concilio nella discarica dei rifiuti tossici , altro che concilio accettabile per il 95%!
Un po’ di saggezza scolastica , caro Mons Fellay: “Bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu – e qui quel ‘quocumque’ vale tutto!
Caro brruno, cavare sangue da un rapa e’ impossibile… ma non a Dio! Fellay e’ un ormai un modernista, ed è evidente a chiunque voglia vedere! Speriamo e preghiamo che il Signore possa affrettare la sua conversione e che frattanto custodisca il piccolo prezioso gregge di cui monsignore continua ormai indebitamente a proclamarsi pastore fino all’ora della resa dei conti da parte, se Dio vorrà, di un Sommo Pontefice in atto! Sono certo che se un domani Fellay o chi per lui constatasse la Sede Vacante la stragrande maggioranza di clerici e fedeli aderirebbero alla nuova linea! Ma il problema è paradossalmente proprio questo: attribuirebbero anche il quel caso al Superiore di turno una autorità di cui è sprovvisto, un’autorita’ vincolante di cui solo il Successore di San Pietro può essere investito! La constatazione( la proclamazione spetta ad altri), della attuale Sede Vacante e’ e deve essere invece, proprio perché almeno indirettamente attinente alla Salus Animarum, alla portata di tutti i fedeli in virtù della loro infallibilità in credendo, non serve attendere il via libera di nessun Vescovo, Sacerdote, Apparizione(queste sono Grazie aggiuntive, certamente non disprezzabili, ma unicamente ordinate al fine principale: conservare la Fede): contro i fatti non valgono gli argomenti, potranno essere utili tali argomenti, nella misura in cui aderiscono e danno ragione del fatto, ma giammai saranno di per se stessi determinanti! La Sede e’ Vacante oltre ogni ragionevole dubbio! Se ne facciano una ragione quanti non sono d’accordo perché sarei ipocrita se non usassi tanta perentorietà nell’affermarlo: la considero una, certo spiacevole, ma pur sempre oggettiva constatazione! Chi e’ in qualche modo consavole di cosa è oggettivamente accaduto con il conciliabolo, è inescusabile e sopratutto complice!
Grande, bbruno!!
Bbruno for President!
Alessandro too!!
Quel 95% di “Concilio Ecumenico Vaticano II” che è accettabile è “Concilio Ecumenico Vaticano I”. Rimane fuori solo “I”.
Peccato che sia ciò che fa la differenza…
Non può un autentico cattolico sindacare, resistere o financo rifiutare un Concilio Ecumenico di Santa Romana Chiesa e, sempre un autentico cattolico, nemmeno può sindacare, resistere o financo rifiutare anche solo lo 0,999999999999 periodico di un Concilio ecumenico di Santa Romana Chiesa! Domanda: lei, Baronio Cesare(o qualsiasi sia il suo nome di Battesimo), accetta integralmente il cosiddetto Concilio Vaticano II? Nel caso in cui la risposta sia “no”: lei, Baronio Cesare(qualsiasi sia il suo nome di Battesimo), continua a ritenere di essere cattolico apostolico romano e non invece scismatico, eretico e apostata, pur rigettando un Concilio a suo dire legittimamente convocato da un legittimo pontefice?
PS: Non tiri fuori la storia del “pastorale” perché è del tutto irrilevante, sempre concilio ecumenico è, altrimenti i signori Padri avrebbero potuto concedersi a proprie spese un meraviglioso buen retiro e discutere a ruota libera presso un ridente centro benessere termale anziché convocare un concilio a tempo perso e, cosa non irrilevante, a spese della Chiesa Cattolica che anche io sono chiamato a sostentare, economicamente parlando! In tal caso potrebbe addirittura quasi quasi, mutatis mutandis, configurarsi, a carico degli eminentissimi scrocconi un reato di peculato!
Caro #bbruno non hai notato oltre a quello la prima recente intervista postata (Novembre 2016), dove dice che “la riforma liturgica è un problema superato, non è quella il cardine, ma il CVII”, quando per Mons, Lefebvre il problema era proprio la liturgia, perché quella era il “programma” su cui si fondava tutto il CVII, prima o poi accetteranno anche quella, perché chiamando “modernisti” coloro che si oppongono agli accordi con Roma (le schiere di Williamson ancora resistenti nella Fraternità) sta aspettando il momento buono per fare opera di convincimento e lavaggio del cervello ai tradizionalisti accettando le riforme moderniste.
