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2017-4-24 – Riflessioni sul presunto ecumenismo tradizionalista
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24 Aprile 2017 | Cattolicesimo romano
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Ottimo articolo, che ha il pregio di promuovere una maggiore sinergia tra tutte le correnti che si oppongono all’attuale crisi della Chiesa, condividendo la stessa dottrina, pur differenziandosi nella valutazione delle cause e nel giudizio sul grado di responsabilità della gerarchia.
Pur condividendo tesi e auspici dell’articolo dell’ottimo Giacobazzi e non volendo accendere nuove sterili polemiche, ritengo però non si possa derubricare la Bolla “Cum ex apostolatus officio” al rango di una tesi professorale, priva di qualsivoglia autorità magisteriale. Roma locuta est attraverso la bocca del venerabile pontefice Paolo IV, ponendo una barriera solenne, infallibile ed invalicabile all’usurpazione della cattedra di verità consegnata da Nostro Signore a Pietro per la saldezza perenne del semper, dell’ubique e dell’ab omnibus. In sincera amicizia.
Gentile Roberto,
prima di tutto la ringrazio per la cortesia che ha voluto usarmi e per la sua risposta scritta con garbo (materia sempre più rara anche nel “condominio tradizionalista”). Quanto alla Bolla mi permetto solo di mettere sul tavolo uno spunto, ovvero: questa Bolla, e la discussione che le è indissolubilmente legata, è una delle tante prove della delicatezza e dell'”altezza” della materia trattata. Come certamente saprà anche nel campo “non una cum” (campo che tuttavia non coincide strattamente col sedevacantismo e col sedeprivazionismo) il “peso attuale” della Cum ex apostolatus è oggetto di aspre discussioni tra, appunto, i sedevacantisti e i sedeprivazionisti, con i secondi che ben si guardano dal fondare la loro posizione sulla Bolla. E’ noto come il – pur partigiano – Dominicus (di Avrillé) nel suo Catechismo anti-sedevacantista si adoperasse contro l’uso della Cum ex apostolatus:
“Che pensare dell’argomento canonico?
I sedevacantisti si basano sulla Costituzione Apostolica Cum ex apostolatus di Papa Paolo IV (1555-1559). Ma degli studi validi hanno dimostrato che questa Costituzione avrebbe perso la sua forza giuridica. Ciò che resta valido in questa Costituzione è il suo aspetto dogmatico, e di conseguenza ad essa non i può far dire niente di più dell’argomento teologico esaminato prima”.
La fonte che citava era appunto tesista, o sedeprivazionista che dir si voglia.
Il discorso è sicuramente interessante …e ci porterebbe lontano.
Grazie ancora,
magistero infallibile che perde forza giuridica ……. tesi singolarissima e gravida di conseguenze; ma ha ragione, il discorso ci porterebbe lontano. Rinnovo la stima e l’amicizia.