Morbillo

 

di Cristiano Lugli

 

L’intento sarebbe stato quello di chiudere il capitolo “allarme morbillo” con il precedente articolo ma, come facilmente intuibile dal titolo, si è dovuto tornarci sopra visto l’andirivieni di notizie-bomba che continuano ad arrivare dal Ministero della Salute. Il dado è ormai tratto, e pare che una discreta fetta della popolazione abbia seriamente iniziato ad interrogarsi sulla veridicità di quanto dispensato dagli organi statali in tema di salute. La sfortuna, per Lorenzin & Co., è che sul pianeta terra – particolarmente nella poco sveglia Italia – esiste ancora un discreto numero di persone che era presente già 20-30 anni fa, e che si ricorda come andavano le cose quando c’erano le “epidemie” di morbillo negli asili e nelle scuole. Di questo però parleremo posteriormente.

 

Un altro intervento è debito, dunque, quantomeno per mettere i mancanti puntini sulle “i”, a completamento di quanto detto nel precedente scritto sugli abbai statistici di Matteone Renzi.

 

È noto che la propaganda ministerial-mediatica ha avviato una vera e propria campagna tesa a creare allarmismo e paura nel cittadino medio, accaparrandosi sentimenti che subito vengono strumentalizzati per promuovere, sotto la copertura di una “buona pratica medica”, la vendita di un vaccino, di un farmaco, di uno specifico prodotto. Precisiamo subito che l’arma della paura dilagante è sempre e solennemente costruita sulle complicazioni che possono derivare da una normale malattia dell’infanzia (perché il morbillo è tale), che di per sé può avere anche effetti benefici per l’intera vita di una persona, particolarmente per ciò che concerne il sistema immunitario. Il morbillo è infatti una malattia che, se fatta in modo naturale nell’infanzia, oltre a conferire immunità vita natural durante, riduce sensibilmente il rischio di patologie autoimmuni, oggi parecchio diffuse per svariate cause.

 

Andiamo ai prodromi di questo mediatico “concorso a delinquere”.

 

La televisione nazionale irlandese RTE, conosciuta per essere stata citata in giudizio per la diffamazione del direttore della Nordic Cochrane Collaboration  e del direttore del Laboratorio di Diagnostica Molecolare del Milford Hospital di Milford. CT, sulla sicurezza del vaccino HPV, il 12 marzo pubblica un articolo dal titolo “Epidemia di morbillo uccide 17 bambini non vaccinati in Romania” [1] e sentenzia che questa epidemia non solo ne avrebbe uccisi 17, ma infettati a migliaia “a causa della povertà e del movimento anti-vaccinazione”.
Chi è il capro espiatorio riscontrabile sin dall’incipit dell’articolo suddetto? Ovviamente i genitori che non vaccinano i propri figlioli, senza fornire alcun dato a sostegno di questa tesi così diffusa.

 

In seconda istanza si è pronunciata la testata rumena Evz.ro., sempre in data 12 Marzo, con un articolo dal titolo “Epidemia di morbillo, portata dai bambini rumeni residenti in Italia” [2]. All’interno di esso vengono riportate le parole di Florian Badog, Ministro della Salute rumeno, il quale afferma che il virus che ha dato origine all’epidemia rumena sarebbe molto simile a quello che “sta circolando in Italia”.
L’epidemia, sempre secondo Badog, si sarebbe radicata in una popolazione nomade della Romania, nonostante il titolo dello stesso articolo, in cui sono riportate queste parole, affermi senza mezze misure che il virus sarebbe stato invece importato dall’Italia da bambini rumeni (il cui status vaccinale sarebbe stato ignoto alle istituzioni rumene).

 

La TV irlandese a cui abbiamo poc’anzi accennato rimanda pure ad alcune considerazioni fatte da Ana Malta, presidente dell’Associazione“Mamme per le mamme”: anche questa signora affermerebbe che l’epidemia si è diffusa (?) e i bambini sono morti a causa di un gruppo radicalizzato di genitori “che non sono più raggiungibili con alcun argomento”, contro i quali sarebbe d’uopo una legge – ovvero una legge che obblighi tutti a sottoporsi al vaccino MMR.

