A questi signori sfugge che la Croce è pietra d’inciampo per chiunque non creda integralmente alla dottrina tramandata da Cristo agli Apostoli e da essi alla Chiesa cattolica, l’unica Chiesa… Grassettature nostre [RS]
da Avvenire Roma Sette, edizione cartacea (odierna)
Dodici mattoni compongono un muro davanti all’altare. Ciascuno rappresenta un peccato: l’odio e la discriminazione, l’indifferenza e la comunione spezzata. Dodici ragazzi di diverse confessioni religiose lo abbattono. E insieme costruiscono una croce. Un gesto simbolico è il cuore della veglia ecumenica diocesana, celebrata giovedì a San Ponziano, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Un gesto che vuole rappresentare «la comunione che unisce le confessioni cristiane e la volontà di abbattere i muri che dividono», spiega il vescovo ausiliare Guerino Di Tora, che ha presieduto l’incontro. Al suo fianco l’ortodosso romeno Siluan e il greco padre Simeone, il pastore luterano Jens Martin Kruse e il valdese Antonio Adamo.
Nella parrocchia gremita del settore Nord, presenti anche metodisti, anglicani e battisti, per pregare insieme e testimoniare la volontà di «disegnare un avvenire di riconciliazione»: «Abbiamo vissuto secoli di incomprensione. Se le tragedie più grandi del ‘900 si sono verificate è stato proprio per la passività delle Chiese e la mancanza di relazione – spiega Adamo durante l’omelia -. Con l’amore del nostro essere Chiese di Gesù Cristo possiamo abbattere muri come conflitti, disuguaglianza e povertà, che oggi creano divisioni».
Nel quinto centenario della Riforma, avviata da Martin Lutero, il pastore ricorda che «quella non voleva essere la costruzione di un muro. Lutero desiderava che la parola del Signore andasse posta al centro della riflessione del pensiero cristiano e dell’organizzazione della vita quotidiana della Chiesa. Quella parola avrebbe dovuto purificarla, ma non siamo stati capaci di parlare a cuore aperto – aggiunge -. Così si è interrotto il dialogo. Si è costruito un ostacolo e la mancanza di questa comunicazione ha causato la costruzione di un muro che ci ha fatto crescere parallelamente nei secoli, impedendo che i doni del Signore potessero arricchire la nostra identità».
Un nuovo gesto simbolico stavolta illumina la chiesa. Sono le candele accese dalla fiamma del cero pasquale. Luce diffusa fino al momento del “mandato di Cristo”: «Una candela accesa illumina le tenebre, crea calore, sicurezza e comunità – spiega Di Tora -. Simboleggia Cristo, luce del mondo. Come suoi ambasciatori porteremo questa candela nei luoghi oscuri dove la lotta, la discordia e la divisione impediscono la nostra comune testimonianza». Non solo simboli, la veglia è un’occasione anche per aiutare chi vive in difficoltà: le offerte raccolte saranno donate a una famiglia di profughi giunta in Italia. Non è un caso se la scelta della sede per questo momento di preghiera è ricaduta su San Ponziano. La parrocchia infatti metterà a disposizione degli ortodossi, per le loro celebrazioni domenicali, la cappella feriale, dedicata a Sant’Elena. Monsignor Di Tora, il parroco don Manlio Asta e monsignor Siluan l’hanno visitata al termine della veglia. Le icone bizantine, realizzate anche da una parrocchiana, l’iconografa Daniela Messineo, come «segno della Chiesa indivisa», hanno incuriosito alcuni padri ortodossi, che hanno avanzato la richiesta al parroco. «A breve saranno ultimate le procedure in Vicariato», conferma Di Tora. «È un segno importante di ospitalità e fratellanza cristiana da parte del parroco e della diocesi di Roma», dice Siluan. La Settimana di preghiera si concluderà mercoledì prossimo, alle ore 17.30, con la consueta celebrazione dei vespri della solennità della conversione di san Paolo Apostolo presieduti da Papa Francesco nella basilica di San Paolo fuori le Mura.
ma credete che qualcuno al di fuori di voi prenda sul serio le vostre sceneggiate??? E poi quando mai tra voi ci sono stati muri, se siete sempre stati in comunione tra di voi, una ben triste comunione, di cui vorreste gloriarvi e compiacervi… mettendo in scena queste vostre sceneggiate….
Vorrei far notare questa frase: “Dodici ragazzi di diverse confessioni religiose lo abbattono”.
Si sarebbe dovuto semmai scrivere: “Dodici ragazzi di diverse confessioni cristiane lo abbattono.”
Mi pare sintomatico della totale confusione che regna in casa Avvenire, e altrove, il non saper neppure distinguere tra un (già deplorevole) dialogo ecumenico (che è inter-cristiano) e un generico dialogo religioso aperto a tutti.
