di Cristiano Lugli
In queste ore è tornato alla carica un nome “noto” alla cronaca per le disumanità portate avanti con l’appeal tipicamente radicale: trattasi di Silvio Viale, medico ed ex politico abortista, frustrato e confuso dalle degnissime campagne elettorali portate avanti a Torino e a Milano negli scorsi anni.
Già, perché il nostro Viale vanta una campagna elettorale risoltasi con 405 voti, ovvero lo 0,75%. Queste le persone che nel 2011 votarono per il medico abortista e pro-eutanasia durante le primarie del centrosinistra torinese, condannandolo all’ultimo posto tra i candidati. Contemporaneamente, si è scoperto che il medico era candidato anche nella lista radicale “Legalizziamo Milano” (notarelle pro droga a parte) a sostegno di Giuliano Pisapia, attirando le ire dei colleghi: «Il PD non è un partito di pagliacci!».
Ma non è tutto: Nel 2016, non contento, ritroviamo il nostro abortista candidato nelle liste del PD alle elezioni comunali di Torino. Per meglio sottolineare i propri “meriti”, il dott. Viale ha voluto comparire nelle immagini pubblicitarie della campagna elettorale con in mano le confezioni di RU486 – come nella foto sopra – ovvero la pillola abortiva che manda in pronto soccorso il 3,3% di donne che la utilizzano, secondo l’Australian Family Physicians, che nel 5% dei casi provoca un’interruzione incompleta della gravidanza per cui è necessario effettuare un’aspirazione o un raschiamento dell’’utero, secondo la Société suisse de gynécologie & obstétrique e che uccide 10 volte di più dell’aborto chirurgico, come sottolineato in un famoso editoriale del New England Journal of Medicine. «Basta con questa ipocrisia», commentò Severino Antinori, ginecologo e presidente dell’Associazione mondiale di medicina riproduttiva. «Basta con le informazioni false. Smettiamola di dire che la pillola Ru486 aumenta la libertà della donna. Aumenta soltanto la sua libertà a farsi del male. Gli effetti della pillola sono devastanti per la donna e raccapriccianti per quel che succede al feto». Questa volta, però, la frustrazione va oltre e il dottorone carente di fama decide di accanirsi (qui sì, nel vero senso della parola) sul caso Charlie Gard, definendo “tortura” la proposta di Trump e dall’ospedale Bambin Gesù di Roma offertosi per accogliere il bambino e mettere in atto le cure sperimentali.
Qui sotto le dichiarazioni disumane del Viale, il quale non si spende solo per il bambino inglese, ma nuovamente torna sul tema aborto con delle frasi da brivido.
Ogni commento pensiamo risulti superfluo visto che il fatto è di per sé incommentabile. Ora però, siccome il radicale-piddino fu già sospeso per 25 giorni a causa di una rissa con una collega [1], pensiamo che a maggior ragione, in questo specifico caso, sia necessario un provvedimento da parte dell’Ordine dei Medici di Torino.
È per questo che chiediamo qui l’aiuto di tutti: condividete questo scritto quanto più potete, e segnalate queste dichiarazioni indegne e sbeffeggianti verso la sofferenza delle persone, contrarie al codice etico e professionale di ogni medico che possa definirsi tale.
Per farlo è necessario contattare l’Ordine dei Medici di Torino, i quali non si fecero problemi a minacciare sanzioni contro la Dottoressa Silvana De Mari, con la sola colpa di aver detto cosa succede agli omosessuali dal punto di vista medico-chirurgico.
Ricordiamo fra le altre cose che Silvio Viale si oppone drasticamente alla deontologia medica, persino dichiarando che il giuramento di Ippocrate “è una bischerata”.
È ora di finirla, specie se si pensa che costoro sono stipendiati dalle tasse degli italiani.
Segnalate in massa il Dottor Silvio Viale chiedendone la radiazione per non aver rispettato la deontologia e la professionalità medica ed umana richiesta e giurata da ogni dottore. C’è bisogno dell’impegno e dell’aiuto di tutti.
Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino – C.so Francia, 8 – 10143 Torino
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