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Una premessa è d’obbligo: la prudenza deve essere massima.

Se tuttavia le corpose “indiscrezioni” sul vero segreto di Fatima e sulla crisi d’Autorità nella Chiesa pubblicate oggi sui media fossero – come pare – confermate, ci troveremmo di fronte ad un’analisi sostanzialmente avverata: un libro pubblicato dalle Edizioni Radio Spada nel 2015 avrebbe proposto al pubblico italiano l’interpretazione probabilmente più vicina alla realtà sulla questione di Fatima e del suo segreto. Ovviamente parliamo di Nella profezia di Fatima il mistero dell’altra Roma – “Vae, vae, civitas…” (Ap XVIII), scritto da Arai Daniele. Sebbene il nuovo testo del c.d. “terzo segreto”, pubblicato oggi, abbia alcuni aspetti non del tutto chiari, altri paiono innegabilmente coerenti con quanto scritto.

Ma andiamo con ordine.

Questa mattina su La Nuova Bussola Quotidiana, Marco Tosatti scriveva un articolo intitolato “Nuova rivelazione su Fatima, l’apostasia nella Chiesa”. Ne riportiamo il testo, con grassettature nostre:

Oggi esce in Spagna un libro di José Maria Zavala, intitolato “El secreto mejor guardado de Fatima”, il Segreto meglio custodito di Fatima. E’ un’opera piuttosto ampia, di 330 pagine, in cui si ripercorre la storia delle apparizioni del 1917, e del Terzo Segreto. L’autore, convertito al cattolicesimo, devoto di padre Pio, è un giornalista molto noto in Spagna, e autore di una trentina di opere di storia e religione. Nel libro c’è anche una conversazione molto interessante con don Gabriele Amorth, scomparso di recente, che era anch’esso un grande devoto del religioso di Pietrelcina.

Ma il libro contiene una parte che – se confermata come autentica – non può non rivelarsi clamorosa.

Racconta José Maria Zavala di aver ricevuto sulla posta del suo sito web una mail, anonima. Non c’era né testo, né oggetto; solo un allegato. La mail era nella cartella spam. L’ha aperta, e dopo un po’ di esitazioni ha aperto l’allegato. Era una lettera manoscritta, in portoghese, intitolata JMJ. La lettera consta di 24 righe.

José Maria Zavala l’ha fatta tradurre, e poi ha chiesto una perizia calligrafica a una professionista del settore, Begona Slocker de Arce, perito calligrafo dei tribunali di Giustizia, riconosciuta dalla Società Spagnola di Grafologia, perita calligrafa diretta del professore Francisco Alvarez (ex capo della Jefatura di investigazione e criminalistica della Guardia Civile), professore “tutor” nei corsi di Madrid di perito calligrafo giudiziario. E con altri titoli ancora.

La perizia, molto dettagliata (occupa venti pagine di libro) si conclude così: “Il documento ‘dubitado’ (cioè quello da studiare. N.D.R.) a cui ci si riferisce qui come Terza Parte non rivelata del Segreto di Fatima, è stato realizzato dalla stessa mano del documento ‘indubitado’ (il testo di riferimento, certamente autentico N.D.R.) corrispondente alla Prima e alla Seconda Parte del Segreto di Fatima redatto di proprio pugno da Suor Lucia dos Santos nella sua Terza Memoria del 31 agosto del 1941”.

Ecco il testo, nella nostra traduzione. Abbiamo mantenuto la spaziatura originale. Il testo comincia con le sigle JMJ, e la data: “Tuy, 1/4/1944”.

E continua così:

“Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’, davanti a una moltitudine che stava lodandolo.

Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli occhi del male.

Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo, sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi, aveva un picco sul tetto dell’edificio.

Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa, questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e prima del 1960.

Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e trasportata a Fatima.

Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a Fatima.

?La cattedrale di Roma deve essere distrutta e una nuova costruita a Fatima.

Se 69 settimane dopo che questo ordine sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la città sarà distrutta.????????

Nostra Signora ci disse che questo è scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44”.

