La notizia è una “bomba” nel senso che è la più formale risposta data ai dubia. E no, non è quella che i normalisti speravano. Grassettature nostre, fonti citate in calce; un dossier sul tema Amoris Laetitia consultabile qui [RS]
Papa Francesco e i divorziati: la risposta ai cattolici intransigenti
In un libricino le motivazioni sul perchè la Chiesa non può voltarsi dall’altra parte davanti a chi “non è in sintonia con la dottrina cattolica”
di Orazio La Rocca
“Divorziati risposati, coppie di fatto, conviventi non sono certamente modelli di unioni in sintonia con la Dottrina cattolica, ma la Chiesa non può voltarsi dall’altra parte. Per cui i sacramenti della Riconciliazione e della Comunione vanno dati anche alle cosiddette famiglie ferite e a quanti, pur vivendo in situazioni non in linea con i tradizionali canoni matrimoniali, esprimono la sincera volontà di avvicinarsi ai sacramenti dopo un adeguato periodo di discernimento”.
È ferma, pacata e precisa la risposta che Papa Francesco dà a quanti, specialmente nella Chiesa e persino nel Collegio cardinalizio, continuano ad esprimere dubbi sulla Istruzione sinodale Amoris Laetitia nella quale, per la prima volta, si prevede la possibilità di ammettere ai sacramenti chi contrae un secondo matrimonio, coppie di fatto e quelle persone che convivono in difformità alle indicazioni ecclesiali in materia di unioni nuziali.
Una risposta, comunque, indiretta, ma frutto di un approfondito studio canonico ed ecclesiologico fatto, su richiesta dello stesso Pontefice, da uno dei più stretti ed ascoltati collaboratori, il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (il “ministero” della Giustizia della Santa Sede).
Il testo – un libricino di appena 30 pagine dal titolo “Il Capitolo ottavo della esortazione apostolica post sinodale Amoris Laetitia” – è stato stampato dalla Libreria Editrice Vaticana e da mercoledì 8 febbraio è arrivato nelle librerie religiose che gravitano intorno al Vaticano.
I DUBBI DEI QUATTRO CARDINALI
Una iniziativa, spiegano in Vaticano, che punta a “chiarire” tutti i “dubbi” sollevati dalle componenti più tradizionaliste legate alla difesa ad oltranza della Dottrina ecclesiale in materia di vita matrimoniale e di accesso ai sacramenti. Si ricorderà tra le voci più critiche alle aperture sinodali sulle famiglie ferite la clamorosa lettera aperta nella quale quattro cardinali – Burke, Caffarra, Meisner e Brandmuller – hanno chiesto a papa Francesco di “spiegare meglio” il contenuto della parte dell’Istruzione post sinodale nella quale è previsto l’ammissione ai sacramenti di divorziati risposati e coppie di fatto.
All’apparenza, quasi una “normale” richiesta di delucidazioni canoniche, in realtà un gesto di palese pur garbata disobbedienza da parte di quattro esponenti del Collegio cardinalizio, l’organismo che per sua natura è chiamato ad affiancare il Papa regnante nel governo della Chiesa.
È normale che se un cardinale sente il bisogno di avere delucidazioni su determinate tematiche lo può fare tranquillamente – assicurano Oltretevere – nel corso delle udienze personali col Pontefice. Altra cosa è pubblicare una lettera aperta e far arrivare all’opinione pubblica dubbi e malcontenti. Gesto di palese scortesia verso il Papa quasi del tutto simile a chi si serve delle interviste. Come, ad esempio, ha fatto nei giorni scorsi il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che a un giornale ha apertamente criticato l’ammissione ai sacramenti di conviventi e divorziati risposati perchè, ha ammonito, la Dottrina “non si tocca”.
E le aperture verso le cosiddette famiglie ferite decise a stragrande maggioranza dai padri Sinodali nel corso delle due assise dedicate negli ultimi due anni alla pastorale della famiglia, secondo Muller potrebbero “intaccare” l’integrità dottrinale della Chiesa su matrimonio e famiglia. Pericoli a più riprese scongiurati sia dall’assemblea sinodale che si è espressa a favore delle aperture, che dall’Esortazione post sinodale, ed ora dallo studio canonico fatto per conto del papa dal ministro della Giustizia vaticana.
NESSUN PERICOLO PER LA DOTTRINA
Ed ecco come nel testo redatto dal cardinale Coccopalmerio si entra nel merito della difesa della Dottrina matrimoniale della Chiesa: “Il matrimonio cristiano, riflesso dell’unione tra Cristo e la sua Chiesa, si realizza pienamente nell’unione tra un uomo ed una donna, che si donano reciprocamente in un amore esclusivo e nella libera fedeltà, si appartengono fino alla morte e si aprono alla trasmissione della vita, consacrati dal sacramento che conferisce loro la grazia per costituirsi come Chiesa domestica e fermento di vita nuova nella società”.
“Altre forme di unione contraddicono radicalmente questo ideale, mentre alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo”. Ma – si ricorda nel testo – “i Padri Sinodali hanno affermato che la Chiesa non manca di valorizzare gli elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più al suo insegnamento sul matrimonio”.
Che fare, dunque, delle unioni non regolari, particolarmente dei matrimoni civili e delle unioni solo di fatto? “I Padri sinodali – è la risposta del ministro della Giustizia della Santa Sede – hanno anche considerato la situazione solo civile o, fatte salve le differenze, persino di una semplice convivenza in cui quando l’unione raggiunge una notevole stabilità attraverso un vincolo pubblico, è connotata da affetto profondo, da responsabilità nei confronti della prole, da capacità di superare le prove, può essere vista come una occasione da accompagnare nello sviluppo verso il sacramento del matrimonio alla luce del Vangelo”.
Sì, dunque, alla ammissione ai sacramenti di chi, pur vivendo in situazioni irregolari, chiede con sincerità l’ammissione nella pienezza della vita ecclesiale, un gesto di apertura e di profonda misericordia – si legge nella nota ministeriale – da parte di una Chiesa Madre che non lascia indietro nessuno dei suoi figli, consapevole che la perfezione assoluta è un dono prezioso ma che non può arrivare a tutti.
