Avevo conosciuto due ottimi sacerdoti tradizionali, uno più anziano di me (anche se non molto), un altro più giovane. La Chiesa della misericordina ha distrutto il loro ordine, umiliato il fondatore e annientato le loro strutture e ora questi due sacerdoti sono uno a Fatima e l’altro in Inghilterra. E il fondatore vive come un ricercato, pur essendo un santo, tenuto a battesimo, per altro, da un altro perseguitato, un certo padre Pio da Pietrelcina.
Mi sono detto, in un momento di difficoltà personale in cui, per la prima volta in vita mia, sentivo davvero il bisogno del sostegno di un degno e giusto sacerdote: devo andare dove non può proprio arrivare la Chiesa della misericordina, con cui è proprio inutile perdere tempo. Ma non è facile trovare un sacerdote speciale, solo perché lo cerchi da qualche parte specifica. È un po’ come la moglie: se ci fosse un posto dove trovarla di sicuro, tutti andrebbero lì… Ma non c’è: certe cose si trovano solo con l’aiuto di Dio.
Soprattutto si trovano senza cercarle. E, infatti, neanche a farlo apposta, avevo trovato un santo sacerdote, forse come lo cercavo da anni, ma senza cercarlo particolarmente, anche perché, come già detto nel precedente post, non sono abituato ai padri spirituali e forse sono pure un po’ stagionato ormai per averne uno.
È un tradizionalista, la categoria di quelli duri, quelli rigidi, ecc. E in effetti dal punto di vista teologico, dottrinale, liturgico e ideologico, tale è. E, del resto, così deve essere e così lo cerco io.
Ma dal punto di vista umano non ho mai conosciuto un sacerdote più squisito, intelligente, comprensivo, di quella comprensione che nasce dalla santità personale mista all’esperienza di una vita di sacerdozio vissuto come missione e sacrificio per il bene delle anime e con amore per la Chiesa e la sua immutabile Tradizione.
La sua serenità, la sua allegria e il suo volto fiducioso sono lo specchio di un’anima che riposa in Dio.
In un momento non difficile, ma difficilissimo, il più difficile, della mia vita, negli ultimi quattro anni, ho trovato in questo sacerdote l’abbraccio di un uomo di Dio. Ho trovato il sorriso, la comprensione profonda dei problemi, mai un giudizio e al contempo la fermezza e la lucidità dei confini della verità. Anche il sostegno.
Mi sono detto: forse esageri, guarda un po’ cosa ne pensano gli altri. Mi sono guardato intorno e ho visto giovani, meno giovani, uomini, donne, anziani, intere comunità provare il mio medesimo giudizio e lo stesso affetto, quando non ancora maggiore.
Ho visto un uomo che ha messo su una scuola parentale, rifondato la Milizia dell’Immacolata, creato un apostolato giovanile con decine di ragazzi e ragazze legati dall’amore alla Fede e alla liturgia tradizionale, istituito un corso parauniversitario di formazione per adulti, organizzare convegni culturali tra i più seguiti, e altro ancora. Soprattutto un instancabile organizzatore degli esercizi spirituali, che ha predicato a centinaia di persone se non di più.
Al di là delle divisioni ecclesiastiche e teologiche e liturgiche che ci lacerano tutti, ho visto un uomo stimato da tutti. Senz’altro non perfetto, ma stimato da tutti i fedeli.
Ora, quest’uomo, è stato destituito di punto in bianco, da un giorno all’altro, dalla sua congregazione, che non ha saputo nemmeno attendere qualche mese la fine naturale del mandato, e lo ha spedito in Inghilterra (sta diventando una moda…). Rabbia, sconcerto, delusione di centinaia di fedeli non sono serviti. Solo uno scarno gelido comunicato – in cui si vuole chiaramente dire ai fedeli italiani di starsene zitti e buoni – è stata la preventiva risposta a una grande raccolta di firme in favore di questo sacerdote, il quale, sia chiaro, nel frattempo non ha mai detto una sola parola in pubblico e in privato contro i suoi superiori. Mai!
E, stavolta, non posso prendermela nemmeno con la misericordina… Almeno, non in maniera diretta. Ma, forse, come “segno dei tempi”.
