di Gianandrea Gaiani
Molti campioni del linguaggio politically correct, anche all’interno dei vertici del mondo cattolico, ripetono lo slogan che non esiste un terrorismo islamico e che non si può accostare il termine “terrorismo” all’islam.
Benché si tratti palesemente di una sciocchezza (imposta nel linguaggio istituzionale dall’Amministrazione Obama ) che cozza contro il buon senso e la realtà, molti governi si sforzano di sostenere questo “mantra”, ufficialmente per contenere derive “islamofobiche” nell’opinione pubblica europea, più probabilmente in obbedienza ai diktat culturali imposti dalle monarchie petrolifere del Golfo, sempre più “padrone” dell’economia e della politica estera europea e probabilmente anche di molte coscienze nei governi e parlamenti del Vecchio Continente. Non si spiega diversamente l’appoggio che la Ue fornisce ai ribelli jihadisti siriani e la blanda guerra condotta dagli occidentali contro l’Isis, guerra che i Paesi del Golfo non hanno mai combattuto veramente a differenza di quella in Yemen contro le milizie sciite.
Che il fenomeno terroristico globale sia principalmente islamico lo dicono i numeri, che abbia una caratteristica religiosa lo dicono persino i sondaggi. Il 97% di un campione di cittadini sauditi affermò nel 2014 che l’islam del Califfato è legittimo perché pienamente aderente ai principi coranici. Sondaggi effettuati in diversi paesi europei confermano che tra il 25 e il 33% dei residenti o cittadini islamici non denuncerebbe un terrorista jihadista e percentuali analoghe considerano giusta la violenza contro chi “offende” l’islam.
Sostenere l’estraneità della fede islamica agli atti di terrorismo adducendo la giustificazione che anche l’Europa ha avuto i sui terrorismi di matrice religiosa costituisce solo un fuorviante opportunismo che non tiene conto dei tanti leader religiosi musulmani che anche in Europa sostengono o giustificano il jihad. La campagna dell’IRA contro la Gran Bretagna era irredentista, non religiosa, puntava a ottenere il distacco da Londra delle sei contee dell’Ulster, non l’eliminazione degli anglicani.
Tra l’11 settembre 2001 e il 2015 si sono registrati oltre 13mila attentati che hanno provocato nel mondo 32.685 mila morti in 67 Paesi nel solo 2014 e 29.376 nel 2015 secondo il GlobalTerrorism Index pubblicato dall’Institute for Economics and Peace. Il 78% delle vittime nel 2014 e il 74% di quelle registrate l’anno successivo si concentrano in 5 Paesi: Iraq, Nigeria, Afghanistan, Pakistan e Siria. “Casualmente” tutti islamici e che vedono attivi movimenti terroristici di diversa matrice (Salafiti, Wahabiti, Fratelli Musulmani) tutti islamici e il cui obiettivo è occupare il potere dello Stato per instaurare la sharia.
Malgrado l’impatto mediatico degli attentati in Francia, Belgio e Germania, il numero di morti in Occidente è solo il 2,6% del totale ma si tratta in ogni caso di vittime del terrorismo jihadista, quindi islamico.
Le organizzazioni terroristiche più attive sono, in ordine per numero di persone uccise, Boko Haram con 6.644 morti e l’Isis (6.073 morti). Seguono i talebani (3.477 vittime). A seguire i pastori Fulani (1.229 vittime tra Nigeria e Repubblica Centrafricana), al-Shabaab (1.021 morti in Gibuti, Etiopia, Kenya e Somalia) e al-Qaeda in Mesopotamia e nella Penisola Arabica: tutti islamici. I paesi più pericolosi per il rischio terrorismo sono Iraq, Nigeria, Afghanistan, Pakistan, Siria e Somalia (tutti islamici) e i meno pericolosi sono in America Latina (Costa Rica, Cuba, El Salvador, Guyana, Panama e Uruguay), in Asia (Giappone, Sud Corea, Vietnam) ed Europa (Lituania, Lettonia, Polonia e Finlandia) e sono tutti paesi non islamici e a bassa o nulla presenza musulmana.