Per superare l’impasse che rende di fatto inapplicabile la Familiaris consortio laddove chiede ai divorziati risposati di astenersi dall’intimità di coppia, il cardinale Francesco Coccopalmerio cita il Concilio Vaticano II nel suo commento al Capitolo VIII dell’Amoris laetitia, un prezioso volumetto edito dalla Libreria Editrice Vaticana che sarà presentato martedì prossimo alle ore 11 alla Radio Vaticana. E con ciò risponde ai “dubia” dei 4 cardinali riottosi. La Gaudium et spes, infatti, afferma: “…dove è interrotta (testo latino “abrumpitur”) la intimità della vita coniugale”, quindi è interrotto il compimento degli atti coniugali, “non è raro che la fedeltà sia messa in pericolo e possa venir compromesso il bene dei figli… l’educazione… il coraggio di accettarne altri”.
Dunque, spiega il presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, “qualora l’impegno di vivere come fratello e sorella si riveli possibile senza difficoltà per il rapporto di coppia, i due conviventi lo accettino volentieri; qualora invece tale impegno determini difficoltà, i due conviventi sembrano di per sé non obbligati, perché verificano il caso del soggetto del quale parla il n. 301 con questa chiara espressione: ‘si può trovare in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa’”. Nella sua esortazione apostolica, Papa Francesco fa anche lui cenno a questo passaggio del Concilio: “La Chiesa possiede una solida riflessione circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti”.
Nel suo commento al capitolo ottavo di Amoris laetitia, il cardinale Coccopalmerio ricorda così che “un giudizio negativo su una situazione oggettiva non implica un giudizio sull’imputabilità o sulla colpevolezza della persona coinvolta”. “Nel contesto di queste convinzioni, considero molto appropriato – conclude – quello che hanno voluto sostenere molti Padri sinodali: ‘In determinate circostanze le persone trovano grandi difficoltà ad agire in modo diverso. […] Il discernimento pastorale, pur tenendo conto della coscienza rettamente formata delle persone, deve farsi carico di queste situazioni. Anche le conseguenze degli atti compiuti non sono necessariamente le stesse in tutti i casi’”.
“Colpiscono la profondità, la trasparenza e la mitezza con le quali il cardinale Francesco Coccopalmerio – commenta il vaticanista Raffaele Luise sul sito del “Cenacolo di amici di Papa Francesco” – legge ed analizza dall’interno il capitolo ottavo dell’esortazione apostolica Amoris laetitia, quello che sin dal titolo, «Accompagnare, discernere e integrare la fragilità» ‒ e dedicato alle situazioni “cosiddette” irregolari di tante relazioni matrimoniali e di coppia ‒ ha sollevato opposizioni e dure critiche sia all’interno della Chiesa sia fuori, che vanno crescendo e diffondendosi anche sui mass media.
Proprio per l’acutezza dell’ermeneutica e per la trasparenza dell’analisi filologica utilizzate dal cardinale Coccopalmerio – capace di far dialogare in profondità i passaggi più rilevanti dell’esortazione con i testi di riferimento del Vaticano II e della Familiaris consortio di Giovanni Paolo II da una parte, e con la grande tradizione dall’altra, in primis con i fondamenti delineati da Tommaso d’Aquino – ne consigliamo l’attenta lettura ai tanti che ne hanno frainteso il senso e il significato.
Chiunque abbia una visione disinteressata e pura di cuore, potrà comprendere, leggendo queste pagine del cardinale Coccopalmerio, come la magistrale esortazione di papa Francesco costituisca una chiara, coraggiosa e geniale riaffermazione della purezza della dottrina cattolica in tema di matrimonio e di famiglia (dottrina com’è noto delineatasi nel corso del secondo millennio cristiano), considerata come parola vivente che tramanda il fuoco della tradizione, e in quanto tale capace di confrontarsi e di illuminare le sfide del tempo presente, illuminando aspetti nuovi dell’infinita ricchezza contenuta nel Vangelo”.
“Naturalmente, nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi ‒ scrive papa Francesco nell’esortazione (n. 3), e ribadisce con forza il Cardinale ‒ ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano”.
“Perla e chiave di lettura dall’esortazione rimane ‒ osserva il cardinale Coccopalmerio ‒ la considerazione secondo la quale la norma generale non può rendere ragione di tutte le circostanze particolari di vita di una persona, ma che ‒ prosegue citando san Tommaso ‒ più si scende nel particolare, tanto più aumenta l’indeterminazione» (Amoris laetitia, 304). La stessa Commissione Teologica Internazionale aveva affermato che «La legge naturale non può essere presentata come un insieme costituito di regole che si impongono a priori al soggetto morale, ma è una fonte di ispirazione oggettiva per il suo processo, eminentemente personale, di presa di decisione» (Amoris laetitia, 305).
In termini più laici potremmo dire che la legge non mette mai al riparo dai rischi della realtà, e che per questo bisogna dilatare l’orizzonte dalla giustizia, dal giudizio, alla misericordia, in cui consiste la pienezza della stessa giustizia”. “È questo – conclude Raffaele Luise – quello che emerge, con trasparenza, dalla riflessione del Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. Come si fa, allora, a parlare di confusione dottrinale da parte di Papa Francesco? Certo, il cammino pastorale, teologico e spirituale, intrapreso da Bergoglio è un cammino d’altura, che esige da parte di tutti, e in primis dai Pastori, una radicale conversione pastorale, che è anche conversione spirituale e culturale. E questo non è sempre facile”. [ma le “cose difficili” non esimevano i poveri peccatori dallo “sbattersi” troppo? o forse vale solo per chi fornica? ndr]
Fonti: panorama.it, farodiroma.it
Che oscena accozzaglia di eresie!
certo, l’ hanno detto i PADRI SINODALI, a maggioranza, parbleu, e il cardinal COCCO di papa Imbergoglio come può non s’accodare e dimostrare???
Comunque “in queste circostanze io mi trovo davvero in grande difficoltà” a trattenermi dal mandare i padri sinodali , il COCCO e il Bergoglio, a farsi dare in quel posto… tanto hanno rotto!
E ora i Quattro magnifici nostri
– tacciono perché soddisfatti dalla seppure offensiva risposta, ma pazienza,
– o tacciono perché non osano proseguire,
– o tacciono in attesa di pensare al contrattacco???