Vedo tanto un nuovo Campos.
appunto, incapacità di essere logici – per voler essere buoni….Incapacità di capire la semplice formula: “lex orandi lex credendi” – preghi come credi e credi come preghi, stabilita, pensate, nella prima parte del v secolo, da Prospero di Aquitania… Altri tempi, altre menti… Come siamo ridotti – e questi malridotti sarebbero i difensori della Tradizione!!!
Bruno, ma allora hanno prevalso gli inferi? Sulla Chiesa fondata da Gesù SU Pietro e SOLO SU Pietro?
Sta parlando Gigi Marzullo?
no, caro # giona, non hanno prevalso gli inferi, ma questa è l’ora delle tenebre, e come le tenebre non hanno trionfato su Nostro Signore, non trionferanno, non prevarranno, nemmeno ora, sulla Chiesa. . E’ il tempo della grande prova, e beato chi resterà fedele fino alla fine…Rileggiamo 2 Timoteo: “verranno tempi…”, e questi sono i tempi…Quali altri se non questi nei quali l’abominazione della desolazione, si è stabilita, il “trono dell’ empietà”, come si esprime Papa Leone XIII, è stato eretto “nel luogo santo”, dove era il faro della verità che illuminava il mondo…
E rileggiamo 2 Tessalonicesi: “Non lasciatevi imbrogliare da nessuno, in alcun modo! Perché il giorno del Signore non verrà prima che ci sia stata la ribellione finale e si sia manifestato l’uomo malvagio destinato alla distruzione.”
Paradossale: mentre Burke e gli altri cardinali si preparano alle monizioni canoniche, Fellay rientra col suo baraccone.
….questo succede quando non si esce dalla contraddizione del ‘resistere e riconoscere’, e del ‘riconoscre resistendo’….
A Bruno. Lei cos a ne pensa del fatto che potrebbe esserci un successore a Siri Papa? Glielo chiedo perché cerco di capire cosa è vero e cosa no, quindi mi interessa la sua opinione in merito. Ribadisco quanto ho già affermato e cioè che il clero sapeva che il vero Papa era stato Siri e che Roncalli non era Papa. Presumo che TUTTO il clero sapesse ciò, anche se i fedeli NON sapevano.
caro #giona, anche a me qualche volta è venuto di pensare alla possibilità di un papa “in incognito”, a garantire la successione petrina, ma più sotto la spinta della disperazione……Penso invece che l’ipotesi non regga, e non ne vedo la necessità: Gesù ha garantito alla sua Chiesa la sua immancabile presenza , non le ha garantito una presenza ‘fisica ‘ immancabile di un papa: la Chiesa, non è un ente fisico che senza il suo capo (la sua testa) non può sussistere, la Chiesa è un ente morale, e come tale può sopportare anche vacanze del suo capo visibile. A garantirla c’è la presenza costante del suo Fondatore e Capo ultimo. Già al tempo di Decio imperatore la Chiesa fu priva di papa per quattro anni, ma la chiesa continuava a sussistere … Ora i tempi di vacanza sono spaventosamente lunghi, è vero, ma questo non invalida il principio. Abbiamo pur sempre “Mosè e i Profeti”, la dottrina perenne e la preghiera, il Corpo della (vera) Chiesa vive e vivono le sue membra, se unite a lei nella fede e nell’ attesa del Signore Nostro. E poi che bisogno avremmo di un capo visibile ad ogni costo se nascosto chissà dove, senza nemmeno conoscerne l’identità? A che servirebbe? Non cambierebbe nulla al fatto che noi siamo privi di una Guida che ci illumini dal supremo Soglio!
Siri avrebbe potuto, a mio parere, rivelare l’imbroglio e il ricatto: non lo fece e morì portandosi con sé il tremendo segreto. Non senza avere confessato a Benny Lai, che lo intervistava sull’ argomento, il suo tormento per non avere parlato, aggiungendo, per chiudere subito: “che Dio mi perdoni”.
