Come diversi tra voi certamente avranno visto, nei giorni scorsi è apparsa su YouTube (con link in un relativo articolo su RS) una videointervista al Vicepresidente di Radio Spada, Piergiorgio Seveso, realizzata da Elia Menta.
Ci sono arrivati molti messaggi pubblici e privati di congratulazione e compiacimento per un’esposizione piana e appassionata della storia della nostra casa editrice e delle ragioni (naturali e sovrannaturali) che ci hanno spinto a fondarla. Ora crediamo che il pubblico dei nostri lettori debba conoscere i retroscena connessi a quella pubblicazione.
Ma andiamo con ordine: in data 12 gennaio l’intervistatore, Elia Menta, chiede via sms al nostro vicepresidente di poter realizzare una registrazione dedicata alla nostra casa editrice. Di buon grado e anche con molta gioia, Piergiorgio Seveso accetta e si conviene di realizzare la videointervista il 7 febbraio presso l’Università Cattolica. La cosa si attua nell’arco di un pomeriggio, con testimoni presenti e reciproca soddisfazione di ambo le parti. Dopo due settimane di tranquilla attesa, il video viene postato alle 19.15 del 22 febbraio, festa della cattedra di San Pietro, assai cara all’intervistato. Elia Menta ne dà annuncio via mail al diretto interessato. Fin qui tutto secondo accordi (e buon senso).
Nell’arco di poco più di un’ora dalla pubblicazione, il video è “misteriosamente” scomparso. Mandando messaggi al diretto interessato e ricevendo risposte vaghe ed evavasive (tra cui il fatto di essere “fuori sede” e rassicurazioni circa il fatto che appena possibile avremmo avuto risposte) siamo rimasti in attesa di notizie concrete per 36 ore, quando finalmente l’intervistatore ha detto di essersi consultato con una persona (di cui ha riferito il nome) che gli ha fatto capire che fosse meglio evitare di dare spazio ulteriore alla registrazione.
Sebbene venerdì (24 febbraio) ci fosse stato proposto di riavere il video entro lunedì (ma senza voce dell’intervistatore e senza riferimenti al suo canale), abbiamo deciso unilateralmente di pubblicare la registrazione sul nostro canale.
Nel corso delle telefonate svoltesi durante la giornata abbiamo chiesto a Menta spiegazioni ma come risposte significative abbiamo avuto: “sono cose che sapete già” e si tratta di “cose che non si possono dire al telefono”.
A quel punto, colpiti dal suo repentino cambio di atteggiamento (dall’entusiasmo per l’intervista alla censura: praticata, peraltro, sulla base di argomentazioni che lasciavano ampiamente intendere accuse gravi nei nostri confronti da parte del suo interlocutore), ci siamo detti pronti a rimuovere il video anche dal nostro stesso canale ma a condizione di avere una lista veritiera di ragioni da presentare ai nostri lettori per spiegare la (seconda) rimozione. Dato che lo stesso Menta ci aveva riferito di aver parlato per ore con questo suo consultore, ci sembrava giusto che venisse alla luce ciò che questa persona aveva detto contro di noi per convincerlo – a video già pubblicato – a cancellare tutto.
A quel punto Menta – siamo alla serà di venerdì – ci ha comunicato che “ci avrebbe pensato”. Già poche ore dopo ci scriveva minacciando non meglio precisate “azioni” – crediamo legali o disciplinari nell’ambito di YT – se non avessimo rimosso tempestivamente l’innocente video in cui Seveso, nella massima cordilità, si faceva intervistare.
Abbiamo tirato diritto e il video è rimasto al suo posto.
Immancabilmente nei commenti dello stesso iniziavano a fiorire curiosità e domande sul destino accidentato di questa intervista. Ad un utente che faceva obiezioni sulla proprietà del video stesso, come Radio Spada abbiamo risposto (in sintesi) che:
- prospettare la pubblicazione di un video implica un vincolo almeno morale (e far perdere tempo alle persone in funzione di questa pubblicazione, pure).
- il rimuoverlo arbitrariamente e senza spiegazioni effettive confliggeva con questo vincolo.
- volentieri avremmo concesso la (seconda) rimozione del video non appena ci fosse stata fornita una veritiera e dettaglia lista di motivi per cui Menta e il suo consultore avevano causato la prima cancellazione dell’intervista. Lista che i nostri collaboratori e lettori si meritavano.
- In fin dei conti: Cosa temevano? Davvero erano così deboli le supposte argomentazioni da non essere nemmeno esposte? Se il suo “consultore” avesse avuto davvero qualcosa da usare contro di noi, che lo mostrasse!
Il video è stato rimosso poi da YouTube su pressione dello stesso Menta. Si badi: da un punto di vista squisitamente tecnico non ci sarebbe difficile mantenerlo su altri canali dove certe segnalazioni darebbero esiti completamente diversi, ma lasciamo stare .
