Riportiamo un eloquente articolo pubblicato da Repubblica.it (edizione odierna). Grassettature nostre [RS]
“So che tanti pensano che la prima parola da dire sarebbe “scusa”: per le incomprensioni, per la freddezza, per la rigidità. Ma dovrebbe farlo qualcuno più importante di me. Io, invece, vi dico “grazie”, perché voi, Franco e Gianni, con la vostra ostinazione, ci avete dato la possibilità di pensare a una Chiesa in grande, accogliente, capace di andare oltre e di non lasciare indietro nessuno: la Chiesa che noi sogniamo”. Quando don Gian Luca Carrega finisce di pronunciare queste parole dall’ambone del santuario di Santa Rita, un velo di commozione ricopre gli occhi di Gianni Reinetti. È l’ultimo saluto al suo Franco, il compagno di una vita con cui cinque mesi fa, dopo un’attesa resa sempre più trepidante per la paura di non fare in tempo a vedere in Italia una legge sulle unioni civili, si erano uniti civilmente. La prima unione civile di Torino: un ottantatreenne e un ottantenne.
A presiedere la liturgia l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha inviato il suo delegato per la pastorale delle persone omosessuali. “Una chiesa fredda e non accogliente, una Chiesa che ci fa sentire giudicati: tutto questo – ha detto don Carrega commentando la lettera di san Paolo ai Romani – rischia di separarci dall’amore di Cristo. Ma il cristiano vero è ostinato e non smette di bussare alla porta di Dio, perché è convinto che il Signore è misericordioso. E voi, Franco e Gianni, siete stati ostinati”.
Tanto ostinati da scrivere all’ex premier Matteo Renzi per chiedere di fare in fretta ad approvare la legge Cirinnà; e a papa Francesco per reclamare accoglienza, anche negli ultimi momenti della vita: “Siamo anziani, fra non molto – scrivevano Franco e Gianni al rientro dal viaggio di nozze a Lourdes – ci presenteremo in Chiesa per l’ultima benedizione: saremo accolti o respinti?”. La risposta, stamattina, è arrivata dalle parole di don Gian Luca Carrega.
“Grazie, grazie a tutti voi”, ha ringraziato commosso Gianni al termine della cerimonia. “Sono stati 52 anni felici, con tutti gli alti e bassi che possono avere due persone che stanno insieme da tanto tempo. Oggi – ha fatto notare nell’ultimo saluto al suo Franco – ho voluto indossare gli stessi abiti che avevamo nel giorno in cui siamo stati uniti”. Gilet e cravatta grigia, camicia bianca. “Ho voluto che li indossassi anche tu – ha aggiunto – perché quel momento è stato il coronamento del nostro amore, del nostro essere famiglia“. A rendere l’ultimo omaggio a Franco c’erano amici, parenti, rappresentanti delle istituzioni, l’amico Giovanni Minerba, i portavoce del Torino Pride. C’erano anche gli “Amici della bontà”, il gruppo di cui Franco faceva parte: “Ricordiamo la tua gentilezza e la tua burbera simpatia”. Poi un canto, l’ultimo saluto, intonato davanti al feretro insieme a Gianni: “Ciao ciao ciao, devo andare vuol dire arrivederci e non addio. Vuol dire che ti voglio sempre bene; vuol dire non dimenticarmi mai”.
La nuova chiesa non ha perduto solo la Fede ma il ben dell’intelletto!