Così terminava il messaggio. La parte relativa a Matteo è la seguente:

42. “Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: ‘La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri’? 43. Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. 44. Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà”.

Mentre invece la parte relativa a Daniele è questa:

“24. Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi”.

Abbiamo contattato José Maria Zavala via mail, chiedendogli alcuni chiarimenti sul modo in cui era giunto in possesso del documento, ma ha risposto che preferisce, vista la delicatezza dell’argomento, e la poca affidabilità dello strumento di posta elettronica, rispondere a voce, in un incontro che avverrà nelle prossime settimane.

Se il documento fosse autentico risolverebbe certamente molti degli interrogativi che sono stati posti in passato sulla completezza dello svelamento, e sulle contraddizioni che sono emerse durante gli anni, legate a testimonianze di chi aveva letto le memorie di Suor Lucia, e chi aveva visto il documento. Il testo del libro, per esempio coinciderebbe con il singolo foglio, visto in controluce nella busta destinata al Papa, dal vescovo di Leiria-Fatima mons. Venancio. E la possibilità che una parte del Terzo Segreto riguardasse problemi di fede e di apostasia nella Chiesa è stata ventilata più volte nei decenni passati. E naturalmente fare riferimento a una controversia ancora aperta, e che proprio in questi giorni è tornata di attualità, legata alle presunte dichiarazioni fatte dall’allora cardinale Ratzinger a un suo amico di antica data, Ingo Dollinger, sacerdote e professore di teologia.

Se si tratta di un falso, bisogna riconoscere che è un falso di altissima qualità. E naturalmente si aprirebbe la questione di chi l’ha forgiato, e perché; e perché l’ha inviato a un giornalista e scrittore così noto in Spagna per la sua testimonianza professionale ed esistenziale di fede cristiana.

Sarà naturalmente molto interessante sapere se, e quale eventualmente sarà, la risposta della Santa Sede agli interrogativi aperti da questo nuovo clamoroso sviluppo della saga di Fatima. Una conferma di quanto Benedetto XVI avrebbe rivelato qualche mese fa nel corso di un colloquio privato: “Fatima non è finita”.

Poco dopo lo stesso Marco Tosatti chiarisce, sul suo blog personale Stilum Curiae, che il testo anonimo citato da Zavala aveva in realtà già visto la luce online sul sito statunitense traditioninaction.org nel 2010. Suggestivo il fatto che in quest’ultimo portale si faccia riferimento, come “fonte” della foto del testo – poi riportata da Tosatti stesso – sia proprio un lettore che scrive dal Portogallo.

***

Di seguito la presentazione del volume del 2015, pubblicato dalle Edizioni Radio Spada:

TITOLO: Nella profezia di Fatima il mistero dell’altra Roma

SOTTOTITOLO: “Vae, vae, civitas…” (Ap XVIII)

AUTORE: Arai Daniele

POSTFAZIONE: Matteo Castagna

PRESENTAZIONE:

L’anima cattolica rivolta a Fatima per capire l’ora che viviamo può solo farlo seguendo quel naturale senso di stupore che, come insegnava Aristotele, è la vera guida alla saggezza. Capirà allora che Fatima è un altro gran segno della soavità divina, dato per lenire le profonde contraddizioni umane che viviamo. È segno soprannaturale nella sapiente sequenza di altri che, in ogni tempo e luogo, furono offerti a noi per guidarci attraverso i labirinti della vita. La Sacra Scrittura è storia di questi segni dati a tutti, agli Ebrei come ai Niniviti, ai re come agli schiavi, in una sequenza secolare, di colle in colle e da profeta a profeta, che guidavano all’avvento del Segno supremo: il Verbo Incarnato. E il segno di Betlemme fu visto da re saggi di paesi lontani come dai pecorai dei dintorni.

È stupefacente: la terza parte del Segreto di Fatima, che per più di mezzo secolo è stata al centro dell’interesse del mondo, una volta pubblicata con la sconcertante interpretazione che ne colloca al centro Giovanni Paolo II, ha solo suscitato disagi e nuovi interrogativi.