Ci vien però da chiedere, ancora una volta: perché si manovra nell’ombra, senza la trasparenza di mettere in chiaro le accuse? Il “consultore”, se è vero che ha riferito “cose che è meglio non ripetere al telefono”, perché non le espone serenamente in pubblico? Quali documenti e argomenti sono tali da convincere un autore di decine di interviste a chiedere – fino al punto di minacciare “azioni” – la rimozione di una sua resgistrazione, svolta con entusiasmo e già pubblicata?
A queste domande avremmo voluto corrispondessero risposte precise, chiare e alla luce del sole. Ma Menta non ha voluto rispondere.
Cari lettori, la nostra parte l’abbiamo fatta, il resto chiedetelo a loro. Noi siam sempre aperti al confronto.
“…da un punto di vista squisitamente tecnico non ci sarebbe difficile postarlo e diffonderlo da altri canali…”
Ecco, è quello che avrei fatto io.
Poi se a qualcuno non va bene, affari suoi. Anzi, meglio!
Mi associo
D accordo con Alessio!!!vuoi vedere che ,sotto sotto,ci sia la manina nera della massoneria. Non so nel video cosa sia stato detto , ma se si,parlava di Verita’ del Vangelo ,mmmmhhh gatta,ci cova!!!vi prego non mollate cari amici e fratelli in Cristo.!
Questa volta si tratta di cose ben più spicciole in cui la manina nera della massoneria non c’entra.
Attendiamo che sia Menta a pronunciarsi. Deve essere lui ad assumersi la responsabilità di dire in pubblico, e in spirito di verità, cosa è successo e quali sono le motivazioni.
se le si dicesse che invece sotto sotto c’è la manina dell’Istituto Mater Boni Consilii, cui il sig. Menta è legato senza averlo mai nascosto, penserebbe la stessa cosa, sig.ra Paola? Se l’intuito non mi inganna, ho forti dubbi al riguardo…
https://www.youtube.com/watch?v=Cd6QPDRcJcs
Il sig. Menta è evidente che abbia agito secondo coscienza e i motivi della stessa scelta li ha poi chiaramente resi noti, rilanciando sul suo canale il video sopra linkato. Si può essere d’accordo o meno, ma il rispetto per la persona e la sua volontà è dovuto senza se e senza ma. Fa onore all’ottimo vicedirettore Piergiorgio Seveso aver preso atto di ciò e aver assecondato le legittime richieste dell’intervistatore. E’ un peccato che sia stata aggiunta una simile postilla: “Si badi: da un punto di vista squisitamente tecnico non ci sarebbe difficile postarlo e diffonderlo da altri canali dove certe segnalazioni darebbero esiti completamente diversi, ma lasciamo stare”. E’ un sacrosanto diritto cambiare idea e chiedere di poter tornare sui propri passi, dissociandosi da una precedente posizione. E’ scorretto negare una simile possibilità quanto è antipatico anche solo vantarsi, pur potendo, di non farlo per “gentile” concessione.
Invece, dal momento che è la questione è stata messa un po’ come una prova di forza dal “misterioso” interlocutore e dal Menta, era giusto far sapere che possiamo pubblicare dove, come e quando vogliamo, senza alcun timore di alcuna ritorsione il video in oggetto.
Per nostra precisa volontà non è online e per nostra precisa volontà omettiamo diversi retroscena imbarazzanti (per altri) della questione.
Il presente post è una doverosa spiegazione ai tanti lettori che non possono più visionare il video.
Prova di forza… si vede che si tratta di menta forte.
Da quel che leggo nel comunicato, l’Istituto si dissocia dallo spirito “ecumenico” del sito i cui membri appartengono a diversi schieramenti del tradizionalismo (fsspx, motupropriani, sedevacantisti, ecc.) perche’ i lettori pensavano che RS fosse un’organo dell’Istituto (come Sodalitium, l’Associazione Federici, ecc….) visto che molti membri sono vicini ad esso e trattavano certi argomenti specifici, hanno quindi dovuto chiarire la loro posizione, ma non per le lodevoli finalita’ ed iniziative cattoliche che svolgono.
Piergiorgio Seveso (vicino all’IMBC) nell’intervista parlava di Papato Materiale, vacanza dell’Autorita’ nella Chiesa e il significato di militanza cattolica in questi periodi di nichilismo della societa’ e crisi del cattolicesimo, argomenti identici esplicitati da Don Ricossa e Don Giugni che il sig. Elia Menta aveva in precedenza intervistato e pubblicato sul suo canale.
Non capisco qualche sia la differenza e la coerenza delle suddette persone…e non ho ancora capito cosa Piergiorgio Seveso abbia detto di “scandaloso”, “calunnioso” o “offensivo” tanto da censurarlo…
Gentile Alessandro,
con tutto il rispetto che riserviamo ad un lettore storico di RS come lei, ci permettiamo tuttavia di far notare alcuni passaggi che “ex parte Mentae” ci paiono lacunosi, per usare un benevolo eufemismo:
Vogliamo veramente sostenere che il ricordo dell’esistenza del comunicato sia improvvisamente riapparso nella mente del Menta tra le 19 e le 20,45 di mercoledì 22 febbraio, dopo che – dal 12 gennaio – aveva progettato, promosso, organizzato, realizzato e pubblicato il video “incriminato”?
