di Gabriele Colosimo
Sul sito del distretto americano della FSSPX è comparso un curioso articolo in cui, riferendosi ai manifesti affissi a Roma contro Bergoglio, ci si chiede se la satira possa essere un nuovo modo di combattere la crisi nella Chiesa.
La risposta, per l’autore, che non si firma e dunque parla a nome del distretto intero, è certamente no. Non bisogna ironizzare sul “Pontefice regnante”. Giusto, l’argomentazione è solida, in effetti. La pasquinata, se avessimo un papa che fa il papa, sarebbe stata molto vicina alla blasfemia. Apprezzabile un richiamo ad una seria e argomentata opposizione.
La giusta domanda oggi è: quale opposizione seria e argomentata fa la FSSPX pubblicamente da quasi un anno a questa parte? Nessuna. Eppure di nefandezze ce ne sono state e ce ne saranno a breve, una su tutte i vespri anglicani in San Pietro il 13 marzo prossimo, che, si dice, saranno propedeutici a un “avvicinamento” anche nella liturgia, come se il Novus Ordo non fosse già rischioso di per sé e ancor di più in diverse diocesi, italiane e non, in cui si canta e si balla manco fosse un festival ciociaro.
Il Superiore Generale della Fraternità, Mons. Fellay, non ritiene di dover pubblicamente intervenire: non l’ha fatto sui ‘dubia’, pur avendo espresso un anno fa le stesse considerazioni dei quattro cardinali, non l’ha fatto sul trogolo ecumenico di Lund, non l’ha fatto diverse altre volte, ma difficilmente possiamo ritenere che non sia a conoscenza della situazione. Quanto accaduto nel distretto italiano ne è la prova lampante. Commissionare a don Nely l’interim (a proposito, per quanto ancora?) del distretto d’Italia, ha, tra le altre cose, consentito a don Citati di compiere la titanica impresa di farsi mandare a quel paese da buona parte dei fedeli a poco più di 6 mesi dall’ordinazione sacerdotale. Ecco forse la ragione per cui non abbiamo letto articoli contro i manifesti sul sito italiano, perché farcisi mandare per la seconda volta in un mese è troppo anche per chi crede che una prelatura personale possa in qualche modo invertire un trend di errori che dura da 50 anni.
L’immagine che arriva ai fedeli in questo momento è quella di una FSSPX totalmente allo sbando, in balia degli umori del ‘Pontefice regnante’, che in effetti in termini di governo si comporta proprio da monarca assoluto, se non fosse per il dettaglio, forse sfuggito alla frangia cosidetta accordista, che non lotta per Cristo, ma contro Cristo. La FSSPX appare incapace di fare quello che ha sempre fatto, incapace di rifiutare le avances di chi non vede l’ora di applicare il principio del solve et coagula, utilizzando, nel frattempo, quello del divide et impera.
Quale destino per una Fraternità già fattivamente annientata prima di un qualunque accordo?
Un po presuntuosetto l’articolista nel presentare le sue osservazioni come le medesime della maggioranza dei fedeli tradizionalisti.
L’attacco personale e scomposto rivolto da Gnocchi a don Citati sicuramente non può essere inteso come un generale biasimo nei confronti del giovane sacerdote.
Ripeto quello che scrissi tempo “est modus in rebus”, i “tribunali rivoluzionari del popolo” (tradizionalista) lasciamoli a chi dal 1789 ad oggi ama quella formula di giustizia.
Caro Francesco Di Ciano, certamente mi riferisco alla maggioranza dei fedeli del distretto d’Italia prima della venuta di don Nely. Si sa che quando cambia il vento, cambiano anche le banderuole.
Un saluto,
Gabriele Colosimo
Mi permetta di riassumere:
-Un singolo articolo di critica anonima (tra l’altro condivisa nello spirito da lei stesso) nei confronti dei manifesti ironici romani apparsa sul sito del Distretto USA della FSSPX sarebbe il macigno che ha frantumato 40 anni di credibilità della Fraternità fondata da Monsignor Lefebvre.
-Un singolo articolo piuttosto lungo ed articolato di don Citati in risposta ad un attacco ad alzo zero di un giornalista d’ “area” sarebbe stato la causa della totale perdita di credibilità dello stesso sacerdote da parte di “buona parte dei fedeli” (dove si possono attingere i dati statistici?)
-Si accusa la FSSPX di aver alzato bandiera bianca e di essersi fatta praticamente annichilire dall’attuale Pontefice quando non più tardi di 20 giorni orsono il Superiore Generale Fellay ha specificato che non arretreranno di un millimetro nella loro posizione, prelatura personale o meno.
Di mestiere non faccio l’avvocato ma un po di diritto lo mastico comunque, non le sembra sia un po poco a livello di prove per un articolo così tranchant nei confronti della FSSPX?
Un singolo articolo anonimo sul sito del distretto americano è l’opinione del distretto americano, fino a prova contraria. Lo stesso orientamento si può notare sul loro profilo Facebook.
Don Citati non ha perso totalmente credibilità, non ne ha mai avuta una, essendo stato recentemente ordinato, e ha esordito particolarmente male.
E’ un anno che non si legge una critica ben fatta agli errori di Bergoglio e, in generale a quelli diffusi dal clero, l’ultima volta è stata su Amoris Laetitia a marzo 2016 e quelle precedenti arrivavano pochi giorni dopo i “fattacci”. Ho elencato un paio di casi eclatanti, non so se ha letto. Se tali omissioni le sembrano normali per la FSSPX, vediamo due realtà diverse, chiaramente.
perdura l’equivoco di partenza: non si può contestare chi chiami “Vicario di Cristo”. Non puoi essere aq ualcuno amico e nemico nello stesso tempo…
Non si può contestare Cristo, si può contestare un uomo che non fa il Vicario di Cristo come dovrebbe. Comunque detto e ridetto, inutile ribadirlo la millesima volta, nessuno di noi due cambierà idea.
e chi glielo dice al papa come si deve comportare? lei, Isidoro? Isidoro papa, allora!
E se poi non si comportasse da papa , ci sarebbe un altro pronto a contestarlo, nuovo papa, quindi, e via all’infinito… Una bella Chiesa davvero , dove ognun si fa Marcello…
Per fortuna che a tenermi fermo nella posizione, c’è la parola di Qualcuno che conta ben più di noi (spero)….
PS- (speriamo sempre, poi, che i famosi QUATTRO si decidano a rimetter in carreggiata ‘sto papa,che non vuole mai decidersi a fare il Vicario di Cristo, ma solo la presa in giro di Cristo)
“Non si può contestare Cristo, si può contestare un uomo che non fa il Vicario di Cristo come dovrebbe”
Incontestabilmente lapalissiano.
Che strano….adesso si leggeranno articoli in strenua battaglia in difesa de El Papa e nulla sui dubia, su Lund, sull’Amoris, sui gay da non giudicare, ecc….che fine ha fatto la Fsspx?
Concordo su una cosa: sullo strano silenzio della FSSPX su tutte le cose gravi che sta facendo il Papa. Per il resto non saprei dire, visto che per dare un giudizio bisogna sentire anche la parte accusata.