Poesia per messer Puccio Vannetti
Vannetto, detto Bianca, ma soprattutto Pucci,
Vergo in fretta per metter freno a’ tuoi mezzucci,
Son io che scrivo, sorridendo e di mia mano,
Ancor non mi riconosci? Son il “microcefalo d’Albano”
Lanci dardi rumorosi, ma scaturiscon odio e pena
“Giuda! Idioti! Inimici!” e altri insulti metti in gran catena
Giudice e dottore – della Fraternitade – ti poni
ma s’accodan nemmeno i tre soliti…amiconi.
Insegui i “rivoluzionari” come una lesta gazzella
Pronto per ricevere i quattro gatti di Civitella
Ruggisci, strepiti e desti gran scompiglio
Ma è tutto e solo per l’accordo con Bergoglio?
Abbi pazienza se in rima scrivo male
Ma dal ’68 quest’arte è messa in non cale
Sono cattivo, pericoloso, antagonista e marrano.
Son il senso delle tue ultime giornate: il microcefalo d’Albano.
P.S.: devo chiuder però con una richiesta espressa.
Di recarti li saluti de lo terror tuo: la tigressa.
Prima le dimissioni di Giacobazzi, poi questa poesiola che capiscono solo i tre o quattro diretti interessati… non è che Radio Spada sta volgendo al termine?
In realtà i personaggi sono noti a chi frequenta questo piccolo mondo da un po’. Riguardo RS la rassicuro: dovrete sopportarci ancora per un bel po’. 🙂
Già!…
Chicàcchio sono il microcefalo d’Albano e Puccio Vannetti?!
Buonasera caro, si tratta di una querelle nata su Facebook arrivata a toni grotteschi, nulla di che 😀
Ah, ecco… non ne ero al corrente in quanto non iscritto a Facebook. Grazie, comunque, del chiarimento.
Fai benissimo. Metterti in Facebook significa dare in pasto a quasi chiunque i dettagli della tua vita e di quella delle persone che della tua vita fanno parte.
Significa essere molto più schedato di un ex galeotto di prima dell’era di internet.
simpatica lirica comunque
Ve la potete risolvere privatamente su facebook, non capisco cosa c’entrino sul sito le questioni private di questi due che nessuno dei lettori conosce.