Un’ultima cosa, caro Bruno, dimenticavo di dirti : ecco il link di un articolo che parla di tutta la faccenda dei due papi di nome Gregorio, il XVII ed il XVIII; forse avrai già letto questo articolo, in caso contrario prendilo per quello che può valere in quanto ad attendibilità. Un cordiale saluto:
http://www.exsurgatdeus.org/2016/12/28/gregorio-xvii-storico-incontro/
Sono d’accordo con te Bruno, sul fatto che Siri avrebbe dovuto opporsi a viso aperto alle trame massoniche miranti a mettere un loro uomo sul soglio di Pietro : avrebbe dovuto fare i nomi, scomunicare i cardinali massoni, ma purtroppo non lo fece. Ti ricorderai certamente la fine che fece il povero giornalista Mino Pecorelli, reo di aver pubblicato una lista di nomi di appartenenti alle logge, tra i quali figuravano anche molti alti prelati. Anche la vivenda della diaspora dei FF I sembra sia legata in qualche modo alla loro attività di denuncia della massoneria infiltratasi nella gerarchia. Infine, le persecuzioni che dovette subire don Luigi Villa (tra cui 6 tentativi di assassinarlo) furono dovute al fatto che stava eseguendo l’incarico, ricevuto da >Padre Pio e confermato da Pio XII, di monitorare i massoni infiltrati in Vaticano. Concludo ricordando un’altra frese pronunciata nella famosa intervista concessa dal card. Siri a Benny Lai “in quel conclave (del 1958) sono successe cose tremende, ma non posso parlare, perché sono legato dal segreto”
Gentilissima signora(e almeno noi due ci siamo capiti) perché continua imperterrita a confidare acriticamente e irrazionalmente nella bontà dell’operato del card. Siri? Quel che avrebbe potuto fare non l’ha fatto, quel che ha potuto dimostrare con la sua oggettiva vigliaccheria, lo ha invece abbondantemente dimostrato. Ben vengano per lui i pretesi documentati rimorsi ma in concreto a che sono serviti? Forse è il caso di mettere sopra questa storia una bella e pesantissima pietra tombale e di lasciarlo, se Dio ha voluto, cosa che mi auguro sinceramente, finalmente riposare in pace!
Guardi Alessandro, forse lei voleva rispondere ad un’altra persona, visto che mi qualifica come “signora”; per ora non ho ancora aderito alla teoria del gender, che mi consentirebbe di cambiare genere sessuale ad ogni piè sospinto, quindi lei deve aver sbagliato persona. Un caro saluto
Un caro saluto a lei Angela e buon 2017 nella Grazia del Signore Gesù!
Non sono la stessa persona. Sto iniziando a scocciarmi dei tuoi casini…
Va bene, a me che siano o meno la stessa persona non cambia niente! Sono tuttavia libero di pensare quello che ritengo opportuno pensare se ho dei motivi per farlo e se mi esprimo educatamente e pacatamente! Rinnovo i miei auguri di buon anno sia alla Signora Angela, sia a Catholicus, così son contente tutte e due! Un caro abbraccio!
Concordo che sarebbe stato meglio opporsi a viso aperto ma ciò non successe, come aveva detto Maria SS a Fatima “se non si farà…il SPadre avrà molto da soffrire …” a La Salette “l’AC arriverà a Roma…” e ciò è avvenuto quindi come punizione , perché ci eravamo resi indegni in massa, dal clero (La Salette:cloaca di…) alla massa dei fedeli che accettarono supinamente ogni novità. E’ stato il castigo l'”ECLISSE ” della Chiesa vera. Nel 1960 sarà chiaro disse Suo Lucia e cosa era chiaro se non Roncalli antipapa voluto da tutti i cardinali? Il castigo tremendo peggiore delle 2 guerre mondiali, per il disastro che vediamo ormai tutti.Don Villa tacque anche lui e pure padre Pio in merito, perché? Se non perché era necessario così nell’economia di Dio? Entrambi pare sapessero bene….direi che c’è stato per un certo tempo un titolo colorato, un ‘Ecclesia supplet,” andato ad esaurimento….ormai finito. L’impostura ormai è chiara a tutti . Dio non ha bisogno di un capo visibile nella Chiesa , ma ciò contraddice Pastor eternus e il Concilio di Trento : se qualcuno nega il perenne succedersi sulla cattedra di Pietro sia anatema. Quindi è d’obbligo credere che un Papa c’è o cessiamo di essere cattolici, e che questa sia la conseguenza è visibile a tutti, una serie di opinioni una diversa dall’altra tutte in lite fra loro. Ciò equivale a opinionismo ovvero protestantesimo.
