
Cain Fleeing Abel – William Blake, 1826
di Stefano Gavazzi
L’occasione per queste righe sono le dichiarazioni di Cecchi Paone rilasciate nelle ultime due puntate di Quinta Colonna, dove il simpatizzante massone, che si dichiara “cristiano liberale”, ha dato dell’assassino all’uomo che difendendosi ha ucciso un intruso nella sua casa, con la convinzione che la vita sia “sacra”, sempre [tranne evidentemente che in caso di aborto: curioso strabismo, ndr].
Inoltre, nella stessa puntata, ha anche sostenuto, rivolgendosi ad un parroco che avrebbe reagito alla maniera del ristoratore di Lodi ha pronunciato le seguenti parole: “Il Vangelo non dice di ammazzare uno che ruba”.
Il simpatizzante della setta massonica, da buon adepto, s’innalza al di sopra di Dio, tanto da essere più misericordioso – sarà per questo che tifa per Bergoglio – dell’Onnipotente, che, guarda un po’, invece ammette in certi casi l’uccisione dell’uomo (omicidio).
Il quinto comandamento infatti non impedisce in assoluto l’omicidio, le Scritture, il magistero della Chiesa Cattolica e la teologia morale lo confermano.
“Dio è padrone della vita. Non è dunque lecito uccidere eccetto in 3 casi:
- In guerra
- Per legittima difesa
- Dall’autorità competente
…..Omissis.” (Spiegazione del catechismo di San Pio X di P. Dragone, pag. 300)
“Il diritto è coercibile. E’ lecito pertanto usare la violenza fisica per impedire la violazione del diritto….omissis.
d) E’ necessario che vi sia una giusta proporzione tra la violenza con le sue probabili conseguenze per l’aggressore ed il bene che difendiamo….omissis. In virtù di questa ultima condizione l’uccisione dell’aggressore è lecita soltanto per difendere la propria vita, l’integrità del corpo contro grave mutilazione, o pericolosi ferimenti, e per la donna anche la sua verginità corporale. Se si tratta di difendere soltanto i beni, ossia le ricchezze, l’uccisione non sarà facilmente lecita. Può esserlo in casi eccezionali, quando si tratti di beni così importanti, che il possessore non potrebbe perderli senza essere ridotto alla miseria assoluta o anche relativa e l’insieme delle circostanze non lascia molta speranza di riacquistare i beni con mezzi legittimi.” (Dizionario di teologia morale Roberti-Palazzini, pag. 449, 450)
Il Dottore Angelico nella sua Summa Theologiae, p. II-II, Q64, art. 7 si chiede se sia permesso uccidere per difendersi, dopo aver riportato gli argomenti a favore del non uccidere in contrario afferma:
Nella Scrittura [Es 22, 2] si legge: “Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia in un muro, e viene colpito e muore, non c’è vendetta di sangue”.
Ora, è molto più lecito difendere la propria vita che la propria casa.
Se uno quindi uccide un uomo per difendere la propria vita non è reo di omicidio.
E’ interessante notare che il passo della Bibbia dice: mentre sta facendo una breccia.
Quindi il ladro sta per entrare in casa, ciò però non sta a significare che sia sempre lecito, infatti il dottore della Chiesa risponde così:
Nulla impedisce che un atto abbia due effetti, di cui uno è intenzionale e l’altro involontario.
Gli atti morali però ricevono la specie da ciò che è intenzionale, non da ciò che è involontario, essendo questo un elemento accidentale, come si è visto [q. 43, a. 3; I-II, q. 72, a. 1].
Così dunque si comprende anche il passo dell’Esodo, dove non dice direttamente “lo uccido” ma dice: se viene colpito, indicando che è la conseguenze di un atto non intenzionale.
Perciò dall’azione della difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita, mentre l’altro è l’uccisione dell’attentatore.
Ora, questa azione non può essere considerata illecita per il fatto che con essa si intende conservare la propria vita: poiché è naturale ad ogni essere conservare per quanto è possibile la propria esistenza.
Tuttavia un atto che parte da una buona intenzione può diventare illecito se è sproporzionato al fine.
Quindi se uno nel difendere la propria vita usa maggiore violenza del necessario, il suo atto è illecito.
Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita: infatti il diritto stabilisce che “è lecito respingere la violenza con la violenza nei limiti di una difesa incolpevole”.
Quindi non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto a provvedere più alla propria vita che alla vita altrui.
Siccome però spetta solo alla pubblica autorità uccidere un uomo per il bene comune, come sopra [a. 3] si è detto, è illecito che un uomo intenda [espressamente] uccidere un uomo per difendere se stesso, a meno che non abbia un incarico pubblico che a ciò lo autorizzi per il pubblico bene: come è evidente per il soldato che combatte contro i nemici e per le guardie che affrontano i malviventi.