Attendiamo. E li attendiamo anche sul punto dell’ ultima novità della messa, annunciata per metà Marzo… Ma qui si tratta di fede fede, non si sono mai scomposti sulla fede-fede, e non si scomporranno nemmeno ‘sta volta…
Hotel Sancte Martae – una bazzecola lo Spielberg al suo confronto, vederre per credere : https://www.youtube.com/watch?v=C5sn_vkDLBo&app=desktop
Ecco il testo in lingua italiana della canzone alla quale a l verso questo bel motivo di satira curiale vaticana :
Hotel California – The Eagles – 1976
Lungo un’autostrada buia e deserta, vento freddo tra i capelli,
un intenso profumo di colitas2 si libra nell’aria
Quand’ecco che vedo in lontananza una luce scintillante
La mia testa si era fatta pesante, la vista sempre più fioca.
Dovevo fermarmi per la notte.
Lei stava ritta sulla soglia, io sentiì il campanello d’allarme,
e stavo pensando tra me e me
“Questo può essere il Paradiso o anche l’Inferno”.
Poi lei accese una candela, e mi mostrò la strada.
Si udivano voci nel corridoio, mi sembrava che dicessero:
Benvenuto all’Hotel California
un posticino così accogliente
(un’accoglienza così positiva)
Abbondanza di camere all’Hotel California
puoi trovare qui, ogni giorno dell’anno.
La sua mente è piacevolmente distorta,
lei ha una “Mercedes bends” 3
Ha avuto tanti ragazzi carini, che lei chiama amici
che ora ballano nel cortile, sudati per la dolce estate,
alcuni danzano per ricordare, alcuni per dimenticare.
Così chiamai il “Capo”:
“Per favore, mi porti il mio vino” e lui rispose:
“Non abbiamo più quel tipo di vino dal 1969”
Ed ancora le voci si facevano udire in lontananza
ti svegliavi nel mezzo della notte, solo per sentirle sussurrare:
Benvenuto all’Hotel California
un posticino così accogliente
(un’apparenza così positiva)
Si godono la vita all’Hotel California
Che bella sorpresa! Procurati i tuoi alibi!
Specchi sul soffitto, champagne rosé con ghiaccio, Lei disse:
“Qui siamo tutti prigionieri del nostro capriccio”
E nella camera del padrone si sono radunati per la festa:
l’hanno pugnalato con i loro coltelli d’acciaio,
ma non sono riusciti ad uccidere la bestia.
L’ultima cosa che ricordo, stavo correndo verso la porta,
cercavo di tornare indietro da dove ero venuto.
“Rilassati” mi disse l’uomo notturno4 Noi siamo qui per accogliere;
puoi lasciare la stanza e pagare quando vuoi,
ma non potrai mai partire.
“La Chiesa non può voltargli le spalle!” (cit.), Sono loro che hanno voltato le spalle alla Chiesa….l’apostasia totale.
Qualcuno ha qancora ualche dubbio sul fatto che Bergoglione sia un volgare eresiaca?
Il principio d’ indeterminazione di Heisenberg applicato al Vangelo! La legge naturale, creata da Dio, non può essere applicata perché non deve essere imposta? al soggetto morale. Il soggetto, l’uomo, è dunque giudice e legislatore, e Dio avrebbe imposto una legge disumana
se non si rispetta la legge di Dio l’uomo sbaglia ,quindi non ci sono alternative , se non rispettare quello che Dio vuole .Bergoglio vuole cambiare strada ma qualcuno lo fermerà di sicuro.
Dottrina della Chiesa: “Il matrimonio cristiano, riflesso dell’unione tra Cristo e la sua Chiesa,
……………………………….si realizza pienamente nell’unione tra un uomo e una donna, che si
……………………………….donano reciprocamente in un amore esclusivo e nella libera fedeltà,
……………………………….si appartengono fino alla morte e si aprono alla trasmissione della vita,
……………………………….consacrati dal sacramento che conferisce loro la grazia per costituirsi
……………………………….come Chiesa domestica e fermento di vita nuova nella società”…………
Card. Coccopalmerio: “Altre forme di unione contraddicono radicalmente questo ideale,
………………………………mentre alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo. Ma i
………………………………Padri Sinodali anno affermato che la Chiesa non manca di valorizzare
………………………………gli elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono
………………………………ancora o non più a suo insegnamento sul matrimonio”…………………….
Il Cardinale Coccopalmerio – onde evitare il pericolo di apparire e, di fatto, essere, seppure senza volerlo, un imbroglione – al posto della parola “ideale” avrebbe dovuto usare la parola “LEGGE”, specificando che l’Armonia dell’Universo realizzata da Dio si regge sulla Legge la cui pur minima violazione – se mai questa fosse data all’Uomo o allo stesso Lucifero – equivarrebbe al collasso dell’Armonia nel Caos originario.
Usando la parola Legge – e illustrandone l’assoluta impossibilità di essere in alcun modo modificata – il Card. Coccopalmerio avrebbe trasmesso il messaggio di “ubbidienza” che alla Legge è dovuta. Ha usato, invece, il termine “ideale” che trasmette il ben diverso messaggio di “traguardo”, sdoganando in tal modo – lasciamo al buon Dio il sapere se in buona o cattiva fede! – la falsa idea che la Dottrina della Chiesa è un traguardo da raggiungersi e a cui la Chiesa è chiamata a tutti accompagnare.
Un gran diabolico IMBROGLIO, Card. Coccopalmerio, non c’è che dire! Mi congratulerei certamente con Lei se fossi dedito al gioco delle tre carte. Non essendolo, non mi rimane che rammaricarmi molto amaramente!
Di solito rifuggo dalla volgarità, ma qui è quasi d’obbligo: hanno la faccia come il c…
Sul discernimento delle colpe Gesù elenca a Pietro gli elementi
Valtorta – Evangelo 555.2
(…) UN GIORNO, E NON PASSERANNO ANNI, TU, E CON TE I TUOI COMPAGNI, DOVRETE ASCOLTARE LE CONFIDENZE DEI CUORI.
NON COSÌ COME LE ASCOLTATE ORA, DA UOMINI, MA COME SACERDOTI, OSSIA MEDICI, MAESTRI E PASTORI DELLE ANIME, COSÌ COME IO SONO MEDICO, MAESTRO E PASTORE.