Con questo post [originariamente] su Facebook, che forse non interesserà molti dei miei usuali amici, intendo testimoniare comunque la mia profonda e convinta stima verso Don Pier Paolo Petrucci e lo faccio ora che non è nient’altro che un sacerdote semplice e pure “punito” ed esiliato, e già abbandonato da qualche suo amico e beneficato.
Come è mia natura, mi schiero con chi perde e non ha potere. Ma questa volta, lo faccio in maniera ancor più convinta, proprio in relazione alla persona e al sacerdote in questione, cui tengo a esprimere la mia personale gratitudine. Il suo consiglio sulla decisione più importante della mia vita resterà per sempre con me, così come il suo aiuto nei giorni del bisogno.
Questi sono i giorni in cui si deve essere veramente legati solo al Fondatore della Chiesa e alla sua Immacolata Madre, con il tramite inevitabile di qualche santo o almeno buon sacerdote di vera fede tradizionale. Ma senza dirlo troppo in giro…
In attesa di giorni migliori. E chissà che anche questo, a modo suo, è un segno dei tempi.
Come è mia natura, mi schiero con chi perde e non ha potere. Ma questa volta, lo faccio in maniera ancor più convinta, proprio in relazione alla persona e al sacerdote in questione, cui tengo a esprimere la mia personale gratitudine.
Vero, confermo anche io. Dispiacere, sgomento per la decisione; stima e affetto per Don Pierpaolo, autentico uomo di Dio.
mi piace in modo particolare la chiusa di questa confessione, soprattutto nella sua prima parte:: “Questi sono i giorni in cui si deve essere veramente legati solo al Fondatore della Chiesa e alla sua Immacolata Madre….”. Difatti il Fondatore della Chiesa non ha mai detto: “avrete sempre un papa con voi”, ma sì invece: “Io sarò sempre con voi”…
Peccato per la seconda parte, piuttosto utopistica: “… con il tramite inevitabile di qualche santo o almeno buon sacerdote di vera fede tradizionale.” Dove trovarlo, concretamente e non troppo fuori portata???
Ho conosciuto don Petrucci da poco. Infatti ho iniziato a frequentare il Corso di formazione del Cristiano in tempi di crisi che è iniziato a Novembre ad Albano. Già l’avevo notato dopo una sua magistrale lezione di introduzione alla Teologia e speravo di potergli chiedere un colloquio, contento di avere trovato un interlocutore autorevole di cui avere fiducia. Mi sorprende l’urgenza di questa destituzione ed allontanamento fuori dell’Italia che mi suggerisce di vedere in questo la conseguenza di qualche ragione emotiva contro di lui (gelosia?) da parte dei suoi confratelli di Comunità: eh, proprio sì! perchè queste porcate possono avvenire solo in famiglia! Mi dispiace, non appena mi sono allontanato da casa per un corso di formazione religiosa, essermi imbattuto, proprio nella Fraternità di Lefebvre in questo disgustoso puzzo che ammorba il Mondo!
Non conosco personalmente don Petrucci ma ho molta stima dell’autore, il quale esprime un disagio autentico. Ci sono troppe cose che non vanno nella fraternita’ SSPX e credo che essi siano piu’ vicini alle idee di Bergoglio di quanto vogliano far credere. Sarebbe interessante credo un intervento, sulla SSPX oggi, da parte di Viglione perche’ credo che se ne parlera’ a breve.
Qualche anno fa ho potuto ascoltare dal vivo questo sacerdote e mi aveva fatto un’ottima impressione.
Lo ringrazio per il bene che mi ha fatto con la sua testimonianza di fedele figlio della Chiesa Cattolica… Che come tale, senza se e senza ma, ne paga ora le conseguenze.
Non sono gli onori del mondo, anche di quello ecclesiastico, la ricompensa che Nostro Signore da’ ai suoi fedeli servitori.
Anche questa, che ai nostri occhi e’ un’ingiustizia, Dio sapra’ trasformarla in bene…
Certo che, a viste umane , rimpiango il bene che avrebbe potito fare qui in Italia.
Sono certa che la preghiera e la riconoscenza di quanti ha beneficato nella Fede non verrsnno meno anche la’dove i suoi superiori lo hanno mandato.