Se si escludono la FARC colombiane e i maoisti indiani, tutte le principali organizzazioni terroristiche del mondo per numero di attentati effettuati sono islamiche e sunnite: Isis, al-Qaeda, Talebani afghani e pakistani, Shabab, Boko Haram…
e difatti si guarda bene dal dirlo il GAGLIOFFO del vaticano (del cui ventriloquo Galante/-ino abbiamo qui la foto, insieme a quella dell’Arpia Mortifera ), che invece si danna per convincerci: “Nessuna religione è TERRORISTA”, volendo dire esattamente, che non esiste terrore islamico; semmai esiste quello cristiano, quello del Vangelo quando dice: andate e predicate in tutto il mondo… A queste bestialità dobbiamo ogni giorno dare ascolto…
…mentre è doveroso affermare che tutti gli attentatori che hanno agito in nome di Allah sono dei “poveri malati di mente”. Questi, naturalmente, non hanno niente a che vedere con la “Religione di Pace” professata dai maomettani.
Eccheccavolo!
sì, certo, “poveri malati mentali”, affetti da tare psichiche… Pensa un po’ allora come è messa la Merkel e il Manicomio (europico) che la contorna…..
Il terrorismo ha braccia islamiche e testa ebraica.
e difatti, l’islam è una piaga cristiana – eresia cristiana la chiama San Giovanni Damasceno) – infettata dal cancro giudaico…
Sempre le solite : quel che cercano di propinarci è che il nemico non sia l’Islam, ma l’ “odio”, un odio generico e quindi anche applicabile all’europeo che vorrebbe reagire contro l’Islam.
L’europeo dovrebbe quindi, secondo quest’ottica, continuare a subire l’invasione e la violenza islamica senza reazione alcuna perchè altrimenti anche lui si macchierebbe di odio come i terroristi, che altro non sarebbero che una frangia traviata dell’Islam invece della sua versione più genuina e veritiera.
Il solito trucchetto di spersonalizzare un nemico evidente con una definizione vaga e utilizzabile a piacere.
Riguardo alle monarchie del petrolio, per ricchissime che siano non hanno alcuna forza militare e per un’Europa con un minimo di spina dorsale sarebbe davvero questione di pochissimo occuparle, cancellarle dalla Storia e prendersi il petrolio e tutto il resto.
Quanto alla FARC, non esiste alcun paragone possibile.
Quello che vuole la FARC è soltanto vendere droga, ora della fine, nonostante tutte le colorazioni politiche ed ideologiche che possano darsi ; da questo punto di vista hanno sostituito i vecchi “cartelli” colombiani ed ora sono i maggiori produttori di cocaina del mondo. Altro che i farseschi tentativi di pacificazione all’Avana!
Essendo la loro violenza solo finalizzata a riempirsi le tasche, come una sorta di mafia molto più in grande (militarmente parlando), non può essere paragonata a quella di chi ha come fine unico quello della sottomissione o la morte di chiunque non sia dei loro.
una religione è terrorista, per sua natura, se usa l’arma del terrore per imporsi.
Nel corano, nel sacratissimo libro dell’ islam, 123 versetti comandano di usare quest’ arma per aver ragione (ragione???) degli infedeli.
Bukhari, il cui nome per esteso è: ABŪ ʿABD ALLĀH MUHAMMAD IBN ISMĀʿĪL IBN IBRĀHĪM IBN AL-MUGHĪRA AL-BUKHĀRĪ AL-JUʿFĪ (il terrore comincia col nome….), famoso per la sua raccolta degli hadith del ‘profeta’, cita, a conferma , questo suo detto :
“ Io sono stato reso vincitore con il TERRORE”.
Quindi l’Islam è RELIGHIONE DI TERRORE.
Bergoglio taccia, o riscriva il Corano, se ha la faccia… La finisca di dire BAGGIANATE e di prenderci in giro. ( (Ecco comunque la testa giudaica all’opera, come dice Riccardo qui sopra)
ISLAM IS THE CANCER
AND EUROPE A BIG ANSER!
Where’ are you going, Islamer,
when all europe is infected
by your cancer?
You’ll stay here
with your cancer,
and best wishes, Islamer!!
Guarda solo le facce! Come si fà a non detestarli?
e c’è qualcuno – e dice di essere il nostro protettore – che ce li raccomanda come fratelli carissimi, tutti pietà devozione e pace, da accogliere come “carne di Cristo”…. Uno così è in-qualificabile, appunto IN-FAME!