Anche questi però peccano se sono mossi da risentimenti personali.
Dall’insegnamento della Fede Cattolica sappiamo, secondo l’ordine della Carità, che è lecito uccidere per difendere la propria vita, quella dei nostri cari e anche in alcuni casi i beni materiali, dunque chiunque dica che in assoluto non si debba o si possa uccidere pecca direttamente contro la Fede e contro Dio stesso, che ha stabilito diversamente da ciò che pensa l’uomo.
Conclusione: chi uccide per legittima difesa, nei casi consentiti, non è un assassino!
Ma a casa di cecchi-pavone e’ mai possibile che nessun Sig.r Ladro entri a rubare?Eppure ne dovrebbe avere di soldi , visto le Cazzate che spara quotidianamente i tv…speriamo nell’Onnipotente…
Cecchi-paone cita il Vangelo quando gli fa comodo,ma non quando non fa comodo,quando cioe’,per esempio,minaccia il fuoco eterno a chi commette il peccato impuro contro natura.Che Dio possa tuonare nel suo cuore, perché apra gli occhi alla Verità’.
Certo che non è un assassino, è un pubblico benefattore!
Da sostenitore della legittima difesa al 100%, la mia posizione è “Prima spara (o comunque fai quel che devi), le altre considerazioni a dopo”.
La difesa dev’essere il più efficace possibile, anche perchè sul momento è molto difficile avere il tempo ed il modo di stare a prendere le misure.
E non soltanto per difendere la propria vita o quella dei propri cari, ma anche i propri beni. Ci mancherebbe altro che ci si lasciasse derubare per rispettare i “poveri ladrini”.
L’errore è confidare nella “legge” a cose fatte, per cui vanno presi dei provvedimenti che non è questa la sede per spiegare.
San Bernardo, dottore e padre della Chiesa, aveva introdotto il concetto di “malicidio” (MALICIDIUM) per giustificare l’omicidio di un “non cristiano” in guerra, quando non vi è altro mezzo per impedire il male che commette.
«Il Cavaliere di Cristo uccide in piena coscienza e muore tranquillo: morendo si salva, uccidendo lavora per il Cristo».
E ancora: «Il soldato di Cristo è strumento di Dio per la punizione dei malfattori e per la difesa dei giusti. Invero, quando egli uccide un malfattore, non commette omicidi, ma malicidio, e può essere considerato il carnefice autorizzato di Cristo contro i malvagi.» (LIBER AD MILITES TEMPLI DE LAUDE NOVAE MILITIAE, III, 4).
Qua la mano, Carlo! Da un sostenitore di ogni tipo di giustizia sommaria, in particolare in quest’epoca in cui non esiste più alcuna autorità legittima.
Paone si definisce “cristiano” solo quando gli fa comodo: difende il suo orribile vizio, difende l’aborto, da degli assassini a coloro che, legittimamente, si difendono dai malviventi: ognuna di queste tre cose è sommamente anticristiana!
Si è fatto una oscena religione a suo uso e consumo e poche settimane fa, dall’anticattolica Barbara d’Urso, ha difeso (con l’oscena approvazione di lei) l’aborto volontario!
Che non possa essere cristiano lo si capisce anche da come conduceva “la macchina del tempo”: un programma che ha presentato la faccia di una specie di scimmione dicendo che quella era “la faccia
di Gesù”…e nonostante le confutazioni che gli dicevano che al massimo quella poteva essere la faccia di un palestinese medio di 33 anni vissuto 2000 anni fa, Paone insisteva, dicendo che quella era proprio la faccia di Gesù: chi ha un tale disprezzo per Cristo (e per le Sue Leggi) può essere definito cristiano? Ovviamente NO!
Guardate: io devo essere sincera! Se dovesse capitarmi un. malcapitato in casa con brutte intensioni, prenderei tanta di quella paura che, non mi porrei al momento cosa sia giusto fare ma, penserei automaticamente come diffendermi, e se avessi un arma – che non posseggo – la userei senza troppi scrupoli.
Potrei poi anche piangere sulla morte del poveretto,perché figlio di Dio,ma mi sono sentita costretta: o io,o lui.
Quindi comprendo i casi successi.Quando ci si trova davanti un pericolo, non sempre e’ possibile gestire al meglio le proprie paure.
Per quanto riguarda all’uccisione di un bimbo non ancora venuto alla luce, e’ un assassinio a tutti gli effetti.
Non approvo nessun altro assassinio se possibile, neanche per un non cristiano.Anche questo figlio di Dio.
Solamente per evitare faccia del male ai propri simile.
Se si tratta del caso del ristoratore di Lodi, come suppongo, sottolineiamo che il ladro accoppato, putroppo solo uno su tre, era un immigrato. Come volevasi dimostrare.
Quindi dico :-Uno di meno!- ancora a maggior ragione.