Ho conosciuto personalmente Don Pierpaolo Petrucci in più’ occasioni,durante gli Esercizi Spirituali tenuti ad Albano e ne ho avuto subito un’ottima impressione di un uomo di Dio,che si e’rivelata tale durante i vari incontri,che ne sono seguiti.Dove andrà si porterà il bene che ha fatto insieme all’affetto degli amici con la certezza che Dio scriverà diritto sulle righe di certe decisioni che piovono improvvise.Lo ricorderò sempre nelle mie preghiere.
Ho incontrato Mons. Fellay dopo un giro del seminario, i lavori di rifinitura erano momentaneamente sospesi per assicurare l’ospitalità necessaria per i numerosi ospiti della giornata. Il lavoro è progredito abbastanza da permettere l’adorazione, la preghiera e l’inizio dei corsi. La nostra conversazione è stata resa possibile dalla gentilezza degli addetti alle relazioni con i media e dei sacerdoti della Fraternità.
“Quasi pronta”
Ho chiesto al vescovo se avesse buone notizie da condividere sullo stato della Prelatura personale che si dice sia stata offerta da Roma al fine di integrare pienamente e in modo permanente la Fraternità nella vita della Chiesa universale. Il vescovo ha descritto gli attuali accordi come “quasi pronti” e in fase di ritocco finale; il suo comportamento e la sua espressione esprimevano fiducia e serenità. Quando ho chiesto dello stato della questione liturgica, egli mi ha subito risposto che gli sviluppi delle procedure canoniche avevano già superato quel punto. Ma, ha detto, “il problema non è lì”, ma col Vaticano II.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1715_Rorate_Caeli_Conversazione_Fellay.html
“I modernisti”
Il vescovo ha detto che “c’è un sacco di pressione da parte di quelli che noi chiamiamo i modernisti” per rendere le cose impossibili circa l’integrazione della Fraternità.
Egli ha detto che qui è in ballo “una certa mentalità” e “lei sa che è molto difficile cambiare mentalità”; si tratta della mentalità di “una certa generazione” e queste cose “richiedono tempo”. Ha detto che dobbiamo arrivare a un punto in cui è possibile che, riguardo ai detti punti in questione del Vaticano II, si possa “non essere d’accordo e tuttavia continuare ancora ad essere cattolici”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1715_Rorate_Caeli_Conversazione_Fellay.html
Quindi i fedeli della S. PIo X che non vogliono accordi con i modernisti del Vaticano sono anch’essi modernisti.
https://www.youtube.com/watch?v=6wPfjK4cCHM
INTERVISTA DON PIERPAOLO PETRUCCI
– Altri osservatori, forse un po’ maligni, sospettano che la concessione di Papa Francesco sia stata presa a fronte di contropartite dottrinali, per quanto non espresse, da parte della FSSPX. In realtà, per quanto ci può dire, a che punto sono realmente i rapporti attuali fra la Fraternità e Roma?
Sono anni che la nostra Fraternità è accusata da certi ambienti di contropartite, patti segreti o compromessi con le autorità romane. È una fortuna per queste persone che la paranoia non sia una malattia mortale! Basta leggere gli articoli ed i libri che pubblichiamo per rendersi conto di come la nostra posizione sia rimasta invariata. Raccomando in particolare a questo proposito l’edizione italiana, appena uscita, del libro di don Gaudron: Catechismo della crisi nella Chiesa, una bella sintesi della dottrina cattolica in opposizione agli errori conciliari.
http://www.sanpiox.it/vita-del-distretto/1648-intervista-a-don-pierpaolo-petrucci-2
“Il libro ci aiuta a capire come si sia potuti arrivare, già nel 2001, alla dichiarazione dell’attuale Superiore generale della FSSPX secondo cui: “il Concilio Vaticano II è accettabile al 95%” (cfr. ‘DICI’, n. ° 8, 18 maggio 2001) (4). Dichiarazione che incontrò l’opposizione immediata di mons. Richard Williamson dagli Usa in un fascicolo del Bollettino americano della FSSPX, “Lettera agli amici e benefattori”, in cui definiva “i contatti con Roma” (“contacts with Rome”) “un tradimento”, ponendovi – per il momento – una pietra tombale infine ad Albano Laziale nella riunione del “Distretto italiano della FSSPX” del 26 aprile 2002.