DOVRETE ASCOLTARE E DECIDERE E CONSIGLIARE. IL VOSTRO GIUDIZIO AVRÀ VALORE COME SE DIO STESSO LO AVESSE PRONUNCIATO…».
PIETRO SI SVINCOLA DA GESÙ, CHE LO TENEVA STRETTO AL SUO FIANCO, E DICE ALZANDOSI: «CIÒ NON È POSSIBILE, SIGNORE.
NON CE LO IMPORRE MAI. COME VUOI CHE SI GIUDICHI COME DIO, SE NON SAPPIAMO NEPPURE GIUDICARE COME UOMINI?».
«ALLORA SAPRETE, PERCHÉ LO SPIRITO DI DIO SI LIBRERÀ SU VOI E VI PENETRERÀ DELLE SUE LUCI. SAPRETE GIUDICARE, CONSIDERANDO LE SETTE CONDIZIONI DEI FATTI CHE VI VERRANNO PROPOSTI PER AVERE CONSIGLIO O PERDONO. ASCOLTA BENE E CERCA DI RICORDARE. A SUO TEMPO LO SPIRITO DI DIO TI RICORDERÀ LE MIE PAROLE. MA TU CERCA UGUALMENTE DI RICORDARE CON LA TUA INTELLIGENZA, PERCHÉ DIO TE L’HA DATA PERCHÉ TU LA ADOPERI SENZA INFINGARDIE E PRESUNZIONI SPIRITUALI, CHE PORTANO AD ATTENDERE E PRETENDERE TUTTO DA DIO. QUANDO TU SARAI MAESTRO, MEDICO E PASTORE AL POSTO MIO E IN MIA VECE, E QUANDO UN FEDELE VERRÀ A PIANGERE AI TUOI PIEDI I SUOI TURBAMENTI PER AZIONI PROPRIE O AZIONI ALTRUI, TU DEVI SEMPRE AVER PRESENTE QUESTO SETTENARIO DI INTERROGATIVI.
CHI: CHI HA PECCATO?
COSA: QUALE È LA MATERIA DEL PECCATO?
DOVE: IN CHE LUOGO?
COME: IN CHE CIRCOSTANZE?
CON CHE O CON CHI: LO STRUMENTO O LA CREATURA CHE FU MATERIA AL PECCATO.
PERCHÉ: QUALI GLI STIMOLI CHE HANNO CREATO L’AMBIENTE FAVOREVOLE AL PECCATO?
QUANDO: IN CHE CONDIZIONI E REAZIONI, E SE ACCIDENTALMENTE O PER ABITUDINE MALSANA.
PERCHÉ VEDI, SIMONE, LA STESSA COLPA PUÒ AVERE INFINITE SFUMATURE E GRADI, A SECONDA DI TUTTE LE CIRCOSTANZE CHE L’HANNO CREATA E DEGLI INDIVIDUI CHE L’HANNO COMPIUTA. AD ESEMPIO…
PRENDIAMO IN CONSIDERAZIONE DUE PECCATI CHE SONO I PIÙ DIFFUSI: QUELLO DELLA CONCUPISCENZA CARNALE O DELLA CONCUPISCENZA DELLE RICCHEZZE.
UNA CREATURA HA PECCATO DI LUSSURIA, O CREDE AVER PECCATO DI LUSSURIA.
PERCHÉ TALORA L’UOMO CONFONDE IL PECCATO CON LA TENTAZIONE, OPPURE GIUDICA UGUALI LO STIMOLO CREATO ARTIFICIOSAMENTE PER UN MALSANO APPETITO, E UGUALI QUEI PENSIERI CHE SORGONO PER RIFLESSO AD UNA SOFFERENZA DI MALATTIA, O ANCHE PERCHÉ LA CARNE E IL SANGUE DELLE VOLTE HANNO DELLE IMPROVVISE VOCI CHE RISUONANO NELLA MENTE PRIMA CHE ESSA ABBIA TEMPO DÌ METTERSI IN GUARDIA PER SOFFOCARLE.
VIENE DA TE E TI DICE: “IO HO PECCATO DI LUSSURIA”. UN SACERDOTE IMPERFETTO DIREBBE: “ANATEMA SU TE”.
MA TU, IL MIO PIETRO, NON DEVI DIRE COSÌ. PERCHÉ TU SEI PIETRO DI GESÙ, SEI IL SUCCESSORE DELLA MISERICORDIA.
E ALLORA, PRIMA DI CONDANNARE, DEVI CONSIDERARE E TOCCARE DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE IL CUORE CHE TI PIANGE DAVANTI PER SAPERE TUTTI I LATI DELLA COLPA O DELLA SUPPOSTA COLPA, DELLO SCRUPOLO.
HO DETTO DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE.
RICORDARE CHE, OLTRE CHE MAESTRO E PASTORE, SEI MEDICO. IL MEDICO NON INVELENISCE LE PIAGHE.
PRONTO A RECIDERE SE C’È DELLA CANCRENA, SA PERÒ ANCHE SCOPRIRE E MEDICARE CON MANO LEGGERA SE VI È SOLTANTO FERITA CON LACERAZIONE DI PARTI VIVE CHE VANNO RIUNITE, NON STRAPPATE VIA.
E RICORDARE CHE, OLTRE CHE MEDICO E PASTORE, SEI MAESTRO.
UN MAESTRO REGOLA LE SUE PAROLE A SECONDA DELL’ETÀ DEI SUOI DISCEPOLI. SAREBBE UNO SCANDALO QUEL PEDAGOGO CHE A FANCIULLINI SVELASSE LEGGI ANIMALI CHE GLI INNOCENTI IGNORAVANO, DANDO COSÌ COGNIZIONI E MALIZIE PRECOCI. (…)
Spero che tu sappia che se ciò che hai scritto valesse per l’adulterio, a maggior ragione varrebbe anche per l’usura, il furto e la corruzione dei politici (che Bergoglio tanto condanna senza usare nessuna misericordia (come fa ad essere così duro di cuore?).
Quando i nostri falsi pastori sdoganeranno anche gli altri peccati che ho elencato, allora riconoscerò loro la buona fede (ERETICI ma in buona fede): finché sdoganeranno solo i peccati voluti dal mondo (adulterio, contraccezione, sodomia), oltre che eretici sono anche in malafede!