Don Carrega: “So che tanti pensano che la prima parola da dire sarebbe “scusa”: per le incomprensioni, per la freddezza, per la rigidità. Dovrebbe farlo qualcuno più importante di me, io invece vi dico grazie”
Ah si? grazie per aver tenuto rapporti omosessuali per un’intera vita ? questo insegna oggi la Chiesa (che fu) di Cristo ? si confermano le anime nel peccato, sapendole condannate all’inferno, anziché ammonirle, invitarle al pentimento, al ravvedimento ed al cambiamento di vita ? di questo voi preti dovrete render conto a NSGC; la pena a cui condannate questi poveri fratelli (e sorelle) sarà niente paragonata a quella che toccherà a voi, per aver tradito la missione affidatavi dal Cristo. Misericordiosi sicut Pater nè? Misericordia per tutti, purché permangano nel peccato, ovviamente, sull’esempio di quanto insegna il vostro attuale comandante in capo, come dimostrato dai suoi colloqui con Scalfari, Pannella, Bonino, ecc., ai quali ha detto apertamente che non intendeva affatto convertirli, incoraggiandoli anzi a proseguire le loro battaglie (per l’aborto, l’eutanasia, le unioni omosex e lesbosex, la perversione dell’infanzia con i libriccini che elogiano le unioni arcobaleno, il gender, ecc.). Ma verrà un giorno, diceva Fra’ Cristoforo nei “Promessi sposi”, ci pensino bene tutti i don Carrega dell’attuale chiesa…
La pseudoneokiesa bergogliosa nella sua turpe opera di annullamento del Cattolicesimo non si fà mancare nulla. Perchè mai dovrebbe farsi mancare le aperture verso IL PECCATO CHE DÀ SCHIFO ANCHE AI DEMONI? Tra l’altro è uno degli argomenti di punta dei compagni di loggia di Bergoglio…
Ci si aspetterebbe che, prossimi al grande confronto con la morte, la si smetterebbe – da parte di tutti: protagonisti sulla scena e registi occulti dietro le quinte – con il teatrino di tutta una vita e si farebbe posto, finalmente!!!, alla Verità.
Stolti fino all’ultimo? È la vostra decisione! La Verità rimarrà inesorabilmente ed eternamente Verità!!!
Dovremmo invece essere felici. Finalmente tutti d’accordo: chiesa, politica, il popolo, le associazioni gay.. Ricordo che don Carrega e’ specializzato in studi biblici. E’ chiaro che lo stravolgimento postconciliare ha snaturato, quasi pervertito, una corretta interpretazione della parola. Se il papa nelle omelie a Santa Marta puo’ permettersi di stravolgere il testo biblico, e’ solo perche’ gia’ avviene nelle universita’. Ha ragione don Carrega, per ora la chiesa non giudica i gay. Quando chiedera’ loro scusa, cioe’ accettera’ i gay come pienamente in comunione con la chiesa, allora saremo all’apostasia, cioe’ al termine ultimo della necrosi conciliare.
Un doncadréga ( 😀 ) che rinnega S.Paolo dicendo:
“Una chiesa fredda (non funzionano i caloriferi?) e non accogliente (provate con le entreneuse), una Chiesa che ci fa sentire giudicati: tutto questo rischia di separarci dall’amore di Cristo (magari è Cristo stesso che ve ne discaccia). Ma il cristiano vero è ostinato e non smette di bussare alla porta di Dio, perché è convinto che il Signore è misericordioso.”
Non solo!…
Il perito chimico/buttafuori ha detto che ci si può addirittura “Arrabbiarsi con Dio [perché] è come pregare”… 😮
Malimortà…
Si è bene “arrabbiarsi con Dio”, con lui cos’è bene fare, secondo la sua opinione? Prenderlo a botte in testa con una “bibbia” protestante sino a sfaldarla completamente?
lister
pensavo fossimo noi a giudicare la Chiesa , quindi, che ci possimo aspettare,l’amore di Cristo?
Certo,noi per come siamo, dei veri cristiani,dobbiamo essere ostinati nel bussare alla porta di Dio,nella convinzione, assoluta, che il Signore saprà’ usare la sua infinita Misericordia anche se spesso ci arrabbiamo nel pretendere ciò che vogliamo.
a dire il vero è Cristo che sta alla porta e bussa… quelle che bussano sono le vergini stolte a cui non viene aperto
“Sovra tutto ‘l sabbion, d’un cader lento/piovean di fuoco dilatate falde/come di neve in alpe sanza vento. . .tale scendeva l’etternale ardore/onde la rena s’accendea com’esca/sotto focile a doppiar lo dolore/ Sanza riposo mai era la tresca/delle misere mani, or quindi or quinci/escotendo da sé l’arsura fresca” (Inf. XIV,28/30 – 37/42). Cerchio 7° – violenti: il fuco di Sodoma che, nel canto XV, brucerà i sodomiti. Ecco l’accoglienza che forse ha avuto Franco, la stessa che forse avrà Gianni e la stessa che sarà riservata a Carrega, prima di essere scaraventato nella Giudecca dei traditori, se non si pente.
