bergoglioanglicano

Volentieri segnaliamo questa iniziativa trasversale della Milizia dell’Immacolata, in occasione dell’ennesima sciagurata iniziativa di Bergoglio. Riportiamo il comunicato. [RS]

 

La Milizia, in riparazione a questo terribile evento, organizza un rosario in Piazza San Pietro. Appuntamento lunedì 13 marzo, alle ore 17.30 nei pressi della libreria Ancora.

Il 13 marzo 2017 alle ore 15 si terranno i Vespri Anglicani nella basilica di San Pietro, sulla Cattedra del Principe degli Apostoli. Una confessione acattolica celebrerà un rito nel cuore storico e simbolico del Cattolicesimo Romano, per concessione delle autorità ecclesiastiche stesse; benché l’evento in sé sia una reiterazione di altri simili celebrati dai predecessori di Francesco I a partire da Paolo VI stavolta risulta più scandaloso per il luogo dove esso si terrà: la Chiesa madre.
Il rito dei Vespri anglicani verrà celebrato in occasione dell’anniversario dell’elezione di Francesco I (13 marzo 2013) e nel quadro della celebrazione del cinquantesimo anniversario del dialogo tra la Chiesa cattolica e quella anglicana, iniziato il 23 marzo 1966.
Il 2017 è inoltre l’anno del cinquecentenario della riforma protestante, che viene – indirettamente – celebrato tramite questa iniziativa.
Questo evento, che ben si inserisce nel clima di falsa riconciliazione ecumenica che Bergoglio sta portando avanti con energia durante il suo pontificato, una palese contraddizione alla dottrina cattolica.

Vediamo perché:

  • L’anglicanesimo è una confessione che accoglie al suo interno elementi diversi, provenienti dal cattolicesimo, dal luteranesimo e dal calvinismo (si veda il catechismo della Chiesa Cattolica, che definisce eresia “l’ostinata negazione di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa”). Gli anglicani sono separati dalla chiesa cattolica dal 1538; le ordinazioni dei vescovi anglicani sono ritenute invalide. Tale invalidità venne ribadita da Papa Leone XIII nel XIX secolo: queste la parole con cui giustificava tale condanna: “il Sacramento dell’Ordine ed il vero sacerdozio del Cristo furono completamente eliminati dal rito Anglicano, non essendo dunque il sacerdozio affatto conferito veramente e validamente nella consacrazione episcopale dello stesso rito, per simile ragione, quindi, l’Episcopato non può essere affatto conferito veramente e validamente da esso e ciò ancora di più perocché fra i primi doveri dell’Episcopato vi è quello di ordinare i ministri per la Santa Eucaristia ed il sacrificio”.

 

  • Gli anglicani sono, come si diceva eretici: sono separati dalla Chiesa ed accettano molti errori protestanti sul sacerdozio, la morale, e la Messa (in particolare la Transustanziazione è oggetto di controversie tra le diverse chiese locali). Altri esempi: tra i 39 punti della dottrina anglicana fissati nel 1571, il XV nega ad esempio in modo implicito l’Immacolata Concezione che, come l’Assunzione è considerata una credenza popolare. Per gli Anglicani sono sacramenti solo il Battesimo e l’Eucarestia; le loro dottrine sulla grazia e la predestinazione hanno matrice luterana e calvinista. Non accettano tutte le Tradizioni Apostoliche e considerano che le Sacre Scritture siano da sole sufficienti ad assicurare la salvezza. I 39 punti della dottrina anglicana non sono stato modificati nel corso del tempo; ne risulta che nonostante le apparenze la confessione anglicana sia assolutamente distinta da quella cattolica.

 

  • Nella lettera Mortalium animos di Pio XI, datata 1939, si afferma “la Sede Apostolica non può in nessun modo partecipare alle loro riunioni (di confessioni acattoliche, ndr) e che in nessun modo i cattolici possono aderire o prestare aiuto a siffatti tentativi; se ciò facessero, darebbero autorità ad una falsa religione cristiana, assai lontana dall’unica Chiesa di Cristo” e più avanti “pertanto, Venerabili Fratelli, facilmente si comprende come questa Sede Apostolica non abbia mai permesso ai suoi fedeli d’intervenire ai congressi degli acattolici; infatti non si può altrimenti favorire l’unità dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo, dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono: a quella sola vera Chiesa di Cristo che a tutti certamente è manifesta e che, per volontà del suo Fondatore, deve restare sempre quale Egli stesso la istituì per la salvezza di tutti”. Le parole del Sommo Pontefice sono molto chiare, eppure sembrano ormai cadute nell’oblio.

 

Ricordiamo inoltre le persecuzioni perpetrate dagli anglicani a danno dei inglesi, in particolare quelle avvenute durante il regno di Elisabetta I.

Permettendo che gli Anglicani celebrino in San Pietro i loro Vespri, si offre a Dio un culto falso, dal momento che i Vespri Anglicani, pur essendo celebrati in un luogo consacrato al cattolicesimo, non sono un culto riconosciuto dalla Chiesa cattolica. Se pregare con gli acattolici e partecipare ai loro riti è peccato grave per i fedeli (sanzionato anche nell’attuale codice di diritto canonico) diventa peccato ancor più grave quando ciò riguarda le autorità della Chiesa cattolica, perché offre motivo maggiore di scandalo.

Non è possibile un’unione né di preghiera né di culto con l’eresia; l’ecumenismo, così com’è inteso odiernamente, presuppone un accordo tra le parti dove entrambe rinuncino a qualcosa in nome di una più profonda “unità”, ma se la Chiesa Cattolica rinunciasse al suo culto e alla sua dottrina spalancando le braccia all’eresia, diventerebbe infedele al suo ruolo e perderebbe la sua ragione di esistere. Questa considerazione potrebbe farci temere, ma guardandoci indietro e considerando la Storia della Chiesa, vedremmo che più volte nel corso del tempo l’eresia ha soffiato il suo fumo pestilenziale nella Chiesa e la Casa di Dio è sembrata vacillare fin nelle fondamenta, senza però crollare mai. Mai però essa è sembrata così vicina ad una capitolazione, mai l’errore si era spinto tanto addentro da oscurare anche le menti di coloro che dovrebbero difendere la Fede con tutte le loro forze.
L’invito è a sperare e a pregare, con fiducia incrollabile in Dio.
Mettiamo al Suo servizio, in questo frangente delicato ed oscuro per la Chiesa, le nostre anime ardenti di Fede.

La Milizia in riparazione a questo terribile evento, organizza un rosario in Piazza San Pietro. Appuntamento ore 17.30 nei pressi della libreria Ancora.

 

LINK all’evento su Facebook.

Per l’appuntamento far riferimento a Daniele Lopolito (daniele.lopolito@gmail.com)

 

Mappa:

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