In this photo provided by the Vatican newspaper L'Osservatore Romano, Pope Francis wears an indigenous headdress given to him by Ubirai Matos from the Pataxo tribe, not seen, after the pontiff spoke at Rio's Municipal Theater to an audience mostly made up of Brazil's political, business and cultural elite in Rio de Janeiro, Brazil, Saturday, July 27, 2013. Pope Francis is on the sixth day of his trip to Brazil where he will attend the 2013 World Youth Day in Rio. (AP Photo/L'Osservatore Romano)

È stata recentemente scoperta una lirica inedita di Giosuè Carducci, che smentisce il presunto anticlericalismo del poeta.

Il componimento, indubbiamente profetico, che trasuda amore filiale, è stato dedicato a Francesco, forse per timidezza, non venne mai pubblicato dall’autore. Rintracciato tra le carte dell’archivio conservato dalla Fondazione Studi Superiori Carducciani, viene qui proposto per  gentile concessione.

 

T’amo, o pio Jorge; e mite un sentimento
di vigore e di pace al cor m’infondi,
o che solenne come un monumento
lodi i rapporti liberi e infecondi,
o che al giogo inchinandoti contento
del franco murator l’opra secondi:
ei t’esorta e ti punge, e tu col lento
giro de’ pazienti occhi rispondi.
All’alma meretrice umida e nera
va il tuo sospiro, e come un inno lieto
il mugghio nel sereno aer si perde;
e dal gran crocchio vacuo entro l’austera
ecclesia si rispecchia empio e quieto
l’antidivin di Jorge assenzio verde.

a cura di Alberto Di Janni