Ancora: vogliamo sostenere che nelle 36 ore successive alle rimozione non ci fosse stato modo d’illustrare una dimenticanza come questa?
Di più: vogliamo sostenere che il comunicato – pubblico – sia qualcosa che “non possa esser detto al telefono”?
Non solo: vogliamo sostenere che se si trattasse solo del comunicato avrebbe tanto esitato a fornirci le banalissime “due righe” richieste per dare una spiegazione ai nostri lettori?
Lasciamo al senso comune le risposte a queste domande.
Se non sappiamo i retroscena da semplice lettori come potremmo darci le risposte?
Se postare il video usando altri canali può dar luogo a problemi sui diritti d’autore, nulla e nessuno può vietarvi di pubblicare la trascrizione integrale dell’intervista censurata.
Perché non lo fate?
Radio Spada che si lascia “sconfiggere” così facilmente?
Io concordo in pieno con Alessio ma se non volete seguire il nostro suggerimento pubblicate almeno la trascrizione integrale dell’intervista come suggerito da Roberto Barbon!
Perché devono sempre vincere coloro che stanno dalla parte sbagliata?
D’altra parte, “chi pecora si fa il lupo se lo mangia”: toccò ai Francescani dell’Immacolata e all’Ordine di Malta: toccherà anche a Radio Spada se, per rispetto umano, non pubblicherà neppure la trascrizione dell’intervista (intervista che non avevo neppure guardato ma ora, dopo ciò che è successo, sono estremamente curioso e credo che moltissimi altri lo siano)!
Carissimi,
io l’intervista l’avevo ascoltata e apprezzata integralmente. Mi sfuggono i motivi per la sua censura successiva, anche perché non conteneva nulla di eclatante. Conosco da tanti anni i sacerdoti del IMBC che è una realtà preziosa e insostituibile. In effetti, mi pare di ricordare una presa di posizione contro radio spada, di cui mi dispiacque, ma mi sembra inverosimile che abbiano chiesto la rimozione di un’intervista, per altro tanto ‘innocua’.
Comunque, avete fatto bene a lasciar perdere: delle volte, anche se si ha ragione, è inutile imputarsi su questioni non essenziali.
Tom
P.S.: grazie, Alessio.
Prego, carissimo! Per qualsiasi cosa sia, è stato un piacere!
“..un’intervista tanto innocua…” se tanto fastidio dette, non fu innocua per qualcuno… La verità vincerà comunque!
Ho io la soluzione : vengo con Gambini e rifacciamo l’intervista con i nomi di Liquerizia e Pistacchio.
Scelga lui quale preferisce essere, io posso interpretare indifferentemente entrambi.
amici di Radio Spada! rifatela voi l’intervista con video e chi si è visto si è visto !
Poiché chi critica tanto RS, mi considera….. Camilla,…..non scelgo….prendo sia Liquerizia sia Pistacchio. D’altronde, di questi tempi, il gender va di moda e io che non sono un modaiolo, stavolta farò eccezione. Potremmo fare una volta a testa e perché no! magari potremmo interpretare lo stesso ruolo, così finalmente le accuse saranno veritiere.Provenendo dal mondo telecinematografico, son sempre pronto a divertirmi e interpretare vari ruoli. 😀 Basta che Paghino 😀
A Simone
quando tornerai a leggere su RS ti accorgerai di aver subito un furto d’identità : c’è un tale che usando il tuo nome e la tua mail si lancia in affermazioni piuttosto ambigue, asserendo tralaltro di essere scambiato per una certa “Camilla” (!) da alcuni detrattori di RS.
Tieni i tuoi dati (molto) più al sicuro, e fai (molta) più attenzione quando frequenti certa aristocrazia…
+ che aristocrazia (unitaria e postunitaria) sarebbe meglio evitare certi ambienti “conservatori” che prima accusano, poi ritrattano, poi pugnalano alle spalle, poi dicono ciò che non sei e poi ti chiedono “quasi” scusa. La cosa buffa è che non sanno che io so su loro molto più di quanto dicono di sapere su me…..e non sanno che certe forze son già e da anni, in allerta e….ogni tanto….anche se non se ne accorgono…indagano, spiano e riferiscono…..Vedrete che ne vedremo delle belle e delle bestie 😀
Simone (e NON Camilla!),
io certi ambienti li evito di sicuro, come ben sai, tanto che “non esisto” (e questa è un’eccellente conseguenza)!
Non sto a dire altro prima che venga fuori qualcuno che si sente toccato ad aprire un noioso quanto inutile scambio di messaggi.
Quanto al farti riferire, direi che si tratta di tempo sprecato. Se a qualcuno non vai bene, lascia pure che pensi quel che vuole, tanto il suo pensiero nella tua vita non cambia una virgola.