 

Fatto un po’ il punto della situazione sulle commiste considerazioni estrapolate da testate che per prime hanno gettato la notizia, è bene dare qualche dato ulteriore, sperando di poter fornire elementi in sovrappiù rispetto a quanto già detto nel precedente articolo sullo “spettro morbilloso” gridato dall’ex premier.

 

Occorre partire dai 17 casi, e dai dettagli riguardanti queste morti che, sempre secondo una fonte rumena, ammontavano già a 10 alla fine del 2016 trascorso.

 

Uno dei bambini affetti da morbillo ed in seguito deceduto soffriva di malformazioni multiple al cuore, è stato ricoverato con bronchite, poi setticemia; infine, trattato con antibiotici, ha sviluppato una reazione cutanea molto simile al morbillo, che il laboratorio di analisi non ha però confermato come tale.
Una ragazza colpita dalla malattia è morta, salvo essere già malata di AIDS, e scusate se è poco.
Un’altra bambina era stata ricoverata con febbre e problemi gastrointestinali, ottenendo da questo la diagnosi di morbillo: la bambina pareva dar segni di miglioramento, non essendo più piretica; la zia della piccola ha dichiarato che i medici hanno iniziato a farle delle punture e dopo l’ultima puntura la bambina è diventata livida ed è morta in braccio alla madre…. 

 

Fatti alcuni di questi esempi, tristi e sconvolgenti certo, è necessaria una domanda a cui gli organi competenti dovrebbero rispondere senza blaterare luoghi comuni: lo status vaccinale c’entra qualcosa nei suddetti casi?

 

Ciò che ancora da parte nostra è doveroso ribadire è che in Italia non vi sia alcuna potenziale (ed esponenziale) epidemia di morbillo, per irenica pace della “buona stampa”, sempre all’opera nella pubblicazione di dati, buttati a casaccio senza minimamente curarsi di fare verifiche e analisi delle fonti. L’essenziale, per i piroettari dell’informazione al servizio della Lorenzin, è che i numeri diano l’impressione di qualcosa di grosso. Questo non senza aver pure trovato il “caprone” espiatorio dei genitori “NO-vax”.

 

Torniamo all’origine dell’epidemia, la quale si sarebbe insediata all’inizio del 2016 in una precisa zona dove vive una etnia nomade della Romania. Il passo successivo è riscontrare quanto affermato dal Ministro Badog, ovvero che si è arrivati a 3446 casi di morbillo –  se confermati attraverso analisi, o diagnosticati alla carlona a costo di farli passare come morbillo, non ci è dato saperlo -, questo implicando un’ulteriore ed importante considerazione: e la conclamata “immunità di gregge”, che fine ha fatto?

 

Per concludere, si deve ritornare su quanto detto in principio circa coloro che abitano il pianeta terra da qualche anno. La prassi, un tempo, era l’esistenza del morbillo “selvaggio”, preso naturalmente, sotto il quale la stragrande maggioranza delle persone è passata ed ora lo racconta ancora senza problemi, vivendo e vegetando.
Voglio far mio – senza invece che il mio venga associato al suo – il semplice e libero pensiero espresso da uno scrittore italiano qualche giorno fa, circa questo assurdo terrorismo: 
“In seconda elementare, tra gennaio e giugno, mi feci morbillo, varicella, accenno di rosolia, acetone e di nuovo varicella. Nessun vaccino. Non sarò perfetto, ma insomma… Eccomi qua.
E siccome dal morbillo non sfuggiva nessuno, decide di milioni di italiani come me sono qua…“.
Ecco, ho detto.

 

 


[1] http://www.rte.ie/news/2017/0312/859093-measles/
[2] http://www.evz.ro/epidemia-de-rujeola-adusa-de-copiii-romanilor-din-italia.html