http://destatevi.org/lista-di-alcuni-anatema-mai-revocati-dal-cattolicesimo-romano/
La saluto anche qui così evita di confondersi lei, cara Catholica Angela, e buon 2017 nella Grazia del Signore Gesù!
#giona,
nessuno nega il perenne succedersi sulla cattedra di Pietro: ma questo ‘perenne’ non indica continuità fisica ma ‘morale’ essendo la Chiesa un ‘ente morale’, come dice nel suo libro di dogmatica il card. Billot, in tempi certo non sospetti. Altrimenti se quel ‘perenne’ fosse da intendersi come continuità fisica, non ci spiegheremmo, per esempio, i quattro anni di sede vacante al tempo di Decio. Qui non si tratta di numero d’anni, un numero corto, possibile, e uno lungo – lungo per noi, per Dio mille anni sono un giorno – impossibile. Un papa nascosto chissà dove e chissà chi, che cosa cambierebbe??? Nessuno lo vedrebbe e nessuno lo sentirebbe, e a cosa servirebbe?
Se rileggiamo questa affermazione del Concilio Vaticano PRIMO (1870), che riprende il IV Concilio di Costantinopoli:
“… è impossibile che le parole di Nostro Signore Gesù Cristo, che disse, “Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia Chiesa” (Matt. 16:18), non siano verificate. E la loro verità è stata provata dal corso della storia, poiché nella Sede Apostolica la religione Cattolica è sempre stata mantenuta senza macchia, e l’insegnamento mantenuto santo’ ,
dobbiamo concludere che quella sede, che ora in quel luogo ha sovvertito e annullato la fede cattolica, rendendola impura e bastarda, NON È la Sede Apostolica.
Il Card. Billot, ritorno, nel suo testo ‘De Ecclesia’ dice espressamente:
“Dio può permettere che la Sede Apostolica resti vacante anche per lungo tempo”.
Il Codice di Diritto Canonio del 1917 al can. 100 dice, appunto: “La Chiesa cattolica e la Sede apostolica sono delle persone ( o enti ) morali”, e subito dopo aggiunge specificando: “Una persona morale di diritto ecckesiastico è di sua natura perpetua”.
Esattamente il pensiero di Paolo IV – un papa protagonista del Concilio di Trento- nella sua ‘Cum ex Apostolatus’, par.6, per il quale la sede vacante può durare a lungo. Nel caso che fosse eletto illegittimamente un usurpatore, la sede sarebbe vacante, qualunque fosse la durata di questa situazione”.
E non mi stancherò mai di ripetere le parole di Papa Leone XIII al riguardo:
“ La Chiesa , la sposa dell’ Agnello Immacolato, eccola saturata di amarezza e abbeverata di veleno, da nemici molto astuti, che hanno messe le loro mani empie su tutto quello che lei ha di più caro [pensiamo alla Santa Messa, come l’hanno ridotta, questi assassini!- nota mia ]. Là dove fu istituita la sede del beatissimo Pietro, e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro abominazione nell’ empietà; in tal modo che avendo abbattuto il pastore, il gregge potesse essere disperso “.
Leone XIII, Benedetto XV, Paolo IV tutti eretici???