Al centro del Messaggio profetico di Fatima vi è, infatti, la figura del Papa, ma poiché la sua terza parte segna un simbolico eccidio di un papa con il suo seguito, più chiaro nel 1960, si deve riconoscere che per il «Segreto» tale data segna uno spartiacque tra i pontificati precedenti e quelli seguenti; realtà ormai storica, ravvisabile in alterazioni liturgiche e magisteriali nella sede romana. E queste si svelano, emblematicamente, in rapporto con le manovre contro Fatima.

Di fatto, quanto è successo e continua a succedere attorno a questa terza parte del Segreto di Fatima, nota come Terzo Segreto, pur riconosciuta d’origine divina, dalla morte di Pio XII costituisce, uno strano trattamento clericale. Prima fu censurata e poi aggirata proprio dai sommi ge­stori vaticani che la custodiscono; condotta che lascia molti credenti perplessi, tanto più perché coincide con un aggiornamento della visione dei dogmi, della liturgia e delle profezie di castighi trasmesse alla Chiesa.

INFORMAZIONI SULL’AUTORE:

Arai Daniele è un comandante d’aviazione civile. Nato a San Paolo il 13 maggio 1934, ha studiato nel Collegio San Luigi dei Gesuiti. Durante gli studi all’Università di Fisica, ha intrapreso la carriera in Aviazione per ragioni contingenti, che lo ha condotto, sin da giovane, dal Brasile ai cieli di tutto il mondo. Il pilota, come padre di famiglia, nello scontro con la dura realtà della vita e della morte, si sentì richiamato alla Chiesa della sua giovinezza. Lì, tuttavia, trovò un porto desolato dalle devastazioni descritte dai Profeti. Nella difficoltà di trovare un ritorno sicuro, prese la direzione luminosa di Fatima. Questo è il percorso che egli segue da allora, scrutando il suo profetico messaggio di pace e di salvezza, tralasciato per oscuri disegni. Lo segue moltiplicando scritti, conferenze in vari paesi e diverse lingue. Ha collaborato con la rivista «Permanência» di Gustavo Corção a Rio, con «Sì sì No no» di don Putti, con «Chiesa Viva» di don Villa e con «Roma» di Buenos Aires. Arai Daniele considera il suo risultato   principale quello di aver collaborato strettamente con i Vescovi Antônio de Castro Mayer e Marcel Lefebvre. Oltre ai molti scritti di natura religiosa e storica, ha pubblicato in portoghese il libro «Entre Fátima e o Abismo» (Ed. Excelsior, 1988, SP), presentato da Sua Ecc. Mons. de Castro Mayer con un’importante dichiarazione sulla naura di Fatima. Inoltre ha pubblicato in italiano «L’Eclisse del pensiero Cattolico» (Ed. Europa, 1996, Roma)  ed in francese «L’Esprit désolant de Vaticano II» (Ed. Delacroix, 1997, Dinard), presentato da Malachi Martin. Altri suoi lavori sono già stati tradotti anche in inglese ed attendono pubblicazione. L’Autore vive ad Aljustrel, Fatima.

INDICE:

  • Introduzione. Segreto di Fatima o Mistero vaticano?
  • I parte. L’ora provvidenziale della «Profezia di Fatima»
  • 1 – Benedetto XV: il Papa a cui Maria rispose
  • 2 – L’accordo del «Segreto di Fatima» con il Papa e con la Fede
  • 3 – Pio XI: il Papa che Maria predisse
  • 4 – Fatima e il «Re di Francia» nella Rivoluzione
  • 5 – Pio XII: il «Papa di Fatima»
  • II parte. La Profezia ignorata, il Pastore colpito e la città demolita
  • 6 – Il «Terzo Segreto» si accorda col Vangelo?
  • 7 – Appello di Fatima o del «mondo migliore»?
  • 8 – Il «Nuovo Giona» e la Sfinge dell’altra Roma
  • 9 – Il «Terzo Segreto», Suor Lucia e l’alienazione di Fatima
  • 10 – Il «Segreto» aiuta nella difesa della Fede?
  • Postfazione di Matteo Castagna
  • Bibliografia e abbreviazioni

PAGINE 260 formato A5

© 2015 Edizioni Radio Spada

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Il testo del presunto "vero" segreto, siglato nel 1944.