Forse che un usuraio impenitente non ha bisogno di essere accompagnato con dolcezza e la chiesa può forse voltargli le spalle?
VIENE DA TE E TI DICE: “IO HO PECCATO DI USURA”. UN SACERDOTE IMPERFETTO DIREBBE: “ANATEMA SU TE”.
MA TU, IL MIO PIETRO, NON DEVI DIRE COSÌ. PERCHÉ TU SEI PIETRO DI GESÙ, SEI IL SUCCESSORE DELLA MISERICORDIA.
E ALLORA, PRIMA DI CONDANNARE, DEVI CONSIDERARE E TOCCARE DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE IL CUORE CHE TI PIANGE DAVANTI PER SAPERE TUTTI I LATI DELLA COLPA O DELLA SUPPOSTA COLPA, DELLO SCRUPOLO.
HO DETTO DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE.
RICORDARE CHE, OLTRE CHE MAESTRO E PASTORE, SEI MEDICO. IL MEDICO NON INVELENISCE LE PIAGHE.
Va bene anche così, VERO???
E quindi, per essere coerenti con la Valtorta, va bene anche così:
VIENE DA TE E TI DICE: “IO HO PECCATO DI LUSSURIA, COMMETTENDO UNO STUPRO, e di CORRUZIONE”. UN SACERDOTE IMPERFETTO DIREBBE: “ANATEMA SU TE”.
MA TU, IL MIO PIETRO, NON DEVI DIRE COSÌ. PERCHÉ TU SEI PIETRO DI GESÙ, SEI IL SUCCESSORE DELLA MISERICORDIA.
E ALLORA, PRIMA DI CONDANNARE, DEVI CONSIDERARE E TOCCARE DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE IL CUORE CHE TI PIANGE DAVANTI PER SAPERE TUTTI I LATI DELLA COLPA O DELLA SUPPOSTA COLPA, DELLO SCRUPOLO.
HO DETTO DOLCEMENTE E PRUDENTEMENTE.
RICORDARE CHE, OLTRE CHE MAESTRO E PASTORE, SEI MEDICO. IL MEDICO NON INVELENISCE LE PIAGHE.
Intanto eviti di scrivere tutto in maiuscolo: è IRRITANTE! Seconda cosa: queste sono comunque rivelazioni private e mai approvate dalla Chiesa! Si evochi piuttosto la Scrittura, il Magistero , la Santa Dottrina e le testimonianze dei Santi. Signora Carmen un commento come il suo, oltre ad essere presuntuoso e per nulla prudente, è francamente IRRICEVIBILE in quanto privo di qualsivoglia autorità! Faccia a meno di postare cose simili la prossima volta!
Segnalo, per chi ancora non li conoscesse, gli illuminanti “Commenti Eleison” di Mons. Richard Williamson, il fondatore dell’Unione Sacerdotale Marcèl Léfèbve (espulso dalla FSSPX nel 2104 a causa della sua ostilità ad ogni compromesso della Fraternità con la Curia Vaticana).
In occasione della solennità di Nostra signora di Lourdes, quest’anno, è uscito il 500° numero dei “Commenti”, in cui il Monsignore espone le ragioni per cui affronta gli enormi problemi che oggi travagliano la Chiesa di NSGC e lo stile che intende tenere nello svolgere tale compito. Interessante il passaggio in cui, parlando in 3^ persona, confessa degli sforzi compiuti per mantenere un atteggiamento dignitoso e rispettoso con i responsabili dello scempio attuale della Chiesa Cattolica; vediamo il passaggio :
“Egli (mons. Williamso, ndr) potrà fare i salti mortali per essere gentile con gli ecclesiastici responsabili del Vaticano II e delle sue conseguenze, ma come disse una volta Don Putti, il fondatore di SiSi NoNo: “Sono tutti delinquenti” – e oggettivamente, sono tutti delinquenti”.
Egli mons.Williamson farà i salti mortali per esser gentili con gli ecclesiastici resp.del vat.II e conseguenze (di cui una è lui in primis dato che interloquisce. ndr ) ma…sono tutti delinquenti, oggettivamente delinquono……e lui è gentile con chi continua a delinquere? sulla pelle di santa madre Chiesa?
“In determinate circostanze le persone trovano grandi difficoltà ad agire in modo diverso.”
E questa sarebbe un’ attenuante?
E chi, senza arrivare alla situazione specifica dei divorziati risposati o conviventi, commette atti impuri? Anche loro hanno grande difficoltà ad agire in modo diverso. Io stesso ne sono tentato e a volte li commetto. Non sarei più in situazione di peccato mortale perché trovo grande difficoltà a reprimerli? Anch’ io allora potrei dire: sono sinceramente cristiano ma non ce la faccio proprio ad esimermi. Sarei esentato dal dover chiedere perdono a Dio? Ma chi credono di prendere in giro, costoro?
Albino
E chi trova oggettiva grandi difficoltà a smettere una redditizia attività di usuraio, che magari è l’unico modo che ha per mantenere se stesso e la sua famiglia?
Se l’erticissima Amoris laetitia valesse per gli adulteri impenitenti, allora varrebbe anche per gli usurai impenitenti e ogni tipo di peccatore potrebbe usare la stessa scusa, anche chi, impenitentemente, prende a calci nel fondoschiena i prelati modernisti (di ogni grado gerarchico) se trova grandi difficoltà a smettere!
Inutile dire che ciò varrebbe anche per i serial-killer (se trovano grandi difficoltà a smettere).
Gentile Signor Albino, l’Amoris laetitia è puro LETAME ERETICO: è usata come un grimaldello per sovvertire TUTTA la morale cattolica, iniziando dall’adulterio e continuando, di volta in volta con i peccati più reclamati dal mondo…ma, come le dicevo, se fosse valida per l’adulterio, già ora ogni altro tipo di peccatore impenitente (e che fa fatica a smettere) potrebbe autogiustificarsi e comunicarsi usando gli stessi argomenti.
