di Nicolò Volpe
Monsignor Ernest Jouin (1844-1932), conosciuto principalmente per la sua azione contro la massoneria fu un campione della Fede, un autentico guerriero al servizio di Dio e della Sua Chiesa. Al pari di sacerdoti quali monsignor Umberto Benigni e don Julio Meinvielle, lottò strenuamente contro la setta massonica e l’eresia modernista, in nome di una Fede autentica, pura, integrale, quella che Nostro Signore Gesù Cristo chiama ciascuno di noi a difendere in questi tempi difficili.
Il religioso fu tuttavia non solo un autentico eroe della lotta contro le sette, ma anche un santo sacerdote, amante dei poveri, catechista e anche un artista e conoscitore della musica, autore di diverse opere di teatro religioso quali la Natività, il Mistero della Passione, Santa Giovanna d’Arco, Bernadette, Clotilde.
Nato ad Angers nel 1844, in una famiglia profondamente cattolica, ebbe una vocazione monastica e sacerdotale che lo portò a diventare domenicano e ad essere ordinato sacerdote come Augustin uno dei suoi due fratelli.
Tale vocazione venne ben presto delusa a causa di una salute molto fragile che lo rendeva inadatto alla vita in convento e il giovane sacerdote Ernest si ritrovò ad essere precettore di un giovane di buona famiglia nella provincia francese.
Come riportato nell’unica biografia esistente su monsignor Jouin (Un bon serviteur de l’Eglise: Monseigneur Jouin) scritta dal canonico Sauvetre, che gli fu vicino per molti anni, a questo periodo risalgono i carteggi con il padre spirituale Monsignor Laroche, fonte di conforto per il giovane sacerdote nei momenti di difficoltà.
Dopo due esperienze da vicario parrocchiale nella provincia francese tra cui una nella sua città natale Angers, in cui lo zelo nell’assistenza spirituale e materiale ai poveri e dell’istruzione religiosa dei bambini lo renderanno amato e conosciuto dai suoi concittadini, il ministero sacerdotale di monsignor Jouin si svolgerà sempre a Parigi.
Arrivato nella capitale, come giovane parroco di Joinville le Pont (1882-1886) avrà i primi scontri con la setta malvagia della massoneria, potentissima in quella municipalità, che arriverà ad accusarlo di aver sottratto del denaro destinato alle pompe funebri portandolo in tribunale. Inutile dire che il nostro monsignore uscirà dal processo scagionato da ogni accusa.
Monsignor Jouin sara’ poi parroco nelle parrocchie parigine di Saint Augustin (1886-1894), Saint Medard (1894-1898) e ancora Saint Augustin in cui restera’ dal 1899 fino al 1932, anno della sua chiamata al Cielo.
Questo periodo sara’ contraddistinto dallo zelo catechetico verso giovani e meno giovani, dall’importanza data alla liturgia e dalla passione per la musica sacra. Monsignor Jouin diventerà anche un punto di riferimento per musicisti e cantanti che in molti saranno convertiti alla Fede Cattolica dal santo sacerdote, inclusi svariati ebrei.
Nel frattempo le opere di teatro religioso scritte dal monsignore saranno rappresentate in Francia e a all’estero conoscendo un grandissimo successo.
Sarà inoltre durante il secondo periodo a Saint Augustin che monsignor Jouin intraprenderà una grandissima opera di studio ed apostolato, realizzando tra le altre cose la rivista “Il Catechismo” e spiegando la Santa Messa Domenicale ai suoi parrocchiani attraverso libretti contenenti commenti sui riti e sui momenti principali delle celebrazioni.
Questo è anche il periodo in cui, per contrastare l’eresia modernista, condannata da San Pio X con l’enciclica Pascendi del 1907, monsignor Jouin inizierà a lavorare ad un’opera di enormi proporzioni, la critica di tutti i versetti del testo biblico inclusiva dei commenti dei Padri della Chiesa e dei commentatori moderni.
Il sacerdote, uomo di Fede e di studi, di grande bontà verso tutti, era anche un grande combattente in difesa della Chiesa. Nel 1906, anno in cui le autorità francesi, al servizio della massoneria, con la legge di separazione tra Stato e Chiesa dichiareranno le chiese luoghi pubblici e manderanno ispettori a fare l’inventario dei beni delle parrocchie, monsignor Jouin si opporrà strenuamente a tali provvedimenti e, accusato di aver violato l’iniqua legge, sarà convocato in tribunale e multato per 16 franchi.
Il 1912 è l’anno in cui l’eroico monsignore inizia la sua impresa antimassonica che includerà la pubblicazione della R.I.S.S (Revue Internationale des Sociétés Secretès – Rivista Internazionale delle Società Segrete) la fondazione della Ligue Franc-Catholique, organizzazione finalizzata a combattere senza quartiere la setta e a smascherarne le subdole macchinazioni.
L’impegno antimassonico, sarà originato dalla richiesta di uno dei successivi co-fondatori della rivista, Jean Bidegain, che lo inviterà a scrivere un romanzo contro la setta.
Il sessantacinquenne monsignor Jouin, da vero studioso, opterà per uno studio scientifico del nemico e dei suoi piani di distruzione della Chiesa e dei valori cristiani che si concretizzerà nella rivista.
