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di Fabrizio Fratus

 

“Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie fila” (Federico II, Re di Prussia)

Se fino a qualche anno fa credevamo di vivere in tempo di pace, anche questa credenza era alquanto superficiale, per non dire stupida. La guerra è ormai un fatto costante della nostra vita e, se in passato era un evento, oggi, anche in forme diverse, è sempre in atto.

Dalla fine della seconda guerra mondiale ci siamo sentiti spesso ripetere che vivevamo in un tempo di pace e tutto ciò mentre i governanti dei paesi occidentali si insediavano con le armi in Medio Oriente come in Africa. La guerra è il gioco dei potenti, di coloro che poco o nulla hanno a che fare con il popolo e con la vita reale.

Le guerre le fanno i soldati, le combattono persone comuni “trasformate in Soldati” e, oggi più che mai, le fanno i poveracci, coloro che spesso non hanno futuro si arruolano per avere uno stipendio. Gli eserciti, oggi, sono composti da professionisti, come si suol dire, quindi di persone pagate per combattere. Non vi è più spirito di sacrificio per difendere famiglia, l’idea o la terra dei padri, ma solo interesse economico: la busta paga. Inoltre, la guerra si combatte con diverse armi tra cui anche la finanza: popoli messi in ginocchio con l’utilizzo di ogni strumento utile dalla moneta allo spread. E oggi le guerre sono sempre e solo disumanizzate (soprattutto senza nessun tipo di onore). Molti credono nel valore della forza e spesso la utilizzano sul più debole senza consapevolezza e senza rendersi conto del loro comportamento vigliacco; altri credono nella guerra anche come strumento per ripulire il mondo dal nemico.

Ma la guerra genera odio e violenza e a pagare saranno sempre e solo i più deboli. Torna in mente un bellissimo film che narra una storia vera: Joyeux Noel (una verità dimenticata dalla storia) in cui si racconta di quando soldati scozzesi, tedeschi e francesi durante la vigilia di Natale del 1914 deposero le armi per festeggiare assieme il magico Natale… Il Santo Natale! Il film è qualcosa di romantico e cui il dramma umano si può riscontrare in una trincea, dove tutti “uguali” si combatte contro nemici che molto probabilmente sono anche loro “uguali”.

La prima e la seconda guerra mondiale avevano ancora l’aspetto di una guerra per difendere il proprio popolo, ciò che oggi è assolutamente alienante è il rendersi conto di quanto oggi la guerra non rappresenti più una strenua difesa del territorio ma sia la conservazione del potere e di privilegi di pochi. Se in passato ogni guerra poteva avere un senso per la popolazione oggi nulla di tutto questo accade e su menzogne create a hoc si procede in stermini di popolazioni in nome della democrazia e del pericolo islamico… quel pericolo che noi stessi occidentali abbiamo creato e portato in casa nostra.