don pierpaolo petrucci
di Massimo Viglione
Io sono, come noto, un cattolico legato alla tradizione di sempre. Ma, all’interno del mondo della Tradizione, sono forse uno dei meno “clericalisti”.
Ho conosciuto vari sacerdoti in questi quasi 25 anni di conversione nella mia vita, ma molti meno di quanto avrei potuto conoscerne. Né ho mai fatto molto per frequentarli in maniera costante. Ne ho conosciuti di conservatori, di molto conservatori, di tradizionali, di tradizionalisti. Qualcuno anche non conservatore. Sebbene sia sempre stato legato al Rito Romano Antico e al mondo della tradizione.

Avevo conosciuto due ottimi sacerdoti tradizionali, uno più anziano di me (anche se non molto), un altro più giovane. La Chiesa della misericordina ha distrutto il loro ordine, umiliato il fondatore e annientato le loro strutture e ora questi due sacerdoti sono uno a Fatima e l’altro in Inghilterra. E il fondatore vive come un ricercato, pur essendo un santo, tenuto a battesimo, per altro, da un altro perseguitato, un certo padre Pio da Pietrelcina.

Mi sono detto, in un momento di difficoltà personale in cui, per la prima volta in vita mia, sentivo davvero il bisogno del sostegno di un degno e giusto sacerdote: devo andare dove non può proprio arrivare la Chiesa della misericordina, con cui è proprio inutile perdere tempo. Ma non è facile trovare un sacerdote speciale, solo perché lo cerchi da qualche parte specifica. È un po’ come la moglie: se ci fosse un posto dove trovarla di sicuro, tutti andrebbero lì… Ma non c’è: certe cose si trovano solo con l’aiuto di Dio.

Soprattutto si trovano senza cercarle. E, infatti, neanche a farlo apposta, avevo trovato un santo sacerdote, forse come lo cercavo da anni, ma senza cercarlo particolarmente, anche perché, come già detto nel precedente post, non sono abituato ai padri spirituali e forse sono pure un po’ stagionato ormai per averne uno.
È un tradizionalista, la categoria di quelli duri, quelli rigidi, ecc. E in effetti dal punto di vista teologico, dottrinale, liturgico e ideologico, tale è. E, del resto, così deve essere e così lo cerco io.

Ma dal punto di vista umano non ho mai conosciuto un sacerdote più squisito, intelligente, comprensivo, di quella comprensione che nasce dalla santità personale mista all’esperienza di una vita di sacerdozio vissuto come missione e sacrificio per il bene delle anime e con amore per la Chiesa e la sua immutabile Tradizione.
La sua serenità, la sua allegria e il suo volto fiducioso sono lo specchio di un’anima che riposa in Dio.
In un momento non difficile, ma difficilissimo, il più difficile, della mia vita, negli ultimi quattro anni, ho trovato in questo sacerdote l’abbraccio di un uomo di Dio. Ho trovato il sorriso, la comprensione profonda dei problemi, mai un giudizio e al contempo la fermezza e la lucidità dei confini della verità. Anche il sostegno.

Mi sono detto: forse esageri, guarda un po’ cosa ne pensano gli altri. Mi sono guardato intorno e ho visto giovani, meno giovani, uomini, donne, anziani, intere comunità provare il mio medesimo giudizio e lo stesso affetto, quando non ancora maggiore.
Ho visto un uomo che ha messo su una scuola parentale, rifondato la Milizia dell’Immacolata, creato un apostolato giovanile con decine di ragazzi e ragazze legati dall’amore alla Fede e alla liturgia tradizionale, istituito un corso parauniversitario di formazione per adulti, organizzare convegni culturali tra i più seguiti, e altro ancora. Soprattutto un instancabile organizzatore degli esercizi spirituali, che ha predicato a centinaia di persone se non di più.

Al di là delle divisioni ecclesiastiche e teologiche e liturgiche che ci lacerano tutti, ho visto un uomo stimato da tutti. Senz’altro non perfetto, ma stimato da tutti i fedeli.

Ora, quest’uomo, è stato destituito di punto in bianco, da un giorno all’altro, dalla sua congregazione, che non ha saputo nemmeno attendere qualche mese la fine naturale del mandato, e lo ha spedito in Inghilterra (sta diventando una moda…). Rabbia, sconcerto, delusione di centinaia di fedeli non sono serviti. Solo uno scarno gelido comunicato – in cui si vuole chiaramente dire ai fedeli italiani di starsene zitti e buoni – è stata la preventiva risposta a una grande raccolta di firme in favore di questo sacerdote, il quale, sia chiaro, nel frattempo non ha mai detto una sola parola in pubblico e in privato contro i suoi superiori. Mai!

E, stavolta, non posso prendermela nemmeno con la misericordina… Almeno, non in maniera diretta. Ma, forse, come “segno dei tempi”.

Con questo post [originariamente] su Facebook, che forse non interesserà molti dei miei usuali amici, intendo testimoniare comunque la mia profonda e convinta stima verso Don Pier Paolo Petrucci e lo faccio ora che non è nient’altro che un sacerdote semplice e pure “punito” ed esiliato, e già abbandonato da qualche suo amico e beneficato.
Come è mia natura, mi schiero con chi perde e non ha potere. Ma questa volta, lo faccio in maniera ancor più convinta, proprio in relazione alla persona e al sacerdote in questione, cui tengo a esprimere la mia personale gratitudine. Il suo consiglio sulla decisione più importante della mia vita resterà per sempre con me, così come il suo aiuto nei giorni del bisogno.
Questi sono i giorni in cui si deve essere veramente legati solo al Fondatore della Chiesa e alla sua Immacolata Madre, con il tramite inevitabile di qualche santo o almeno buon sacerdote di vera fede tradizionale. Ma senza dirlo troppo in giro…

In attesa di giorni migliori. E chissà che anche questo, a modo suo, è un segno dei tempi.