Se poi le cose non stanno così, ma ‘in catacumbis’ esiste tuttora una legittima gerarchia cattolica che si ricollega all’azione segreta di Siri papa Gregorio vii, chi lo sa? Mi sembra francamente un’ipotesi pittosto fantasiosa…Dio ha cura della sua Chiesa personalmente, non ha bisogno di sotterfugi…E perché mai, la Chiesa non è mica dei papi; senza papa, uno dopo l’altro, senza interruzione fisica, niente Chiesa?…
A Bruno, Catholicus, lister e altri di questa linea, che mi sembrano cercare il vero, vorrei aggiungere solo che concordo sul fatto che ci dovrebbe essere una dichiarazione ufficiale , dato che pubblica lo è già stata resa, perché a furia d’inganni qui è difficile sapere di chi fidarsi. E chiederei una risposta su Pastor aeternus e Concilio Vat.I. https://it.wikipedia.org/wiki/Pastor_Aeternus
La Chiesa è un ente morale nel senso di satis cognitum -Leone XIII per cui “le sue parti visibili derivano la loro forza e vita dai doni soprannaturali e dagli altri elementi invisibili”, concordo. Però resta che la giurisdizione è stata data solo a Pietro, e da Pietro ai vescovi, quindi se manca Pietro manca giurisdizione. Ecclesia supplet , non una suppplenza di 60 anni, e in casi ben determinati. La giurisdizione è alla base stessa dei sacramenti, senza giurisdizione è tutto nullo. Viene con la missione canonica e senza ciò si hanno solo pugni di mosche. Inoltre l’anatema a chi dice che Pietro non avrà successori fino alla fine del mondo di Pastor Aeternus e CVI come spiegarlo? 4 anni transit, 3 anni transit, 60 anni impossibile.
chi stabilisce i tempi? io no. Comunque è stato detto, e da papa Paolo IV : “la sede -nei casi detti – sarebbe vacante, qualunque fosse la durata di questa situazione”. E confermato nel CJC. Non è stabilito un termine di anni, lungo o corto. Affidiamoci a Dio, che provvederà a mettere un termine a questa situazione orribile. . Una cosa è certa, e credo qui siamo d’accordo: non c’è un papa a Roma. (se ce n’è uno da qualche parte nascosto, nessuno sa dove sia, e, ripeto, che ce ne facciamo? Un papa è un pastore, il Sommo Pastore in terra, e il pastore le pecore lo devono vedere, altrimenti si disperdono-Leone XIII)
Che significa, #giona: la giurisdizione è alla base dei sacramenti? Un vescovo non può in forza del suo potere sacramentale, ordinare altri preti e consacrare altri vescovi? E se lo facesse al di fuori dell’approvazione papale, quando questa non fosse possibile, non essendoci papa, il suoi poteri svaniscono? Non agiscono i sacramenti ex opere operato?
Visto che si sta diffondendo un inutile e FASTIDIOSO dubbio, mi ritrovo costretto a fare chiarezza:
Giona e Catholicus NON sono la stessa persona (e parlo con cognizione di causa perché Catholicus lo conosco personalmente)!
Non so nulla di Giona, ma posso confermare che Catholicus è un UOMO, un ottimo padre di famiglia.
“Rinnovo i miei auguri di buon anno sia alla Signora Angela, sia a Catholicus, così son contente tutte e due! Un caro abbraccio!”
La frase appropriata, visto che (come era già stato specificato nel commento delle 4:15) Catholicus NON è una signora, è quindi la seguente:
“Rinnovo i miei auguri di buon anno sia alla Signora Angela, sia a Catholicus, così son contenti tutti e due! Un caro abbraccio!”
Diego
di che si meraviglia? Io,Maria, donna di settant’anni scambiata per un prete. Se capiscono così le cose: o sono in mala fede,o ci voglio ridere sopra tanto per rendere il tutto un po’più divertente , oppure signori cari, siamo proprio messi male se questo e’il loro comprendere…..Credo però,che vogliano rendersi più simpatici. Mettiamola così.