L’infausta formula “Vaticano II accettabile al 95%” passata per un decennio sotto un imbarazzato silenzio è stata rilanciata nel settembre-ottobre del 2012 in concomitanza con l’espulsione dalla FSSPX di mons. Williamson, che era divenuto un ostacolo troppo grande per gli accordi “diplomatici”, come aveva detto il card. Castrillon Hoyos l’11 maggio 2001 in Germania ai sacerdoti della Fraternità S. Pietro”.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV395_Accordo_discreto_non_segreto.html
anch’io desidero unirmi ai commenti di stima e affetto verso il caro don Pierpaolo. Sono addolorata per questa decisione ingiusta e malevola. Comprendo il silenzio e l’obbedienza di don Pierpaolo, ma per l’Italia é una grande perdita, e credo anch’io che sia un segno dei tempi. Anche per me la sua parola è stata di conforto e sollievo, cosa rara nei sacerdoti di oggi, anche nella Fraternità, e anche all’ estero. L’ultima volta l’ho visto a Econe, per le ordinazioni, e ho avuto l’impressione che fosse stanco e sofferente, nonostante il suo sorriso accogliente. Desidero ringraziarlo per il bene che ha fatto all’Italia e a me specialmente. Spero di poterlo rivedere, perché non voglio perderlo. E non sono l’unica.
Non sono a conoscenza di quanti sacerdoti hanno lasciato la FSSPX, ma sicuramente appena dopo la nomina dei 4 vescovi sono stati in parecchi e con diverse motivazioni. Per esempio, si è costituita la FS San Pietro di cui conosco personalmente un sacerdote semplicemente magnifico, ma prigioniero dal suo concetto di obbedienza a Roma. In fin dei conti la Chiesa è – e deve essere – Una Apostolica e Romana. Posso immaginare che anche don Pierpaolo sia un sacerdote magnifico. In ogni modo vi chiedo: cosa farà questo sacerdote? come si manterrà? Forse si incontrerà in Inghilterra con fra Serafino Lanzetta? come possiamo aiutare questi veri preti? Gnocchi ed altri hanno costituito una associazione benefica che li aiuta a sopravvivere. E noi fedeli cosa aspettiamo a fare una bella dimostrazione con tanto di striscione in piazza San Pietro? Possiamo forse accontentarci di protestare sui vari blog? Cerchiamo al meno di capire e convincerci in modo definitivo che il sig Bergoglio decisamente non è Papa e che occupa abusimante il soglio di Pietro. A Treviso hanno venduto un convento in pieno centro delle suore Carmelitane per 2,5 milioni, contemporaneamente il vescovo promuove la “integrazione” dei mussulmani – che mai si integreranno – e quasi ci obbliga a portarceli in casa al meno 1 per famiglia. Quanto riporto è frutto di svariate conferenze a cui ho assistito con gli irresponsabili inviati all’uopo incominciando da mons Perego, il responsabile della Caritas di Treviso e i vari pseudo preti in Lacoste. Ma stiamo scherzando? Guardate che questi traditori della Fede – Bergoglo compreso – fanno tutto con metodo preciso e non scherzano! Personalmente seguo il principio per cui si è fuori della Chiesa “de facto”, e a prescindere da qualsiasi sentenza o giudizio di terzi, se si professa l’eresia.
Guardi che non ha lasciato la Fraternità è stato solo spostato di sede.
La ringrazio per l’informazione e sono contento che non sia in mezzo alla strada. In effetti non seguo da vicino la FSSPX. La ragione è che a prescindere dalla assoluta onestà che posso riconoscere a questi preti, da come sono informato – male o bene – celebrano messe “una cum”, ossia in comunione con Bergoglio. Forse sbaglio, tuttavia – per un po’ di polemica il più rispettosa possibile, perché la sofferenza deve essere immane – vorrei sapere dai fedeli della FSSPX cosa decideranno quando la Nuova chiesa di Bergoglio si aggregherà alla LWF (i Luterani per capirci), o viceversa. Mi pare di capire che la questione in ballo si concluderà il 31 ottobre del 2017. S.E.& O.