Veramente Cristianesimo e Cattolicesimo sono sinonimi! Musulmani e protestanti appartengono a Sette di eretici, gli uni quanto gli altri: non vi è alcuna sostanziale differenza! Quindi Avvenire è stato, suo malgrado, assai preciso. Se solo avesse scritto “di diverse FALSE confessione religiose(essendo compresa la setta conciliare e verosimilmente assente qualsivoglia esponente della Chiesa Cattolica)”, ci saremmo trovati di fronte ad una definizione addirittura perfetta!
La sostanziale differenza è che i musulmani vogliono invaderci, sottometterci e massacrarci, gli eretici no. Come differenza mi sembra alquanto significativa.
Riguardo agli “scismatici ortodossi”, molto meglio loro della gran parte dei “cattolici” di oggi.
Ribadisco, nessuna differenza sostanziale semmai accidentale! Salus Animarum suprema Lex: ad essa (forse) attentano maggiormente i protestanti che i musulmani, quindi…
Alessandro,
se vuoi ribadire ribadisci pure… resta il fatto che i musulmani mettono bombe, violentano, quando possono ammazzano e quando riescono invadono.
I protestanti sappiamo a mala pena chi siano.
Quindi… da parte mia tra chi fà di tutto per distruggerci e chi fà solo delle misere chiacchiere sottovoce al suo Paese io vedo una differenza totale.
Se vuoi vederla come accidentale vedila pure così, ma i fatti restano quelli che sono.
@Alessio
anche i protestanti si sono un tempo resi colpevoli di atroci persecuzioni nei confronti dei cattolici. Per questo parlo di differenze accidentali. Gli scismatici sono eretici e i “cattolici” di oggi cui ti riferisci presumo pure loro lo siano. Per cui la tua preferenza verso i sedicenti ortodossi è del tutto illogica! Oltretutto il mio primo commento si riferiva ad un contesto “liturgico”, quindi il discorso rientrava nell’ambito teologico, non c’era alcun motivo di muovere la tua obiezione. Anche io sono consapevole e deploro le intenzioni della setta maomettana!
Alessandro,
non importa nulla del tempo che fu, importa di come stanno le cose adesso.
Ed il problema di gran lunga più importante è di tipo fisico, non liturgico nè teologico.
Che Erik abbia una visiona distorta del Cristianesimo non è bello, ma tutto sommato chissenefrega, ma che Abdul si lanci con un camion contro una folla è tutt’altra storia.
Inoltre Erik quando va in un Paese straniero, una volta che ha finito quel che ha da fare (vacanza, lavoro…), se ne torna a casa sua, e l’unico danno che generalmente crea è rovinare il paesaggio con i suoi orridi abbinamenti di vestiario.
Abdul invece dove arriva cerca subito di sfruttare, di piantare radici, di sottomettere, di fare del male…
Quindi mi risulta più che palese che la differenza tra protestanti e islamici sia abissale.
Per quanto riguarda gli ortodossi, è evidente che costoro facciano rispettare importanti aspetti della Tradizioni, scismatici o no, molto di più di quanto non avvenga nei Paesi (ex)cattolici.
Facendo un banalissimo esempio, in Italia la “Chiesa” contro i pederasti apre la bocca sì e no, più no che sì, nei Paesi ortodossi se i depravati si fanno vedere fare buffonate per strada vengono presi a botte con tanto di benedizione dei preti locali.
Chi dovrei preferire, secondo te?
Mi dispiace, ma non possiamo accomunare chi crede in Cristo, seppure in modo distorto e falso, da chi non ci crede affatto (qui prescindo dalla vecchia teoria, che se non erro risale al damasceno, dell’Islam come ersia cristiana: teoria che mi sembra francamente insostenibile; anche perché sennò dovremmo dare ragione a chi dice che crediamo nell stesso Dio…).
Ricordiamoci che la preghiera per l’unità dei cristiani risale a ben prima del concilio, e aveva il lodevole scopo di pregare per il ritorno degli eretici alla (allora) vera Chiesa di Roma, ed era cosa diversa rispetto alla missione verso i non cristiani.
Ricordiamoci anche che già i Padri della Chiesa ritenevano, per esempio, valido il battesimo seppure impartito da eretici (e che anche in tempi non sospetti, in caso di conversione al cattolicesimo di un acattolico, la Chiesa generalmente ribattezzava solo sub-iudice).
In secondo luogo, anche se non si è d’accordo con quanto ho appena scritto, è indubitabile che la chiesa conciliare abbia sempre distinto tra acattolici, ma cristiani, e non cristiani (a partire dai documenti stessi del concilio): quindi l’imprecisione terminologica di Avvenire resta sintomatica della loro totale confusione.
E non possiamo nemmeno fare confusione tra chi compie attentati e chi non lo fà, tra chi vuole invaderci e chi non se lo sogna manco da lontano.
Non possiamo fare confusione tra chi rappresenta una minaccia (vista la debolezza dell’Europa attuale) e chi invece no.
Vogliamo considerarlo, anche questo aspetto???