Io non mi meraviglio più di tante, tantissime cose e di tantissime persone. In ogni caso porgo le mie più sincere scuse a Catholicus. Non intendevo di certo prendermi gioco di lui, semplicemente mi sono sbagliato! Al lei invece, signora Maria, non vale la pena spiegare alcunché ################! Cari saluti e rinnovate scuse al signor Catholicus! Sinceramente, Alessandro
Alessandro
credo che lei abbia da imparare prima ancora di dirsi cristiano, essere persona civile; la primissima base, senza la quale non si dovrebbe avere la ben che minima pretesa di sentirsi all’altezza di dire la propria. su cose fondamentali per la nostra vita,come la fede in Cristo e nella nostra S.Chiesa
E no! Capisco che lei è giovane,forse migliorera’ col tempo, non avrà ricevuto una educazione adeguata, succede; ma quando si decide di interessarsi alle ” cose di Dio”, bisogna prima guardarsi dentro per vedere se ci e consentito, che non sia alla fine solamente una presa in giro……
Io la consiglio di leggere: oltre tutti gli altri articoli di RS,nello specifico quelli dell’autore signor
Cristiano Lugli. Le farebbe molto bene!!
Credo invece,che a lei, valga proprio la pena di leggere quanto scritto.
La parte del commento censurata NON era incivile: non ho espresso alcun insulto bensì una semplice e veritiera constatazione(suffragata da FATTI, i famigerati fatti tanto disprezzati da troppe persone ipocrite) che semplicemente la Redazione ha ritenuto, per motivi che intuisco e ritengo rispettabilissimi, di non pubblicare! Non esprima giudizi temerari nei miei confronti, col tono da finta santarellina, che non fanno altro che aggiungersi alle eresie e alle vane stramberie che ha già abbondantemente profuso e delle quali dovrà, un giorno, insieme ai tanti che hanno contribuito alla sua disastrata situazione o ad accrescerla , rendere stretto conto a Nostro Signore!
Alessandro,
mi meraviglio del fatto che tu abbia sprecato tempo a leggere, considerare e dare risposta a certi commenti, inspiegabilmente ANCORA permessi.
Le affermazioni hanno un peso che dipende dalla loro fonte… se quando cammini per strada un barbone ubriaco stacca la bocca dalla bottiglia di vino e borbotta qualcosa nella tua direzione, tu ti fermi a sentire cos’ha da dirti?
E varrebbe più la pena in quel caso che in questo.
@Alessio
Hai perfettamente ragione, stavolta ho proprio sbagliato! L’orgoglio a volte gioca brutti scherzi! L’unica cosa sensata da fare sarebbe stata quella di ignorarla, tenendo conto, oltretutto, che con lei anche delle eventuali correzioni non hanno fino ad ora sortito alcun effetto! Prego il Signore che non mi ricapiti di cedere alle sue insulse e deliranti provocazioni!
Colgo l’occasione per farti i miei più cari auguri di buon anno!
Caro Alessandro,
la migliore soluzione è quella di non leggere certi commenti, se no poi è normale che ti venga il nervoso e che ciò ti spinga a rispondere. E farlo significa attribuire a chi li scrive una considerazione che non si merita manco da lontano.
Grazie mille degli auguri, anch’io ti auguro tutto il meglio per questo nuovo anno.
bbruno. I sacramenti agiscono ex opere operato al di là dell’indegnità del ministro,lussurioso, omicida, ecc.. Da evitare comunque nel caso si conosca questa situazione di peccato oggettivo e ci possa essere scelta. Nel caso però che l’indegnità sia causata da scisma , eresia , adesione luciferina-massonica mi risulta che siano illeciti di certo, e pure invalidi. In quanto per ciò stesso diventano anatema, scomunicati. Comunque da NON frequentare, questo è quanto almeno ho capito, a meno che mi si dimostri il ,ma ciò dovrebbe essere certo perché garantito dal magistero perenne. D’altronde il fine bene della Chiesa non è voluto da uno scismatico, eretico, massone-luciferino, certamente, perchè cerca il bene del maligno sempre,
fosse solo per i propri comodi. http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1786
Inoltre sempre in base al Magistero gli scismatici sono auto-scomunicati ipso facto e poi vengono anche formalmente scomunicati. Così è stato in passato… Inaugurano una linea valida magari materialmente(una semplice linea che risale agli apostoli ma di fatto interrotta nella validità) ma non sostanzialmente e qui non mi soffermo: forse vale l’Ecclesia supplet nei casi di buona fede e ignoranza invincibile. La giurisdizione però viene solo dalla missione canonica e la missione canonica viene SOLO dal Papa regolarmente eletto cioè dotato di infallibilità. Niente Papa (vero) niente giurisdizione neanche supplita. Gesù ha voluto Pietro: SU QUESTA pietra, non sulle altre pietre, non io dall’alto darò…no, è scritto “su QUESTA pietra” e quindi la missione canonica o giurisdizione viene solo da Pietro. Quindi per non dare del bugiardo a Gesù è necessario che il Papa ci sia, ora è indubbio che non lo sono Roncalli, Montini…Ratzinger Bergoglio, che TUTTI insieme hanno inventato una nuova religione , che non è di Dio. Certamente dovrebbe essere anche visibile, però Maria SS, vincitrice di ogni eresia, ha avvisato a La Salette che la Chiesa sarebbe stata ECLISSATA, eclissata è il termine esatto per quanto accaduto: la vera Chiesa non si vede se non nei singoli fedeli. Ora si tratta di appurare dove si trova il Papa VERO. Senza cadere in ulteriori inganni.