Papa Benedetto XV nel Breve del 23 marzo 1918 in cui lo elevava alla prelatura scriverà di lui e della rivista “Sappiamo che avete adempiuto al vostro ministero sacro in maniera esemplare, che avete la più viva sollecitudine per l’eterna salvezza dei vostri fedeli e che avete affermato con costanza e coraggio i diritti della Chiesa Cattolica – non senza pericoli per la vostra vita – contro le sette nemiche della religione, infine che non risparmiate nulla, né fatiche, né spese per diffondere pubblicamente le vostre opere su tali materie”.
Papa Pio XI gli dirà successivamente in, udienza privata “Continuate la vostra Rivista, malgrado i vostri problemi di denaro, combattete la nostra mortale nemica”.
E’ anche da menzionare come la genialità di Monsignor Jouin sarà quella di studiare e mettere in luce i legami esistenti tra massoneria, protestantesimo e giudaismo, tre flagelli aventi per obiettivo la distruzione del Cattolicesimo e la corruzione della società.
Tuttavia, il nostro eroe non si fermerà qui ma, come Papa Leone XIII e altri sacerdoti studiosi della setta, arriverà a identificare la guida e l’ispiratore della massoneria, il demonio stesso, che agisce particolarmente nei diversi riti massonici.
I legami tra massoneria, occultismo e satanismo saranno approfonditi con la stampa di un’ulteriore rivista, la Revue Occultiste (La Rivista Occultista).
In merito alla lotta antimassonica monsignor Jouin dichiarerà “i raggruppamenti nazionalisti e fascisti o altri, sono impotenti a guarire il male da soli. La guerra è religiosa. La nostra conversione è l’unico rimedio…E questa conversione deve essere operata togliendo di mezzo il liberalismo che conduce alla decomposizione del sangue, ravvivare le convinzioni anemizzate, riapprendere le formule della Fede Cattolica e restituire loro il posto dovuto nel linguaggio e nella coscienza”.
Ciò che traspare infatti dall’opera e dalla vita di Monsignor Jouin, come testimoniato dal suo biografo, è un’intensa religiosità, una misticità ed una devozione al Sacro Cuore e ai Santi, che portano il santo sacerdote a vedere, al di sopra degli eventi umani, lo scontro tra Nostro Signore Gesù Cristo, San Michele e gli angeli fedeli e il demonio e gli angeli decaduti, lotta che terminerà nell’eternità con il trionfo di Cristo e della Sua Chiesa.
Nominato da Papa Pio XI, protonotario apostolico il 15 gennaio del 1924, riceverà il privilegio di portare in certe occasioni l’anello e la mitria.
Servo fedele di Dio e della Sua Chiesa, sempre pronto ad aiutare i bisognosi fino a dare le sue camicie agli indigenti, come don Bosco, confiderà sempre nella Divina Provvidenza.
La sua fiducia in Dio, nella Chiesa e nel Papa aumenterà con gli anni portandolo a dichiarare “la sola speranza di salvezza è nell’intervento del Papa, il solo capace di strappare il mondo all’influenza delle forze del male”.
Stringendo tra le mani la benedizione apostolica di Papa Pio XI, informato dell’agonia di monsignor Jouin dal nunzio apostolico cardinal Granito di Belmonte, il caro sacerdote, ottantottenne, dopo ben sessantaquattro anni di ministero pastorale, sarà chiamato al Cielo il 27 giugno 1932.
La sua rivista antimassonica non continuerà le pubblicazioni dopo la sua morte ma monsignor Ernest Jouin ci lascia il suo splendido esempio di Fede, di ministero e di vita e, come scrive il suo biografo, il canonico Sauvetre, tutto ciò che monsignore ha fatto, dalla redazione di opere teatrali alla lotta contro le sette lo ha fatto unicamente per servire Dio.
Negli attuali frangenti, in cui la Chiesa Cattolica, appare eclissata da una gerarchia in preda all’apostasia e al disordine preghiamo Nostro Signore Gesù Cristo che ci dia santi sacerdoti come Monsignor Jouin.
Sarebbe bello ripubblicare, anche parzialmente sotto forma di fotocopia, qualche numero della rivista. Mi pare d’aver letto su effedieffe che alcuni numeri si trovano in una biblioteca di Milano, forse la Sormani.
Certo che fa colpo sentire un papa come Benedetto XV elogiare i meriti di questo Monsignore per la sua lotta contro “le sette nemiche della Chiesa”, anche col rischio della propria vita”, per amore dei propri fedeli, e poi sentire altri papi, dichiarare la massoneria associazione goliardica (GioXXIII) o intrattenere con le famiglie massoniche- giudaiche rapporti di estrema cordialità, come con la più ‘goliardica’ di queste, la B’nai B’rith (da Paolo VI a questo qui attualmente infelicemente imperversante…)….altri ‘papi’???? ma sta a vedere che basta una sottana bianca , e stare in Vaticano, per essere papi!
Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !
Consigliamo fortemente questo libro a tutti:
F. Giantulli S.J., L’ESSENZA DELLA MASSONERIA ITALIANA: IL NATURALISMO
Ci dicono che non è piu in vendita. – Una copia PDF del libro è disponibile qui:
http://www.leodalessandro.it/files/ESSENZA-DELLA-MASSONERIA-ITALIANA-IL-NATURALISMO.pdf
A mani giunte, preghiamo l’Immacolata