“Mi dispiace, ma non possiamo accomunare chi crede in Cristo, seppure in modo distorto e falso, da chi non ci crede affatto”
Relativamente alla partecipazione ad un atto liturgico(o preteso tale) si può eccome, anzi si DEVE! Legga Mortalium Animos(invece della carta straccia conciliare e postconciliare) e magari si faccia venire dei Dubia, prima che sui Amoris Laetitia, pure sulla possibilità che i falsi pontefici conciliari e post conciliari l’abbiano di fatto cestinata! Infatti chi, a suo dire, “crede in Cristo in modo distorto e falso”, intanto NON crede(non vi è infatti Fede soprannaturale) e secondariamente se anche credesse in qualcuno, questo qualcuno non sarebbe Cristo! Ai cattolici è dunque fatto divieto di partecipare, non solo a celebrazioni liturgiche o pseudo tali, ma anche a riunioni, insieme agli infedeli e agli eretici. A me di quello che “insegna” il conciliabolo vaticano secondo non me ne può fregar di meno e mi auguro che un giorno non freghi nulla nemmeno a lei di quella maleodorante spazzatura!
Ma per carità,non facciamoci di questi calcoli per portarci dove, a dire quelli si gli altri no? Noi siamo! Cari miei state valutando male.Vi state giocando la reputazione davanti a Dio
Lui che è morto in croce per ognuno di noi.
Ad Alessandro: mi sembra che non abbia capito nulla di quanto ho scritto.
E se devo proprio essere sincero, neanche di quello che ha sempre detto e fatto la Chiesa pre-conciliare.
Hanno capito tutto quelli come lei e questo basta e avanza! Mi raccomando, avanti tutta: i i problemi sono Bergollum, la teologia del processo e Amoris Laetitia, e’ fuor di dubium ? . Siam sempre lì: qui Deus cult perdere, dementat prius!?
Il problema più grosso di oggi è l’invasione islamica, che Bergollum con la sua cricca d’apostati incoraggia al massimo ; in secondo luogo vi è la perversione della società, che anche se non arrivano ancora ad incoraggiare di certo non ostacolano.
Dei protestanti chissenefrega, ora della fine!
‘Sti cellulari… pensavo non fosse partito!
La necessità più grande di oggi, di ieri e di domani, caro Alessio, è, è stata e sarà quella di conservare integra ed inviolata la Santa Fede Cattolica! L’invasione islamica era stata programmata da tempo e, con o senza Bergoglio, avrebbero comunque in ogni modo cercato di attuarla e incentivarla, dal momento che per molti è pure foriera di ingenti interessi economici e politici, perciò non sarebbe nemmeno servita una grande opera di convincimento o indottrinamento! La gente crepa ogni giorno con o senza i musulmani, tagliatori di teste! Forse è il caso che ti preoccupi di rivedere le tue priorità(tra le quali potrà benissimo starci la preoccupazione per l’invasione islamica purché non sia al primo posto). Ogni giorno può essere l’ultimo e il Giudizio di Dio coglierci quando meno ce l’aspettiamo e, senza tanti giri di parole, la tessera di Forza Nuova da sola non garantisce la Salvezza dell’Anima! Detto questo, sai che stiamo dalla stessa parte quindi non venirmi a fare le pulci per dei commenti che oltretutto si inseriscono in ben altro contesto! Io mi sono limitato a commentare un articolo sull’ecumenismo liturgico non sui benefici o meno dell’invasione islamica, suvvia! Non ho alcun intento polemico nei tuoi confronti, sia chiaro, e trovo sacrosante gran parte delle tue parole ma, in questo caso, rimangono oggettivamente off topic!
Alessandro
Facciamola breve. Il problema più immediato è di tipo fisico, non teologico.
I protestanti non sono pericolosi, i musulmani lo sono. E questo senza tanti giri di parole.
La gente crepa ogni giorno, ma una cosa è crepare ed un’altra cosa è avere un Paese invaso da quell’infamissima feccia. Finchè si sbaglia ma si ha il controllo del territorio ci si può riprendere, anche da situazioni moralmente gravissime (vedi Russia ed a Dio piacendo, chissà, Stati Uniti almeno in parte), quando si viene invasi e sottomessi è tutto finito.
Per questo l’invasione mi preoccupa di più, perchè dalla presenza di quei maledetti non ci si può certo salvarsi con la redenzione… in certi casi, per liberarsi di loro sarebbe ormai necessaria una guerra civile (Francia, Belgio…).
Ho visto che il rompiballe ha commentato dopo di te, probabilmente inserendosi nella nostra conversazione.
Come me, credo che anche tu non ti sprecherai a dargli corda.
Alssandro
devo dire che sono perfettamente d’accordo su quanto scritto da lei.Finalmente si incomincia a parlare in maniera seria,almeno in questo contesto.
Alessio
Non fermarti sempre a misurar la pressione agli islamici per vedere quanto sale.Fintantoche’ sarai impegnato in questo non avrai modo di vedere chi sta in buona salute…..
Te lo dico,perché tu possa evitare, eventualmente,di entrare in confusione.
La Parola di Dio; il resto,non è così determinante,al fine della nostra salvezza.