I vescovi potrebbero anche ricevere la giurisdizione con la consacrazione episcopale come dicono dei teologi ma è indubbio che senza missione canonica dal Papa, ricevono NULLA. Tutto nella Chiesa è monarchico tramite il Papa, sia che i vescovi ricevano giurisdizione dal Papa con la missione canonica sia che la ricevano tramite la consacrazione episcopale (io opto per questa tesi) ma tale consacrazione è nulla se manca la missione canonica dal Papa.
#giona, tu dici, a conclusione: tale consacrazione è nulla se manca la missione canonica dal Papa. perdonami, ma qui non ti seguo, cioè non capisco. Un prete scomunicato che tuttavia celebri messa (prete ordinato col vecchio rito, Messa celebrata secondo Pio V) , la sua consacrazione non vale???
Tu dici che a causare l’invalidità sacramentale deve esser l’ adesione a scisma eresia adesione a famiglia massonica o a spirito massonico: va bene, perché tutti costori si sono posti fuori e contro la Chiesa, e quindi la grazia saramentale che viene dalla Chiesa, non può scorrere nei loro gesti. ( ragiono alumen nasum, secundum buon senso, non sono un esperto un casistiche dogmatiche ed ecclesiologhe). E quindi è chiaro che i ‘papi attuali conciliodipendenti, appartenendo a queste categorie, quello che fanno è nullo, per la Chiesa. Ma un vescovo fedele alla Chiesa, ai suoi riti perenni e alla sua dottrina perenne, perché avversario degli avversari della Chiesa e di Cristo, quando agisce sacramentalmente, quando agisce in forza del suo mandato apostolico, per il fatto che non è legato a Pietro, perché Pietro al momento ‘vaca’, agisce, per la Chiesa, a vuoto? Allora vorrei che mi spiegassi- te lo chiedo per riuscire a capire, io- quelle parole che ti ho citate dette dalla bocca di Sommi Pontefici inoppugnabili: Paolo IV e Benedetto XV sulla vacanza della sede apostolica, indipendentemente dalla lunghezza della vacanza ( e non fanno alcun cenno a un occupante segreto, eclissato- la Madonna a La Salette parla di CHIESA eclissata, non di papa eclissato) e le parole drammatiche scritte da Leone XIII nella sua preghiera, che si conclude con l’invocazione a San Michele Arcangelo preché finalmente, con tutte le schiere celesti, tutta questa gente infame ed impostora “in infernum detrudat”, non con l’esortazione a credere che un papa comunque c’è, anche s enessuno sa dove sia…Perdonami. ma più di così non riesco a dire.
