[…] Forte preoccupazione per gli effetti dell’ordine esecutivo sull’immigrazione, ritenuto «un affronto alla nostra missione e un attacco ai valori americani e cristiani», è stata espressa anche dalla Conferenza dei gesuiti del Canada e degli Stati Uniti, che hanno assicurato di volere ugualmente proseguire nel «nostro lavoro, in difesa e in solidarietà verso tutti i figli di Dio, musulmani o cristiani».
I gesuiti, si ricorda in una dichiarazione, «tramite il nostro lavoro nelle scuole superiori, nelle università, nelle parrocchie e in ministeri caratteristici come il servizio per i rifugiati», hanno una «lunga tradizione di accoglienza e di accompagnamento dei rifugiati, a prescindere dal culto che professano». E oggi più che mai, conclude la dichiarazione, «la nostra identità cattolica e gesuita ci chiama ad accogliere lo straniero e ad avvicinarci a diverse culture e tradizioni religiose con apertura e comprensione. Non dobbiamo farci prendere dalla paura. Dobbiamo continuare a difendere i diritti umani e la libertà religiosa». Parole in grande sintonia anche con quelle contenute in una nota congiunta diffusa dal Jesuit refugee service e dalla comunità islamica italiana Coreis, nelle quali si rileva che l’ordine esecutivo del presidente statunitense «è discriminatorio e mette a repentaglio le relazioni tra cristiani e musulmani».
Fonte: L’Osservatore Romano, edizione odierna, pag. 6
che belle relazioni!!!! Tra CRISTIANI e ISLAMICI, perbacco!!!! Saranno belle quelle tra questi satanassi, i moderni gesuiti e i sempre uguali- onore a loro- islamici! Difatti si appellano alla lor IDENTITÀ cattolica-gesuita, che nulla a che fare con l’identità in Cristo e in Sant’Ignazio, ma tutto col pensiero mundialista e globalista dominante! Vadano a chiedere- ma ci andiamo noi al posto loro – quali erano le RELAZIONI tra i Gesuiti della missione cattolica nell’ Inghilterra di Elisabetta I ( un nome fra tutti, S. Edmund Campion) – e, non dico gli islamici, ma i ‘fratelli’, ora carissimi, della chiesa cristiana detta anglicana! Ci vadano, e si chiedano anche come questi loro carissimi fratelli trattavano quei gesuiti – quelli, dico – che osavano trasgredire il BANDO ( non certo un bando alla Trump….) emesso contro di loro da quella beatissima regina e tollerantissima…Ma ora si sono EVOLUTI, e hanno i loro punti di forza nel confratello Bergoglio, piazzato in vaticano , e in Sosa Abascal, appena nominato Generale dell’ Ordine loro, due ben noti cheguevaristi…
Il pesce marcio puzza dalla testa.
Forza Trump!!!!
Trump ha pienamente ragione a mederare la presenza di islamici nel suo paese l’islam è una parte dell’anticristo,gli islamici sono persone da sanare ed ad un certo punto sulla via della salvezza dovranno constatare che maometto è un falso profeta e l’ideologia dell’islam non fa parte della vera religione e quindi va combattuta intellettualmente e serve,spero di no, con altre crociate
Nel frattempo sbatterli fuori dai piedi è l’idea migliore.
Perché il COREIS non commenta la situazione dei cristiani in Arabia Saudita (tanto per prendere un paese mussulmano a caso)?
Ma già, non ne parlano neanche i gesuiti…
Mi permetto, si parva licet, di segnalare una linea di lettura: http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2013/11/il-gesuita-come-problema.html