“Ecco l’accoglienza che forse ha avuto Franco, la stessa che forse avrà Gianni…”
“forse”, Professore?
– Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.-
S.Paolo ne è certo.
il “forse” è una doverosa aggiunta redazionale. 🙂
Perché quell'”aggiunta” e perché “doverosa”?
Si dubita delle certezze di S.Paolo?
non spetta a noi esprimere un giudizio sulle *singole* anime.
Fingiamo che questo discorso l’apostata Carrega lo avesse fatto a due usurai impenitenti:
“Una chiesa fredda e non accogliente, una Chiesa che ci fa sentire giudicati: tutto questo rischia di separarci dall’amore di Cristo. Ma il cristiano vero è ostinato e non smette di bussare alla porta di Dio, perché è convinto che il Signore è misericordioso. E voi, Franco e Gianni, siete stati ostinati”.
Sarebbe stato 10 volte meno scandaloso rispetto a quello che è stato in realtà!
Perché questa FALSA misericordia a senso unico? Perché, per coerenza, gli apostati bergogliosi usano misericordina solo verso sodomiti e adulteri?
Perché si dimenticano di mafiosi, uxoricidi, politici corrotti e usurai?
Perchè gli adulteri ed ancor più i sodomiti sono strumenti della Controchiesa massonica contro il Cristianesimo, gli altri invece non servono a niente.
Carrega anonimo e dimenticato compagno liceo torino valsalice ginnasio, un secchione e basta, pochi amici, zero amiche femmine. Ora me lo ritrovo prete a dire stupidaggini dottrinali. Ridateci don bosco.
“…zero amiche femmine…”
Ora è tutto chiaro! 😀
E adesso zero amici anche maschi. Solo ibridi.
Fatti…Una poesia
da vari articoli su giornali…riviste…blogs…trasmissioni televisive…si avverte con disagio il crescente “scollamento” dalla religiosità, dell’attuale papa. …
Barbadillo.it, 25 Gennaio 2017 – Libera Opinione – Bergoglio “papa laico” che scoraggia i credenti.
Nella scia della decadenza, della relativizzazione di tutto e nella laicizzazione di ogni idea (anche sacrale) papa Bergoglio interviene e dà una spallata e continua a imprimere alla Chiesa un’impronta laica…Insomma, piace a tutti coloro che non amano la Chiesa, quella che è stata fino a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI. Parla sempre meno di sacro…di fatto depotenzia l’aspetto religioso riducendo la Chiesa a una associazione no profit…..Per dare maggiore forza a tutto questo, Francesco spinge (lui, il papa!) a favore del laicismo…
Er peccato…mo’ nun è più peccato…
Ma, allora, pa’…li sagramenti, sò…
oppuro “èreno”! e mo’ ‘n sò più?
Perché…qui pare tutto ‘n fricando’
co qull’ammischiamento che fai tu
pe scombinà…come un mago-magò…
Chisà si che ne pènseno llassù?
(me scuserai, ma nu’ è pe ‘no sfottò).
De certo st’a soffrìcce, berzebbù
côr fatto de la…moda rinnovata
de li peccati, che…’n sò più peccati!…
che li perdoni in via anticipata…
Oppuro, berzebbù ce sta godénno,
ché a sta magnéra invòji li marnàti
a ffà le cose brutte…a tte piacènno…!
‘Gni ggiorno t’arimagni quarche cosa:
nun è che arivi a ffà anch’er …papa- rosa?
O, pèggio, arìvi a ddì “Era ‘na trovata!”
l’anima…ma mmo’…è moda superata…?!
Ched’è sta vòja de stravorgimento?
‘Na religgione…va secônn’er vento?!….
Ché…a ffòrza de trasformà er peccato
de chi vò ffà come je pare, e…osa,
in rispettabbilissima oppignone,
vòr dì che tutto quanto era sballato?
Che…stai a sconfessà la religgione?
‘N te pare cosa assai pericolosa?
Ste marce indietro tue su le quistioni,
aiùteno…l’allegri furbacchioni…
appètt’a li cristiani bravi e bbòni
timorati de dio…O più fresconi?!
Armando Bettozzi – 4 Febbraio 2017