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di Nicolò Volpe

Il 3 giugno i cattolici, legati alla Tradizione di Santa Madre Chiesa e proprio per questo cattolici, faranno sentire la loro voce, nel modo più tradizionale possibile, con una processione di riparazione, come hanno fatto intere popolazioni per secoli.

Se un tempo erano le autorità ecclesiastiche e civili ad indire e organizzare questi gesti, oggigiorno la realtà è ben diversa ed è per questo che è particolarmente significativo che il Comitato Beata Giovanna Scopelli, senza leader e portavoce, abbia raccolto in pochi giorni più di 1000 persone, pronte a partecipare alla processione, mettendo da parte sigle e differenze di vedute.

La riparazione è tanto più necessaria, quanto è più grave l’offesa, in questo caso un corteo sodomitico e omosessualista, in concomitanza con la grave profanazione di chiese con veglie antiomofobia avallata dal vescovo stesso.

E se processioni di riparazione per questo tipo di scempi, si sono svolte anche in passato, in altre città, meno rosse rispetto a Reggio Emilia, il cosiddetto Remilia Pride, rappresenta un evento particolarmente importante per le forze della dissoluzione, vista anche la fama di Reggio Emilia come bastione inespugnabile della sinistra più violenta e becera.

Politicanti locali del PD, con spilla dell’ANPI che vanno chiacchierando di amore contro l’odio e altre sciocchezze, sono il perfetto esempio di una sinistra erede della triste stagione di sangue del triangolo rosso, in cui sacerdoti e seminaristi come il Beato Rolando Rivi vennero barbaramente trucidati, aggiornata a tutte le nefandezze dell’attuale mondialismo.

E malgrado le “dichiarazioni universali d’amore” i cattolici sanno bene che le bestemmie, le provocazioni, gli insulti di questi giorni, testimoniano come i pensieri, le parole e le azioni di certi individui sono intrise nel fango più putrido.

Del resto uno dei guru di questo movimento, tale Mario Mieli, morto suicida, era un individuo avvezzo a pratiche talmente ributtanti, da essere di chiara ispirazione diabolica e tali da non poter essere citate senza scandalizzare chi legge.

Colpisce anche lo sconcerto del fronte “arcobaleno” che definisce la processione “comica e anacronistica” tanto che alcuni hanno pensato ad una messinscena tanto per rendere la situazione più movimentata.

Questo significa anche che i personaggi in questione si sentono talmente potenti, sdoganati e sicuri di sè da non aspettarsi alcuna voce contraria. Mostra inoltre che hanno la coda di paglia, non sono assolutamente perseguitati, anzi sono talmente tronfi da restare a bocca aperta, increduli, di fronte al gesto dei cattolici.

Penoso o peggio è stato l’atteggiamento della diocesi, che vieta l’accesso al sagrato della cattedrale e condanna la processione ma pietoso è stato anche vedere, sulla rete, dei “cattolici”, quelli si sedicenti, fare ammenda sulle pagine facebook dei summenzionati individui, chiedendo scusa per il fatto che un’iniziativa realmente cattolica abbia luogo a Reggio Emilia.

Il linguaggio stesso utilizzato dal Comitato è stato irriso ed è diventato motivo di lazzi da parte della canea omosessualista  e comunista.

Molto bene, il linguaggio e i pensieri dei cattolici non devono essere quelli del mondo, nella consapevolezza che “Sub Christi Regis vexillis militare gloriamur”.