LETAME ERETICO; VELENOSISSIMO STERCO DI SATANA: ecco come può essere definito un documento che autorizza la Comunione (caso per caso) agli adulteri impenitenti.
e pedofili….faticano tanto a smetter…
Esatto Diego
Gli usurai e i ladri bisognerà capirli. Gli piace così tanto rubare che proprio non riescono a esimersi dal farlo. La sintesi di Amoris Laetitia porta inevitabilmente a quanto lei ha descritto.
Albino
Condivido appieno. Come un bimbo in prominenza del parto si predispone a testa in giù, così sta facendo la Chiesa di Roma per capovolgersi a testa in giù in direzione … dell’inferno, Lei con tutti coloro che porta dietro.
Una conferma ? nell’omelia di una messa domenicale, l’estate scorsa, un giovane pretino polacco ebbe il coraggio di dire “il cristiano non deve guardare in alto, cercando di perfezionarsi (perché così porterebbe la divisione nella sua comunità, tra buoni e cattivi, aggiunse poi in privato a chi gli chiedeva delucidazioni), ma deve invece guardare in basso”
c.v.d. = come volevasi dimostrare.
Bergoglio, dall’imbonitore che è, usa la misericordia o la “durezza” nella maniera più gradita a quel pubblico che i suoi compagni di loggia hanno già addomesticato.
Condanna coloro che la società di sicuro non difende, come la scomunica ai mafiosi (quei mafiosetti da quattro soldi di oggi), ma si guarda bene dall’attaccare chi è coperto dal politicamente corretto, come per esempio la superabortista Clinton che lui sosteneva apertamente o quell’altra strega infame della Bonino.
In questo modo, depenalizza i peccati che la parte di società laicizzata non percepisce più come tali ed attacca invece il tradizionalismo, contrario ai suoi progetti di scristianizzazione.
E’ tutta una sceneggiata, una sorta di continua pubblicità per vendere il prodotto dell’azienda nella quale lavora, la “NWO corporation”.
http://formiche.net/2017/02/11/falso-osservatore-romano-papa-francesco/
Carissimi,
ammetto di essermi sbagliato: credevo, infatti, che Bergoglio non avrebbe risposto. Invece, i quattro lo hanno stanato. Perché ha risposto? Non sarebbe stato più furbo continuare ad ignorarli? Giocare sull’ambiguità come suo solito e attendere pazientemente che la prassi facesse il suo corso? Mi vengono in mente due spiegazioni opposte. O si sente ormai così forte da poter essere più esplicito, oppure si sente debole, ha fretta, e deve comprimere i tempi. Ma perché dovrebbe averne? Effetto Donald?
Tom
quasi quasi,con tutte le belle figliole desunte e appetitose….inizio a “vivere” anche io,finendola con certi scrupoli!!!!!!|ah,una bella biondina,sotto ad un palmerio e con un po’ di cocco!!!!!!!
correggo:desnude e appetitose!aggiungo:con quale criterio,io non potro’ e un divorziato si’?
ah,gia?:io non realizzo una unione stabile…….ma non era la promessa a Cristo”a quei due”(se il matrimonio e’ valido)a rendere cristiano e stabile il matrimonio?a quei due….altrimenti a che serve sposarsi sacramentalmente?visto che sacramento vuol dire patto?
cioè, non ho capito su cosa è stato scritto questo articolo, dando corda alla disinformazjia vaticana… il libercolo di Coccopalmerio non è la risposta ai dubia… ai dubia è prassi canonica che il destinatario, e non un Coccopalmerio qualunque, risponda SI’ o NO… fine.
eh sì, proprio “un coccopalmerio qualunque”
Card. Coccopalmerio: “Perla e chiave di lettura dell’esortazione rimane la considerazione
……………………………….secondo la quale la norma generale non può rendere ragione di
……………………………….tutte le circostanze particolari di vita di una persona, ma che [……]
……………………………….più si scende nel particolare, tanto più aumenta l’indeterminazione”.
Da osservare come il Cardinale Coccopalmerio – di sopra presentando un contesto specificamente ed interamente Umano, dove il Giudice ha il dovere di prendere in considerazione le specificità del Cittadino-in-giudizio nell’applicazione della Legge fatta dai Legisatori – trae in INGANNO il lettore/lettrice sdoganando la falsa idea che lo stesso principio debba essere adottato nel ben diverso contesto dove il Legislatore e Giudice è Dio la cui Legge NON è modificabile per accomodare ‘tutte le circostanze particolari di vita di una persona’, e dove la Chiesa ha il compito di plasmare la vita del Fedele secondo la Legge di Dio di cui Essa è portatrice.
In altre parole, il Fedele-in-giudizio viene ingannevolmente equiparato al Cittadino-in-giudizio: un inganno, questo, che va a mortalmente colpire la FEDE del Credente assicurandolo, in tal modo, a satana!
Questo è l’ignobile mestiere del Cardinale Coccopalmiero: portare le Anime all’inferno con l’INGANNO!
vicario di satana: “Divorziati risposati, coppie di fatto, conviventi non sono certamente
………………………..modelli di unioni in sintonia con la Dottrina cattolica, ma la Chiesa non
………………………..può voltarsi dall’altra parte. Per cui i sacramenti della Riconciliazione e
………………………..della Comunione vanno dati anche alle cosiddette famiglie ferite e a
………………………..quanti, pur vivendo in situazioni non in linea con i tradizionali canoni
………………………..matrimoniali, esprimono la sincera volontà di avvicinarsi ai sacramenti
………………………..dopo un adeguato periodo di discernimento”…………………………………..
E dov’è la ‘consecutio’ logica “PER CUI” “la Chiesa che non può voltarsi dall’altra parte” deve dare “i sacramenti della Riconciliazione e della Comunione alle cosiddette famiglie ferite”?
Perché mai non si dice che la Chiesa – a dimostrazione responsabile ed eloquente di ‘non voltarsi dall’altra parte’ – è tenuta ad esigere dalle famiglie ferite la solenne dichiarazione di “non più peccare” prima che i due Sacramenti vengano dati?
E perché mai, INVECE, si richiede alle cosiddette famiglie ferite soltanto “la sincera volontà di avvicinarsi ai sacramenti”, come se questi fossero coriandoli di carnevale che si buttano indiscriminatamente addosso ai passanti?
