san_giuseppe

 

di Moreana

 

Da qualche ora i media internazionali si concentrano sulle dinamiche del barbaro attentato di matrice islamista – ma che è, anche, il frutto di questa ‘generazione perversa’, in cui il liberalismo è il nuovo dio – perpetuatosi a Londra. Ancora una volta, la Francia è stata colpita dalla furia maomettana. Tre giovani studenti del collegio-liceo Saint-Joseph (scuola privata cattolica) di Concarceau nel dipartimento del Finistère (Bretagna) sono stati coinvolti nell’attacco terrorista riportando lesioni gravi, ma non fatali. Il viaggio londinese è da sempre previsto nel programma scolastico. Al momento dei fatti la scolaresca – composta da più di novanta ragazzi- attraversava il ponte di Westminster ; al suo passaggio la vettura omicida investe tre studenti, poi ricoverati e operati all’ospedale Saint Thomas, sotto lo sguardo attonito e terrorizzato dei compagni di classe. Tristan, uno degli studenti coinvolti, afferma

Je trouve ça dur psychologiquementon pense que ça n’arrive qu’aux autres, et là voir qu’à une minute près c’est des élèves de St-Joseph, c’est dur.” (“Trovo che questa vicenda sia insostenibile da un punto di vista psicologico, pensiamo che una cosa del genere capiti solo agli altri, e vedere a pochi passi che sono degli allievi di Saint Joseph ad essere colpiti è dura”)[1].

Affidiamo, dunque, al glorioso patriarca Giuseppe – il cui nome involontariamente è citato ripetutamente in queste ore nelle laicissime emittenti francesi – le cure materiali, fisiche e, soprattutto spirituali degli alunni di St-Joseph, e della Francia intera.

Questa triste vicenda ci permette, però, di ricordare un avvenimento unico nella storia della Francia cristiana, che fu consacrata a San Giuseppe dal re Luigi XIV: le apparizioni di Bessillon-Cotignac.

Il 7 giugno del 1660, il giovane pastore Gaspar Ricard d’Estienne si rifugiò con i suoi animali all’ombra degli alberi del colle di Bessillon presso il villaggio di Cotignac nel sud della Francia. A causa dell’estrema canicola, venne colto da una sete improvvisa. Gli apparve allora un uomo dall’aspetto maestoso che, indicando un masso, disse:

“Io sono Giuseppe. Alza quel masso e berrai.”

“Non ce la farò, è troppo pesante.”

“Ce la farai.”

L’umile pastore si avvicina e riesce a sollevare il masso senza alcuna fatica. Stupefatto, si rende conto che una sorgente di acqua incomincia a sgorgare in quel posto. Gaspar si precipita alla fonte per dissetarsi. Quando si rialza, il misterioso uomo che lo aveva aiutato è ormai scomparso. Il pastore corre ad annunciare la novità in paese, ma trova per lo più incredulità tra i compaesani. Tuttavia, alcune persone decidono di seguirlo per vedere la presunta fonte. All’arrivo tutti esultano di gioia perché l’acqua scorre in abbondanza da tre ore, in un luogo ben conosciuto per la sua aridità. In modo ancor più inspiegabile la roccia che Gaspar aveva mosso tanto facilmente, risulta inamovibile a causa del suo peso. In quel preciso istante Gaspar comprende, per ispirazione divina, che quella forza gli era stata data in dono dal Cielo ed esclama: “Quello che era lì era san Giuseppe, lui mi ha dato la forza!”. Tutti s’inginocchiano e ringraziano san Giuseppe. Successivamente, le guarigioni ottenute con l’applicazione di quell’acqua miracolosa attirano le folle verso il colle di Bessillon. Il culto a san Giuseppe, fino ad allora inesistente nella zona, conosce un’espansione straordinaria, diffondendosi rapidamente in tutta la Provenza.