volevo dire, maccheronicamente : ‘a lumen nasi, ovvio…
bbruno per quanto ho capito: La Salette parla di Chiesa eclissata, parlare di Chiesa è parlare di papato nel cattolicesimo. Io e te siamo Chiesa ma non gerarchia, la gerarchia monarchica è la visibilità della Chiesa. Concordo che non c’è visibilità di questa gerarchia monarchica, eclissata. Inoltre a L a Salette si dice anche anticristo a Roma, e ciò vuol dire in vaticano, il papato. Che diviene un antipapato. Ma è già successo altre volkte , ad es. coi 3 papi Uno di loro era il papa vero, gli altri 2 antipapi..Anche Leone XIII parla di un falso capo ma ciò non significa che un papa non ci sia. Lo chiamano papato IMPEDITO, ho letto. Su Siri è certyo che sia stato impedito, ora però sarebbe in esilio, e attivo, anche se nelle catacombe. Chi lo sa? La vacanz a può essere lunga ma non così tanto lunga perché cessa la Chiesa, e tu non mi hai risposto sul concilio vaticano I e Pastor aeternus. Il fatto è che mancando giurisdizione non ci sono neanche sacramenti validi con l’andare del tempo. Prete ordinato col vecchio rito e messa secondo Pio V non basta perché senz a missione canonica non ci sono vescovi, senza vescovi non ci sono preti, senza preti non ci sono sacramenti. La confessione è nulla di certo, ma neanche gli altri sacramenti sono leciti se anche , ammesso e non concesso che siano validi, come non è consentito assistere ai riti di eretici e scismatici. Noi dobbiamo restare con quanto insegnato dal Magistero prima del ’58. Questo è quel che capisco. Meditiamoci su tutti e grazie di avermi risposto.
Mi dispiace Giona ma non combaciamo. Dire che la Chiesa si riassume tutta nel papa non mi pare giusto: San Paolo parla delle colonne della Chiesa non di un’unica colonna.Se fosse vero che il papa é la Chiesa, in senso fisico, non avremmo Chiesa senza papa, nemmeno se la vacanza del papa durasse 4 anni. E avrebbero torto i papi che parlano di possibile vacanza sul trono di Pietro senza riguardo alla durata. Avrebbero indicato se necessario tale limite non oltre quel certo numero di anni. Quindi ho risposto sul punto, indirettamente e direttamente, citando l’affermazione di Paolo IV, guarda un po’ un papa del concilio di Trento, e Benedetto XV che del vaticano I doveva avere conoscenza. Piuttosto mi aspetterei una risposta sulle affermazioni di Paolo IV e di Benedetto XV (CJC) e su quanto scritto dal card. Billot nel suo tratatto De Ecclesia, quanto alla chiesa ‘persona morale’.
Gli antipapa che tu citi sono di un’altra fattispecie da questi nuovi papi: non erano antipapi per ragioni di dottrina, nessuno di loro aveva negato e sconvolto la dottrina cattolica, erano antipapi per difetto di elezione. E come avrebbe un San Vincenzo Ferrer parteggiato per un papa eretico, per un non-papa evidente?
Piuttosto vorrei precisare il caso presentato nel mio commento precedente, che così posto potrebbe contraddire quanto detto dopo. Vorrei sapere se un prete ( vecchio rito) ridotto allo stato laicale per ragioni disciplinari , o ancora, per sua esplicita richiesta, e che si sentisse ancora parte della Chiesa e non l’avessa contraddetta, quindi casi di preti non scominicati, nel caso che volesse celebrare la Messa (vecchio rito), la sua messa sarebbe VALIDA? Soprattutto se si accorgesse in un tempo successivo che la decisione disciplinare e la domanda di laicizazzione provenisse da, o fosse rivolta ad, autorità inesistente (can.188)?
Se poi sia possibile il caso di un papa assente quanto a visibilità e presente in catacumbis, a tutti ignoto, io che ne so, ma mi pare, ripeto, ipotesi fantasiosa: quei papi citati sopra avrebbero dovuto parlare di sede vacante, ma solo apparentemente vacante. Ma una lampada va posta sul candelabro, non dentro il moggio, perché una lampada deve illuminare.
Alla fine, al di là di divergenze sui modi, nella sostanza siamo d’accordo nel rifiutare come blasfemo il papato apparente ora sedente in Vaticano. Affidiamoci a Dio e non disperiamo. Ti saluto.
Perdonate il mio intervento.
Dal tenore di quanto leggo in “Lettera aperta ai cattolici perplessi di Mons. Lefebvre, alle pagg. 149-159 dell’edizione italiana edita dalla FSSPX, l’autore medesimo credette ad un certo punto che il momento in cui tutto si poteva accomodare potesse essere giunto, se GPII avesse riconosciuto “la libertà di scelta nella liturgia”.
Sbaglio, forse?