Il paragrafo di sopra riportato NON è una risposta ai cinque dubia presentati dai quattro Cardinali, ma è semplicemente una arrogante presa in giro ed una volgare provocazione messe insieme!
Mi sto chiedendo come reagiranno i nostri Cardinali: se avranno, cioè, il coraggio di abbandonare il linguaggio del ‘canonicamente corretto’ e sostituirlo con quello della VERITÀ di Dio che la Sua Chiesa porta avanti da duemila anni. Se finalmente si decideranno a prendere atto del fatto che la Chiesa di Gesù è MUTA sin dal Conclave del 1958, è da allora senza un Papa con la cui voce poter parlare, e sin d’allora Loro, i Suoi Principi, NULLA hanno fatto per arrestare l’immane disastro su di Essa abbattutosi.
Rimaniamo in attesa di sentire cosa diranno e di vedere cosa faranno!
…è fuori luogo parlare di prassi nei confronti di qualcosa che sarà accaduta quattro volte in duemila anni e, probabilmente, mai con questa modalità. Semplicemente, una prassi al riguardo non esiste. Bergoglio non ha risposto in prima persona perché non ha voluto dargli questa soddisfazione, ma ha fatto rispondere. Se i 4 fingeranno che non ci sia stata risposta si copriranno solo di ridicolo.
A questo punto, credo che andranno avanti.
Piuttosto, ribadisco che una risposta così netta, invece di contare sul piano inclinato della prassi, risulta espressiva di un atteggiamento inedito per il nostro, di una accelerazione sospetta.
Tom
A leggere la soluzione del canonista https://www.radiospada.org/…/dubia-lattesa-risposta-ai…/ il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (il “ministero” della Giustizia della Santa Sede),la chiave della questione sembra convergere sul presupposto secondo cui.. ” per accedere all’eucaristia è sufficiente il proposito del cambiamento. Conclude perciò il cardinale: «Ed è esattamente tale proposito l’elemento teologico che permette l’assoluzione e l’accesso all’Eucaristia, sempre — ripetiamo — in presenza dell’impossibilità di cambiare subito la condizione di peccato» (p. 29).
Il problema è che qui stiamo parlando di un sacramento vincolato dal sigillo della temporalitá(a vita: finché morte non vi separi) oltre che dall’impossibilità metafisica di praticare nuovi rapporti in virtù del monito divino “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito” o meglio ” Ciò che Dio congiunge, l’uomo non separi” Mt.19,8 . Mica del furto di un sacchetto di caramelle perpetrato all’uscita del centro commerciale di Tavernelle nord.
Non basta concentrarsi sul proposito passeggero e contingente di un atto illecito che si sia riusciti o meno a “migliorare” rispetto la volta precedente per garantire lo stato di grazia. “Ieri sono andato 3 volte a letto con l’amante, oggi 2;morale mi è permessa l’assoluzione e l’accesso all’Eucaristia, perché malgrado tutto ho portato a casa” 1 vittoria” in presenza dell’impossibilità di cambiare subito la condizione di peccato» (p. 29). Vedi documento. ? È un ragionamento tendenzioso. E in ultima istanza luciferino.
Signori perché poi si è tanto bravi a fare i conti in tasca ad altri e non a noi stessi? Non sara’ forse questo l’INGANNO?
Perché così tanto preoccupati? Non si crederà ‘ per caso che il Padre cambi opinione in cielo a seconda noi la cambiamo sulla terra? E allora? Cerchiamo pure di fare del nostro meglio, per quanto umani siamo, ma in ogni caso,in ultima analisi, l’ultima parola andrà sempre a Lui.
Esame di coscienza….
Come dire: “voltiamoci pure dall’ altra parte che intanto ci penserà Dio a risolvere tutto”.
Ma Gesù ha detto che tanti castighi arrivano sull’ umanità per via delle colpe dei suoi ministri.
Ivi inclusi terremoti…
Pardon, dimenticavo che ormai anche le catastrofi naturali non le si ricollega più agli ammonimenti celesti. E’ roba da medioevo…
Albino
intanto che il card. Burke svolge le sue indagini nell’isola di Guam, pappo Bergoglio sta tranquillo…
Albino
non penserà per caso che Dio Padre non abbia altri strumenti che non siano le ” catastrofi naturali “, per ammonirci ? Se si’,beh allora disgrazia sua per essere nato in questi tempi.
Signor Albino non stia a perdere troppo tempo a girare a destra e a manca,per capire cosa poi.Lei è un mondo a se’,se vogliamo dire infinito,libero di farsi domande e di darsi risposte.Dio risolve quello che lei vuole,sia in bene che in male.E le dico sinceramente che è un vero” peccato ” perdere tempo nel guardare quegli degli altri,senza conoscerne i propri.
Se così fosse, sa per come verrebbero cambiate le nostre vedute,i nostri giudizi,il nostro comprendere….
Le colpe dei ministri di Gesù pesano,eccome,sulle Sue povere spalle martoriate:ma anche con le nostre; se potessimo sollevarLo dal peso almeno noi,non sarebbe cosa a Lui tanto gradita? Ci pensi.
E chi le dice che non conosco i miei peccati? E, soprattutto, come si permette di insinuare che io non faccio nulla per sollevare Gesù dal peso dei peccati? Ha forse il dono di poter vedere nell’intimo del mio cuore? Si faccia lei l’esame di coscienza, piuttosto, perché io non ho giudicato nessuno.
E grazie per avermi confermato che oggi credere che anche le catastrofi naturali sono ammonimenti celesti è roba da medioevo. Davvero non poteva darmi risposta migliore al riguardo.
Albino
Aggiungo: Non é la prima volta che lei, invece, si permette eccome di giudicarmi.
Albino
Ma signor Albino
Io non la sto giudicando; ma sarà pure lecito commentare ciò che uno scrive,non possiamo mica vederla tutti alla stessa maniera.E poi parlo sempre al plurale,quindi,mi ci metto pure io.
La crosta terrestre e’ in continua trasformaziona.I terremoti più o meno forti, ci sono sempre stati,e sempre ci saranno.Non credo che il Creatore d’infinita bellezza,scagli la sua ira in ammonimento su tante creature colpevole di nulla! Perché poi..