Quindi, con le donazioni ricevute e con l’approvazione del vescovo di Frejus, viene costruita una cappella. L’episodio desta ben presso l’interesse del clero e del popolo francese. In effetti, la zona di Cotignac-Bessillon era già stata protagonista di apparizioni mariane approvate nel XVI secolo: tra il 10 e l’11 settembre del 1519, un pio taglialegna Jean de La Baume riceve un’apparizione della Beata Vergine Maria e del Bambino Gesù attorniati dall’Arcangelo Gabriele e da San Bernardo. La Madonna chiede a Jean di recarsi presso le autorità locali e riferire loro che Ella desidera la costruzione di una cappella con il titolo di “Nostra Signora delle Grazie” affinché i pellegrini “giungano in questo luogo per ricevere le grazie che io voglio donare”. Cotignac diviene ben presto luogo di culto di predilezione della Francia cattolica.

A qualche decennio  di distanza dalle apparizioni di San Giuseppe, la Vergine Maria aveva dato prova della sua bontà nel concedere al re Luigi XIII e alla sua consorte Anna d’Austria il tanto atteso delfino, il futuro Luigi XIV, che Nostro Signore Gesù Cristo in persona durante le apparizioni di Paray-Le-Monial chiamerà “figlio prediletto del Mio Cuore”.

Il 3 novembre 1637, mentre recitava il mattutino nella sua cella, Fra Fiacre di Santa Margherita della Congregazione degli Agostiniani scalzi di Parigi, avverte il vagito di un bambino. Guardandosi intorno, vede apparire la Santa Vergine seduta su di un trono, con tre corone sul capo, un abito blu ricoperto di stelle e un bambino piangente tra le braccia. La Signora  lo tranquillizza dicendo: “Non avere paura. Io sono la Madre di Dio, e il bambino che vedete è il delfino che Dio vuole dare alla Francia”. Due ore dopo, Maria si mostra di nuovo da sola al religioso e poi ancora una terza volta ripetendogli: “Non avere più dubbi su quello che ti ha detto il tuo confessore. A conferma di ciò voglio che tu consigli alla regina [Anna d’Austria] di fare tre novene in mio onore.A queste parole, la Vergine mostra all’umile frate l’immagine della Vergine della Grazie che si trova a Cotignac nel Var. Tuttavia, Fratello Fiacre ignorava che l’immagine da lui vista corrispondesse a quella venerata a Cotignac e corre allora ad esporre i fatti ai i suoi superiori, che unanimamente riconobbero la bontà dell’apparizione e la perfetta corrispondenza fra le due immagini.

Dopo venti anni di matrimonio, Luigi XIII e Anna d’Austria non avevano ancora figli (la regina aveva subito numerosi aborti spontanei) e il trono di Francia non aveva eredi. L’unione infeconda fra i due sposi rappresentava un grave pericolo politico per il regno di Francia, che senza un delfino avrebbe conosciuto gravissime instabilità politiche dovute alla lotta per la successione al trono, in un regno ancora scosso dalle atroci guerre di religione. La regina Anna d’Austria si impegnò allora a recitare le tre novene in onore della Madonna delle Grazie, accompagnata dalla preghiera di tutto il regno. Il voto fu esaudito prima del previsto. Terminata l’ultima novena il 10 febbraio 1638, Luigi XIII consacrò la Francia alla Santa Vergine, mentre il 5 settembre 1638, nacque a Saint-Germain-en-Laye Louis Dieudonné (Luigi donato da Dio).

Il giovane monarca beneficò ben presto dei favori divini e dell’intercessione di San Giuseppe. Nel 1660, secondo quando previsto dal Trattato dei Pirenei con cui Francia e Spagna avevano siglato la pace, il re francese Luigi XIV incontrò il monarca spagnolo alla frontiera per riceverne la mano dell’Infanta Maria Teresa. Luigi si era fermato prima a Cotignac, per rendere omaggio a Nostra Signora delle Grazie, cui doveva la sua difficile nascita (che a quel tempo fu considerata un miracolo). Il 7 giugno, giorno delle apparizioni di San Giuseppe, l’Infanta entrò in Francia per il matrimonio, previsto due giorni dopo. Luigi XIV decretò che a partire da quel momento, la ricorrenza liturgica di San Giuseppe fosse giorno festivo in tutta la Francia, mentre consacrò l’anno seguente, il 19 marzo 1661, il regno di Francia al padre verginale di Gesù.

maria

 

 

 


[1] https://www.francebleu.fr/infos/faits-divers-justice/concarneau-saint-joseph-s-inquiete-pour-ses-eleves-1490221436