 

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Aggiornamento del 22 marzo 2017Marco Tosatti aggiunge, su La Nuova Bussola Quotidiana, alcune notazioni riguardanti il documento presunto autografo di Suor Lucia. Grassettature nostre:

[…] Quando abbiamo ricevuto e visionato il testo in pdf dell’opera di Zavala, gli abbiamo chiesto varie delucidazioni; se avesse cercato di rintracciare il mittente del messaggio mail anonimo, da cui diceva di aver ricevuto il documento, tramite l’indirizzo IP, cosa parzialmente possibile anche da parte di un privato; e soprattutto se disponesse di un documento originale, non digitale. L’ipotesi che si fa strada è che l’autore avesse (abbia) in realtà un documento originale, ottenuto da persona che è stata in passato vicina a Suor Lucia, e per “coprire” la sua fonte avesse dichiarato un’origine anonima del messaggio. Ma le risposte a queste questioni sono state rimandate all’incontro del 6 aprile, a Madrid, per la presentazione dell’opera.

Se il testo pubblicato da Zavala e quello di Tradition in Action coincidono, le riserve espresse nella recensione del libro risultano egualmente valide. Anche perché, come ci fanno notare persone esperte del campo, avendo a disposizione testi originali di Suor Lucia, manoscritti, con un programma avanzato di Photoshop sarebbe possibile costruire un nuovo documento, o modificarne uno esistente. E probabilmente – ma su questo bisognerebbe avere conferma – se l’operazione fosse condotta in maniera di alta qualità, potrebbe inficiare anche quello che è il maggior punto di interesse e di forza nella presentazione del documento di Zavala, e cioè la perizia calligrafica pur condotta con tutti i mezzi tecnici a disposizione da una professionista di grande esperienza.

Il testo ricevuto nell’aprile del 2010 da Tradition in Action veniva dal Portogallo. E’ presumibile dunque che se si tratta di un documento creato a tavolino, o modificato in parte, venga da lì. Però forse non da un portoghese; infatti la data può essere interpretata come 1° aprile 1944, o 1° settembre 1944, se scritta come si usava in Europa e in Portogallo all’epoca. Ma sappiamo da altre fonti che Suor Lucia scrisse ciò che doveva scrivere in obbedienza al vescovo nei primi giorni – dal 2 al 9 – del gennaio 1944. Quindi se il “1”, la cifra iniziale della data, volesse significare gennaio, vorrebbe dire che Suor Lucia – o chi al posto suo – aveva utilizzato un sistema di datazione in vigore negli Usa. Il che appare certamente a dir poco problematico. A meno che non si volesse introdurre volutamente un errore nel testo; così come è problematico l’uso del termine “cattedrale di Roma”.

Nella recensione del libro pubblicata ieri ci siamo chiesti se qualcuno avesse voluto tendere volontariamente una trappola per screditare un autore e giornalista fortemente impegnato nel diffondere e far conoscere l’opera e la persona di Padre Pio di Pietrelcina in Spagna. E’ un’ipotesi che resta valida, (e che lo stesso autore adombra) se non si renderanno disponibili altri elementi a sostegno dell’autenticità della lettera. Allo stesso tempo riportiamo anche quella che è l’opinione di Atila de Guimarães. Il direttore di Tradition in Action avanza l’ipotesi che il testo, così modificato sia stato reso pubblico per screditare, o inficiare, l’idea che vi sia una parte non svelata del Segreto, e che questa riguardi, come è stato detto molte volte in passato, anche da personalità di rilievo, una crisi nella Chiesa.

Adoperate tutte le possibili cautele, resta però irrisolto il problema centrale del messaggio di Fatima così come è stato gestito. E cioè che non sono state chiarite incongruenze, contraddizioni e vuoti che fanno ipotizzare, non senza una base logica che non tutto sia stato reso noto. E che forse qualcuno, anche in Vaticano, vorrebbe invece che lo fosse.

 


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