Albino qui online,siamo presi un po’ tutti dalla foga di dire qualcosa di cattivello,e magari non lo si pensa, sono certa,senza il minimo dubbio, che lei e’una brava persona. Cerchiamo a vicenda di scusarci, se proprio non siamo capaci di un parlare ( scrivere), purtroppo,sempre civile …
Maria,
non può pretendere di entrare su un sito cattolico scrivendo affermazioni eretiche e pensare che nessuno le risponda come merita. Aggiungo che se il suo modo di interfacciarsi con gli altri é lo stesso che ha usato con me, le cattiverie che le vengono dette sono ancora troppo poche.
Ben venga che lei per prima si metta dentro sul fatto dei peccati. E’ un buon segno.
Per quanto riguarda il Creatore di infinita bellezza le rammento che per punire i nostri peccati ha scatenato un diluvio universale, ha consumato col fuoco dal cielo Sodoma e Gomorra, ha mandato le piaghe a punire l’ Egitto, facendo in tal modo giustizia di tutti gli dei dell’ Egitto, ha spalancato la terra sotto ai piedi ad Abiron e alla sua marmaglia, che si erano permessi di criticare l’operato del suo inviato Mosé.
Per non parlare poi delle minacce esplicite rivolte da Gesù contro le città del suo tempo: Cafarnao, Betsaida, Corazin, di cui oggi non restano che pietre corrose dal vento.
Il fatto di ritenerci non colpevoli di nulla é un altro segno della nostra malizia, che non ci fa vedere più i nostri peccati. E la colpa é proprio di questa chiesa, che, con la sua apertura al mondo, ha fatto impallidire in noi il “senso” del peccato.
Ovvio poi che, dopo tutto questo, la gente prenda a calci nel sedere i religiosi che sono andati a “consolare” i terremotati ad Amatrice. Come spiegare l’agire di Dio a persone cui per decenni gli si è insegnato che Nostro Signore non agirebbe mai così e che, anche se siamo immersi nel peccato fino al collo, non ci punirebbe mai per le nostre colpe in virtù di un falso concetto di misericordia?
Albino
Albino,
ma perchè ti metti a dare peso al disturbatore/rice bergoglioso/a? Già la Redazione l’aveva tolto/a di mezzo ma poi ha fatto marcia indietro, nell’attesa di una nuova marcia avanti l’unica cosa da fare è non leggere una virgola delle boiate che scrive.
Caro Alessio,
ammetto anch’io che é francamente difficile seguirne i ragionamenti.
Albino
Caro Albino,
la cosa migliore è non sprecarci tempo, poi che la “pensi” come vuole.
Signor Albino
non avrà per caso paura di pagare per le mie colpe? Stia tranquillo che non le verranno creditate colpe altrui.
Lei non verrà a pagare per questa chiesa eretica perché non appartiene a essa.
Io,lei, e tutta questa umanità,ha pagato da sempre, e per sempre pagera’ gli errori dei nostri progenitori, dal momento di aver voluto sostituirsi al loro Creatore.
Tutti noi facciamo parte di un destino comune legati al fatto di essere materia corruttibile.
Se anche il mondo per volontà del Padre ( se così fosse ), venisse sommerso da un altro diluivo universale,o sepolto da terrificanti movimenti terrestri, i giusti saranno salvati,se non in questa terra,alla vita eterna.
Le sembra poco? E allora ? Chi,è cosa sta inseguendo.
Maria,
non ho capisco proprio i suoi ragionamenti.
Prima mi scrive che il Creatore di ineffabile bellezza non userebbe mai certi sistemi per punire i nostri peccati, chiedendosi addirittura di queli colpe si verrebbe puniti (le rammento che siamo giudicati anche come Popolo, e non solo individualmente), poi, nel momento in cui le elenco casi clamorosi descritti nella Bibbia e nei Vangeli mi cambia rotta parlandomi di salvezza eterna (che non ho mai messo in discussione) e che io avrei paura di pagare in questa vita (????) per colpe altrui (mah!!!).
E mi sorprende anche un’altra cosa. Lei entra in questo sito scrivendo che non ci si deve preoccupare di correggere quello che di errato fanno i ministri di Dio, perché tanto ci penserà lui a risolvere tutto, Nel contempo, però, lei per prima si preoccupa di correggere quello che di errato (secondo lei), scrivono gli altri utenti del blog. Davvero non comprendo questi due pesi e due misure che lei usa a seconda di chi parla.
Si chieda lei, piuttosto, chi o cosa sta inseguendo, dal momento che cambia versione di quello che scrive ad ogni pié sospinto.
Albino
Albino
certo che saremo giudicati anche come Popolo.Noi singoli,come sfaccettatura di diamante che non emana luce se non unito ad altre per far si che possa brillare…
Ho detto a lei, e non ricordo in riferimento a quale suo commento, che colpe di tanti ministri,vengono a pesare sulle spalle martoriate del povero Cristo, ma anche le nostre di colpe; varrebbe pertanto l’impegno ad essere prima noi a sollevarlo,
sicuri di conoscere meglio le nostre che quelle altrui.
Signor Albino non pensi che queste cose le dica a lei.Le dico a me!
Se anche molte cose, non possono essere maggiormente approfondite,in questo contesto,resta il fatto che noi siamo cristiani.Che crediamo fermamente a quello che Gesù ci viene a dire – Amatevi gli uni gli altri come io vi amo – come punto di partenza,e come prospettiva di arrivo.
Siamo sfaccettature di un prezioso minerale il ” diamante” che deve essere lavorato affinché possa uscirne la luce imprigionata da tantissim tampo per diventare il gioiello più prezioso quindi il più ambito……
Questo potrebbe aiutarci andare oltre….
ammazza che discorsi profondi, Marì. Er diamante, ‘e sfaccettature che brilleno…
Parli come ‘n prete… ma nun è che sei ‘n prete daa mia parocchia?
A Francè, questa (questo?) è dei nostri: li mette tutti in riga ‘sti commentatori de radio spada e je dice volemose bbene. Proprio come te piace a te: checcefrega de le sacre scriture.
Daje Marì!!!
Un commento che non merita replica perchè non c’entra nulla con ciò di cui si stava discutendo,
Albino
Preciso che si tratta del commento di Maria.
Albino
Proprio oggi che ricordiamo qualcuno che disse la nuda e pura verità
Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello».