Volentieri offriamo ai nostri lettori una meditazione utilissima per questa fase di crisi nella Chiesa, nonché per le molteplici prove che tutti sperimentiamo nelle nostre vite. Fonte: sursum.corda-dominum.blogspot.it [RS]
A proposito dell’abbandono in Dio (indicatissimo contro le ansie e le afflizioni), ecco cos’ha scritto, su ispirazione dello stesso Gesù, don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano nato nel 1882 e morto nel 1970 in concetto di santità, terziario francescano, traslato e sepolto nella parrocchia dell’Immacolata di Lourdes e San Giuseppe dei Vecchi in Napoli, nella sua autobiografia “Fui chiamato Dolindo, che significa dolore”:
“Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose. Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi e cambiare così l’agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero della tribolazione, e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, all’altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo e il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge. Quante cose io opero quando l’anima, nelle sue necessità spirituali e in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi “PENSACI TU”, chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle; ne avete moltissime quando in preghiera è un affidamento pieno a me. Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete… Vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma che gliela suggeriscono.Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater:
“SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”, cioè sii glorificato in questa mia necessità
“VENGA IL TUO REGNO”, cioè tutto concorra al Tuo regno in noi e nel mondo:
“SIA FATTA LA TUA VOLONTA’”, ossia pensaci Tu.
Io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: “Sia fatta la Tua volontà, pensaci Tu”. Ti dico che io ci penso. E’ contro l’abbandono la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E’ come la confusione dei fanciulli quando pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci loro, intralciando con le loro idee e i loro capricci infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornate il pensiero dal futuro come da una tentazione. Riposate in me credendo alla mia bontà, e vi giuro per il mio amore che, dicendomi con queste disposizioni: “PENSACI TU”, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco. E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi porto nelle mie braccia, poiché non c’è medicina più potente di un mio intervento d’amore. Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E’ questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono per beneficiarvi e come mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in prega delle iniziative umane, Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessun affidamento in voi: io spargo tesori di grazie quando voi siete nelle piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in poco, o se le cercate, siete nel campo naturale, seguite quindi il percorso naturale delle cose che è spesso intralciato da Satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi. Opera divinamente chi si abbandona a Dio, Quando vedi che le cose si complicano, dì con gli occhi dell’anima chiusi: “GESU’, PENSACI TU”. E distràiti, perché la tua mente è acuta… per te è difficile vedere il male. Confida in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio Amore. Io ci penserò, ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell’immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e dì con tutta l’anima: “GESU’, PENSACI TU”. Non temere, ci penso Io. E tu benedirai il tuo nome umiliando te stesso. Le tue preghiere non valgono un patto di fiducioso abbandono; ricordatelo bene.
Non c’è novena più efficace di questa:
“O GESU’, MI ABBANDONO IN TE, PENSACI TU”
“ABBANDONATI AL MIO CUORE… E VEDRAI”.
Voglio che tu creda nella mia onnipotenza, e non nella tua azione: che tu cerchi di mettere in azione me, non te negli altri. Tu cerca la mia intimità, esaudisci il mio desiderio di averti, di arricchirti, di amarti come voglio. Lasciati andare, lasciati riposare in me. Lasciami sfogare su di te continuamente la mia onnipotenza. Se tu rimarrai vicino a me e non ti preoccuperai di fare per conto tuo, di correre per uscire, per dire di avere fatto, mi dimostrerai che credi nella mia onnipotenza e io lavorerò intensamente con te quando parlerai, andrai, lavorerai, starai in preghiera o dormirai perché “ai miei diletti do il necessario anche nel sonno” (salmo 126). Se starai con me senza voler correre, né preoccuparti di cosa alcuna per te, ma la rimetterai con totale fiducia a me, io ti darò tutto quello che ti necessita, secondo il mio disegno eterno. Ti darò sentimenti che voglio da te, ti darò una grande compassione verso il tuo prossimo e ti farò dire e fare quello che Io vorrò. Allora la tua azione verrà dal mio Amore. Io solo, non tu con tutta la tua attività, potrò fare dei figli nuovi, che nascono da me. Io ne farò tanti di più quanto più tu vorrai essere un vero figlio quanto il mio Unigenito, perché lo sai che “se farai la mia Volontà mi sarai fratello, sorella e madre” per generarmi negli altri, perché Io produrrò nuovi figli, servendomi di veri figli. Quello che tu farai per riuscire è tutto fumo in confronto a quello che faccio Io nel segreto dei cuori per quelli che amano. “Rimanete nel mio Amore…se rimarrete in me e rimangono in voi le mie parole, chiedete quello che volete e vi sarà dato” (Gv 15).
Grande sacerdote, don Dolindo. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona, sebbene negli anni 50 -60 abitassi a meno di un chilometro dalla sua parrocchia, ma tutti nel quartiere ne conoscevano la santità
Bellissima…grazie!!
Riflessione bella e profonda..grazie
Grazie, un motivo un po’ per seguire Radio Spada. Quando RS tratta- giustamente- dei mali della Chiesa attuale fa venire un po’ di turbamento.
Come ha detto uno dei fondatori “Radio Spada non nasconde la realtà puzzolente…”….”non si fa illusioni” ecc.
Però quando Radio Spada segnala queste perle, beh, c’è solo da ringraziare. Io conoscevo questa preghiera ispirata, molto più di una riflessione. Su D.Dolindo invito a vedere alcuni video: si parla di bilocazioni, se non ricordo male, oppure di apparizioni del medesimo D.Dolindo in Toscana, ad una signora che non poteva certo conoscerla. Anche Padre Pio conosceva di fama D.Dolindo, tanto che diceva ai napoletani “perché venite da me? Voi avete D.Dolindo”.
Avanti, Radio Spada, avanti con altre perle tratte dal bimillenario tesoro della Santa Chiesa. Noi ne conosciamo solo lo 0,0000000000000000000000000001%.
E non ne sentiamo quasi mai parlare nelle omelie.
È Gesù che parla … lo sento …
Grazie Radio Spada!